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GRAN LOGGIA MASSONICA FEMMINILE D’ITALIA
(Rito Scozzese Antico ed Accettato)
Allocuzione della Gran Maestra (Firenze 25
Ottobre 2003)
Sorelle e Fratelli che sedete
all’Oriente nella pienezza dei vostri gradi e delle vostre qualità.
Sorelle,
che onorate le colonne con la ricchezza del vostro cuore e della vostra mente
vi abbraccio fraternamente. Un abbraccio alle Sorelle non presenti per
malattia, un abbraccio fraterno a tutte le Sorelle per qualsiasi motivo assenti
e mi sia consentito un pensiero a quanti hanno chiuso la giornata terrena
passando all’Oriente Eterno.
Nel
prendere il maglietto che voi avete voluto affidarmi, a voi Sorelle carissime
va tutta la mia commossa gratitudine per avermi voluto concedere la vostra
fiducia.
Io
Paola Foggi eletta G\M\ dal Convento del 23 ottobre
2003, dichiaro di essere animata da volontà sempre più tesa a glorificare La
Gran Loggia Massonica Femminile d’Italia, sicura dei miei sentimenti quale
primo gesto, da questo “ Punto Geometrico” è doveroso riconfermare, con il Gran
Consiglio eletto insieme con me, il giuramento d’obbedienza, di sottomissione e
di fedeltà al Grande Architetto dell’Universo e agli Statuti della Gran Loggia
Massonica Femminile d’Italia.
Un
grazie alla Sr\ Gabriella Bagnolesi Gran Maestra uscente, a cui
devo riconoscere una notevole forza morale e materiale, e un grazie di cuore
per i risultati da lei ottenuti per la nostra Obbedienza.
Un
pensiero e un riconoscimento alle Gran Maestre che l’hanno preceduta: Linda Leuci,
Roberta Bianchi e Anna Sartini, tutte loro mi sono state Maestre e sono
convinta che mi sosterranno in questo nuovo cammino, standomi vicino nella
continuità del nostro percorso comune.
Non
è il momento di illustrare i programmi futuri, che hanno solo il senso di
creare uno schema determinato, avulso spesso, dai problemi sociali e spirituali
che continuamente nascono in questo nostro tempo e che corrono più di noi stessi,
schema spesso inadeguato o meglio non confacente ad una comunità iniziatica.
E’ mio
dovere continuare a rafforzare la costruzione dell’entità granitica fatta da
Sorelle unite per uno stesso proposito.
Ognuna
di noi è pietra ed il Tempio sarà saldo e forte e tenderà dritto al cielo se le
pietre saranno ben lavorate, per ottenere la squadratura della pietra occorre
rispetto perché solo in armonia si può proseguendo sulla scala dei valori
iniziatici costruire qualcosa che possa donare a tutta l’umanità la vera
essenza di noi tutte, il vero succo della melagrana che ci rappresenta.
E’
una necessità, a mio avviso oggettiva e pratica di costruire un ordine morale
superiore, occorre ricercare il principio superiore universale capace di
sottoporre ad un buon fine, tutte le nostre forze.
Ricordatevi
che compito di ognuna di noi è quello di donare, donare per arricchire sempre
più lo scrigno sacro che ci accoglie e ci unisce.
La
Massoneria Universale deve ricondurre tutte le vicende umane sotto il dominio
della sua essenza che è fisica animica e spirituale, essenziale per adempiere
tale compito è la preparazione della conoscenza la quale ha sempre due verità,
una superficiale ed accessibile a tutti, e l’altra nascosta in un involucro
esoterico accessibile solo agli iniziati:
Attraverso
la conoscenza esoterica noi donne massoni dobbiamo combattere affinché
l’umanità esca dall’ignoranza, dalla superstizione e dal pregiudizio, per la
conquista della verità.
Il
primo segno della sua ritrovata identità sarà per la donna massone la gioia di
praticare la tolleranza.
La
tolleranza è la qualità interiore che l’iniziato deve conquistare per guardare
l’umanità senza pregiudizi di razza di fede religiosa, d’ideologia politica.
