Sei down
non ti confesso
aprile 2000


MESSINA - "Gesù ha detto che non bisogna dare le margherite ai cani". 

Con questa frase il parroco di un paese in provincia di Messina ha liquidato Pieruccio, un bambino down di 11 anni che aspettava di essere confessato, decidendo che il suo handicap lo rendeva "indegno" di ricevere il sacramento della comunione. 

E' successo a Venetico dove poche ore fa il vescovo di Messina, Giovanni Marra, è andato a chiedere perdono alla famiglia del bambino e al bambino stesso in nome della Chiesa e a confessare il piccolo nella sua casa. "Ti chiedo perdono a nome della Chiesa..." ha detto il vescovo a Pieruccio. Insieme a lui l'anziano parroco Nino Romano, che con qualche imbarazzo si è a sua volta avvicinato al bambino e ha detto, a voce bassa, "chiedo perdono".

Pieruccio ha frequentato il catechismo con assiduità esattamente come i suoi compagni di scuola. E nella "giornata della conciliazione" era in chiesa insieme a tutti loro con la candela in mano in attesa di essere confessato prima di poter fare la comunione. Era l'ultimo della fila. E, una volta arrivato il suo turno, il parroco di 80 anni, sacerdote da 56, si è fermato e ha detto: "Adesso sono stanco, ci rivediamo lunedì pomeriggio perché con Pieruccio voglio ragionare ancora un po'". 

"Sono allibito, amareggiato e deluso - ha detto in seguito Giovanni, impiegato comunale e papà di Pieruccio - Il parroco ha escluso mio figlio davanti a tutti i suoi amichetti che si sono rattristati. Quali discorsi deve fare un prete a un bambino di 11 anni per giunta down? Che peccati gravi commettono i bambini? Don Romano ha sgridato una bambina perchè aveva scritto i suoi 'peccati' su un mezzo foglio di carta invece che su un foglio intero: ma che Chiesa è mai questa?". L'anno scorso il parroco aveva avvertito tutti i compagni di classe di Pieruccio che avrebbero dovuto prepararsi per la prima comunione. L'unico escluso era stato lui. E i genitori lo avevano iscritto al corso di catechismo successivo sperando che quest'anno Pieruccio potesse fare la comunione. 

"Il parroco - ha aggiunto Giovanni - sapeva che Pieruccio doveva esser confessato, che era iscritto al catechismo, che era in chiesa come tutti gli altri bambini con la candela in mano in attesa d'incontrarlo. Se aveva dei problemi di coscienza perchè non ci ha avvisato prima? Qui la gente va a messa a Calvaruso, a Spadafora, perchè non condivide l'atteggiamento del parroco. La Curia dovrebbe intervenire. Il caso di mio figlio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso". 

E il vescovo di Messina ha prontamente risposto ai genitori di Pieruccio e a tutti gli abitanti Venetico che sono rimasti ugualmente amareggiati da una tanto grave discriminazione. "Se abbiamo sbagliato qualcosa dobbiamo riparare - ha detto un portavoce di Marra - la Chiesa è vicina alla famiglia di Pieruccio e, se possibile, più vicina a questo bambino che soffre più degli altri".
 

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