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ISRAELE

STORIA

Nel 1896 il giornalista viennese Theodor Herzl pubblicò un libro intitolato "Lo Stato Ebraico". Influenzato dal nazionalismo europeo del XIX secolo, che aveva prodotto l'unità tedesca e il risorgimento italiano, Herzl immaginò di creare uno stato-nazione ebraico che avrebbe posto fine a tutte le persecuzioni sofferte dagli ebrei in Europa, dai pogrom russi fino al celebre "affaire Dreyfus" francese.
2 Lo stato ebraico avrebbe dovuto essere fondato in Palestina, che allora era una colonia turca. II nome Palestina esaltò i perseguitati ebrei dell'Europa orientale, che sognavano il ritorno a Sion, il luogo dove erano sorti i regni israeliti, duemila anni prima. Sion è il nome di una collina di Gerusalemme, che per estensione rappresenta tutta Gerusalemme e tutta la Palestina.Tuttavia i "sionisti", come furono chiamati i seguaci di Herzl,non presero in considerazione il fatto che su quella collina viveva mezzo milione di arabi, che avevano radici e tradizioni millenarie.
3 II sionismo applicò con coerenza una politica che implicava l'alleanza con le grandi potenze capitalistiche, ma che negava al popolo palestinese il diritto a quell'identità nazionale rivendicato per il popolo ebraico. Questa gestazione di matrice eurocentrica (la stessa di Cecil Rhodes, di Jules Ferry o del cancelliere Bismarck) lasciò un'impronta dalla quale fino a oggi il sionismo non è riuscito a staccarsi, nonostante sia sempre esistita al suo interno una"componente di sinistra" e persino settori che si autodefinivano socialisti.
4 Durante la prima guerra mondiale (1914-18), Inghilterra e Francia si accordarono per una ripartizione di ciò che rimaneva dell'Impero ottomano in Medio Oriente. II ministro britannico degliAffari Esteri, Arthur Balfour, comprese che i nazionalisti ebrei potevano dargli un buon pretesto per mantenere il possesso del nord della Palestina. Per questo Balfour che, come primo ministro, nel 1905 si era opposto all'immigrazione degli ebrei in Gran Bretagna, nel 1917 sostenne l'istituzione in Palestina di un Focolare Nazionale Ebraico, "salvaguardando al contempo i diritti civili e religiosi degli abitanti non ebraici della Palestina" (ossia, il 90% della popolazione in quel momento). Londra centrò il proprio obiettivo: al termine della seconda guerra mondiale, nel 1945, le colonie francesi di Siria e Libano e quelle britanniche di Iraq e Transgiordania ottennero l'indipendenza, ma l'Inghilterra conservò la Palestina, in base al compromesso assunto attraverso la Dichiarazione Balfour.
5 II sionismo considerava gli ebrei degli esuli e organizzò il "rimpatrio" da tutti gli angoli della terra. Agli inizi di questo secolo vivevano in Palestina mezzo milione di arabi e 50.000 ebrei, che salirono a 300.000 nel decennio 1930-1940. La persecuzione antisemita nella Germania nazista fece aumentare l'immigrazione al di sopra delle "quote" permesse dalla legge. Gli inglesi si allarmarono perché videro insidiata la propria egemonia in Palestina. Nel 1939 Londra dichiarò che il suo obiettivo non era di fondare uno stato ebraico, bensì uno stato palestinese indipendente "in cui entrambi i popoli prendessero parte al governo". Imbarcazioni cariche di profughi in fuga dall'Europa conquistata da Hitler furono respinte dai porti palestinesi. I sionisti organizzarono atti di sabotaggio e terrorismo per ottenere con la forza che l'impero britannico, ormai in declino, mantenesse la sua promessa.
6 Contemporaneamente, mediante raccolte di fondi tra gli ebrei di tutto il mondo - dai banchieri alle masse affamate -i sionisti acquistarono terre arabe dai ricchi proprietari che vivevano a Beirut o a Parigi, ai quali poco importava la sorte dei propri affittuari, i fèllahin (contadini) palestinesi. Da allora gli ebrei arrivarono con titoli di proprietà, scacciarono le famiglie contadine e instaurarono colonie agricole (i kibbutzim), difese militarmente da milizie sioniste contro un ambiente che consideravano, a ragione, ostile agli intrusi.
