SINFONIE

 

(1963)

ORGANICO : variabile (da 10 a 40 strumenti)

DURATA : variabile

Proprietà dell’autore

- La partitura si presenta come una serie di 20 (raddoppiabili a 40) strisce, contrassegnate da numeri romani e divise orizzontalmente in 5 spazi (i tempi) da linee orizzontali. All’interno di ciascuno di questi spazi rettangolari 4 righi musicali, completi o parziali rappresentano i diversi tipi strumentali. La grafia utilizza monesi e triesis, altezze oscillanti oltre a quelle fisse, indicazioni di registro, etc. ed è quindi in parte sintetizzante. Anche l’elemento "spazio" assume notevole importanza: gli esecutori si dispongono lungo il perimetro della sala a distanze uguali. Gli ascoltatori, in piedi, possono ascoltare o da fermi, oppure in movimento, esplorando la "superficie". Per quanto riguarda la "azione", vengono introdotti diversi tipi di azione "a comando del direttore" oppure "a piacere degli esecutori" che consistono ad esempio nell’aumentare o diminuire l’intensità, "cambiare di posto fra 2/3 esecutori, mescolarsi per quanto possibile agli ascoltatori" e così via. E’ evidente l’analogia con Casa dell’armonia.

- Ognuno dei cinque tempi e la durata totale della composizione variano in dipendenza dal numero degli esecutori. Con 10 esecutori le durate sono rispettivamente di 2’ e 10’; con 40 esecutori sono di 5’ e 25’. Fra un tempo e l’altro va inserita un pausa di 3" circa

-In una seconda premessa vengono indicati come minimo 3 esecutori. Gli strumenti sono divisi in famiglie (fiati, corde, percussioni, corpo umano, altoparlanti) e nei tipi (a) (legni, archi, metalli, canto, fonte elettronica), (b) (ottoni, pizzico, pelli, fischio, fonte concreta strumentale), (c) (saxofoni, pianoforte, altri mezzi, altre fonti concrete). Altre indicazioni riguardano il numero e qualità degli strumenti: "Scegliere progressivamente uno strumento per famiglia, nella sequenza "tipo (a)" e "tipo (b)", sino a 3 strumenti per ogni tipo (cioé, sino a 30 strumenti) - introdurre poi strumenti di "tipo (c)". Alternare strumenti acuti, medi e gravi". Le due premesse sono complementari e quella più concisa doveva probabilmente servire ad una traduzione in inglese.

REGISTRAZIONI

- Gruppo Strumentale Musica d’Oggi
Angelo Faja, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 6 dicembre 1983 a Roma, Auditorio RAI del Foro Italico

- Orchestra Sinfonica di Roma della RAI
Vittorio Parisi, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 21 dicembre 1984
Durata 16’02"

 

(1970)

ORGANICO : variabile (da 12 a 72 esecutori)

DURATA : variabile

Proprietà dell’autore

- La durata totale è di minimo 12’ per 12 esecutori. "Essa aumenta in progressione logaritmica proporzionalmente al massimo di 72 esecutori". Il pezzo è in 4 tempi, ciascuno diviso in spazi uguali della durata di 1/72 della durata del pezzo. Si ricorda a questo proposito che anche le durate potevano assumere un significato esoterico, per questo sono sempre così precisamente definite. La grafia specifica i registri sovracuto, acuto, medio, grave, subgrave; soltanto per il secondo movimento (Sexy), "corrispondente al lento della sinfonia classica, è indicata una notazione diastematica su quattro righi"

- Il compositore utilizza qui linguaggi diversi secondo il seguente schema: "A - altezze di scala tonale indicate con i "gradi" = modulare ad altra tonalità; B1 = musica colta (classica) di ogni tempo; B2= musica popolare/folk scarsamente commerciale; B3= musica jazz/rock di tipo commerciale; B4= canzoni - da festival e no - il più commerciale possibile; C = rumori extramusicali, mimetici di realtà sonore vissute". La caratteristica dell’uso del plurilinguismo si associa a quello della grafia sintetizzante.

