POESIA DEL COLORE

Sarebbe sbagliato considerare Mauro Gliori un artista adiacente all'iper-realismo fotografico, inducendo così l'idea di una pittura semplice e popolare.

In realtà egli si distingue per uno stile colto, raffinato, che scorge nella rappresentazione pittorica i filari di codici nascosti come se quell'apparente semplicità ricamasse, nei cromatismi accesi o nelle pennellate decorazionistiche e florealiste, il canone lontano di un messaggio misterioso.

Così quella pittura solo apparentemente elementare, è, per Gliori, il medium per trasmettere l'emozione intensa di un panteismo primordiale, o il senso sublime dell'infinito cosmico, o il ritorno, ancora, ad una memoria ingenua e ricca di meraviglie fino a toccare alte punte di liricità surreale e idilliaca, fuori dai decadentismi e accademismi di maniera.

E' la risposta ad un mondo disattento alla bellezza; è l'opposizione estetica a quel materialismo sempre più distante dalla poesia del colore.

 

Giovanni Bovecchi