AMBIENTE NATURALISTICO

GONI  offre un ambiente naturalistico ancora intatto, in esso si trovano: boschi di  Lecci  e Querce da sughero e vaste zone coperte da una folta macchia mediterranea. Dove è possibile trovare   molte varietà di funghi e raccogliere degli ottimi asparagi selvatici.   Crescono spontaneamente  anche  moltissime  varietà di  erbe  aromatiche  che danno  all'aria  un inconfondibile profumo di  natura selvaggia,  un posto  ideale per  fare delle escursioni nei boschi  e passare una giornata   all'aria aperta. Nei dintorni di Goni sono presenti anche delle rarità scientifiche di livello mondiale chiamate "GRAPTOLITI"                      

Altra caratteristica di dominante bellezza sono le valli ove scorrono i numerosi corsi d’acqua che migliorano gradevolmente l'aspetto del paesaggio. Di rilievo preminente è la vallata ove scorre il Flumendosa, secondo corso d'acqua in Sardegna, che separa il territorio comunale dai territori vicini, scorrendo incassato tra due versanti montuosi che con i suoi specchi d'acqua e le varietà di colorazioni che mutano con le stagioni della vegetazione fluviale esprime un fascino superbo. Tanti sono gli altri luoghi panoramici ed i piccoli angoli suggestivi e accoglienti per le visite e le passeggiate più disparate a conferma di un circuito ben dettagliato componente una completa escursione turistica, che offre una valida alternativa al turismo costiero. Goni e il suo ambiente naturale possono offrire dunque tanti validi motivi affinché  si programmi una visita nel suo territorio e godere delle bellezze archeologiche e naturalistiche in esso presenti..    

Nella località “Peinconi” limitrofa al centro abitato è notoriamente risaputa la presenza di affioramenti paleontologici a GRAPTOLITI  conosciuti per la loro specifica importanza nel mondo scientifico a valenza mondiale. I “GRAPTOLITI  sono fossili del Siluriano (paleozoico) che vengono caratteristicamente contenuti tra gli strati sedimentali degli scisti neri che nell’area in argomento affiorano, ricchi di queste presenze. I “GRAPTOLITI   costituiscono un gruppo completamente estinto, tra cui rappresentanti furono ampiamente diffusi nei mari dal Cambriano al Carbonifero inferiore.  

Si tratta di organismi coloniali pelagici, che vivevano chiusi in un esoscheletro chitinoso. La colonia era formata da piccoli segmenti anulari sovrapposti e si prolungava lungo un asse diritto o ricurvo, semplice o ramificato, cui si appoggiavano le teche contenenti i diversi individui. Già nel 1800 queste presenze sono state individuate e classificate scientificamente. La diffusione scientifica e culturale ha fatto in modo da far riversare studiosi da tutte le parti del mondo alla ricerca di elementi preziosi per i loro  studi. Non mancano però gli individui che della notorietà e fama dei rinvenimenti ne fanno speculazione lucrosa e personale. 
Tali  preziosità  scientifiche  sono inserite in  un  contesto ambientale  di  grande pregio   naturalistico  e panoramico   coronato   da  rigogliose vegetazioni   arboree  secolari decorate dai muretti a secco del tipo a ”Tancas” eseguiti dall’uomo nei tempi remoti che nulla invidiano al parco archeologico di Pranu Muttedu