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L'ingegneria chimica è definita come "... l'applicazione dei principi delle scienze fisiche, unitamente ai principi delle scienze economiche e delle relazioni umane, in campi che appartengono direttamente ai processi e alle apparecchiature di processo attraverso i quali la materia viene trattata per ottenere un cambiamento di stato, di contenuto energetico, di composizione ...". L'ingegnere chimico utilizza i fondamenti della matematica, della chimica e della fisica, combinandoli con quelli ingegneristici, per risolvere problemi tecnici tipici delle industrie di processo, nel rispetto delle condizioni di sicurezza per gli operatori e per l'ambiente, tenendo costantemente in attenta considerazione i relativi risvolti economici. Sebbene la
denominazione di ingegnere chimico indichi che si tratta di persona familiare
con la "chimica", è, tuttavia, altamente riduttivo pensare che la sua
attività sia ristretta alla fabbricazione di prodotti chimici. Il termine
"ingegnere chimico" non delimita il campo della sua attività ma
precisa ciò che rende diverso il suo campo di azione da quello delle altre
branche dell'ingegneria.
... i campi di
lavoro L'ingegnere chimico
progetta, presiede alla costruzione, avvia e gestisce l'attività di impianti
industriali che interessano:
la chimica di
base (petrolchimica, prodotti della chimica primaria, metallurgia, gas,...); la chimica secondaria (materie plastiche, gomma, fibre, rivestimenti, espansi, adesivi, pitture, inchiostri, carta); prodotti biotecnologici, biomedici, farmaceutici, cosmetici e alimentari; materiali avanzati; la produzione e l'utilizzazione di energia; la trasformazione di biomasse; il trattamento di effluenti inquinanti. Inoltre, l'ingegnere chimico può esplicare la sua attività in enti governativi (quali uffici brevetti, uffici tecnici, uffici preposti alle norme di sicurezza, a livello nazionale e internazionale), può accedere alla carriera universitaria, all'insegnamento e alla libera professione, ecc. ... le sue funzioni
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