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BARI
MERCATI
NELLE STRADE CITTADINE
una
questione irrisolta |
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Bari è tra le
città collocate da anni agli ultimi posti delle classifiche
ambientaliste, che riguardano l’inquinamento ambientale, i metri
quadrati di verde per abitante, la qualità della vita, la quantità e
qualità dei servizi erogati e così via.
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Le
vicende che riguardano i mercati e le confuse iniziative
dell’Assessorato alle Attività produttive del Comune di Bari sono
soltanto una delle ultime vicende che hanno provocato la nascita di
Comitati cittadini, mobilitato l’opinione pubblica ed anche la giustizia
ordinaria.
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I quartieri
di Carrassi e S. Pasquale sono stati interessati di recente dallo
spostamento del mercato giornaliero da via Monte Grappa a via
Piave (nello stesso quartiere) e di quello di merci varie dalle
vie Celentano e Abbrescia (nel centro cittadino) alle vie Turati,
Salvemini e G. D’Orso. In entrambi i casi - e con stessa
metodica - la
Circoscrizione, che è tenuta a fornire parere obbligatorio ma non
vincolante a norma del Regolamento sul decentramento che il Comune adotta
dal 1995, è stata totalmente ignorata. |
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In realtà
il nuovo Assessore D’Alconzo dal sett. 2000 si è trovato a dover
gestire e a quanto sembra “con poco mestiere” una situazione di vuoto
assoluto che si accumulato in tanti anni in merito alle politiche
ambientali e della salute pubblica.
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I mercati in costruzione nella
ex
Manifattura dei tabacchi e in Corso Mazzini faranno scoppiare
nell’immediato futuro le contraddizioni dei progetti voluti dal Sindaco
Di Cagno Abbrescia, ma privi della necessaria concertazione fra il Comune
e gli Ambulanti.
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In particolare l’assessore
D’Alconzo ha dovuto provvedere allo spostamento dei mercati per ultimare un appalto del
1997 per la manutenzione degli impianti fognari in diverse zone della città,
tra cui anche il mercato di via Celentano e via Abbrescia, per non perdere i finanziamenti
P.O.R. 1994-1999 (se il tutto non viene realizzato, collaudato e
fatturato entro il 31/07/2001).
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Questa è la reale motivazione
del provvedimento - preso in forma autoritaria - ascoltando soltanto i
Commercianti ambulanti ed ignorando le istanze dei cittadini del
territorio. E quanto il provvedimento sia stato autoritario lo dimostra
l’insussistenza dell’urgenza dovuta a fattori igienico-sanitari
addotti nell’ordinanza sindacale del 06/11/2000, visto che i lavori
nelle succitate vie sono cominciati il 12/01/2001, due mesi dopo. |
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E’ utile precisare che il
Giovedì di ogni settimana (nella giornata di Mercato) la congestione del
traffico ed il relativo inquinamento acustico ed atmosferico dell’intera
area è talmente aumentato che i Dirigenti scolastici delle Scuole
viciniori (Sc. Media “Michelangelo”, Sc. Elem.“Redavid”,
l’Ist. Prof.“Gorjoux”,
Sc. dell’infanzia “Il Glicine Bianco”, docenti e non docenti dell’Ist.Tecn.
“G. Cesare”) e l’Associazione di categoria degli Artigiani hanno
manifestato per iscritto al Sindaco di Bari tutto il disagio derivante da
tale situazione: a tutt’oggi non hanno ricevuto risposta. |
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Nel frattempo sono sorti in
modo spontaneo Comitati di cittadini e tra questi quello
per il “No al Mercato” nelle vie Turati, Salvemini e D’Orso: il Comitato
ha una composizione sociale molto variegata, essendo formato da
Commercianti e Imprenditori, Docenti, Professionisti, Pensionati e
Casalinghe. Ha promosso una sottoscrizione popolare con cui ha
prodotto il ricorso al T.A.R. attraverso l’Avv. Caputi
Iambrenghi, ha partecipato al Consiglio Comunale e
Circoscrizionale, a diversi incontri con Assessori, Consiglieri
Comunali e Circoscrizionali senza in questo privilegiare alcun
partito politico dove ha constatato l’assenza
di un benché minimo metodo di programmazione strategica
partecipata del Sindaco e
della sua Giunta.. |
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Quando i cittadini
partecipano e possono osservare da vicino le vicende della loro città si
rendono conto come la spiaggia di “Pane e Pomodoro”, il rifacimento di
Piazza del Ferrarese e le feste di fine anno, sono operazioni di facciata
miranti a condizionare quei cittadini ( e sono tanti!), che, nonostante
strumenti di osservazione e di analisi assai limitati, intendono dare un
forte contributo alla democrazia partecipata.
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Leonardo
Scorza |