Racconti

 

DESCRIVO LA MACCHINA CHE VORREI AVERE

La macchina che vorrei è già stata inventata: è la MERCEDES   SLK

La vorrei di color grigio metallizato, mi piacerebbe  con i cerchi in lega, con due marmitte grosse, i fascioni neri. Esteticamente, all’esterno sarebbe veramente una bella macchina. All’interno mi piacerebbe con i sedili in pelle, radica nelle scocche e nel cruscotto e radio con il CD. In più la vorrei cupé.

RACCONTO LA MIA AVVENTURA IN PISCINA CON IL BABELE

Siamo andati in piscina a Maranello al coperto a gruppi con il pulmino della parrocchia.

Abbiamo fatto dei giochi: uno dei giochi è il lancio dei bastoncini nell’acqua.

Chi ne prendeva di più vinceva. Ho vinto io e Andrea mi ha pagato il gelato.

Matteo


Il babele cerca di essere un ambiente costruttivo relativamente alla voglia del ragazzo di approfittare di una struttura appropriata.

A me serve per tentare di mettere in pratica una necessità di vita basata sulla ricerca di rapporti umani continuativi, anche difficoltosi.

Le difficoltà continue e variabili mi hanno permesso di scoprire meglio i miei limiti, rendendomi piu umile e disposto ad ascoltare le altre persone. Questa realtà diversa e lontana dagli ambienti a me comuni mi ha entusiasmato e spronato a cercare un nuovo modo di raffrontarmi con gli altri. A babele ho trovato un ambiente sicuramente non di comodo e quindi per me molto stimolante  e invogliante.

Davide, EDUCATORE Volontario


Babele....

Un nome così tanto familiare che ormai è diventato uno dei termini che, nell’arco della giornata, non dimentico mai di pronunciare ... 

Una volta a settimana tocca a me, tocca proprio a me paragonarmi ad un ragazzo che, con la sua dozzina d’anni mi fa sentire terribilmente vecchio. Non so ... Si potrebbe dire che tutte le volte che entro nella solita stanza, vedendo le solite facce, al solito giorno ed alla solita ora mi trasformo, mi accorgo che in quel momento non sono più me stesso, ma divento un piccolo ingranaggio, molto utile ma non indispensabile. Con ciò non voglio dire di sentirmi inutile, ma volevo riflettere sulla mia figura all’interno del sistema... Se ci sei, tutto ok. Se manchi, pazienza, la vita continua lo stesso, sia al Babele che fuori.

Il potere parlare con i ragazzi e, con molto dispiacere, pensare di non poter scoprire del tutto le tue carte...

Ore su ore, giorni su giorni, settimane dopo settimane... Babele l’ho considerato la mia seconda casa...

Sono cresciuto con lui, sono maturato come lui si è evoluto...

Adesso sono qui a pensare :”Ma perché ? Ma chi me lo fa fare di arrivare a sera con il nervoso addosso ?”. La risposta la do così, senza remore : non lo so. Mi ha dato molto. Continua a darmi abbastanza... Mi fa vivere tra persone che hanno avuto un cammino di vita totalmente diverso dal mio. Gli stessi ragazzi che, alla loro età, ho maledetto li rivedo in loro. E loro, adesso, li amo...

Mona, EDUCATORE Volontario


             

... sto studiando all'ultimo anno di Scienze della Formazione in cui, in teoria, dovrebbero insegnarti come lavorare con i ragazzi a rischio di emarginazione sociale... dopo 4 anni di studi un po' fatti bene e un po' lasciati alla buona luna del professore, SONO ENTRATA IN CRISI! Lavorare qui a Babele mi ha fatto chiedere: "Ma che cavolo sto studiando?! Forse mi insegnano i rapporti umani, l'amore per i ragazzi, la tenacia e la pazienza nei momenti in cui strozzeresti volentieri un monello?!"  La risposta è ovvia: no! Queste cose o le hai dentro e le tiri fuori o puoi passare ore sui libri che tanto sei al punto di prima... consolante! 

Pur non mollando gli studi (confido nel fatto che, con una certa qualifica, potrò lavorare a stretto contatto coi ragazzi in realtà ancora più difficili), devo dire che in questi mesi ho imparato dai monelli più che da tutti i testi scolastici: ho faticato ma alla fine sono riuscita a instaurare dei rapporti gratificanti, ho pianto a volte per la rabbia di non poter fare di più e mi sono sentita importante quando (specie le ragazze) si confidavano con me riguardo le loro storie d'amore, i loro problemi familiari... Mi sto divertendo con loro a preparare un balletto per fine anno e mi sto domandando come mai io -che per certe cose mi sentivo tanto matura- vedo ragazze di 13 anni che sono già delle donne...

Babele è una alternanza di sentimenti e di esperienze che, attraverso lo scontro ma anche l'Amicizia, ti fanno venire il magone al pensiero che magari il prossimo anno vedrai meno (o per niente) certe persone...

E allora, mentre ancora posso farlo, voglio dire GRAZIE DI CUORE ai ragazzi e alle ragazze che hanno colorato questi pomeriggi con la loro allegria, iniziativa e irruenza! 

Mi avete aperto un nuovo orizzonte di vita che mi ha permesso di crescere di un altro po': grazie perchè valete più di tutte le scuole di questo mondo!!!

Nicoletta, EDUCATRICE


 

Scrivere qualcosa sul Babele... e che siano poche righe?!... per me è impossibile!! Quante cose avrei da dire...

Molti, educatori e non, non vedono l'ora che questa esperienza si concluda. Io sinceramente non ho poi tutta questa fretta perché sono convinta che questo ambiente ed i ragazzi che gli danno vita mi mancheranno un bel po'. Durante il corso dell'anno, al Babele, ho vissuto attimi e pomeriggi veramente impegnativi... a volte sono andata a casa delusa e afflitta altre invece felice... è stato bello, molto bello!! Ho conosciuto le realtà scolastiche e non di molti ragazzi, quegli stessi ragazzi che tutti, forse anche noi, cerchiamo un po' di "richiamare alla regola", ma che forse... se penso ad un Pietro, ad un Marco, ad un Abde... sono "belli" così!! Babele mi ha offerto l'occasione di conoscere, a una spezzanese, educatori e volontari di Fiorano... mi sono trovata molto bene e ringrazio tutti... da Claudio a Davide B.,  a Mona, a  Gianluca, alla  Francesca, ad Andrea, a Marco... e mi sono divertita anche con gli obiettori !! Spero di essermi rivelata utile, disponibile in di aver dimostrato a chi so io (e forse a Claudio) che quando prendo un impegno... lo mantengo!!

Un'ultima cosa: mi auguro vivamente che Babele, in qualche modo, continui ad esistere perché, posso proprio garantirlo, è un importante punto di riferimento per i ragazzi. Riguardo a noi adulti come diceva credo Verdone: " non perdiamoci di vista "!

Barbara, EDUCATRICE


   

Infine, da un rapido sondaggio risulta che tutti i ragazzi (dal più giovane al più vecchio) hanno ben apprezzato la considerevole presenza femminile e tutti convengono nel riconoscere la loro importante funzione nel rendere più lieti i pomeriggi passati insieme. (freddino eh !)

Grazie Jessica, Elisabetta C., Elisabetta L., Maria R., Filippa, Giorgia, Ilaria, Lucia, Marzia, Stefania, Rita, Sara, Simona, Valentina M. e Valentina B., Francesca, Barbara, Elena, Maria Luce, Maria Z., Nicoletta, Federica, Silvia, Serena, Chiara ...

 

I maschietti

Giugno '98