REPERTI ARCHEOLOGICI DA UNA VILLA IMPERIALE
I Romani conquistano parigi
a cura di Raphael Broniatowski

   Nei saloni napoleonici del municipio del quinto arron-dissement di Parigi, di fronte al Pantheon, è stata allestita una mostra archeologica sui ritrovamenti fatti nella villa di Tivoli, costruita in età repubblicana e abitata successivamente dall'imperatore Adriano (117-138 d.C.). I pezzi esposti rimarranno a Parigi circa due mesi, al termine dei quali torneranno a Roma nei Musei Capitolini attualmente in restauro.
    La mostra si snoda per due piani e i ritrovamenti sono presentati suddivisi per tema in sale diverse. La prima sala è dedicata alle medaglie e alle monete, la seconda all'architettura della villa, una riproduzione permette di farsi una idea delle sue dimensioni in età adrianea (impressionante!).
    Dopo questa "introduzione", vengono le stanze dei ritrovamenti veri e propri. In una si può far conoscenza con i busti dei più famosi filosofi greci disposti con quello dell' imperatore, il quale ammirava così tanto la cultura greca da lasciarsi crescere la barba, usanza poco diffusa nella Roma antica. Segue un immenso salone pieno di sculture, in gran pane anch'esse di origine o di ispirazione greca. Dionysos rappresentato in varie pose sembra guardare divertito due discoboli e vari eroi mitologici in piena azione. La stanza finisce con una sezione riservata all'arte dei giardini e delle fontane. Sono esposti diversi vasi perforati, utilizzati per l'irrigazione dei fiori. Molti pannelli spiegano al visitatore il funzionamento dei numerosi giochi d'acqua che decoravano i giardini della villa.
    Prima di accedere al piano superiore si attraversa un lungo corridoio dove sono esposti i gioielli e i mosaici ritrovati. Una estremità del corridoio porta in una piccola sala nella quale sono illustrate le varie fasi del restauro della grande volta della villa, il posizionamento di cavi nelle strutture per proteggerle dai terremoti. Il piano superiore è molto piccolo, una parte è dedicata alla storia degli scavi e del ritrovamento della villa. Essa fu riscoperta nel 1450 da papa Pio II che ne fece la prima descrizione; in seguito divenne luogo d'ispirazione per diversi artisti, tra cui Bramante e Raffaello. Pirro Ligorio, attorno al 1550 cominciò a "scavare" il sito di cui la prima cartografia fu effettuata nel 1660. Tuttavia, la prima operazione di scavo fu fatta dai gesuiti qualche decennio dopo. Il capolavoro è però assente dall'esposizione: il mosaico dei colombi scoperto da Furieti, incollato al muro del museo romano non ha potuto essere portato a Parigi, ma la mostra è piena di copie.
    Come in tutti i musei francesi le foto sono severamente vietate (il cartello "espulsione immediata" è qui a ricordarvelo ogni due metri) e il numero di sedie è irrisorio rispetto all'estensione della mostra. La presentazione è stata molto curata ma il percorso didattico manca di modernità, niente video o computer. In compenso non mancano i pannelli esplicativi, anche se sono scritti solo in francese, il che per una mostra che si vuole di ampia diffusione (come testimonia la grande pubblicità fatta nelle riviste e coi i manifesti murali e con la collaborazione organizzativa dell'Alitalia oltretutto) si sarebbe sperata maggiore flessibilità con traduzioni in inglese e in italiano, ad esempio. Il contenuto, però è molto interessante e in definitiva la visita permette di farsi una idea su Adriano e sul lusso romano alla sua epoca.

 

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