- Sono necessarie tante copie della partitura quanti sono gli esecutori.

REGISTRAZIONI

- Giacomo Grigolato, cr., I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore
Registrazione effettuata il 19 dicembre 1970
Durata 11’45"

- Gruppo Strumentale Musica d’Oggi
Angelo Faja, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 6 dicembre 1983 a Roma, Auditorio RAI del Foro Italico

- Orchestra Sinfonica di Roma della RAI
Vittorio Parisi, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 21 dicembre 1984
Durata 13’17"

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- E. Macchi, Sinfonia 2, programma del Festival "Musica ’84" - Settimana di Musica Contemporanea. [Parla dello sperimentalismo ritenendolo "l’ossatura" della produzione di Guaccero e fa notare come i materiali "colti" e "commerciali" messi a disposizione dall’autore producano "una sorta di ibrido bilinguismo". Macchi ritiene il lavoro "quanto mai emblematico, ricco di suggerimenti e di anticipazioni, assai coerente con le idee del suo autore che amava spesso definirsi un "impuro"].

 

per orchestra (1973)

ORGANICO: orchestra da camera, media o grande

DURATA : 15’ circa

EDITORE : Edipan, Roma

PRIMA ESECUZIONE : Milano, 3 febbraio 1973, Teatro Nuovo - I Pomeriggi Musicali di Milano XXVIII Stagione Orchestra Sinfonica Stabile da Camera
Riccardo Capasso, direttore

- La partitura risulta suddivisa in quattro sezioni così intitolate: I …casa dell’armonia, II excelsior per l’ordine, III …allora la fiamma inghiottirà, IV …quest’involucro si rompe

- Le prime due pagine della partitura sono state realizzate sia per il piccolo e medio organico che per grande orchestra. La partitura consta perciò di 6 oppure 8 pagine. Il pezzo è estremamente interessante per la sperimentazione delle intensità e dei timbri (anche "eccentrico aspro" e "morbido") nonché della notazione (accanto a quella tradizionale compare una grafia che indica gli strumenti per famiglie. In questo caso è espressamente richiesta "una maggior cura nell’ascoltarsi l’un l’altro") e soprattutto per la presenza di diversi generi musicali: in un "fondo" realizzato da strumenti "riservati per questo compito" e diversi a seconda dell’organico scelto, compaiono "motivi, armonie e ritmi classici, pop/folk, di canzone industriale, nonché ritmi sudamericani (rumba, tango, conga etc.)".

Sono necessari tante partiture quanti sono gli esecutori.

- Riguardo alla definizione dell'organico, l'autore indica le seguenti alternative:

  1. 2.2.2.2.— 2.2.0.0.— 1 perc. (tp., tmb. con corde, 2 tot., c. a ped., ps. grave, cp., carta da accartocciare, carta da strisciare), 14.(8.6.) 4.4.2.;
  2. 3 (1 ott.). 1 (cr. ingl.). 3 (1 clp.). 3 (1 cfg.).— 4.3.(1 tr. acuta). 2.1.— 1 perc. (v. sopra), 1 tast. (pf. e org.), 1 ar. — 22. (12.10.) 8.8.6.;
  3. 4 (2 ott.). 4 (1 cr.ingl.). 4. (1 clp., 1 clb.) 4 (1cfg.). —1 saxs., 1 saxt. — 6.4(1 tr. acuta). 3.1—1a. perc. (v. sopra), 2a. perc. (2 bg., 2 tu., 1 car., 3 ps., pch., mchi., g., 2 wbl., lst.di vetro), 1 tast., 2 ar. — 30 (16.14.). 12. 10.8.

- E’ anche richiesto un nastro con incisi rumori di "folla che dimostra", della durata di 51", tale che "non sia udito come autonomo, ma come amalgama in sottofondo"

REGISTRAZIONI

- Orchestra A. Scarlatti di Napoli della RAI
Gianluigi Gelmetti, direttore
Registrazione effettuata il 14 dicembre 1973
Durata 18’12"

- Orchestra Sinfonica di Roma della RAI
Gianluigi Gelmetti, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 21 dicembre 1984
Durata 16’55"

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- E. Beacco, Domenico Guaccero Sinfonia 3, note al programma di sala della prima esecuzione. [Riprende una definizione che il compositore dà del suo pezzo: "mi pare un pezzo chiaro, evidente nella sua organizzazione e nel suo significato: è un lavoro che mi sentirei di definire "realistico""].

