Guido del Fungo Architetto Pittore - Architect - Painter -  Designer - Contemporary Artist

 

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GRUPPO “ARTE SENTIMENTALE”

Il movimento nasce il 4 ottobre 2000 a Firenze, in Palazzo Vecchio, da una intuizione di Amedeo Lanci che fin dal 1996 aveva iniziato a codificarne la filosofia. Nel 1999 Amedeo Lanci, insieme a  Guido Del Fungo, Umberto Falchini, Luciano Scarpante, Gunther Wolf, incomincia ad elaborare la possibilità di formare un gruppo con le caratteristiche  necessarie per un’arte rivolta ai grandi temi della vita attraverso i sentimenti.Da allora questi pittori, mossi dall’esatta individuazione di un denominatore comune, si riconosceranno negli obiettivi dell’ARTE SENTIMENTALE. Gli artisti che si trovano in questa filosofia, arricchiti dalle precedenti esperienze autonome, puntano alla rappresentazione di soggetti che trovino nell’azione sentimentale la propria ragione d’essere.ARTE SENTIMENTALE si rivolge prevalentemente a quanti avvertono

l’urgenza di un coinvolgimento sentimentale nell’opera d’arte, e la possibilità di far incontrare in essa il proprio mondo interiore e quello che l’opera racconta. Un vento salubre soffia da  qualcheTempo sui territori dell’arte.Un vento che pare essere sempre più impetuoso, all’interno della cui indicazione di massima – arte di relazione – diverse sono le declinazioni, gli accenti, ed anche le qualità. Quel che è certo è che soffia dalla parte Diametralmente opposta dalle secche

Acide dell’auto-referenzialità, della Chiusura nei confronti del mondo.Arte di relazione comporta invece un’apertura dell’artista ‘verso’ il mondo, legame questo che da più anni mi è caro. Oggi non può essere diversamente, nella centralità che l’arte si trova ad avere ed è una possibilità fantastica nel presente. ruolo dell’arte è quello di farsi carico dell’Altro, stimolando la coscienza, queldài e dài del poeta che veglia mentre l’umanità dorme: funzione poetica, polemica data dalla sua stessa radice antropologica, che le conferisce la qualità di più profondo, più attento, più accorato documento di civiltà, il solo in grado di svelarci le passioni, gli odi, gli amori dell’essere umano, nel divenire della Storia.

L’unico che si trova nella felice condizione di mettere in relazione (da qui il termine) gli esseri umani l’uno con l’altro, contribuendo a creare, quella sensibilità che ci rende un po’ meno indifferenti alla vita dell’Altro, degli Altri, i quali, appunto, provano le medesime nostre passioni, i medesimi odi, i medesimi amori.

Ciò equivale ad un atto tutt’altro che Edulcorato, tutt’altro che decorativo, od Aggraziato, per altro verso sgraziato: ciò È il senso ‘alto’ dell’arte, la sua dimensione  terrena e trascendente ad un tempo, che si fa visibile e prossima a chi guarda grazie alla forma, e alla materia.

L’arte è un atto forte. Diceva Picasso: “Come sarebbe possibile disinteressarsi

degli altri uomini, e in virtù di quale indifferenza eburnea distaccarsi da tutta la ricchezza di vita che essi vi offrono? No, la pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. E’ invece uno strumento Di guerra offensiva e difensiva contro il Nemico”. E’ in questa vivace area di valori che Trova dichiaratamente collocazione ‘Arte Sentimentale’, il cui corpo artico-lato è fatto di cinque pittori, uniti dalla medesima tensione, ovviamente diversi per le singole ricerche. Proprio il sentimento, l’emozione ribadiscono la necessità  di far leva, e scardinare nuovamente il mondo, di sentirne i battiti più profondi. Vedere, e non guardare; sentire, e non Ascoltare. Si ricorderà una delle più Belle e rispettose forme di saluto, in Kenya: “ti vedo”, cioè: ti esisti. Egualmente, in ‘Arte Sentimentale’ le emozioni hanno volto, esistono, le riconosciamo come nostre. Guido Del Fungo, Umberto Falchini, Amedeo Lanci, Luciano Scarpante, Gunther Wolf affrontano di petto questa scelta, che si traduce per forza di cose anche in scelta linguistica, diventando modo stesso di formatività, ‘lingua espressiva’ a pieno titolo. Sanguis me ducit, recita il titolo di un’opera di Amedeo Lanci di qualche Anno fa, che può benissimo stare quale Emblema di quanto andiamo scrivendo. Dice l’autore:”se è il sangue a condur- Mi, mi sento lontano da ogni struttura Claustrofobica… Sentimento è rivoluzione, è centro propulsore. I sentimenti sono l’aspetto più bello e Trascurato di questo secolo”, fra le Diverse spinte del modernismo e, successivamente, la disillusione, il cinismo degli ultimi anni, oppure – non poi troppo dissimile – la chiusura nella linguistica.Sentimento e quanto sopra abbiamo indicato, e dall’altra parte o il kitsch, o  l’autocompiacimento, o l’ostensione di sé. C’è davvero un’enorme differenza, che diviene anche metro di misura, l’ineludibile soglia del “c’è o non c’è”. Come rapportarsi con le domande

Ultime della vita e della morte, di un Senso possibile per l’Uomo – se ve né uno-, della sua identità? Ancora Lanci chiarifica direttamente (in Altra parte Alberto Severi ben si fa Interprete di tutti e cinque, così non me Ne vogliano troppo gli altri se insistiamo su di lui): “Ritengo di essere  una Sorgente… Voglio lasciare una traccia Primitiva”.

 

Firenze, giugno 2002

 

                      Giandomenico Semeraro