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Comitato napoletano per il boicottaggio dell’economia israeliana

L'annientamento del popolo palestinese che sta portando avanti Israele è sotto gli occhi di tutti. La politica della chiusura e della divisione in cantoni di tutta la West Bank e Gaza, il proseguimento della colonizzazione, i bombardamenti sui civili e la distruzione delle strutture economiche e sociali palestinesi, gli omicidi politici dei militanti dell'Intifada, l'annessione unilaterale avvenuta da anni di Gerusalemme Est e del Golan, in palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, non possono più passare sotto silenzio. D'altra parte l'appoggio ad Israele da parte dei governi occidentali è totale: gli Stati Uniti sostengono apertamente la politica di Sharon che se non verrà fermata porterà scenari apocalittici per i palestinesi e per il resto del Medio oriente, mentre l'Unione Europea, nonostante tiepide dichiarazioni ufficiali, continua a trattare Israele come partner privilegiato, non mettendo MAI in discussione il suo appoggio politico, fatto anche di intense relazioni economiche e militari.

Il bisogno di azioni urgenti per fermare Israele è sempre più forte.

Pensiamo che il boicottaggio possa essere un fondamentale supporto alle altre forme di mobilitazione e lotta politica.

Boicottaggio come forma di lotta non violenta che permette ad ogni singola persona di riacquistare ed esercitare il suo inalienabile diritto di scelta.

Boicottaggio come utile strumento d’informazione e comunicazione.

Boicottaggio come concreta forma di pressione economica e politica.

 

Cosa boicottare?

Le alte tecnologie e le biotecnologie costituiscono circa il 54% dell'export israeliano I cinque settori tecnologici di importanza strategica per Israele:biotecnologie, microelettronica, materiali avanzati, opto-elettronica, tecnologie dell'informazione. Questi settori, in Israele soprattutto, sono indissolubilmente legati alla produzione di armi e dipendono da un ingente flusso d’investimento proveniente da fondi finanziari di tutto il mondo. Essi sono inoltre facilitati dall’esistenza di accordi bilaterali di cooperazione economica e commerciale Italia/Israele e Unione Europea/Israele.

La nostra campagna durerà fino a quando:

Immediatamente:

A brevissimo termine:

La nostra azione di boicottaggio e pressione si articolerà a diversi livelli:

1. Campagna politica per la sospensione degli accordi bilaterali tre Italia /Unione Europea ed Israele che permette ai prodotti israeliani di non pagare i dazi normalmente imposti dall’Unione Europea.

Si prevede di articolare la campagna attraverso una raccolta di firme e l’invio di cartoline prestampate ad i parlamentari da parte sia di soggetti ‘istituzionali’ (partiti, sindacati, movimenti,associazioni) che di singoli cittadini, con l’obbiettivo di arrivare alla presentazione di una mozione al parlamento europeo che sospenda gli accordi bilaterali fino a che Israele non adempia alle richieste elencate sopra.

2. Boicottaggio dei principali prodotti israeliani in Italia e delle aziende che li distribuiscono, sia al livello del singolo consumatore sia attraverso campagne d’informazione mirate alle associazioni di categoria. Probabili obiettivi saranno i pompelmi Jaffa (uno dei più noti ed accessibili prodotti made in Israel) e la catena europea di supermercati Carrefour (p.e. CittàMercato) che è uno dei più importanti distributori di prodotti israeliani in Europa (p.e. prodotti della Delta-Galil , la principale industria tessile israeliana)

Un’altra possibile azione consisterà nell’esercitare pressioni sulle associazioni di categoria (coldiretti ecc.) per arrivare al boicottaggio deii prodotti chimici e sementi provenienti da ditte israeliane

3. Campagna di pressione economica e boicottaggio delle aziende italiane maggiormente coinvolte nel finanziamento, diretto e indiretto, dell’industria bellica israeliana. Pensiamo di concentrarci, in prima battuta su Telecom-Italia ed Assicurazioni Generali.

1. Telecom Italia

2. Assicurazioni Generali:

Possibili azioni di pressione e boicottaggio

* Invio di lettere e cartoline precompilate ad Assicurazioni Generali e Telecom Italia, chiedendo un progressivo e rapido disinvestimento da aziende israeliane.

* Forme di boicottaggio mirate, dirette e facilmente realizzabili e misurabili di uno dei loro prodotti. Per esempio, organizzazione di una giornata di Sciopero Generale Telefonico del gestore TIM oppure intasamento del numero verde 187.

* Arrivare alla disdetta dei contratti assicurativi e telefonici.

Contemporaneamente a queste campagna continueremo la nostra attività di informazione e di monitoraggio sui principali rapporti economici tra Italia/Unione Europea ed Israele.

fonte: http://web.tiscali.it/opappece/

 

Analisi economica finanziaria dello stato di Israele

Boicottare l’economia israeliana documento del forum palestina

Un elenco (molto parziale) dei prodotti israeliani

Fonti e link interessanti

Tecniche di boicottaggio

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