LA XIX
SPEDIZIONE IN ANTARTIDE
L’Antartide è la parte della
terra meno conosciuta ed è perciò un buon teatro per far avanzare le conoscenze
scientifiche, inoltre la lontananza da zone urbanizzate e industrializzate può
garantire una ricerca in un ambiente incontaminato al massimo.
L’ambiente Antartico dal
punto di vista giuridico è una parte del pianeta non assoggettata alla
sovranità di alcuno
stato. Nel 1961 è stato sancito il ”Trattato
Antartico” che garantisce la possibilità di ricerca alle 45 e più
nazioni presenti nel continente che hanno il compito di portare avanti le
conoscenze, collaborando il più possibile
tra di loro e
facendo quindi dell’Antartide non un ambiente di competizione ma di conoscenza
scientifica nell’interesse dell’umanità.
Tutto il corpo della XIX
spedizione italiana ha operato in Antartide per conto del Programma Nazionale
delle Ricerche in Antartide (PRNA),
finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), e
l’attuazione di questo programma è demandata ad un consorzio di 4 enti di
ricerca:
Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente |
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Consiglio Nazionale delle Ricerche |
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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia |
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Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale |
Vari Ministeri sono stati coinvolti nella realizzazione del Programma:
Il Ministero della Difesa ha provveduto all’addestramento
preliminare dei neofiti con la collaborazione degli istruttori della Scuola
Militare Alpina di Aosta e degli istruttori degli
Incursori),
Il Ministero degli Interni ha messo a disposizione personale
tecnico logistico;
L’Aeronautica Militare ha messo a disposizione personale
esperto in meteorologia e del controllo del traffico aereo;
La Marina Militare ha sviluppato temi di ricerca scientifica
quali l’Idrografia, ha inviato inoltre personale tecnico specializzato sull’uso
delle camere iperbariche e nelle immersioni profonde;
L’Istituto
Geografico Militare ha sviluppato la cartografia;
Il Ministero degli Affari Esteri ha assistito i partecipanti alla
spedizione in transito in Australia, Nuova Zelanda e negli USA e ha assicurato la sua presenza nelle riunioni del
TrattatoAntartico.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento
della Protezione Civile, per la XIX
spedizione, anno 2003 – 2004, ha messo a disposizione personale
tecnico-scientifico di supporto alle telecomunicazioni.
Il personale DPC ha
il compito di assicurare il buon funzionamento delle apparecchiature per le
telecomunicazioni installate nella base “Baia di Terranova” (BTN) assicurando
così i collegamenti radio con la comunità scientifica in missione esterna, con
la costruenda base di “Dome C” e altre basi straniere
nel continente antartico, con navi, elicotteri e aerei impiegati dalla
spedizione. Inoltre ha il compito di assicurare i
collegamenti telefonici via satellite e via onde corte (HF) con l’Italia e il
resto del mondo.
Il personale DPC (in allegato il C.V.),
è stato scelto dopo aver sostenuto un colloquio tecnico e ottenuto
l’idoneità alla visita medica effettuata presso l’Istituto Superiore di
Medicina dell’Aeronautica Militare.
·
Ha frequentato un corso di ambientamento
al clima e alle problematiche antartiche sotto controllo militare (Scuola
Militare Alpina di Aosta) svolto sui ghiacciai del Monte Bianco, imparando
tecniche di roccia e tecniche di sopravvivenza;
·
Ha effettuato un corso sulle norme
e procedure per le operazioni di volo in Antartide e voli di ambientamento su
elicottero “Ecureuil”.
Obiettivi programmatici della XIX spedizione
Le ricerche italiane in Antartide seguiranno le linee guida
qui di seguito delineate. Tali linee sono una sintesi
di quanto previsto dal PNRA per il biennio 2002-2004.
Cambiamenti globali nel passato
Adattamento dell’uomo agli ambienti estremi
L’Antartide e la tettonica globale
Climatologia spaziale ed astrofisica
L'innovazione tecnologica applicata alla ricerca scientifica
Cambiamenti globali nel passato
Saranno studiate carote di ghiaccio e sedimenti al fine di migliorare la
comprensione dell’evoluzione geodinamica e ambientale del Pianeta a diverse
scale temporali. Saranno quindi esaminate le variazioni climatiche, il
contenuto dei gas serra, nonché il ruolo ricoperto sia
dalle correnti oceaniche che da agenti astronomici. In particolare si
studieranno le variazioni climatiche a brevissimo periodo e l’influenza degli
effetti antropici sul clima globale.
Una migliore conoscenza della contaminazione a livello planetario favorirà la
comprensione dei fenomeni associati ai cambiamenti globali
e permetterà di sviluppare modelli e strumenti per una più efficace protezione
ambientale del Pianeta.
