Cirquittus  

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Laconi (555 m)

Storia. La presenza dell'uomo risale al Neolitico Antico 6000/4500 anni a.C. Nelle numerose grotte presenti nel territorio si nota tale presenza. Del 3700/2400 a.C. a Cirquittus, Monte Feuredda, e Sarcidanu risalgono insediamenti di villaggi. E' qui che il culto delle divinità e degli eroi del tempo ha avuto il suo splendore, sollevando i menhir, monoliti finemente lavorati, molti reperti sono conservati nel museo archeologico di Laconi. Dell'età del rame e dell'inizio del età del bronzo 2400/1800 a.C. domus de janas e tombe megalitiche luoghi di culto e sepoltura, da qui l'espansione della civiltà nuragica che anche a Laconi è presente con numerosi monumenti.

Laconi entra nella storia intorno all’XI secolo d. C. quando, per la prima volta, appare negli scritti dell’epoca, accompagnato a nomi d’origine bizantina di giudici che ne portano il titolo gentilizio de Lacon (Orocco, Orzoco, il giudice cagliaritano Costantino, che figura in una lettera di S. Gregorio VII). Il termine sembra che indicasse, più che un agglomerato abitato, il luogo di provenienza di tali persone: infatti, Laconi deriverebbe dalla parola greca lahane, cioè confine, che indicava il territorio fra la Barbagia e la parte meridionale della Sardegna. Ma l’etimologia è tuttora incerta: è possibile che derivi dal vocabolo indigeno laccu, che significava vasca, mangiatoia. Più credibile che "Laconi" si riferisse al vocabolo locale "lacana" e che indicasse terra di confine, un abitato al limite tra la Barbagia e il Mandrolisai.

Il nome che indica con certezza il paese risulta in modo chiaro dalla bolla Pontificia di Onorio III (11 Giugno 1224), diretta a Trogotorio Arborensi Archiepiscopo, che gli confermerebbe i diritti e i privilegi sulle chiese di Laconi. Nel 1357 Laconi è iscritto fra i paesi soggetti alle decime ecclesiastiche. Per quanto riguarda gli avvenimenti storico - politico risulta per la prima volta in un documento del 24 Gennaio 1388, quando inviò i suoi rappresentanti alla firma per la pace aragonese - arborense. Nel 1421 è assegnato da Alfonso II d’Aragona, con Genoni e Nuragus, a Giovanni de Sena. Nel 1479 va a Enrico Enriquez, con il quale sorge il primo marchesato dei Castelvì. Fino la 1668 il più noto fu Agostino Castelvì, che dopo una vita l’affermazione impetuosa fu assassinato nella notte fra il 20 e il 21 Giugno. La sua vedova, Francesca Zatrillas di Siete Fuentes, si sposò con il nobile Silvestro Ajmerich. Il loro figlio, Gabriele Antonio diede vita all’attuale ramo dei marchesi di Laconi. Questo fu un grande avvenimento storico soprattutto per l’avvenire del paese di allora fino alla consegna della Sardegna al vice re Sabaudo Barone di Saint Remy (1720), anno in cui fu abolito il feudalesimo.

Gli Itinerari 

Il centro si può raggiungere: da Cagliari SS 131, fino al bivio di Villasanta, innesto a destra per la SS 198, indicazioni fino a Laconi. Dall' Oristanese, da Simaxis sino ad Escovedu, indicazioni fino a Laconi.

  

Tradizioni. Il 18 Dicembre 1701 nasce Ignazio Vincenzo Peis, Frà Ignazio da Laconi, beatificato il 16 Giugno 1940 e canonizzato il 21 Ottobre 1951. I miracoli del Santo dei Sardi sono storicamente riportati. Viene venerato 30 Agosto, in cui decine di migliaia di fedeli si recano in pellegrinaggio alla casa natale. Piu paesana e la festa in onore di S.Antonio Abate che il 17 Gennaio spinge i paesani a preparare "Su Fogonne" un enorme fuoco che brucia per diversi giorni, dove i balli sono accompagnati dai suoni degli strumenti sardi e da grandi bevute di vino nero, in questa festa e possibile degustare tutti i prodotti tipici. Altre feste minori sono S. Daniele e Santa Sofia.

"Vecchia finestra nel rione Pitziedda"