In piazza IV Marzo, a destra
giungendo da via Milano, fa "bella"
mostra di sé un edificio medievale
la cui facciata denuncia una gravissima
condizione di degrado: si tratta della
cosiddetta "Casa del Senato"
(fig.
1 - fronte del Palazzo). Dal nudo
paramento in laterizio si affacciano una
finestra gotica (fig.
2 - finestre) e due guelfe
(fig. 3 - finestre); altri resti di
finestra ammiccano tra i mattoni medievali
consunti e ricoperti di smog. Un rozzo
portale dall'aspetto antico dà
accesso ad un cortile spoglio e povero.
Questo edificio presenta una serie di
caratteristiche che ne fanno uno dei testimoni
più insigni della storia di Torino
antica.
Facciamo
ora un rapido esame della costruzione:
- già nel basso Medioevo (XIII
sec. c.) l'edificio era alto tre piani,
quando in genere le altre case torinesi
non superavano un piano fuori terra;
- la "Casa del Senato" ha fondamenta
profonde, indizio di un'antichità
che potrebbe affondare le radici almeno
nell'alto Medioevo: oltre alla cantina
ed al tipico "infernotto" di
molte case torinesi, l'edificio possiederebbe
un terzo piano sotto terra (notizia non
confermata);
- il palazzo si trova a filo di un antico
decumano minore: è pertanto presumibile
che la fondazione dell'edificio risalga
ai primi secoli del Medioevo, dal momento
che gli edifici circostanti hanno orientamenti
che nulla o poco hanno in comune con l'antico
tracciato romano;
- i blocchi impiegati per la costruzione
del portone sono romani ( fig.
4 - portone d'ingresso); si potrebbe
però pensare che tali blocchi non
si siano mai mossi dalla loro sede originaria
e che siano ciò che resta di un
importante edificio pubblico riutilizzato
e riedificato in epoca medievale; considerando
che ci troviamo a ridosso della piazza
del Municipio, un tempo il foro romano,
si può ipotizzare che il palazzo
fosse il Pretorio, ossia il centro di
comando della colonia romana;
- la "Casa del Senato" è
anche detta "Palazzo Longobardo",
in quanto si ritiene che possa essere
stata la sede dei duchi torinesi durante
la dominazione longobarda; ad avvalorare
questa ipotesi resta il fatto che nella
zona, oggi occupata da piazza IV Marzo,
si trovava, ancora nel XVIII secolo, la
chiesa di San Pietro "curte duci"
(il "duca" di cui si parla è,
appunto, il duca longobardo);
- infine, la "Casa del Senato"
costituisce una delle pochissime abitazioni
medievali torinesi sufficientemente integre
ed apprezzabili.
Dopo
tutte queste considerazioni, non si vede
nemmeno l'ombra di un benché minimo
cartello che indichi a che cosa ci si
trovi davanti. Nel frattempo la facciata
si sta lentamente sbriciolando. Fino a
qualche anno fa, al primo piano dell'edificio
si trovava una cornice lobata che un tempo
ospitava un affresco (ancora visibile
intorno al 1950); oggi la cornice è
letteralmente crollata e recentemente
si è intervenuti su di essa applicando
un verde lampione direttamente sulla cornice
ferita, con assoluta noncuranza e un menefreghismo
che lascia allibiti (rivolgiamo un invito
ad andare a vedere).