7 Davanti all'intensificazione degli attacchi anti-britannici, Londra sottopose il problema palestinese alle Nazioni Unite, nel febbraio del 1947. Un Comitato speciale raccomandò la ripartizione del territorio in due stati indipendenti, uno arabo e uno ebraico. Gerusalemme avrebbe dovuto restare sotto l'autorità internazionale. a Per l'Unione Sovietica lo stato ebraico era un'alternativa preferibile alla permanenza di una base militare britannica, e il suo appoggio fu decisivo per la creazione di Israele. Dal canto loro, Londra eWashington considerarono accettabile quella ripartizione. II segretario della Difesa nordamericano, James Forrestal propose al presidenteTruman l'invio di truppe per imporre un'amministrazione fiduciaria dell'ONU su tutta la Palestina.
LAssemblea Generale dell'ONU approvò il piano di ripartizione,con 33 w d contro i 13 dei paesi arabi e delirràae 10 astensioni. Le organizzazioéiartnate sioniste occuparono le grandi città e cominciarono A espellere inmassa i palestinesi, con la scusa di un attacco imminente da parte di eserciti arabi. Simbolo di questa politica fu la strage nel villaggio di DeirYassin, perpetrata nell'aprile del 1948, nella quale tutti gli abitanti furono assassinati dal gruppo estremista "Irguri',diretto da Menahem Begin. '° II 14 maggio 1948, l'Alto Commissariato inglese si ritiṛ dalla Palestina e Ben Gurion proclamò la nascita dello Stato di Israele. Gli eserciti di Giordania, Egitto, Siria, Iraq e Libano attaccarono immediatamente, mentre i loro governi esortavano i palestinesi ad abbandonare le proprie terre e rifugiarsi all'estero.
La guerra terminò con un armistizio firmato nel gennaio del 1949, e Israele aumentò del 40% il territorio che gli spettava secondo il piano di ripartizione. Le armi e gli aerei sovietici, ottenuti attraverso la Cecoslovacchia, furono decisivi per la vittoria. Nonostante ciò il governo israeliano optò presto per un'alleanza strategica con gli Stati Uniti che dura ancora oggi. Quest'alleanza non fu facile, né immediata. Quando nel 1956 truppe israeliane, alleate con la Francia e la Gran Bretagna, invasero l'Egitto come rappresaglia per la nazionalizzazione del Canale di Suez, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica si opposero fermamente a tale avventura e la spedizione fu ritirata.
` Z I diari dell'ex primo ministro Moshe Sharett, resi pubblici dopo la sua morte, rivelarono che Israele costrinse il governo del presidente Eisenhower a optare per Tel Aviv e non per II Cairo come suo alleato principale in Medio Oriente, tramite l'esecuzione di atti di sabotaggio contro obiettivi occidentali al Cairo, da parte di una rete di agenti sionisti. L'episodio passò alla storia come "il caso Lavon".
" Privato dei crediti e delle armi statunitensi, il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser si rivolse all'URSS. Questo favorì l'avvicinamento di Israele a Washington.
" Con le armi nordamericane, Israele realizzò la fulminante campagna della cosiddetta "Guerra dei Sei Giorni", del 1967, nella quale occupò tutta la Palestina, le alture siriane del Golan e il Sinai egiziano.
" s La risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (22XI-1967), richiese il ritiro da tutti i territori occupati, ma Israele si rifiutò di obbedire, adducendo che necessitava di "frontiere sicure" per proteggersi dagli aggressori arabi. Un nuovo conflitto armato scoppiò nel 1973, quando truppe egiziane attraversarono il Canale di Suez e fecero crollare il mito dell'invincibilità militare di Israele; tuttavia, quando fu decretato l'armistizio, le posizioni nel campo di battaglia erano cambiate di poco.
" Nel 1977 Menahem Begin fu eletto primo ministro. Per la prima volta nella storia dello Stato di Israele, i laburisti rimasero fuori dal governo.