- S. Gianni, Sinfonia 3, note al programma di sala del concerto dell’11 ottobre 1993, organizzato in seno alle manifestazioni di "nuova musica italiana 10". [Si sottolinea il carattere sperimentale della composizione ed il valore costruttivo della "contaminazione linguistica"].

- R.T., Con Guaccero rivoluzione senza danni, "l’Unità", 4 febbraio 1973.

 

VARIAZIONI E CONCERTI

 

per orchestra (1967)

ORGANICO : 4. ( 2 ott.).2.4. (1clp., 1 clb.). 3 (1cfg.). —1saxs.,1 saxt.— 4.3 (2. in do, 1trp.). 3. (tenor-basso).1. — 2 ar., 3 perc., 1 tast. (pf., org., cel.), — 24. (12. 12.) 10. 8. 6., apparecchiatura el. (Synket).

DURATA : 18’ circa

EDITORE : G. Ricordi & C., Milano

- Synket è l’abbreviazione del Synthetizer Ketoff. Nella premessa l’autore indica quali altri "mezzi" debbano essere usati qualora il Synket non fosse disponibile: a) per la produzione del suono 2 oscillatori a onda quadra e 1 oscillatore di suono bianco; b) per la modulazione e amplificazione degli strumenti un complesso di mixer con 3 filtri e di ringmodulatore opp. 2 registratori e 1 mixer fornito di 3 filtri. Sono realizzati anche gli schemi per le due eventualità. -- - Le 3 percussioni sono ulteriormente divise ciascuna in 3 gruppi diversi ed alcuni degli strumenti sono stati ideati e realizzati dallo stesso compositore che dà tutte le informazioni sulla loro costruzione, disposizione e tipo di sonorità. Nel terzo punto della "PREMESSA" Guaccero dà la "Disposizione delle percussioni". Percussione I: legni (1. cv., 2. gui., 3. bl.ci. acuto, 4. id. medio, 5. id. grave), metalli (1. bll. chi., 2. cpc. acuto, 3. id. medio, 4. id. grave, 5. pch.), pelli (1. tot. acuto, 2. id. grave, 3. cg. acuta, 4. id. grave, 5. car.). Percussione II: vetri (1. cpll. di cristallo, 2. bottchi., 3. bottm., 4. vetro acuto, 5. id. grave), pelli (1. tabno con palla, 2. tab., 3. bg. acuto, 4. id. grave, 5. tp acuto), metalli (1. son., 2. gci. acuto, 3. id. medio, 4. id. grave, 5. tt. grave). Percussione III: carte (1. carta scomponibile, 2. carta chi., 3. carta m., 4. carta acuta, 5. id. grave), metalli (1. chain chi., 2. cp. acuta, 3. id. media, 4. id. grave, 5. ltr. d’ottone), pelli (1. tmb. Con corde, 2. tu. acuta, 3. id. grave, 4. tp. grave, 5. gc.).

- La partitura si apre con l’ascolto delle prime 12 battute dell’aria di Sarastro In dieser heiligen Hallen. Al punto VI della premessa l’autore precisa che il tema è "chiave e punto di partenza della variazione". Ed aggiunge:"I suoni mutano, variano, discendono, per forza di gravità. (E’ da tempo che è iniziato il processo) Come a visitare il ventre della terra. Una volta giuntivi, si disfano. Si corrompono. E’ dimostrata la necessità dell’esperienza del vuoto, del negativo: anche per i suoni è bene affondare nel corpo. Dopo, lavorando pazientemente la materia dall’interno, con ragione ed impegno, si può trovare quello che è celato. E non per sé soli.".

