CAPOTERRA Sabato mattina, ore
9.30: scoppia l’incendio nella scuola, squilla la campanella d’allarme
e scatta il piano d’emergenza. Niente panico, tutti si muovono
coordinati come se sapessero cosa fare: tra gli alunni c’è chi apre le
porte e indica la direzione da seguire e chi assiste i compagni in
difficoltà e i disabili. Si preparano così le file ordinate e in pochi
secondi viene evacuato l’edificio.
Per fortuna è solo una prova simulata organizzata - come previsto dal
progetto “Scuola sicura” - nel complesso scolastico (medie ed
elementari) di via Amendola. Sono state coinvolte più di trecento
persone: 260 erano gli studenti, trenta i presenti tra personale
scolastico e gli insegnanti che in settimana hanno studiato insieme alla
direzione didattica il piano d’emergenza, più le associazioni di
volontariato (Protezioni civile, Unità cinofile, Grusap e Miserirordia) e
i vigili che davanti agli occhi dei rappresentanti della prefettura, delle
amministrazioni e della Comunità Montana, hanno dato dimostrazione di
“Come guidare il comportamento dell’uomo nelle emergenze”. (n.f.)
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