" II trionfo di Begin riflesse in parte la tensione sociale tra gli oshkenaziti,ebrei di origine europea, con un livello culturale ed economico più elevato e tradizionalmente laburisti, e gli ebrei orientali provenienti dai paesi arabi, dal Medio Oriente e dal nord dell'Africa - confusi erroneamente con i seforditi - frequente mente discriminati e disprezzati dai primi. Gli ebrei orientali, culturalmente più vicini agli arabi che agli ebrei europei, costituivano il 55% della popolazione, ma le loro entrate medie erano appena due terzi di quelle degli ashkenaziti. Per via del loro risentimento contro questi ultimi, esacerbato sino al fanatismo, essi formavano la base elettorale della destra.
'e Begin respinse qualsiasi tipo di negoziazione con l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e manifestò l'intenzione di annettere la Cisgiordania. Gli Stati Uniti convinsero Anwar el Sadat a firmare gli accordi di Camp David, nel 1977,che si tradussero nella pace tra II Cairo e Tel Aviv, insieme alla restituzione del Sinai all'Egitto.
" A partire da allora, l'attenzione internazionale si spostò gradualmente dal tema della sicurezza dei confini di Israele a quello della situazione dei palestinesi. Grazie al cambiamento della sua tattica, l'OLP venne conquistandosi nuovi alleati e simpatie crescenti. Così la designazione di Gerusalemme a capitale di Israele, nel 1980, fu condannata come un gesto arrogante da molti degli alleati di Israele. Nel giugno del 1982 Israele lanciò l'operazione militare "Pace per la Galilea", che si concretizzò nell'invasione del Libano e nella completa distruzione di Beirut, sostenendo che si trattava di manovre per fermare l'infiltrazione di guerriglieri palestinesi. I contingenti di Arafat abbandonarono la capitale libanese in cambio dell'impegno da parte di una forza franco-italo-americana a garantire la sicurezza dei civili. Z° Nonostante l'accordo, centinaia di rifugiati furono assassinati dalle milizie di destra nei campi profughi di Sabra e Shatila, all'interno dell'area controllata dall'esercito israeliano e con la compiacenza di questo. L'invasione del Libano causò un tale scontento in Israele, che fu realizzata una manifestazione di oltre 400.000 persone, indetta dal movimento "Pace Adesso". La mobilitazione rese necessaria la formazione di una commissione d'inchiesta, che attribuì la responsabilità "indiretta" degli omicidi di massa a Sabra e Shatila al ministro Sharon e ad altri capi militari. 2' Nel 1984, i laburisti, sotto la guida di Shimon Peres, tornarono a vincere nelle elezioni, anche se ottennero solo una maggioranza relativa; ciò si tradusse in una coalizione ministeriale con la destra e la rotazione dell'incarico di primo ministro. Secondo i patti, Peres cedette il posto al componente del partito Likud, Isaak Sbamir, nel 1986.
n Nel dicembre del 1987 vi furono scontri tra giovani palestinesi e pattuglie militari israeliane nella Cisgiordania occupata, con vittime tra i primi. I funerali si trasformarono in manifestazioni di protesta e sfociarono in nuovi scontri, con altri morti e "scioperi generali", ovvero manifestazioni di protesta civile durante le quali nessuno usciva dalla propria casa. Cominciò così l'intifada (insurrezione) che trasformò tutta la politica del Medio Oriente in modo inaspettato: non dall'esterno, ma dall'interno, non con le armi, ma con le pietre. Nel 1989 l'OLP, nell'ultimo Congresso Nazionale Palestinese, riconobbe lo Stato di Israele, accettando le risoluzioni 242 e 338 delle Nazioni Unite.
Il L'immagine mostrata dalle televisioni di tutto il mondo di giovani palestinesi armati di fionde che affrontavano un potente esercito danneggiò la posizione di Israele di fronte all'opinione mondiale.
Z" II risultato più visibile avvenne alla fine degli anni '80, quando 250.000 giovani lasciavano il paese ogni anno. II flusso migratorio di ebrei divenne negativo e riuscì a malapena a ritornare in equilibrio, nel 1989, con gli arrivi massicci di immigranti provenienti dall'Unione Sovietica. Creato per risolvere il millenario problema ebraico, Israele attirò solamente,dalla sua fondazione, il 20% circa degli ebrei del mondo.
