27 04 2002

Motoseghe a Poggio dei Pini
Pioggia di accuse per i lavori in un’oasi ecologica

capoterra È la notizia del giorno a Poggio dei Pini. Per il boschetto del “vallone”, aggredito dalle motoseghe, si stanno mobilitando gli ambientalisti del Grusap e singoli residenti che vogliono sapere come si sia potuto autorizzare il taglio del bosco in un’area di grande valenza ambientale. In un clima assai teso, mentre da più parti si parla di denunce e di ricorso ai probiviri, il presidente della Cooperativa Poggio dei Pini, l’avvocato Giovanni Pittaluga, ha inviato una lettera al direttore dell’Unione Sarda che qui riportiamo:
«Mi rivolgo alla Sua cortese attenzione in relazione all’articolo, a firma Angelo Pani, apparso sull’Unione Sarda del 15 aprile scorso recante in grande rilievo il titolo “Nuovo quartiere a Poggio dei Pini che perde un bosco rigoglioso”. È di tutta evidenza che il sorgere di una nuova lottizzazione possa incontrare delle opposizioni o riserve ma ciò va fatto senza fornire ai lettori inesattezze che nuocciono all’immagine e al patrimonio di una società come la nostra che, per giunta, non ha scopo di lucro e la cui unica ricchezza è, per l’appunto, la bellezza dei luoghi in cui tanti hanno scelto di vivere, la cui salvaguardia ha sempre costituito obiettivo primario degli amministratori. Pertanto non ci riconosciamo nel ruolo di distruttori cui l’articolista ci ha consegnati né abbiamo mai sposato o condiviso le logiche mercantili dei taglialegna dell’Ottocento».
«Per concludere - prosegue la lettera -, Le preciso che nessun leccio od olivastro è stato abbattuto. Si è solo provveduto alla potatura di alcuni carrubi malati e alla eliminazione di essenze infestanti, il tutto con l’autorizzazione e sotto il controllo vigile del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Confido nel Suo senso di responsabilità affinché la presente lettera venga pubblicata anche al fine di limitare i danni che la nostra società potrebbe patire. Colgo l’occasione per invitarLa a Poggio dei Pini. Potrà così constatare che “nessun bosco è andato perduto”».
Lettera piena di garbo e di educazione, non v’è dubbio, e di questo, al di là della diversità delle opinioni, la ringrazio. Se non fosse per un particolare: copia di questa lettera con alcune righe di accompagnamento, che mettono in dubbio la possibilità di pubblicazione sul giornale, è stata distribuita tra gli abitanti di Poggio dei Pini prima ancora che il legittimo destinatario, il Direttore dell’Unione Sarda, l’avesse ricevuta. Non mi sembra un buon esercizio di stile. Quanto poi alle «inesattezze» dell’articolo, sarò lieto di accompagnarla nel vallone e di mostrarle i tagli di olivastri e lecci che, con o senza il «controllo vigile del Corpo Forestale», sono stati fatti. (A.P.)