Capoterra, 04 giugno
2001
Emergenza incendi Continuano
senza sosta le indagini della guardia forestale di Capoterra per
individuare i presunti responsabili che venerdì pomeriggio hanno
appiccato il fuoco nelle colline di Capoterra in località "Is perdas
mannas". Le fiamme, spinte anche dal forte vento di maestrale, sono
arrivate fino alla zona residenziale di Poggio dei Pini, bruciando così
ben trenta ettari di macchia mediterranea tra le più suggestive e
caratteristiche della zona. E c'è mancato poco che si sfiorasse la
tragedia: decine di case evacuate, una scuola materna ha rischiato di
andare distrutta, panico tra gli ospiti della comunità protetta della Asl
8 e tra gli abitanti di Poggio dei Pini che per sei lunghe ore hanno
temuto che le loro case venissero distrutte dalle fiamme. I vigili del
fuoco sono intervenuti con tre elicotteri, quattro mezzi a terra e un
equipaggio di quindici uomini oltre, all'ausilio di numerosi volontari
della protezione civile. Intanto si può dire che la prima grande prova
della stagione estiva è stata superata: scongiurare una catastrofe non è
cosa da poco. Così ritorna alla ribalta il pericolo incendi. E già si
parla di sicurezza delle abitazioni che sorgono tra le colline, come
Poggio dei Pini e Santa Rosa. Case senza fascia di protezione che le
separi dalle sterpaglie. Infatti, il nemico da estirpare è proprio l'erba
secca che si trasforma in un vero e proprio combustibile. Quindi,
colpevoli i cittadini che non eliminano le sterpaglie e le istituzioni che
non sorvegliano il territorio, soprattutto quello più a rischio. |
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Dario Serra, corrispondente de "La Nuova Sardegna" |