Le origini del paese e la sua prima forma amministrativa

Dove oggi sorge il Comune di San Gregorio di Catania vi era un tempo quella campagna detta appunto Contrada S. Gregorio. In essa vivevano numerosi abitanti i quali coltivando questa contrada a vigne e frutteti l'avevano resa fertile e in essa andavano sorgendo sempre più nuove abitazioni, tanto da doversi calcolare che intorno al 1500 vi fossero circa quattrocento abitanti e che nel 1600 raggiunsero i seicento. Fu proprio ai primi del 1600 che il vescovo di Catania, considerato l'accresciuto numero dell'agglomerato famigliare della contrada, su richiesta degli abitanti, vi istituì una chiesa parrocchiale costruita la quale tra il 1620 ed il 1630 ebbe il titolo di Parrocchia Santa Maria degli Ammalati mentre il santo protettore rimase S. Gregorio Magno che era già protettore della contrada.

Funzionava la parrocchia da circa 12 anni, quando per disposizione del re, Filippo IV, si diede mano alla fondazione di nuovi Comuni, che allora venivano detti Casali. Vennero così fondati tra gli altri, i Comuni di San Giovanni la Punta e quello di San Gregorio in territorio di Catania da cui perciò in qualche modo dipendevano. Questi Casali, secondo l'uso di allora, venivano amministrati da persone notevoli detti giurati. Vi era poi il capitano di giustizia con alcuni uomini che oggi diremmo "agenti di polizia"; vi era un giudice per i processi penali ed uno per quelli civili e infine un notaio che assolveva anche quelle funzioni corrispondenti a quelle che oggi assolve il segretario comunale. La nomina del capitano di giustizia e quella del capo dei giurati era riservata al re. Il primo capo dei giurati del casale di S. Gregorio con nomina reale fu Francesco Caudullo nell'anno 1642. Ma non passarono che pochi anni dalla sua fondazione che il Casale di San Gregorio assieme ad altri 12 Casali del territorio di Catania e, Acicastello, appartenente al territorio di Aci, passarono per acquisto, in proprietà di Giannandrea Massa il quale diventò così Barone di San Gregorio, Duca di Aci Castello e conte di S. Giovanni La Punta. Per chiarimento dei fatti i due Casali di San Gregorio e San Giovanni La Punta furono calcolati per la somma di 8000 (dico ottomila) scudi.

Dieci anni dopo si fece il censimento e gli abitanti di San Gregorio risultarono di numero 556 e quelli di San Giovanni La Punta 935. Il Casale di San Gregorio passato da terra demaniale a terra baronale, ebbe i suoi dirigenti nominati dal barone sebbene a nome del re e da lui approvati; e si continuò così fino al 1812 quando il feudalesimo venne abolito. Abbiamo tuttavia buona ragione di pensare che il governo baronale in S. Gregorio non sia stato oppressivo ma piuttosto benefico a giudicare delle testimonianze che ci sono pervenute; né risulta che alcuno della famiglia baronale dei Massa abbia avuto stabile dimora in S. Gregorio come avveniva in diversi paesi della Sicilia.