Il familisterio di Jean Baptiste Godin

Jean Baptiste André Godin (1817-1889) è un industriale che ha poco in comune con i riformatori sociali e gli urbanisti dell'Ottocento: Progetto del familisterio di Guisa il suo nome è però rimasto indissolubilmente legato ad un tentativo di applicazione delle teorie fourieriste, messo in pratica mediante la realizzazione di un modello fisico molto simile al falansterio di Fourier. Questo esperimento venne realizzato dopo il 1848, quando ormai l'idea di abitazione collettiva era stata abbandonata sia dai teorici che dagli industriali, ed era ancora attivo, con le caratteristiche originarie, nel 1939 ovvero cinquant'anni dopo la morte del suo fondatore.

Godin, figlio di un fabbro, sperimenta e brevetta l'uso della ghisa per gli apparecchi da riscaldamento domestico; nel 1837 fonda a Guise, nel dipartimento francese di Aisne, un'industria per la produzione di stufe. Appassionato di teorie sociali, entra in contatto nel 1842 con Victor Considérant finanziando nel 1854 il suo esperimento di comunità fourierista in Texas e pensando in un primo momento di impegnarsi personalmente nella riuscita di questo.

In seguito però egli si dedica totalmente alla progettazione e alla realizzazione di una comunità sperimentale basata sull'integrazione tra capitale e lavoro. Dopo aver scartato i progetti dell'architetto fourierista Victor Calland, Godin si impegna lui stesso a stendere i piani per il suo palais social,Pianta del complesso di Guisa: 2)familisterio; 3)fabbricato con nuovi alloggi (1886); 5)scuola e teatro; 6)laboratori; 7)lavanderia e bagni chiamato poi familisterio in analogia col falansterio di Fourier.

Il familisterio di Godin è un rimpicciolimento del falansterio: l'edificio è sempre costituito da tre blocchi di abitazioni comunicanti, ma i cortili sono di dimensioni molto più ridotta, e svolgono la funzione delle rues intérieures del falansterio. I tre blocchi delimitano la piazza d'ingresso che è a sua volta chiusa a distanza sul quarto lato dal teatro e dalle scuole. Le abitazioni si affacciano tutte sui cortili-ballatoio coperti da vetrate, destinati a spettacoli e riunioni collettive.

Godin riserva una particolare attenzione ai servizi collettivi, tecnici e sociali: nel familisterio i servizi igenici sono disposti in comune in due gruppi per piano;Veduta della corte coperta sono in comune il sistema di ventilazione, utilizzabile anche come riscaldamento, e l'illuminazione a gas, servita da una centrale dell'azienda. All'esterno del familisterio sono presenti una cucina, una mensa, una lavanderia da 60 posti e le scuole.

Il primo blocco fu costruito nel 1859, quello centrale nel 1862, ed il terzo nel 1877; nel 1862 furono realizzati l'asilo nido e l'asilo infantile, nel 1869 il teatro e le scuole, nel 1870 i bagni e la lavanderia.

Il familisterio si differenzia dal falansterio per due caratteri fondamentali: l'impresa produttiva è di carattere strettamente industriale, e non più agricolo-industriale come in Owen e Fourier, e ad ogni famiglia residente è concesso un alloggio autonomo. Si rinuncia così alla vita comunitaria prevista nel falansterio foureriano, pur mantenendo i vantaggi assicurati dai servizi in comune; lo stesso concetto che è tra l'altro alla base della unité d'habitation di Le Corbusier.

Sezione trasversale e pianta del familisterio

Del fourierismo restano alcuni aspetti come l'assistenza sociale molto avanzata (cassa pensioni, cassa malattia lavoratori, cassa medicinali, assicurazione lavoratrici) e il sistema pedagogico, che trasferisce dalla famiglia alla comunità l'educazione dei figli:

Nel familisterio l'educazione è organizzata in sette divisioni, ognuna col suo corpo di dirigenti e istruttori, i suoi locali e i suoi uffici. L' edificio delle scuole e del teatroQueste divisioni corrispondono all'età dei ragazzi:

  1. il "nido", per i bambini dalla nascita a 26 o 28 mesi;
  2. il "pouponnat", per i bambini dell'età in cui camminano a 4 anni;
  3. il "bambinat", per i bambini da 4 a 6 anni;
  4. la "terza classe", per gli allievi da 6 a 8 anni;
  5. la "seconda classe", per i ragazzi da 8 a 10 anni;
  6. la "prima classe", per i ragazzi da 10 a 13 anni;
  7. il "corso superiore", per coloro che proseguono gli studi, avendo dimostrato speciali talenti;
  8. l'"apprendistato"; l'ingresso del ragazzo alla vita produttiva avviene gratuitamente nella fabbrica; egli può scegliere fra le varie occupazioni che gli si offrono nel familisterio, e l'apprendista riceve subito il prezzo del suo lavoro.

(da: Jean Baptiste Godin, Social Solutions, in «Social Solutions», n. 10, 8 settembre 1886, in L. Benevolo, Le origini dell'urbanistica moderna, pp. 94, 103)

Veduta del familisterio: a sinistra i tre corpi del fabbricato residenziale; davanti i laboratori, le scuole, il teatro; a destra le officine della città di Guisa

Per quanto riguarda l'associazione tra capitale e lavoro, i lavoratori del familisterio prendono parte alla gestione dell'impresa. Dopo il 1882 Godin cede l'industria ed il familisterio (nel quale alloggerà sino alla sua morte) ad una cooperativa di gestione crata da lui stesso, e organizzata secondo diversi livelli di gestione: "associati", abitanti del familisterio, con partecipazione al capitale e agli utili; "societari", con partecipazioni agli utili; "azionari", non lavoratori, ma partecipanti al capitale con utile fisso; "salariati" dell'azienda con diritto alle prestazioni sociali.

L' edificio dell' asilo accostato al corpo centraleNonostante questa gestione associata non riesca mai a svolgersi secondo gli indirizzi di Godin, il familisterio e l'industria associata continuarono a funzionare in modo soddisfacente. La comunità che nel 1886 comprendeva circa quattrocento famiglie, secondo Leonardo Benevolo (L. Benevolo, Le origini dell'urbanistica moderna, p. 104) «dev'esser considerata l'esperimento più felice, fra quanti furono tentati nel secolo XIX dai teorici del socialismo».

Il familisterio in una foto scattata nel 1905

 

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