Charles Fourier: documenti

La città del garantismo
(da: Charles Fourier, Traité de l'association domestique-agricole, 1822, in Oeuvres complètes, 1841, in L. Benevolo, Le origini dell'urbanistica moderna, pp. 83-85)

Si devono tracciare tre cinte: la prima contenente la cité o la città centrale, la seconda contenente i sobborghi, la terza contenente le avenues e la periferia. Ciascuna delle tre zone adotta differenti dimensioni per le costruzioni, nessuna delle quali può essere fatta senza l'approvazione di un comitato di edili, sorvegliante l'esecuzione degli statuti garantisti, di cui segue l'esposizione.

Le tre zone sono separate da recinzioni, siepi e piantagioni che non devono ostacolare la veduta

Ogni casa della cité deve esser dotata di spazi liberi, a cortile o a giardino, equivalenti almeno all'area costruita; questi spazi saranno doppi nella seconda zona, e tripli nella terza.

Tutte le case devono essere isolate a formar facciata regolare su tutti i lati, con ornamenti graduati secondo le tre zone, e escludendo i muri d'appoggio nudi. Il minimo distacco fra due edifici dev'essere di tre tese [...] Le recinzioni non potranno essere che muri bassi, sormontati da griglie o palizzate che lascino liberi alla vista almeno i due terzi del loro sviluppo.

Il distacco sarà sempre calcolato in proiezione orizzontale, anche nei terreni in pendenza, e dovrà essere uguale almeno alla metà dell'altezza della facciata che lo fronteggia, sia sui lati sia sul retro.

I tetti dovranno formare padiglione, salvo la presenza di frontoni ornati sui lati, e saranno provvisti dovunque di discendenti che conducano l'acqua in basso e sotto i marciapiedi.

Verso la strada, le costruzioni fino alla gronda del tetto non potranno superare in altezza la larghezza della strada. Il distacco sui lati sarà poi uguale almeno a 1/8 della larghezza della facciata su strada [...], precauzione necessaria per evitare gli addensamenti di popolazione in un solo punto.

Le strade dovranno avere come sfondo una veduta campestre o un monumento di architettura pubblica o privata: la monotona scacchiera sarà bandita. Alcune strade saranno curvate e serpeggianti per evitare l'uniformità, Le piazze dovranno occupare almeno 1/8 della superfcie. Metà delle strade dovranno essere piantate con alberi di diversa specie.

La larghezza minima delle strade è di nove tese; per sistemare i marciapiedi, si possono ridurre, se sono semplici traverse pedonali, a tre tese, ma conservando le altre sei come aiuole.

 

Il falansterio
(da: Charles Fourier, Traité de l'association domestique-agricole, 1822, in Oeuvres complètes, 1841, in L. Benevolo, Le origini dell'urbanistica moderna, pp. 85-90)

L'edificio destinato a una falange non ha alcuna somiglianza con le nostre costruzioni, di città o di campagna [...] Gli alloggi, le piantagioni e le stalle di una società che opera per serie di gruppi devono differire prodigiosamente dai nostri villaggi o sobborghi occupati da famiglie che non hanno alcuna relazione societaria e agiscono contriddoriamente; al posto di questo caos di casette, che rivaleggiano fra loro in sporcizia e difformità nelle nostre borgate, una Falange si costruisce un edificio regolare per quanto il terreno lo permette [...] Il centro del Palazzo o Falansterio dev'essere destinato alle funzioni pubbliche, alle sale da pranzo, di borsa, di consiglio, di biblioteca, di studio. In questo centro sono collocati il tempio, la tour d'ordre, il telegrafo, i piccioni da corrispondenza, il carillon delle cerimonie, l'osservatorio, la corte d'inverno ornata di piante sempreverdi e situata dietro la corte di parata.

Una delle ali deve riunire tutti i laboratori rumorosi, come il falegname, il fabbro, e tutte le riunioni di ragazzi, che sono comunemente assai rumorosi [...] L'altra ala deve contenere il caravanserraglio, con le sue sale da ballo e di relazione con gli stranieri, perché non ingombrino il centro del palazzo e non disturbino le relazioni domestiche della Falange.

Il Falansterio deve contenere, oltre agli appartamenti individuali, molte sale di relazioni pubbliche, che si chiameranno "Seristeri", o luoghi di riunione e di svolgimento delle serie passionali [...] Per non dare al Palazzo un fronte troppo esteso, converrà raddoppiare i corpi di fabbrica delle ali e del centro, e lasciare nell'intervallo fra i corpi paralleli contigui un distacco di 15-20 tese almeno, che formerà tre corti allungate e traversate ogni 50 tese da corridoi su colonne a livello del primo piano, chiusi con vetrate e riscaldati o ventilati secondo l'uso di Armonia [...] Il palazzo deve essere forato di tanto in tanto, come la galeria del Louvre, con passaggi carrabili, conservando o interrompendo il seminterrato.

Per risparmiare muratura e terreno, e accelerare le relazioni, converrà che il Palazzo guadagni in altezza, avendo almeno tre piani e il sottotetto, oltre il piano terreno e il mezzanino, dove saranno situati gli alloggi e le sale di riunione dei bambini e dei vecchi, isolati dalla strada-galleria, che è il principale ambiente del Palazzo [...] Una Falange è veramente una piccola città, ma non possiede strade esterne e scoperte, esposte alle intemperie; tutte le parti dell'edificio possono essere raggiunte per una larga galleria situata al primo piano (non potrebbe stare al pianterreno, che dev'essere attraversato in più punti per il passaggio delle vetture); alle estremità di questa strada, corridoi e colonne sotterranei ben rifiniti formano in ogni parte dell'edificio e delle sue dipendenze una comunicazione protetta, elegante e temperata in ogni stagione dalle caldaie o dai ventilatori.

La strada-galleria non prende luce dai due lati, ma è aderente a ogni corpo di fabbrica; tutti i corpi hanno due file di camere, di cui uno prende luce dall'esterno, l'altra dalla strada-galleria; questa deve avere l'altezza dei tre piani che vi si affacciano. Le porte d'ingresso di tutti gli appartamenti del primo, del secondo e del terzo piano s'aprono sulla strada-galleria, con scale disposte di tanto in tanto per salire ai secondi e ai terzi piani. Le grandi scale, secondo l'uso arrivano solo al primo piano; ma due degli scaloni laterali conducono al quarto piano. La strada-galleria avrà sei tese di larghezza al centro, e quattro alle ali, quando fra trent'anni si costruiranno gli edifici definitivi; ma provvisoriamente, siccome il mondo non è ricco, ci si limiterà ad edifici economici, e con tanta più ragione in quanto fra trent'anni si dovranni rifare su piani molto più vasti. Si ridurrà dunque la stradad-galleria a 4 tese al centro, e 3 nelle ali.

 

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SECOLO XIX
Bibliografia
Links

Claude-Henri de Saint-Simon
Il familisterio di J.B. Godin
Icaria di E. Cabet
Victoria di J. Buckingham
E. Howard e la garden city
La ciudad lineal di A. Soria
La cité industrielle di T. Garnier SECOLO XX
Bibliografia
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