Zs Stando ai resoconti nordamericani, gli aiuti degli USA a Israele tra il 1949 e il 1991 ammontarono a 53.000 milioni di dollari.A partire dagli accordi di Camp David,nel 1979, la cifra giunse a 40.000 milioni di dollari, il 21,5% di tutti i fondi nordamericani destinati agli aiuti esteri.
Ze In Israele, tutti gli uomini fino a 51 anni e le donne nubili fino a 24 anni sono riserve dell'esercito. La militarizzazione della società si riflette anche nell'eccessiva partecipazione dello Stato nell'economia e nell'enorme proporzione delle industrie assorbite dalla produzione bellica. La ricerca di mercati ha portato Israele a convertirsi in paese esportatore d'armamenti. Un'attività che ha fatto scoppiare scandali come il cosiddetto "Iran-contras", che riguardava la fornitura di armi all'Iran, o l'addestramento militare fornito a narcotrafficanti colombiani.
Z' Sul piano demografico, l'idea di uno stato ebraico, il punto fermo della teoria sionista, si scontrò con il processo d'espansione territoriale. Le successive annessioni inclusero quasi due milioni di arabi nelle aree sotto il controllo israeliano. A causa della crescita demografica, prima della fine del secolo la popolazione araba supererà quella ebraica.
ze Nel marzo del 1990,questi problemi di fondo si aggiunsero a quelli congiunturali e produssero una rottura dell'alleanza tra i laburisti e il Likud. ze Tutto cambiò quando, il 2 agosto 1990, l'Iraq invase il Kuwait. Israele fu escluso dalla coalizione anti-irachena guidata dagli Stati Uniti, poiché se avesse partecipato i paesi arabi non si sarebbero alleati all'Occidente. Comunque, nel paese iniziarono preparativi bellici e furono dichiarati lo stato d'assedio e il coprifuoco nei territori occupati.
3° Il17gennaio, inrisposta aibombardamenti alleati, l'Iraq iniziò il lancio su Israele di vari missili Scud, per obbligare Israele a entrare in guerra.Tale reazione non si verificò e, per la prima volta nella sua storia, la difesa del paese non fu nelle mani del suo esercito, ma di batterie anti-missili Patriot manovrate da effettivi nordamericani.
" II governo iracheno mancò anche il suo obiettivo di stabilire un vincolo esplicito tra la soluzione del proprio conflitto e la problematica araboisraeliana. Nonostante ciò, nel marzo del 1991, una dichiarazione congiunta americana espresse la speranza di trovare una soluzione negoziale al conflitto arabo-israeliano. Sebbene i termini fossero vaghi, Israele la respinse duramente.
3z Terminatala guerra, gli Stati Uniti iniziarono a sondare il terreno diplomatico su una proposta di "pace contro territori". Due mesi dopo, Siria e Libano firmarono a Damasco un trattato di "fratellanza, cooperazione e coordinamento". Per Israele il trattato costituiva una minaccia militare da parte della Siria ai propri confini settentrionali. Questa zona-solcata da numerosi fiumi e sorgenti - è conosciuta come il "serbatoio d'acqua". 3s Israele sollecitò gli Stati Uniti perché approvassero prestiti per un valore di 10.000 milioni di dollari, peralleviare la sua situazione economica, aggravata dall'intensa immigrazione di ebrei provenienti dall'ex Unione Sovietica (secondo le stime ufficiali, le cifre della suddetta immigrazione oscillarono tra le 250.000 e le 400.000 persone tra il 1989 e il 1991). II governo cominciò a far stanziare gli immigrati in nuovi insediamenti in Cisgiordania. Nel 1991 la disoccupazione giunse alf I I %,nonostante gli sforzi per creare impieghi per gli immigrati. 74 Interessato a promuovere negoziati di pace nella regione, il governo di Washington pose come condizione per concedere la garanzia sui prestiti che i fondi non dovevano essere investiti in nuovi insediamenti nelle zone occupate.
