“Il vero viaggio che dobbiamo fare è dentro noi stessi, per trovare, ritrovare, il vero volto della vita”. |
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Il
breve viaggio di Etty |
Etty (Esther) Hillesum
era nata il 15 gennaio 1914 a
Middelburg (Paesi Bassi), figlia di un insegnante di lingue classiche,
Louis Hillesum, e di una russa scampata ai pogrom
antiebraici, Rebecca Bernstein. Nel 1924 la famiglia si stabilì a
Deventer, in Olanda. Laureata in Giurisprudenza e iscrittasi poi alla
facoltà di Lingue slave, coltivò la passione per la lettura e gli
studi di filosofia e psicologia. Dei due fratelli, Mischa aveva un
notevole genio musicale e Jaap si era annunciato un brillante medico. |
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Ad Amsterdam, dove si era trasferita per studiare,
Etty insegnò russo e condusse un'intensa vita relazionale, vissuta
comunque come arricchimento e ulteriore stimolo di una intensissima vita
interiore. Di quest'ultima sono testimonianza i suoi diari (dal marzo
1941 all'ottobre 1942), e le lettere scritte agli amici (agosto 1942-
settembre 1943). I diari furono da lei stessa affidati a un'amica con la
consegna di darli a guerra finita, in caso di sua morte, ad un amico
scrittore per una possibile pubblicazione. Verso la fine del gennaio 1941 Etty conobbe Julius
Spier, fondatore di una nuova disciplina la ‘psicochirologia’
(studio e classificazione delle linee della mano), attività che
trasformò in professione su suggerimento di Carl Gustav Jung. Spier
divenne subito una figura fondamentale nella vita di Etty. Nel febbraio 1941 gli ebrei iniziarono ad essere
internati nei campi di lavoro e nella primavera del 1942 iniziarono le
deportazioni di massa. Gli ebrei olandesi furono trasferiti in numero
sempre maggiore a Westerbork, un campo di smistamento per Auschwitz. A luglio del 1942 Etty riuscì ad entrare a far parte
del Consiglio Ebraico di Amsterdam, un ambiguo strumento di mediazione
tra nazisti ed ebrei. A Westerbork, Etty lavorò nell'ospedale del campo
(agosto 1942 – settembre 1943); in qualità di componente del
Consiglio Ebraico possedeva uno speciale permesso che le consentiva
anche di allontanarsi dal campo. Ciò tra l'altro le offrì la
possibilità di fuggire; ma Etty volle
tornare a Westerbork sentendo che il senso di questa scelta era il
desiderio di una estrema condivisione con il destino della sua gente.
Dal settembre del '43 Etty fu a Westerbork come prigioniera. Il 7
settembre 1943 Etty salì con i genitori e il fratello Mischa sul treno
per Auschwitz, dove giunsero il 10 novembre. I genitori morirono nella
camera a gas il giorno stesso. Jaap, l’altro fratello, fu deportato più
tardi; sopravvissuto al campo, morì mentre tornava in Olanda. Da una informazione della Croce Rossa, Etty morì ad Auschwitz il 30 novembre 1943.
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