Museo Capitolare
Cenni storici
ll Museo Capitolare fu fondato, su iniziativa di Mons. Raffaele Tini
nel 1912. L'edificio che ospita il museo, fu più volte rimaneggiato
nel corso della sua storia. Il Monastero dei Benedettini sorto all'inizio
(sec. XII) divenne più tardi (sec.XV) residenza dei canonici e poi
(sec. XX) sede del Museo. L'ultima trasformazione radicale si ebbe negli
anni '60 sotto la direzione del soprintendente Guglielmo Matthiae che ristrutturò
tutto l'edificio demolendo e ricostruendo ex novo l'ala nord dello stesso.
Vi furono sistemati più razionalmente tutti gli oggetti esposti,
compresi gli armadi scolpiti da Carlo Riccione che, dopo la demolizione
della sacrestia e del coro interno, furono ricostruiti e sistemati nei primi
2 locali del nuovo museo. Un'ultima definitiva ristrutturazione, si é
avuta nei primi mesi del 1994, quando, grazie alla Soprintendenza ai B.A.A.A.S.,
alla Regione Abruzzo e alla Fondazione Tercas, ciascun Ente per le proprie
possibilità economiche e per le proprie competenze, si é potuto
definire secondo i nuovi dettami della museologia, un nuovo impianto di
fruizione che può ben dirsi all'avanguardia per i suoi principi formativi
e progettuali. Il Museo che in questi ultimi anni si é arricchito
di donazioni private come la raccolta di ceramiche V. Bindi donata dal figlio
Dott. Gaetano e la raccolta Tommaso Illuminati donata dagli eredi dello
stesso, va ad iscriversi in un complesso dove coesistono le più significative
espressioni della cultura e della religiosità atriana: la Cattedrale
di S. Maria Assunta, monumento nazionale, una delle più belle basiliche
cattedrali del centro-sud, la Biblioteca e l'Archivio Capitolare, il Teatro
Comunale del 1881 e l'istituendo Museo archeologico.