` s La creazione di insediamenti e la costruzione di abitazioni nei territori occupati dagli ebrei provenienti dall'ex URSS si trasformò così in un'arma a doppio taglio per il governo di Shamir. Sebbene da un lato fosse vitale che il Congresso nordamericano approvasse i prestiti, per poter continuare la politica degli insediamenti, i palestinesi e gli altri paesi arabi esigevano la fine di questa politica per dare il via o proseguire nei colloqui di pace.
ae II 30 ottobre 1991 si svolse a Madrid una Conferenza di Pace per il Medio Oriente, promossa dagli Stati Uniti e dall'allora Unione Sovietica. Poco prima, centinaia di migliaia di manifestanti israeliani avevano chiesto con forza al proprio governo i negoziati e il dialogo con i palestinesi e gli arabi dei paesi vicini. Alla conferenza parteciparono delegazioni di Giordania, Libano, Siria e Israele; i palestinesi si unirono alla delegazione giordana, di fronte all'opposizione israeliana a negoziati diretti.
" I paesi arabi sostenevano la premessa di "pace contro territori", respinta da Israele,che manifestò la propria disponibilità a discutere di un"autogovemo" della popolazione palestinese delle zone occupate, come soluzione provvisoria per un periodo di cinque anni. Queseofferta provocò una crisi all'interno della coalizione governativa del Likud,che fu abbandonata dai partiti Tehiya e Moladet, di estrema destra,lasciando Shamir senza maggioranza parlamentare.
'e Su richiesta di Israele e Stati Uniti, l'Assemblea Generale dell'ONU annullò una risoluzione del 1975 che definiva il sionismo una forma di razzismo e discriminazione razziale". Nel febbraio del 1993, Israele bombardò alcuni campi profughi palestinesi nel sud del Libano e provocò la morte di Abas Musawi, leader di Hezbollah, un gruppo integralista filo-iraniano. Questa mossa fece scoppiare una nuova escalation di violenza sulla frontiera settentrionale. ) soldati israeliani ricevettero ordine di sparare senza preavviso a qualsiasi palestinese che avesse un'arma. L'azione degli "squadroni della morte" nei territori occupati fu favorita da modifiche apportate al Codice Penale, che concedevano l'immunità ai membri di questi gruppi.
39 II 23 luglio 1992, i laburisti ottennero una decisiva vittoria nelle elezioni generali.Yitzhak Rabin fu nominato primo ministro. La costruzione di abitazioni nei territori occupati fu immediatamente fermata e, conseguentemente, gli Stati Uniti sbloccarono le garanzie per i prestiti a Israele.
Tel Aviv portò avanti l'operazione "Resa dei Conti": un attacco terrestre, marittimo e aereo alle basi di Hezbollah e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, situate nel sud del Libano. In sei giorni morirono 130 persone, 520 furono ferite e 15 villaggi furono distrutti. Centinaia di migliaia di persone vennero trasferite.
^' II 13 settembre 1993, dopo mesi di negoziati segreti a Oslo, Norvegia, le autorità israeliane e i principali esponenti dell'OLP firmarono Principi dell'Accordo diAutogoverno Provvisorio. L'intesa prevedeva l'istituzione di un sistema di autonomia limitata per i palestinesi nella Striscia di Gaza e nella città di Gerico, per un periodo di cinque anni. In seguito questo regime avrebbe dovuto essere esteso a tutta la Cisgiordania.
4' I successivi negoziati, tenutisi al Cairo, incontrarono delle difficoltà a causa delle divergenze tra le parti circa il controllo delle zone di frontiera e l'accesso all'acqua. Inoltre, l'OLP pretendeva la liberazione di 1.000 prigionieri politici.
41 Gli accordi furono posti a rischio dall'opposizione del gruppo radicale palestinese Hamas e del filo-iraniano Hezbollah. A loro volta, i coloni israeliani dei territori occupati-armati dal governo - rifiutarono i piani stabiliti dagli accordi, che prevedevano il ritiro dei coloni e dell'esercito israeliano.
Questa situazione non tardò a esplodere. II 25 febbraio 1994, un esponente del movimento israeliano di estrema destra Kach, Baruch Goldstein, entrò nella Tomba dei Patriarchi, a Hebron,armato con un fucile M-16, e assassinò decine di palestinesi che stavano pregando. Dopo la sparatoria egli stesso fu colpito a morte dai palestinesi.