Processi climatici
Indicazioni sui cambiamenti climatici in atto saranno fornite dallo studio:
·
dell’estensione del
ghiaccio marino, della dinamica delle piattaforme di ghiaccio, del bilancio di
massa delle calotte per quanto riguarda il ghiaccio;
·
della concentrazione
dell'ozono, del contenuto dei componenti minoritari gassosi e delle
caratteristiche dell'aerosol, per quanto riguarda l'atmosfera;
·
Di utilità risulterà anche il
monitoraggio degli ecosistemi marino e terrestre.
Biodiversità ed adattamento:
Il rispetto e la difesa
dell’ambiente presuppongono la salvaguardia della biodiversità per la sopravvivenza di tutte le diverse
specie viventi.
Lo studio dell’adattamento
fisiologico evolutivo e dell’attuale biodiversità
degli organismi marini e terrestri fornirà elementi per la previsione degli
effetti delle variazioni indotte dall’uomo. In particolare verranno
ricostruiti scenari derivanti da un possibile riscaldamento globale.
Le indagini su quei batteri che
prediligono condizioni ambientali estreme di temperatura e di salinità
potrebbero avere un impiego in campo tecnologico/applicativo.
La bassa temperatura, la scarsità di ossigeno in quota e l’isolamento fanno dell’Antartide uno
dei luoghi ideali per comprendere i meccanismi di adattamento dell’uomo. Verranno pertanto considerati gli aspetti fisici,
psicologici ed anche alimentari e verranno affrontati i problemi connessi con
l’assistenza a distanza (telemedicina). I risultati saranno in
parte estendibili ad altri ambienti estremi quali lo spazio.
Ecosistema oceanico:
La struttura delle comunità
terrestri e pelagiche, delle popolazioni di vertebrati e la variabilità
genetica di specie-chiave saranno studiate in relazione alla
variazione dei parametri ambientali in un tratto di costa Nord-Sud, compreso
entro 10° circa di latitudine.
Si approfondirà la conoscenza del ruolo del ghiaccio marino sulla produttività
biologica (capacità che hanno tutte le specie vegetali di trasformare l’energia
solare in sostanza organica) e i relativi processi.
Nell’ambito del CCAMLR, l’organismo
internazionale per il controllo delle risorse marine, saranno valutati la
produttività del sistema antartico, nel suo complesso, e le risorse marine
disponibili in relazione alla sostenibilità di un loro
possibile sfruttamento.
La migliore conoscenza
dell’evoluzione temporale dei fenomeni polari e della loro influenza sul clima globale si ottiene attraverso l’analisi delle serie storiche
di dati. I dati di maggiore importanza riguardano parametri fisici, chimici, climatologici, magnetici, ionosferici,
sismici, geodetici e mareografici.
L’Antartide e la tettonica globale:
Obiettivo di questo studio è la
ricostruzione dei processi di formazione ed evoluzione del continente antartico
nel corso delle epoche geologiche fino alla sua attuale configurazione. Le
indagini saranno volte a risolvere problematiche specifiche dall’orogene di Ross (500 milioni di anni fa) in poi, inserendo i dati della Terra Vittoria
Settentrionale nel contesto più ampio della Catena Transantartica.
Indagini geofisiche contribuiranno alla conoscenza del basamento roccioso al di sotto della copertura glaciale. Lo studio geofisico,
geologico e glaciologico dei laghi subglaciali permetterà la costruzione di modelli del flusso
glaciale e della circolazione dell’acqua. Dallo studio dei margini della placca
antartica si avranno informazioni sull’inizio e lo sviluppo della glaciazione
cenozoica (iniziata, secondo stime recenti, 34 milioni
di anni fa).
La conoscenza del continente sarà progressivamente riportata su carte tematiche
(geologiche, geomorfologiche, glaciologiche
e geofisiche).
Climatologia spaziale ed astrofisica
Lo studio delle interazioni tra il Sole e la Terra, quali le aurore e le
correnti ionosferiche, oltre ad una migliore
comprensione di quel complesso di fenomeni noto come climatologia spaziale (space weather), permetterà di migliorare l’impiego di attrezzature
tecnologiche sofisticate (ad esempio per le radiocomunicazioni), i cui
malfunzionamenti sono spesso una conseguenza dell’attività solare.
L’Antartide, grazie alla trasparenza dell’atmosfera ed al basso contenuto di umidità, è considerato luogo ideale per le osservazioni astrofisiche, sia da terra che da pallone. In particolare a
Dome C, sul plateau antartico dove è in fase di ultimazione
la stazione italo-francese Concordia, si prevede
l’installazione di telescopi di varia apertura. Le peculiari caratteristiche
della dinamica della calotta glaciale favorisce la
concentrazione di meteoriti in particolari zone chiamate “trappole”; in tali
siti preferenziali continuerà la raccolta di questi campioni extraterrestri. Le
analisi delle meteoriti sono utili alla conoscenza
della composizione mineralogica e geochimica del sistema solare ed alla
verifica di eventuali tracce di vita nello spazio.
L’innovazione tecnologica applicata alla ricerca scientifica
Ad integrazione e complemento delle attività scientifiche, verranno
individuate soluzioni tecnologiche e sviluppati prototipi nei campi della
robotica, della sensoristica e della telescienza.