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Orientamenti e modelli in psicoterapia Occorre in primo luogo fare una distinzione tra modelli teorici, ossia i diversi approcci utilizzati dal professionista nella pratica psicoterapeutica in base alla propria specifica formazione, e i diversi setting (ad es. individuale, di gruppo, ecc.). 1. Tra i vari setting si distinguono: - La terapia individuale: il terapeuta svolge le sedute con il singolo individuo. - La terapia individuale in gruppo: il terapeuta interagisce con un piccolo gruppo di pazienti. I pazienti, a turno e secondo il loro desiderio, espongono il problema che intendono affrontare in seduta al terapeuta, di fronte al gruppo. Al termine del lavoro tra terapeuta e paziente, è previsto un momento di confronto tra i membri del gruppo che danno feed-bach e sostegno. - La terapia di gruppo: Il terapeuta svolge le sedute con un piccolo gruppo lavorando sulle dinamiche di gruppo piuttosto che con ogni singolo paziente. - La terapia di coppia: Il terapeuta svolge le sedute con la coppia. - La terapia familiare: Il terapeuta svolge le sedute con la famiglia o con alcuni dei suoi membri. *A volte la scelta del setting è prerogativa del paziente che per esigenze di vario tipo effettua la scelta. Con l’aiuto dello psicologo il paziente può effettuare una scelta efficace e specifica rispetto al proprio problema. _________________________________________________________________________________________________ 2. Tra i modelli utilizzati nella psicoterapia, alcuni tra i più visibili oggi sono: I modelli interpersonali: considerano alla base della patologia le difficoltà nei rapporti interpersonali. L’intervento del terapeuta è di tipo confrontativo e in alcuni momenti tecnico e didattico. La relazione tra terapeuta e paziente è fondamentale come esperienza relazionale correttiva. I modelli psicodinamici: considerano il conflitto intrapsichico alla base della patologia. Alcuni modelli psicodinamici (la Psicoanalisi ad esempio), utilizzano prevalentemente l’interpretazione del materiale inconscio del paziente per fornire l’insight. I modelli più recenti, invece, usano la relazione terapeutica come esperienza correttiva per favorire nuovi apprendimenti. I modelli cognitivo-comportamentali: il terapeuta interviene in modo attivo per insegnare nuove competenze e modificare i comportamenti e i processi cognitivi del paziente. I modelli esperienziali (ad esempio il modello rogersiano, la terapia della gestalt, l’analisi esistenziale): considerano la patologia come fuga dalla realtà piuttosto che confronto. Il terapeuta facilita il processo di cambiamento del paziente, di cui il paziente stesso è responsabile in prima persona. Il modello sistemico relazionale: pone al centro della sua attenzione la persona all’interno dei suoi contesti relazionali. In questa ottica il sintomo o la sofferenza avvertita assume uno specifico significato in base al contesto relazionale (la famiglia ad esempio), in cui si verifica. Utilizzando questa chiave di lettura per il disagio, il terapeuta lavora con il singolo o con la famiglia. Il modello dell’Analisi Transazionale: Nella pratica terapeutica utilizzo il modello dell’Analisi Transazionale (A.T), poichè è di per sè un modello integrato di terapia contrattuale con obiettivi di cambiamento. Presupposto fondamentale di questo modello è che terapeuta e paziente costruiscano all’interno del setting una relazione paritaria, centrata sulla co-responsabilità rispetto all’impegno con cui si affronta il processo terapeutico e alle risorse impiegate. (Vedi “Il modello A.T. e anche “un esempio di intervento secondo il mio approccio”). |
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