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Cenni storici di Grotteria

Clicca per vedere le foto più grandiTra i centri storici della Locride, Grotteria occupa un posto di grande rilievo, per le sue vicende storiche. Possono essere riconosciuti luoghi riconducibili a varie civiltà:

  1. Necropoli Indigena
    Complesso sepolcrale più importante venuto fin ora alla luce (XI-VI sec. a.C.) nel quale sono stati ritrovati molti corredi funerari consistenti in ceramiche graffite e incise, di produzione locale.

  2. Necropoli Greca
    Complesso sepolcrale di età classica costituito da tombe del tipo a cappuccina, di rito a "seppellimento".

  3. Necropoli Ellenica
    Complesso costituito da sepolcri a cappuccina, di rito a "inumazione" con corredi funerari contenenti anche ceramiche figurate.

  4. Necropoli Romana
    Costituita da sepolcri a cappuccina, in prossimità della quale si suppone l'esistenza di resti di una "villa rustica" latina.

  5. Necropoli Greca
    Complesso di costruzioni murarie di cui rimangono scarsi resti delle fondamenta.

Grotteria dista circa 7 o 8 miglia dall'antica Locri, di cui fu colonia per un tempo imprecisabile, giace alle falde di una collina sulla cui vetta esistono ancora i ruderi di un antico e imponente castello.
All'antico nome Castrum Minervae, nell'anno di Roma 631 andò sostituito quello di Cryptae-aureae (Grottaurea) senza dubbio in riferimento alle miniere d'oro intorno a quei luoghi, delle quali fan parola Strabone, Manzochio e Grimaldi.
L'evoluzione toponomastica di questo centro del Locrese è la seguente: Athenaian o Atheneon; Grokteau; Minervium; Castrum Minervae; Cripta Aurea; Grottaurea e Grottaura; Grottarea; Goteria; Grottaria e infine Grotteria.

Clicca per vedere le foto più grandi Favolosa l'origine della città, la si vuole fondata da Idomeneo: ma rimarrà sempre vera l'antica esistenza di questo centro abitato e la sua origine greca.
Grotteria verso il 1458 fu a capo di un'importantissima contea, avendo ben 32 casali sotto la sua dipendenza e da Alfonso I d'Aragona venne data in feudo al conte Marino Correale Sorrentino. Sotto il regime borbonico si fece strada sempre più prepotente, l'idea dell'Unità d'Italia, che ebbe in Grotteria i suoi più validi alfieri e propugnatori, tra cui principalmente, Giovambattista, Nicodemo e Nicola Palermo, figure molte note agli studiosi del nostro Risorgimento.


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