Buscaglia, Gian Piero, mobbing, mafia                                                                               

 L' ARMA PSICHIATRICA E GIUDIZIARIA DELL' AUTORITA’ 
CONTRO IL CITTADINO ITALIANO GIAN PIERO BUSCAGLIA ( ALESSANDRIA )   home


Caso Buscaglia: l’assessore alla sanità riconosce l’”anomalia” denunciata dai Radicali

Finalmente si prende atto che le 12 perizie psichiatriche alle quali è stato sottoposto il signor Gian Piero Buscaglia sono un fatto assolutamente anomalo.    Torino, 20 aprile 2005

 

vedi   http://www.radicali.it/view.php?id=33159  da    

In risposta ad una interrogazione presentata nel maggio scorso dai Consiglieri regionali radicali Carmelo Palma e Bruno Mellano – e sottoscritta anche dal Verde Enrico Moriconi – riguardo al caso del cittadino di Alessandria Gian Piero Buscaglia, dipendente amministrativo della Polizia di Stato che, dopo essere stato ingiustamente convocato a 12 perizie psichiatriche, ha subito il licenziamento, l’Assessore alla Sanità uscente Valter Galante ha ammesso: “non ho problemi ad affermare che il numero di visite e di perizie psichiatriche commissionate è anomalo”.

  

Dichiarazione di Igor Boni (Segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Carmelo Palma (Consigliere regionale radicale uscente) “Vogliamo ringraziare l’Assessore Galante che, per primo, ha “istituzionalmente” riconosciuto che le stesse istituzioni hanno agito in modo ‘anomalo’ nei confronti di Gian Piero Buscaglia. Il caso di Buscaglia è infatti un esempio eloquente di quale sia il livello di degrado che ha raggiunto il nostro paese. Si impone “burocraticamente” una visita psichiatrica a un cittadino incensurato (per ragioni di servizio, e per una verifica della sua “compatibilità” con le mansioni svolte): malgrado il “periziato” risulti sano di mente e non abbia commesso crimini lo si ri-sottopone ad una nuova raffica di perizie psichiatriche…: un trattamento che non viene di norma riservato neppure ai serial killer. Così viene sbattuto sui giornali, indotto e costretto a atti di protesta sempre più eclatanti che lo portano a decine di processi e ovviamente a nuove umilianti perizie psichitariche  e infine licenziato. L’esito delle perizie è ovvio: Buscaglia è ripetutamente riconosciuto “sano di mente”; i processi vanno per lo più risolvendosi in assoluzioni, archiviazioni, prescrizioni. Ma il marchio resta; finiti i soldi, ora Buscaglia deve lasciare la casa, dovendo scegliere fra pagare l'affitto o passare gli alimenti ai figli (ai quali, intanto, è stato mutato il cognome per motivi di reputazione). Tutto questo è accaduto per mano dello Stato e nel silenzio assordante pressoché di tutti. Certo: un caso perlomeno anomalo! Noi preferiamo parlare di violazione dei diritti, noi preferiamo chiedere ai sindacati, alla politica, alle decine di associazioni che si occupano di diritti negati, alla cosiddetta società civile: dove siete??”

 


Gian Piero Buscaglia       email:  usidigno@tiscali.it 
   cell.  +39-329-7216116