 

per orchestra d’archi (1967)

ORGANICO : 5. (3.2.) 2. 2. 1 (oppure un’orch. d’a. di 20 elementi)

DURATA : 12’ circa

EDITORE : Semar, Roma

PRIMA ESECUZIONE : Milano, 1968, Piccola Scala
I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore

- La partitura appartiene a quella serie di composizioni che sottolineano l’elemento grafico: si presenta infatti a forma di cerchio e consta di 2 sole grandi pagine della quali una è la leggenda. Nella "PREMESSA" l’autore dà la "disposizione in sala" degli esecutori, anch’essi disposti "in modo da costituire un circolo chiuso" dando le spalle al pubblico, e alcuni muovendosi poi in direzioni diverse (alla ribalta o fuori sala). Spiega anche la disposizione grafica del materiale musicale: le variazioni dispari si trovano nel cerchio superiore, quelle pari in quello inferiore; ciascuna è divisa in 3 parti e la variazione 6 è inoltre divisa in 3 sezioni. Aggiunge poi: "L’impaginazione nei cerchi non è casuale, né è fatto di puro grafismo. E’ da intendere". Particolarmente interessante, per l’esecuzione, sono le indicazioni che riguardano la variazione 6 che deve essere eseguita "su tre piani psicologico-sonori, uno più esterno e virtuosistico, verso il pubblico, uno mediante l’esterno con l’interno, indifferente al pubblico, uno interno e statico, invisibile al pubblico". Importante la sperimentazione timbrica (che fa uso anche di preparazioni fisse e mobili), frequenziale (tutte le altezze diatoniche, cromatiche ipercromatiche) e delle intensità (per le quali utilizza una scala precisa). La grafia è sintetizzante. La composizione è stata dedicata a Claudio Scimone e I Solisti Veneti.

Sono necessarie tante copie della partitura quanti sono gli esecutori.

REGISTRAZIONI

- I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore
Registrazione effettuata l’11 luglio 1968
Durata 11’40"

- Archi del Gruppo Musica d’Oggi: Ilie Mihai, Alfredo Fiorentini, Bruno Mollo, Mario Buffa, Massimo Coen, Raul Mancuso, Mario Rocchi, v., Michele Minne, Margot Burton, va., Luigi Lanzillotta, Luca Michele, vc. Vincenzo Bellini, cb.
Angelo Faja, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 29 novembre 1984
Durata 13’35"

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- P. Leonardi, Variazioni 2, programma di sala della prima esecuzione in Spagna, Barcellona 22 ottobre, 1969. [Fa un’ampia descrizione della struttura del pezzo indicando anche nella forma circolare, che ricorda quella di un "mantra" indiano, la ricerca di una superiore riunificazione dei vari aspetti dell’Io (rappresentati dalle variazioni), nella unità della coscienza]. (Traduzione dallo spagnolo).

- G. Pugliaro, programma di sala de "I Concerti del Regio - Estate 1980", 10 luglio, 1980. [Il critico spiega la natura del pezzo sottolineando il fatto che le sei variazioni siano in realtà sei modi diversi di affrontare il suono "esaminato nei suoi parametri fondamentali", dal puro ritmo fino al gesto, che coinvolge gli esecutori facendoli suonare anche sul proscenio e dietro le quinte].

- E. Valente, "L’Unità", 12 dicembre, 1968. [Critica alla esecuzione romana del 10 dicembre].

- C. Marinelli, "Nuova Antologia", gennaio- febbraio 1969.

 

per strumenti o per voci e strumenti (1968)

ORGANICO : da 1 a 54 esecutori

DURATA : variabile

EDITORE : Semar, Roma

- Guaccero indica "9 possibili fonti di suono: 3 solisti (1. ch., 2. vf. o vm., 3. fl. o cl. o fg.), 3 complessi (1. 12 a., 2. 12 f., 3. 12 v.), 3 gruppi di improvvisazione (1. 5 es. di strum. a vetro., 2. 5 es. con strum el., 3. 5 con suoni corporei modulati)". Ciascuna categoria mette in evidenza una dimensione (altezza, intensità, timbri)