45 Le investigazioni ufficiali sulla strage di Hebron rivelarono che i soldati dei territori occupati avevano l'ordine di non sparare contro i coloni armati in nessuna circostanza. Si apprese anche che parecchi soldati spararono sulla folla, e che le porte erano state chiuse impedendo così la fuga. L'OLP si ritirò dai negoziati e pretese il disarmo immediato dei coloni e una condanna da parte dell'ONU. Quest'ultima approvò un'energica condanna del massacro e autorizzò l'invio di una forza di pace nei territori occupati.
A partire dalla dichiarazione dell'ONU, Siria, Libano e Giordania ripresero i negoziati con Israele. L'accordo con la Giordania prevedeva il ritiro israeliano dai territori a sud del Mar Morto e al nord della Giordania, la ripartizione delle acque dei fiumi Giordano eYarmuk e il rimpatrio di 57.000 rifugiati palestinesi.
" II dialogo con Libano e Siria si fece più difficile, poiché Damasco pretendeva il ritiro totale degli israelianidalle alture del Golan, e Tel Aviv chiedeva un impegno siriano per la pace totale, il mutuo riconoscimento e l'instaurazione di rapporti diplomatici. Nei primi mesi del 1994, entrambe le parti accettarono - di fronte alla mediazione del Segretario di Stato americano,Warren Christopher- un'ampia smilitarizzazione delle alture del Golan, e la presenza di osservatori internazionali. 48 Durante i primi giorni del maggio 1994 il primo ministro israeliano, Yitzhak Rabin e il presidente delI'OLP,Yasser Arafat, firmarono al Cairo l'accordo di autonomia per Gaza e Gerico. Alla fine dello stesso mese, l'esercito israeliano si ritirò da Gaza, mettendo fine a 27 anni d'occupazione (cfr. Palestina).
49 I negoziati con alcuni stati arabi furono accelerati, in particolare quelli con la Giordania,con la qualeTelAviv firmò in luglio un accordo, che pose fine allo "stato di belligeranza" tra i due paesi. Con la Siria, al contrario, i disaccordi proseguirono, anche perché Israele si rifiutava di accettare l'evacuazione totale dalle alture del Golan, occupate nel 1967.
Il La nuova situazione favorì l'espansione economica: il PIL crebbe del 7% egli investimenti del 20%, mentre nel 1994 la disoccupazione passò dall' I I % al 7,6%. L'anno seguente, la crescita fu ancora del 7% e l'inflazione passò dal 14,5% all'8,5%.
s' II 1995 fu segnato dalla crescente divisione all'interno della società israeliana riguardo al cosiddetto processo di pace con i palestinesi. Le manifestazioni contro Rabin furono molte e sfociarono, nel mese di novembre, nell'assassinio del primo ministro da parte di un giovane israeliano di estrema destra. Shimon Peres,anch'egli laburista, prese il posto di Rabin, ma fu sconfitto nelle elezioni generali del maggio 1996 dall'esponente della destra Benyamin Netanyahu.
sz II ritorno al potere dei conservatori frenò i negoziati con la Palestina e acuì le tensioni, conducendo il paese sull'orlo di una nuova guerra nel mese di settembreMerso la metà dei mese il governo autorizzò l'apertura di un tunnel sotto la moschea di Al-Agsa,il terzo luogo sacro dell'Islam, violando lo status quo che vigeva dalla firma degli accordi di pace e provocando la reazione palestinese. Parecchi soldati israeliani e decine di palestinesi morirono durante i disordini.
s3 Netanyahu, che aveva criticato duramente Rabin per aver dialogato conArafat e I'OLPfinì per incontrarsi con il leader palestinese in molteplici occasioni, alla fine del 1996 e all'inizio del 1997, alfine di negoziare il ritiro completo delle truppe israeliane presenti nella città di Hebron, in Cisgiordania.