Le
donne massoni, con una storia muratoria vissuta e partecipata di gloria e di
gioia ma anche d’amarezza, credono fermamente nell’aspirazione di tutta
l’umanità al riconoscimento dell’assoluta dignità e della libertà della persona
umana come sancisce la dichiarazione dei “ Diritti dell’uomo”.
Solo
in un contesto di libertà, l’umanità trova lo spazio per crescere e migliorare
se stessa.
Tutta
la Comunione Massonica deve imparare ad applicare i principi fortemente radicati
nell’antica tradizione del Liberi Muratori, che sono la carità ed il perdono.
La
lotta per la libertà e la giustizia è inarrestabile.
Ricordiamo
che la Massoneria non prepara e attua programmi politici o sociali non
confacenti ad una comunità iniziatica, ma prepara donne e uomini di buona
volontà capaci di bilanciare e vincere le spinte verso la distruzione del
genere umano.
La
nostra azione per essere efficace non ha bisogno di pubblicità rumorosa, al
contrario è nel silenzio e nella meditazione attiva, che i pensieri diventano
idea-forza ed è per mezzo della Catena d’Unione che queste idee devono essere
proiettate nel mondo.
Il
nostro contributo alla pace, alla lotta contro la droga, al razzismo, non può
esaurirsi nei mezzi comuni che usa il profano, ma si deve estendere, rimuovendo
le cause del fenomeno e in special modo nel dare ai nostri giovani valori e
ideali in cui credere, e forza per attuarli.
La
comunità massonica deve essere un faro che illumina la strada per l’umanità
spesso così disorientata, ma a questo punto sorge spontanea la domanda, in
quale maniera bisogna agire per realizzare i nostri ideali. Può esistere un’operatività
della libera muratoria.
Essa
ha sempre sentito la necessità di rendere operante quel “lavorare al bene e al
progresso dell’umanità” che è uno dei fini confacenti lo stato di libero
muratore.
Di
fronte alle forze che minacciano di continuo, la pace occorre costituire una
poderosa forza storica.
Bisogna
continuare a rafforzare i nostri legami con le altre Obbedienze italiane e
internazionali. Il nostro ingresso nella comunità massonica mondiale è ormai un
fatto compiuto che deve essere potenziato.
Occorre
dare spazio all’interno delle Logge ai temi suggeriti dalle associazioni internazionali
di cui facciamo parte come il CLIMAF e il CLIPSAS e l’Unione delle Massonerie
del Mediterraneo.
Nell’aprile
del 2004 la nostra Obbedienza avrà l’onore di accogliere il
convegno del CLIMAF. E' un fatto di grande importanza per noi.
Le
comunioni europee che compongono il CLIMAF insieme con noi, ci dimostrano
ulteriormente la loro stima.
Mai
come ora dobbiamo sentire la convinzione del dovere da compiere, dovere che
dobbiamo sempre svolgere con amore.
L’amore è sete di giustizia, è nell’amore per i nostri
simili che noi dobbiamo eseguire la nostra.
missione.
L’amore è la carità più affascinante.
L’amore
è il complemento più prezioso della socialità, è la chiave d’Iside purissima
che schiude i profondi tesori della verità.
Non
vi è atto nella nostra vita che non debba essere determinato dall’amore.
L’amore è sacrificio, chi dice di amare il suo prossimo senza donare se stesso
non ama.
Amare
il prossimo non vuol dire tollerare, lasciando agli altri l’impressione di
donne buone e caritatevoli ma vuol dire amare magicamente, penetrare negli
altri, dare un premio immediato, che sarà ricambiato con un’onda d’aure benefiche
che daranno salute e felicità a tutta l’umanità.
Mi sia consentito chiudere questa 1° Balaustra
con la stessa poesia con cui terminai la mia prima Tavola in grado d’Apprendista.
Sulla porta del sacro Tempio
sta scritto
“Conosci te stesso”.
conoscere se stessi significa
ascoltare in silenzio
e cercare di comprendere
ciò che nel vano non è
compreso.
Se riuscite ad ascoltare le
luci
le colonne tacciono,
quella del Settentrione
e quella del Meridione.
I pensieri si affollano
Cercando una risposta silenziosa.
La risposta della ricerca,
ricerca della luce,
è la conoscenza
anche dell’ombra
ho detto
la Gran
Maestra
Paola
Foggi