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INTERRUTTORE CREPUSCOLARE A TRIAC
© by Vittorio Crapella - i2viu

Da una richiesta E-Mail che diceva: " ....uno schema semplicissimo di un interruttore crepuscolare che piloti la lampada con triac e che funzioni senza trasformatore con sensibilità luce regolabile...." é nato il circuito qui sotto raffigurato.

crepusco.gif-5k
Vista piste       Vista componenti

FUNZIONAMENTO:

Sfruttando la reattanza del condensatore C2 si crea una caduta di tensione sufficiente da avere su C1 circa 24-0,8 = 23,2 V continui e livellati.

R3 limita i picchi eventuali di corrente dovuti a variazioni rapide del 220V. A tal proposito ricordo che in un ambiente industriale, ad esempio officine con grosse saldatrici, si hanno dei picchi di sovratensione sul 220V di brevissima durata ma significativi al punto che Xc= 1/2 pgreco F C , essendo F per quel istante molto elevato, offre un quantitativo di ohm basso e se non ci fosse almeno 100 Ohm a limitare la corrente, il DZ1 si brucerebbe (e forse non solo lui).

R2 serve esclusivamente per scaricare C2 quando si stacca il circuito dalla rete così da evitare "scosse" per chi dovesse toccare il circuito.

Con luce del giorno la fotoresistenza FR fornirà poche centinaia di ohm e di conseguenza Q1 attraverso R7 ha la base decisamente negativa rispetto all'emettitore e per questo Q1 sarà saturo cioè Vce bassissima o comunque minore di 6,8V del diodo Z2. In queste condizioni Q3 sarà interdetto e nel gate del triac Q2 non può circolare corrente, cioè Q2 non può innescare e la lampada sarà spenta.

Quando la fortoresistenza aumenterà il suo valore in ohm (centinaia di Kohm) la tensione sulla base di Q1 sale verso livelli dell'emettitore fino ad interdire Q1. Questa volta Q3 può andare in conduzione portando il gate di Q2 a tensione sufficiente da farlo innescare e accendere la lampada.

La R8 crea una caduta di tensione con due livelli ben distinti in base a quale dei due transistori conduce. Minore con la conduzione di Q1 essendo la corrente minore 24:[1k + 4k7] mentre maggiore con la conduzione di Q3 essendo la corrente maggiore 24:[1K+ (1k5//470)]. Questo serve a creare una isteresi per evitare che quando si accende al lampada, l'aumento di luce, possa di nuovo influenzare la fotoresistenza che fa spegnere la lampada innescando un giro vizioso di instabilità (accendi/spegni) indesiderato. La fotoresistenza dovrà essere comunque disposta in luogo non illuminato dalla lampada.

Con il timmer R5 si può regolare la sensibilità d'intervento per l'accensione della lampada. Se non dovesse bastare aumentare R7 (provare con 47 o 100 K) e aggiungere per ritardare l'intervento una capacità da 47 o 100uF tra il + di C1 e la base di Q1.
Circuito correlato, cerca in questa pagina

Luca Piccinini mi ha scritto:

".....in merito al progetto dell' "interruttore crepuscolare", si è notato che non utilizzando il triac TIC 206, si hanno grossi problemi di innesco, e anche modificando i valori delle resistenze i risultati ottenuti sono a dir poco scadenti, indi per cui si è pensato di modificare il circuito inserendo a valle del Triac un MOC 3041, con relative resistenze, collegato come da file allegato. In tal modo si riescono a pilotare qualsiasi tipo di Triac, e con Triac opportuni, si ottengono potenze di carico anche dell'ordine di decine di KW. ...."


ALTRO SCHEMA


Ho ricevuto il seguente E-Mail :

"Mi chiedevo se sostituendo alla fotoresistenza un termistore il circuito può funzionare come un termostato, e se sì con quali variazioni ?
Il mio termistore ha caratteristiche:
30 °C = 7.5 Kohm e a 10 °C = 16.6 Kohm"

Ho risposto :

Diciamo che funzionerebbe ma poi sapere a che temperatura accende e a quale spegne non lo posso dire... sicuramente per un simile lavoro si può realizzare un circuito migliore con l'uso di un operazionale...non lo ancora provato praticamente ma te lo do per buono al 99%

Circuito correlato     Crepuscolare temporizzato

CIRCUITO SOTTOPOSTO A TENSIONE DI RETE 220V
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