54 In marzo, il governo annunciò la propria volontà di costruire un nuovo insediamento sulle colline di Har Homa, nella periferia palestinese di Gerusalemme. L'Autorità Palestinese e gli Stati Uniti si opposero alla costruzione, considerandola contraria allo spirito e alla lettera degli accordi di Oslo. La ferma decisione di Netanyahu di proseguire con la costruzione degli insediamenti paralizzò il dialogo.
ss Ehud Barak, un generale a riposo, sostituì Peres alla guida del Partito Laburista, divenendo il leader dell'opposizione. Peres si era dimostrato favorevole a un accordo con il Likud per formare un governo d'unità nazionale, che avrebbe permesso di rilanciare il processo di pace, arrestatosi completamente nei primi mesi del 1997.
s6 Nel novembre del 1997, la Corte Suprema di Israele autorizzò la permanenza in prigione di 21 libanesi, la maggior parte dei quali erano membri di Hezbollah, che avevano già scontato la propria condanna,al fine di essere scambiati con israeliani sequestrati in Libano. In precedenza, era stata autorizzata "la pressione fisica moderata" sui detenuti durante gli interrogatori. II giudice Aaron Barak arrivò a dichiarare che in questi casi la violazione dei diritti umani "è necessario".
s' Anche quell'anno,nel mese di novembre, una folla commemorò aTel Aviv il secondo anniversario dell'omicidio di Rabin e chiese la pace definitiva con la Palestina, nella manifestazione più imponente dal 1982. In dicembre sia Arafat che Netanyahu avvertirono la necessità di eventuali azioni unilaterali, nel caso i negoziati sull'occupazione dei territori in Cisgiordania non fossero proseguiti. Il Alla fine del 1997, uno sciopero di tre giorni contro la riforma del sistema previdenziale e le privatizzazioni previste dal governo paralizzò il settore pubblico, i trasporti e l'attività finanziaria.
sv Le dimissioni del ministro degli Esteri, David Levy, indebolirono Netanyahu. Una proposta israeliana per il mantenimento del controllo su alcune zone della Cisgiordania- l'area intorno a Gerusalemme,gli insediamenti ebraici, le basi militari, le strade e le sorgenti d'acqua più importanti, così come i luoghi storici -fu considerata "imprecisa" dagli Stati Uniti.
Nel febbraio del 1998 Israele strinse un'alleanza militare anti-siriana e anti-irachena con IaTurchia. Nello stesso mese, il Libano rifiutò l'offerta di Netanyahu di negoziare il ritiro delle truppe israeliane dal territorio libanese, in considerazione del fatto che il suddetto ritiro doveva essere effettuato incondizionatamente.
6' In marzo, Mordechai Vanunu, un tecnico israeliano condannato per aver rivelato i segreti nucleari del suo paese, interruppe una detenzione in cella d'isolamento durata 12 anni. Con un gesto attribuito a pressioni internazionali, gli fu permesso di abbandonare la propria cella e parlare con altri reclusi.Vanunu era stato sequestrato da agenti israeliani a Londra nel 1986 e condannato a 18 anni di prigione.
62 II processo di pace sembrò raggiungere il punto più basso in giugno, quando le autorità israeliane decisero di aumentare la presenza della "Guardia civile" nei territori occupati dai coloni ebrei, i quali già potevano armarsi senza nessun tipo di limitazione. II leader laburista Barak, allarmato dalla riluttanza a negoziare di Netanyahuche rimandava il secondo ripiegamento dai territori occupati - e dal franamento di una montagna a causa di un test nucleare israeliano, avvertì che si rischiava un bagno di sangue in tutta la regione. II presidente Ezer Weizman, vedendo che il primo ministro si rifiutava di sottoporre a referendum il ritiro delle truppe, sollecitò elezioni anticipate; ma la proposta fu respinta da Netanyahu.
63 Tuttavia, grazie alle forti pressioni internazionali, Netanyahu accettò la proposta statunitense di cercare un accordo per sbrogliare il processo di pace. II primo ministro si incontrò con Clinton eArafat in un centro presso il fiume Wye negli Stati Uniti. Nel corso delle riunioni Israele si impegnò a consegnare territori palestinesi; in cambio,il governo diArafat accettò la supervisione dei servizi segreti statunitensi nella sua lotta contro il terrorismo fondamentalista islamico.L'accordo,che indebolìArafat dinanzi ai suoi avversari interni, provocò la caduta del governo del Likud. I laburisti sostennero la firma degli accordi, ma la coalizione al governo si sciolse e diversi parlamentari del Likud abbandonarono il partito. Le nuove elezioni generali furono fissate per il 17 marzo 1999.

fonte: http://www.guiadelmundo.org.uy/ in spagnolo, oppure per acquistare il libro "la guida del mondo" in italiano http://www.emi.it/guida/guia_2.htm

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