L’ambiente è il bene più prezioso del Comprensorio, dal paesaggio incantevole alle acque purissime, alla foresta. Ed è la Foresta di Tarvisio la sua massima espressione; investe tutta la Valcanale e si estende su 23.200 mila ettari, di cui 12.906 ettari di boschi di produzione prevalentemente di resinose e latifoglie e 2.456 ettari di aree boscate, considerate di protezione per la loro particolare posizione e consistenza. Inoltre vi fanno parte 7.746 ettari di terreni incolti, rocce e superfici improduttive, che si riferiscono ai versanti verso la Val Saisera del Jof Fuart e del Jof di Montasio e dei versanti verso la Valcanale del Jof di Miezegnot, del monte Piper e del Due Pizzi. Nei suoi aspetti fondamentali il panorama vegetazione è riconducibile alle associazioni di faggio e di abete rosso. Interessantissimo è il ruolo del clima, di tipo mediterraneo nella parte occidentale e dunque più consono allo sviluppo del faggio, più continentale nella parte orientale, nel Tarvisiano, e dunque favorevole all’abete rosso. Le più belle peccete si possono vedere sopra Rutte oppure tra i due laghi di Fusine. Non è possibile entrare in questa sede in alcun dettaglio, ma non va dimenticato l’abete, il larice, il pino silvestre e il pino nero. L’abete rosso (Picea excelsa Lk.) presenta un particolare assortimento legnoso, detto "legno di risonanza", in quanto ha elevate capacità di irradiamento del suono. Viene utilizzato nella costruzione di strumenti musicali a corda, quali i piani armonici di clavicembali, chitarre, liuti, viole, violoncelli e contrabbassi.

Nella Foresta di Tarvisio vivono molte specie animali e le principali sono: il camoscio, il capriolo, il cervo, lo stambecco, l’ermellino, la lepre bianca, la lepre comune, la volpe, lo scoiattolo, i tetraonidi come l’urogallo e il gallo forcello, il francolino di monte, l’aquila, la poiana; è rilevabile anche la presenza del cinghiale, della lince e dell’orso (logo dell’Azienda di Promozione turistica). Non vanno dimenticati i funghi: il porcino della Valcanale è noto ben oltre l’ambito regionale (vedi scheda Nei prati e nei boschi...). L’ittiofauna è rappresentata dalla trota fario e marmorata e dal salmerino alpino. La Riserva di caccia di diritto Tarvisio-Malborghetto esercita l’esercizio venatorio su terreni privati al di fuori della Foresta, mentre la Società Pescasportivi della Valcanale e il Fly Angling Club di Tarvisio esercitano la pesca nelle acque libere (L. R. 19 /71)

La storia della Foresta ha origini remotissime. Fu già di proprietà del principe territoriale, il vescovo di Bamberga, che con propria Ordinanza regolava l’accesso, l’esbosco e quant’altro. La prima Ordinanza pervenutaci è del 1506. La Foresta, denominata fin dall’antico come "Foresta di Federaun e Amministrazione forestale di Tarvisio", passò nel 1759 all’Impero austroungarico, assieme a proprietà immobiliari, strutture artigianali, ecc., mediante acquisto da parte dell’imperatrice Maria Teresa. Venne rivenduta a personaggi di rango spesso vicini alla Casa imperiale tra il 1778 e il 1886, passò infine al Fondo Religioso della Carinzia. Nel frattempo l’imperatore Francesco Giuseppe nel 1853 aveva stabilito con sua Patente lo strumento fondamentale per i diritti di servitù di legnatico (vedi scheda I Diritti di servitù...). Con il trattato di pace di S. Germano del 1919 la Foresta passò all’Italia con l’obbligo della scrupolosa osservanza delle norme e delle direttive austroungariche relative alle servitù. Detto obbligo venne ribadito nell’accordo italo-austriaco del 1925. L’amministrazione proprietaria di quella che venne chiamata Foresta di Tarvisio, divenne l’Azienda Patrimoni Riuniti ex Economali e nel 1985, a seguito del nuovo accordo con la Santa Sede, la Foresta confluì nel Fondi Edifici di Culto (F.E.C.). La gestione fu affidata in tutto questo periodo al Corpo Forestale dello Stato.

Il Parco Naturale delle Prealpi Giulie è una struttura recente. Istituito con L. R. n. 42 /96, investe i territori di sei comuni della Provincia di Udine: Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone, su una superficie complessiva di ca. 10 mila ettari. Si estende a cavallo tra le Prealpi e le Alpi Giulie, quasi per intero nel bacino idrografico del fiume Tagliamento e con una minima parte nel bacino del fiume Isonzo. Delle Prealpi Giulie fanno parte le catene dei monti Cochiaze-Guarda, Plauris-Lavara e del monte Musi, delle Alpi Giulie invece il versante italiano del monte Canin (2587 m), la sella Prevala, l’altopiano del Foran del Muss, il Bila Pec e il Col Ladris. La sede del Parco è a Resia. Presenta flora e fauna estremamente interessanti, dunque propone attività escursionistiche, naturalistiche, tematiche e didattiche, ma anche progetti di ripopolamento come quello del camoscio, elementi basilari su cui s’è iniziato a lavorare per valorizzare l’intera struttura.

