Il curioso è servito

Le ossa di Dante Alighieri non riposarono sempre nell'attuale sepolcro.
Quando, infatti, nel 1519 il papa Leone X, della famiglia dei Medici, diede ordine di trasportarle a Firenze, i frati francescani, che le avevano in custodia, le tolsero di nascosto dalla loro urna, poraticando un foro nel muro di cinta del convento, le cui tracce sono ancora visibili.
Raccolte, poi, in una cassetta, le ossa vennero custodite segretamente nel convento stesso, finchè, ritrovate nel 1865 per caso, furono rimesse nella loro urna.

Patrono di Ravenna, è sant'Apollinare. La sua festa cade il giorno 23 luglio ed è considerata giornata festiva.

Nei pressi della città, lungo la strada per Ferrara, si trova uno dei più grandi giacimenti metaniferi d'Europa. E' lungo più di 11 chilometri e largo circa tre.

A Ravenna sorge la cosiddetta Colonna dei Francesi. Essa fu innalzata nel 1577 a ricordo della famosa "Battaglia di Ravenna", che venne combattuta fra le truppe unite del papa Giulio II e di Ferdinando di Spagna, contro quelle del Duca di Ferrara e di Luigi XII, re di Francia al comando di Gastone di Foix, che vi trovò la morte.

La Biblioteca Classense, che ha sede nel monastero edificato dai monaci camaldolesi è l'orgoglio dei ravennati.
Essa contiene ben 150 mila volumi, 648 codici molti dei quali miniati, parecchie migliaia di manoscritti, 780 incunabuli (primissimi libri a stampa).

Ravenna, ore 13. La cucina di Ravenna, tipicamente romagnola, offrirà alla sua tavola:
citbul1d.gif (77 byte) i cappelletti, le lasagne al forno, i tortelli ed i ravioli;
le gustose specialità di pesce della Riviera Adriatica, e cioè:
citbul1d.gif (77 byte) il famoso brodetto di pesce, i calamaretti, le sogliole ai ferri.
Potrai completare il pranzo con gli ottimi vini romagnoli e con le saportie pesche di Massa Lombarda.

Nella valle del Torrente Senio, presso Riolo dei Bagni, si apre la cosiddetta Tana o Grotta di Tiberio.
La leggenda narra che l'imperatore Tiberio si rifugiò in quella caverna, ritenuta immune dai fulmini, polchè gli era stato predetto che sarebbe morto per folgore.

Presso Brisighella, oltre che in altre zone della Romagna, si aprono in una triste visione i "calanchi". Questi immensi squarci nei fianchi dei monti sono erosioni dei suolo provocati dall'acqua, dal vento e dal gelo quando viene a mancare il "manto verde"

C'è un ruscello, affluente del Fiume Santerno,presso il confine con la Provincia di Bologna, che ha il brutto nome di "Sanguinario". E sai perchè? Perchè ricorda, appunto, la sanguinosa battaglia avvenuta, lì presso, tra Faentini e Bolognesi contro Imolesi e Ravennati.

A Cervia, ogni anno, nel giorno dell'Ascensione, il Vescovo, seguendo un'antichissima usanza, getta un anello d'oro in mare.

L'arte della ceramica faentina, che ha il vanto di aver dato il proprio nome a un particolare prodotto chiamato in tutto il mondo "la faenza", ha avuto il suo maggior periodo di splendore nel Settecento.
Fu in quell'epoca che furono creati gli elegantissimi tipi di maioliche a "cocco", a "smaltino", a "paesini", a "garofano" , a "mazzetti" e a "rose".



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