TREKKING SOTTO LE STELLE

Contrariamente a quanto previsto dal programma la partenza, dal maneggio estivo di Morgex, č stata anticipata alle ore 17,30.
Il gruppo di sette cavalieri, dalla composizione eterogenea per etā e provenienza geografica (due bresciani, una genovese, una milanese, due valdostani e la guida), si č avviato verso la meta. L'attraversamento del centro storico di Morgex ha destato una certa curiositā ed interesse nei passanti, a quell'ora particolarmente numerosi; molti si sono informati sulla meta e l'itinerario.
Particolare stupore č emerso nell'osservare i cavalieri con zaini in spalla, modalitā poco usuale nei viaggia a cavallo, fattore nel caso specifico indispensabile per ovviare all'impossibilitā di raggiungere il Col de Bard con un automezzo di servizio, usualmente utilizzato per il trasporto dei materiali di sussistenza e quelli necessari per la logistica.
Superato il Villair di Morgex la comitiva ha imboccato il sentiero che giunge a Château, localitā dominata dall'antico torrione di cui si possono ammirare tutt'ora i resti. Ci si inerpica lungo la mulattiera che, dopo aver attraversato Remondey, giunge a Cheverel. In questo tratto, la sensazione che pervade i viandanti č quella di immergersi in altri tempi; il percorso che le popolazioni di un tempo utilizzavano per comunicare tra loro, per lavorare i campi, per effettuare degli scambi, per giungere nei luoghi di culto. Percorsi impervi, ma allo stesso tempo veloci. Le pietre dei vecchi muri a secco sono testimonianza del passato, sono una sorta di impronta che le popolazioni hanno lasciato a testimonianza del loro passaggio e della loro cultura.
Giunti a Challancin, dopo un breve tratto di strada asfaltata, si prosegue lungo una strada poderale, immersa in un rigoglioso bosco, strada che tocca alcuni alpeggi sino all'imbocco del sentiero che conduce al Col de Bard.
Alle 20,30 i cavalieri giungono al Colle, il tempo non č dei migliori, c'č ancora visibilitā e, percorsa la conca sottostante, si prosegue sino allo splendido "osservatorio naturale" che č il Mont de Bard, terrazza dove l'occhio spazia dal Monte Bianco sino alle cime che dominano la conca di Aosta.
E' giunto il momento della cena campestre, i cavalli vengono legati alle piante e governati, tutti si rifocillano e si godono una meritata pausa di riposo immersi nel silenzio assoluto della natura circostante ed incontaminata. Il cielo purtroppo si rabbuia, grosse nuvole si formano all'orizzonte, le stelle purtroppo non si lasceranno osservare. Si sellano nuovamente i cavalli, non dopo aver effettuato il "governo della mano" (pulizia dei cavalli), vengono applicati i catarifrangenti a bardature ed equini e, quindi, inizia la discesa alla luce delle torce che illuminano il sentiero. Il percorso a ritroso č particolarmente suggestivo, le frazioni attraversate all'andata ora sono deserte, paiono delle cattedrali dimenticate dall'uomo.
La fortuna assiste il gruppo, la pioggia ha fatto la sua comparsa solo dopo l'abitato del Villair di Morgex , costringendo i partecipanti ad una poco gradita "doccia finale". Bagnati ma contenti, nonostante l'assenza di stelle, i cavalieri alle due di notte si salutano, appagati da una esperienza indimenticabile.

Tratto
da Nouvelles d'Avise
Luglio- Agosto 2005


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