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Ultimo Aggiornamento: 27 agosto 2001

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 BENI DA SALVARE
TORINO - CASA DEL SENATO


In piazza IV Marzo, a destra giungendo da via Milano, fa "bella" mostra di sé un edificio medievale la cui facciata denuncia una gravissima condizione di degrado: si tratta della cosiddetta "Casa del Senato" (fig. 1 - fronte del Palazzo). Dal nudo paramento in laterizio si affacciano una finestra gotica (fig. 2 - finestre) e due guelfe (fig. 3 - finestre); altri resti di finestra ammiccano tra i mattoni medievali consunti e ricoperti di smog. Un rozzo portale dall'aspetto antico dà accesso ad un cortile spoglio e povero. Questo edificio presenta una serie di caratteristiche che ne fanno uno dei testimoni più insigni della storia di Torino antica.

Facciamo ora un rapido esame della costruzione:
- già nel basso Medioevo (XIII sec. c.) l'edificio era alto tre piani, quando in genere le altre case torinesi non superavano un piano fuori terra;
- la "Casa del Senato" ha fondamenta profonde, indizio di un'antichità che potrebbe affondare le radici almeno nell'alto Medioevo: oltre alla cantina ed al tipico "infernotto" di molte case torinesi, l'edificio possiederebbe un terzo piano sotto terra (notizia non confermata);
- il palazzo si trova a filo di un antico decumano minore: è pertanto presumibile che la fondazione dell'edificio risalga ai primi secoli del Medioevo, dal momento che gli edifici circostanti hanno orientamenti che nulla o poco hanno in comune con l'antico tracciato romano;
- i blocchi impiegati per la costruzione del portone sono romani ( fig. 4 - portone d'ingresso); si potrebbe però pensare che tali blocchi non si siano mai mossi dalla loro sede originaria e che siano ciò che resta di un importante edificio pubblico riutilizzato e riedificato in epoca medievale; considerando che ci troviamo a ridosso della piazza del Municipio, un tempo il foro romano, si può ipotizzare che il palazzo fosse il Pretorio, ossia il centro di comando della colonia romana;
- la "Casa del Senato" è anche detta "Palazzo Longobardo", in quanto si ritiene che possa essere stata la sede dei duchi torinesi durante la dominazione longobarda; ad avvalorare questa ipotesi resta il fatto che nella zona, oggi occupata da piazza IV Marzo, si trovava, ancora nel XVIII secolo, la chiesa di San Pietro "curte duci" (il "duca" di cui si parla è, appunto, il duca longobardo);
- infine, la "Casa del Senato" costituisce una delle pochissime abitazioni medievali torinesi sufficientemente integre ed apprezzabili.

Dopo tutte queste considerazioni, non si vede nemmeno l'ombra di un benché minimo cartello che indichi a che cosa ci si trovi davanti. Nel frattempo la facciata si sta lentamente sbriciolando. Fino a qualche anno fa, al primo piano dell'edificio si trovava una cornice lobata che un tempo ospitava un affresco (ancora visibile intorno al 1950); oggi la cornice è letteralmente crollata e recentemente si è intervenuti su di essa applicando un verde lampione direttamente sulla cornice ferita, con assoluta noncuranza e un menefreghismo che lascia allibiti (rivolgiamo un invito ad andare a vedere).

Domanda: non si potrebbe almeno togliere il lampione o spostarlo di due metri più a destra, dove c'è un bellissimo muro che non ha più di 50 anni? Non si potrebbe fare qualcosa per recuperare questo antico palazzo, di proprietà comunale, e valorizzarlo mettendo in evidenza un significativo segno del passato della Città?

Gruppo Archeologico Torinese

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