- La durata del pezzo è determinata dalle combinazioni tra le varie fonti di suono. Vengono stabilite "5 combinazioni-base, contrassegnate da un indice". Fino all’indice 4 la durata è uguale, dal 5 in poi si ricava sommando le durate singole stabilite in una tabella in cui vengono date le "Durate generali" e le "Durate di singole variazioni"

- La partitura appartiene a quella serie di composizioni che sottolineano l’elemento grafico: la parte centrale rappresenta infatti un triangolo sui cui cateti laterali sono costruiti altri due triangoli. In realtà quindi la forma complessiva è quella del doppio triangolo o "Sigillo di Salomone". La partitura vera e propria consta perciò di un’unica pagina (con notazione sintetizzante), mentre la legenda originale consta di ben 8 pagine in parte dattiloscritte e in parte occupate da tabelle e diagrammi. Possono essere date sino a 511 versioni, "poiché le 9 fonti di suono possono eseguirlo sia da sole sia in tutte le possibili combinazioni fra loro".

- Il testo del giuramento pitagorico (da utilizzare nel caso nell'organico siano comprese delle voci) è scritto in greco, ma nelle note esplicative viene dato sia nella traduzione latina che italiana ed è scritto in partitura in parte dentro ed in parte fuori del triangolo centrale.

- Viene inoltre data la "disposizione nello spazio" degli esecutori che, nelle posizioni assegnate a ciascuno, formano un triangolo.

- Importante anche qui la sperimentazione, soprattutto timbrica. Vengono utilizzati inoltre "strumenti di vetro" (bicchieri, bottiglie, cpll., ltrr. etc.) e "suoni corporei ampificati" con "fonti sonore" quali "apparato fonatorio/respiratorio" (ad esempio canto, riso, tosse, crepitio, denti battuti, schiocco di lingua), "apparato interno/esterno" (ritmo cardiaco o cerebrale), "superficie esterna" e così via.

- Sono necessarie tante copie della partitura quanti sono gli esecutori.

- La composizione è stata dedicata a Claudio Scimone e I Solisti Veneti.

- Sono state realizzate anche una versione con fagotto solista e una con chitarra solista (v. sotto).

 

per chitarra e archi (dopo il 1968)

ORGANICO: ch. (e orch. d’a.)

DURATA : variabile

EDITORE : Semar, Roma

PRIMA ESECUZIONE: Roma, 26 ottobre, 1970
Auditorio S. Leone Magno
Alirio Diaz, ch. e perc. di vetro, I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore

- Nelle note parziali e mutile della prima esecuzione vengono date le seguenti indicazioni sulla struttura del pezzo: "9 simboli grafici che indicano sinteticamente più azioni (su altezze, intensità, velocità, registro ecc.). 9 variazioni (senza tema), intercalate da pause, crescenti da 1 a 5 e decrescenti da 5". La "Conclusione" alle note alla partitura sono altresì interessanti: Guaccero nel ringraziare anche Alirio Diaz per i suggerimenti dati spiega come "le notazioni di altezza "con chiavi e righi" non sono che trascrizioni di tipici atteggiamenti chitarristici, da Turina, a Albeniz, a Antonio Lauro". Questa versione è stata dedicata ad Alirio Diaz.

- Sono necessarie tante copie della partitura quanti sono gli esecutori.

 

per fagotto e archi o per fagotto, archi e 5 improvvisatori (1969)

ORGANICO : fg., a. (o fg., a., 5 improvv.)

DURATA : variabile

EDITORE : Semar, Roma

PRIMA ESECUZIONE : Torino, 14 gennaio 1970, Conservatorio G. Verdi -Unione Musicale Incontri con la musica contemporanea
Sergio Penazzi, fg., I Solisti Veneti: Piero Toso, v. princ., Pietro Avanzi, Giuliano Carmignola, Astorre Ferrari, Guido Furini, Vito Prato, Ronald Valpreda, v., Ferruccio Sangiorgi, Sergio Paulon, Angelo Bartoletti, va., Max Cassoli, Gianni Chiampan, Severino Zannerini, vc., Leonardo Colonna, cb., Edoardo Farina, clav.
Claudio Scimone, direttore

- Questa versione è stata dedicata a Sergio Penazzi.