Il Parco di Fusine, di proprietà della Regione FVG e gestito dall'Azienda Regionale delle Foreste, si trova in comune di Tarvisio. Dista 17,5 km dal confine italo-austriaco e 5 km da quello sloveno e fa parte dell’omonima foresta, comprendendo i laghi Superiore, Inferiore, Piccolo e Piccolissimo ai piedi della catena del Mangart e ai lati delle masse calcareo-dolomitiche del monte Svabizza e del Colrotondo. E’ stato istituito nel 1971 su 700 ha e si collega sul crinale italo-sloveno con il Parco naturale sloveno del Triglav. La funzione del parco è di tipo estetico-paesaggistico, in quanto tende a valorizzare la conca dei laghi, ma anche di tipo ricreativo, promozionale, divulgativo, scientifico e didattico. Può infatti ospitare studiosi e appassionati in una Casa Forestale a Fusine Laghi. Vi appartiene anche il rifugio Zacchi a quota 1.383 m.

I terreni ex Ente Nazionale Tre Venezie, già appartenenti a Comunità o Vicinie austriache, espropriati dall’Ente Nazionale Tre Venezie nel 1939, sono ora di proprietà della Regione FVG. Si tratta di 1.421 ettari di bosco e prati, situati a ridosso del confine austriaco nei comuni di Pontebba, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. Le malghe sono concesse in affitto per il pascolo alle Comunità ex proprietarie (vedi scheda Malghe...). Il complesso più importante si trova al Pramollo.

La Val Alba, di proprietà regionale in Comune di Moggio Udinese, si estende su 1.978 ettari. Al centro della valle si trova il rifugio Vualt (1652 m), raggiungibile lungo una pista forestale di 8 km. Il territorio ha caratteristiche di incomparabile maestosità a motivo delle cime che ne delimitano la conca (monte Crostis, Zuc dal Bor 2197 m, Chiavals 2098 m, Gleris, Vualt e Masereit).

Riserve:

La Riserva naturale integrale del Rio Bianco, istituita nel 1975 dall'Amministrazione forestale dell' A.S.F.D., si spinge a nord di S. Caterina per 378 ha fino al confine con l'Austria. Ha lo scopo di conservare un ambiente selvaggio, di rara bellezza, percorribile solo a piedi (chiedere sempre il permesso!). Nella parte orientale della galleria tra S. Caterina e Malborghetto la stessa Amministrazione ha creato su 21 ha. la piccola Riserva naturale integrale di Cucco, caratterizzata esclusivamente dalla specie arborea del Pinus nigra varietà Austriaca. Sui rilievi a nord di Tarvisio l'A.S.F.D. ha realizzato inoltre l'Azienda faunistica pilota monte Borgo e Palla.

Parchi non realizzati:

Nel 1980 si pose mano alla istituzione di un "Parco Nazionale delle Alpi Tarvisiane", che ebbe subito una strenua opposizione da parte della Riserva di caccia di Tarvisio-Malborghetto e dei Consorzi Vicinali. Si ideò allora una "Riserva Naturale della Foresta di Tarvisio", che portò come conseguenza la tabellazione dell'intera proprietà forestale. Nel 1984 la Corte Costituzionale ne annullò però il decreto istitutivo e l’anno successivo venne cambiata la denominazione in "Riserva Naturale orientata biogenetica", che avrebbe dovuto comprendere anche le due Riserve naturali integrali. Poi non se ne fece nulla. Nel nulla è approdato anche il "Parco regionale delle Alpi Giulie", che avrebbe dovuto essere istituito in conformità alle indicazioni della L. R. 11 / 83, ma che non ha trovato il giusto braccio operativo nel Comune di Tarvisio, principale interlocutore del progetto. L’idea pare essere tramontata definitivamente con la L. R. 42 /96. La protezione di siti altamente importanti, che non escludono territori compresi in questo Comprensorio, fa parte di nuovi studi in atto, come il Progetto Italia 2000.

BIBLIOGRAFIA:

A. HOFMANN, La flora e la fauna, in Il Tarvisiano - Stabilimento Grafico Carnia Tolmezzo 1974

M. FRANCESCUTTI, Mille anni di storia della Val Canale e della sua Foresta, Tip. Lit. Chiandetti Reana del Rojale 1990

F. VIOTTO, Leggi e sentenze di due Stati per la difesa della Foresta di Tarvisio, Estratto Rassegna tecnica del FVG n. 2 /1988

AA.VV., Il Parco di Fusine, Regione FVG - Azienda delle Foreste Direzione Regionale delle Foreste - Doretti Udine 1971

SENZA, L’Azienda delle Foreste - Guida ai Parchi del FVG, Tipografia Missio Udine 1985

AA.VV., La piana di Fusine-Rateè e, CAI Sez. Monte Lussari Tarvisio - F&G Prontostampa Trieste 1995

Depliant Foresta di Tarvisio, Ufficio Amministrazione ASFD e Corpo Forestale dello Stato - Grafiche Missio s.d.

B. ROSSI, L’arte liutaria di G.B. Morassi, College Music Ed. Musicali Forlì 1984

AA.VV., Studi educativi sul Parco delle Prealpi Giulie , Missio Feletto Umberto 1989

DIAPOSITIVE:

10A Il tronco di un pino nero segnato dalla raccolta della pece (anni ’60) (R. Domenig)

10B Pasció na 1992, abbondante e vistosa fioritura e poi fruttificazione degli abeti (R. Domenig)

10C Passaggio su un ponticello di corde nella Riserva di rio Bianco a S. Caterina (R. Domenig)