- Sono necessarie tante copie della partitura quanti sono gli esecutori

REGISTRAZIONI

- Versione per fg., a. e 5 improvvisatori
Sergio Penazzi, fg. Michiko Hirayama, Walter Branchi, Domenico Guaccero, Guido Guiducci, Egisto Macchi, improvv.
I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore
Registrazione effettuata il 9 settembre 1969
Durata 18’05"

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- E. Bassi, Variazioni 3 per fagotto e archi, note al programma di sala della prima esecuzione.

 

(1979)

ORGANICO : perc. (1 percussionista), orch. da cam. e nm.

DURATA : 12’ circa

Proprietà dell’autore

PRIMA ESECUZIONE : Milano, 24 febbraio 1979 - Sala grande del Conservatorio
Orch. de I Pomeriggi Musicali di Milano
Walter Morelli, perc.
Gianluigi Gelmetti, direttore

- La composizione è in un unico movimento. La grafia sintetizzante è utilizzata nella sezione di improvvisazione.

- Il solista suona ben 26 strumenti divisi in "Strumenti di pelle : tab., tmb mil., 2 bg., 3 tot., gc., tp.; Strumenti di metallo : crot., trg., bllchi., 3 pss., 2 tt., 1 cp. grave, vibr.; Strumenti di legno: wchi., gui., frusta, 2 m., 3 blci., xil.; Strumenti di vetro : 2 glm., glchi. 5 bicchieri di cristallo; e inoltre : carta, soffio, acqua, sibilo"

- Particolarmente interessante è la sperimentazione timbrica che concerne gli strumenti stessi (ad esempio la campana deve essere sospesa con una corda elastica in maniera che "peschi, oscillando, nel recipiente con l’acqua", le superfici della grancassa e del tam tam devono essere ricoperte con un foglio di carta in modo "che si oda il fruscio della carta insieme al colpo", "approntare le glass maracas riempiendo due bottiglie di biglie di vetro in maniera che se ne ricavi una dal suono più acuto dell’altra", utilizzare per "il soffio un richiamo per uccelli" ed ancora "utilizzare per il gorgoglio nell’acqua un tubo di gomma con all’estremità un piccolo imbuto che peschi nell’acqua") e la produzione del suono (che si avvale anche di particolari oggetti) divisa nelle varie classi strumentali: percussione (spazzola, bacchetta di gomma o plastica morbida (idem dura), idem di spugna morbida, moneta da strisciare su tam tam, coltello a sega (per bicchiere), far glissare con l’acqua etc.); fiati (soffiato, mugolato con ugola, suono a risucchio per le ance doppie etc.); archi (bacchetta di spugna morbida, grattato, arco "rullato" sotto le corde, "soffiato" etc.). Vengono date anche indicazioni per l’operatore al nastro che "dovrà dare le partenze e le fermate e inoltre regolare le intensità di suono" secondo una scala data di valori di ampiezza.

REGISTRAZIONI

- Orchestra Sinfonica di Roma della RAI
Gianluigi Gelmetti, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 21 dicembre 1984 a Roma, Auditorio RAI del Foro Italico
Durata 15’

- Orchestra Sinfonica di Roma della RAI
Gianluigi Gelmetti, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 12 luglio 1985
Durata 15’

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- E. Beacco, programma della prima esecuzione. [Riporta una dichiarazione del compositore sui materiali e le tecniche usate. Accenna anche al nastro "che contiene semplicemente (deformata e no) la versione della Quinta di Beethoven di Walter Murphy, come elemento "teatrale"" ed extralinguistico].

 

COMPOSIZIONI PER ARCHI

 

- VARIAZIONI 2 vedi sopra

 

per archi (1972)

ORGANICO: archi

DURATA: 11'

EDITORE: Edi-pan, Roma

- Non esiste la partitura singola. Questa composizione, come più volte avviene nella produzione di Guaccero, si presenta composita: Kardia è infatti per archi, fiati e voci. Le tre parti possono essere eseguite separatamente, a due e a tre (vedi sotto, Composizioni per coro e orchestra).

REGISTRAZIONI

- Gruppo Musica d’Oggi: Ilie Mihai, Alfredo Fiorentini, Bruno Mollo, Mario Buffa, Massimo Coen, Raul Mancuso, Mario Rocchi, v., Michèle Minne, Margot Burton, va, Luigi Lanzillotta, Michele De Luca, vc., Vincenzo Bellini, cb.
Angelo Faja, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 29 novembre 1984
Durata 12’30"

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- S. Rendine, A. Sbordoni, Due composizioni di DOMENICO GUACCERO, "1985 la musica - mensile di musica contemporanea". [Molto interessanti le note introduttive all’edizione discografica che spiegano la natura di questa partitura "composita" come appartenente "ad una serie di composizioni ispirate a parti del corpo umano". Ne viene quindi mostrata la struttura che si articola intorno ad un centro frequenziale e al cui interno si possono "rinvenire dei frammenti di evidente citazione dell’Inno dell’Internazionale Socialista "].

 

per archi (1977)

ORGANICO : 6 v., 2 va., 2 vc., cb., direttore

DURATA : 9’ circa

Proprietà dell’autore

- Esistono nel catalogo redatto dal compositore altri due pezzi, per vocalista (purtroppo perduta) e per nastro (probabilmente perduto o mai realizzato). Anche queste tre versioni avrebbero potuto essere eseguite singolarmente, a due e a tre. Il titolo ha lo stesso nome sanscrito del chakra corrispondente alla ghiandola pituitaria.

REGISTRAZIONI

Archi del Gruppo Musica d’Oggi
Ilie Mihai, Alfredo Fiorentini, Bruno Mollo, Mario Buffa, Massimo Coen, Raul Mancuso, Mario Rocchi, v., Michele Minne, Margot Burton va., Luigi Lanzillotta, Michele De Luca, vc., Vincenzo Bellini, cb. Angelo Faja, direttore
Registrazione dal vivo effettuata il 29 novembre 1984
Durata 11’32"

 

COMPOSIZIONI PER CORO E ORCHESTRA

 

per fiati, voci ed archi (1976)

ORGANICO : fl., ob., cl., fg., cr., 2 s., 2 c., 2 t., brt., b., v. I, v. II, va., vc., cb.

DURATA : 8’ circa

EDITORE : Edi-pan, Roma

PRIMA ESECUZIONE:
- Roma, 30 ottobre 1976 Sala Accademica - Conservatorio di S. Cecilia
Incontri Musicali Romani / VI Edizione
I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore

- (versione per archi e fiati), Royan, 17 aprile 1973
Teatro del Casino Municipale, 10ème Festival International d’Art Contemporain de Royan
I Solisti Veneti
Claudio Scimone, direttore

- La partitura presenta l’esclusione di alcune sezioni presenti invece nella versione per archi e fiati. La data di composizione non è precisata, ma è probabilmente la stessa della stesura definitiva delle altre sezioni, ovvero il 1976.

ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- Programma di sala della prima esecuzione.L’autore ricorda come questa sia una composizione risultante da tre singoli pezzi, (per archi, fiati, voci) che possono essere eseguiti sia singolarmente che insieme, in più varianti. Accennando al titolo afferma che il brano "fa parte di una serie di brani dall’intitolazione globale "Descrizione del corpo", i quali prendono spunto da luoghi simbolici del corpo umano, o "plessi"".

- Domenico Guaccero: Kardia, note al programma della prima esecuzione nella versione per a. e f. Lo stesso compositore spiega come delle tre diverse formazioni strumentali, quella di Royan ne riunisca due, per archi e fiati. Dà anche alcuni chiarimenti sull’origine del titolo dovuto "a ragioni puramente di circostanza e private" che possono però allargarsi a dignificazioni più vaste e polivalenti: il cuore come organo, come luogo dei sentimenti, come centro della vita in generale, come situazione a metà strada tra la lucida ragione e l’istinto vitale". (Traduzione dal francese).

 

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