Regolamento d'Istituto
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Istituto Comprensivo "Ines Giagheddu"
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REGOLAMENTO D’ ISTITUTO

Anno Scolastico 2001/02

 

I. Il Consiglio d’Istituto

Il Consiglio d’Istituto, fatte salve le competenze del Dirigente Scolastico, del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Classe, interclasse ed intersezione, ha potere deliberante su proposta della Giunta Esecutiva per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della Scuola nei limiti della disponibilità di Bilancio.

In particolare:

1) approva il programma annuale (bilancio di previsione), il bilancio consuntivo e tutto ciò che è proposto dalla Giunta in relazione alla vigente normativa dal 01/09/2001;

2) delibera su acquisti, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici;

3) delibera su acquisto di materiale di consumo;

4) delibera l’adozione del Regolamento Interno, del POF, della Carta dei Servizi e su materie che con l’avvio dell’Autonomia gli competono;

5) delibera la promozione dei contatti con altre Scuole, con Associazioni private o pubbliche, su convenzioni con Enti pubblici o privati per realizzare le finalità didattico-formative dell’Istituto;

6) deliberai criteri sulla programmazione para, inter ed extrascolastica;

7) dà pareri sull’andamento didattico e amministrativo;

8) su proposta del Collegio dei Docenti delibera i criteri generali sulla formazione delle classi;

9) su proposta del Collegio dei Docenti delibera i criteri di massima per l’assegnazione dei docenti alle classi;

10) indica i criteri sull’adattamento del calendario alle specifiche situazioni ambientali;

11) invia una relazione annuale al Provveditore e al Consiglio Scolastico Provinciale sulle materie devolute alla sua competenza (permanendo l’attuale normativa).

I.1. Convocazione del Consiglio d’Istituto

Il Consigli d’Istituto è convocato dal presidente, sentita la Giunta Esecutiva, di norma ogni due mesi. La prima convocazione del C.I., successiva alla nomina dei relativi membri da parte del Dirigente Scolastico, è disposta dal Capo d’Istituto entro i termini di legge.

Il Consiglio deve essere convocato quando ne venga fatta richiesta dalla maggioranza dei suoi membri. La convocazione del C. deve essere notificata ai consiglieri, a cura degli Uffici di Segreteria, almeno 5 giorni prima e deve contenere l’indicazione dell’ordine del giorno. Il C.I. può deliberare, con voto unanime dei presenti, argomenti non espressamente dichiarati nell’o.d.g., ma compresi nelle "Varie ed eventuali", qualora li ritenga necessari alla vita della Scuola ed inderogabili.

In caso di eccezionale gravità ed urgenza, il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio possono convocare il Consiglio medesimo senza l’osservanza delle modalità e dei termini sopra indicati.

I.2. Modalità delle riunioni e pubblicizzazione degli atti

Il Consiglio si riunisce nei locali della Scuola. In caso di inagibilità dei locali medesimi il Presidente può convocare il Consiglio anche nei locali messi a disposizione da altre pubbliche Amministrazioni.

Le sedute sono valide se presente almeno la metà più uno dei componenti in carica.

Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità prevale il voto del Presidente. Il Presidente affida la funzione di Segretario a un membro del Consiglio. Di ogni seduta è redatto, a cura del Segretario, processo verbale che deve contenere l’ordine del giorno, i nomi dei presenti e degli assenti (a seconda dell’impostazione del registro stesso), il resoconto sintetico degli interventi e l’esito di eventuali votazioni con espressa indicazione per esteso del contenuto delle delibere e il loro numero progressivo.

Il processo verbale è firmato dal Presidente e dal Segretario, entro 5 giorni dalla seduta deve essere affisso all’Albo della Scuola e restarvi per un periodo di almeno 10 giorni. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti concernenti questioni singole, salvo contrarie richieste dell’interessato. Chiunque può richiedere alla Segreteria, con domanda scritta ed a proprie spese, copie degli atti pubblicati. Il Presidente del Consiglio d’Istituto dirige lo svolgimento della discussione e delle votazioni. Hanno diritto alla parola solo i Consiglieri. Il Consiglio può, con voto favorevole della maggioranza dei presenti, decidere di sentire a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medici o psicopedagogici e di orientamento e specialisti esterni, particolarmente competenti in determinati campi. In caso di assenza del Presidente, quando il numero legale per la validità della seduta è raggiunto e vi è stata la regolare convocazione, la riunione del C.I. è presieduta dal Consigliere, rappresentante dei genitori, più anziano d’età.

I.3. Prerogative del Presidente e degli altri membri del Consiglio

Il Presidente è eletto secondo le modalità previste dalla vigente normativa. Egli assicura il regolare funzionamento del Consiglio e promuove tutte le iniziative necessarie a garantire una gestione democratica e funzionale della scuola. Convoca il Consiglio, ne presiede le riunioni ed adotta i provvedimenti opportuni per un regolare svolgimento dei lavori.

Deve essere informato dagli Uffici della Scuola e dal Presidente della Giunta Esecutiva su tutta la normativa relativa a materie di competenza del Consiglio e deve essergli fornita, in visione, a sua richiesta, la documentazione relativa.

I membri del Consiglio hanno diritto di chiedere ed ottenere informazioni dall’Ufficio di Segreteria, nelle ore in cui questa è aperta al pubblico, copie dei verbali e di atti relativi alle materie di competenza del Consiglio. Ciascun consigliere può chiedere informazioni e chiarimenti sull’esecuzione da parte della Giunta delle deliberazioni adottate.

Il Consiglio può stabilire di chiamare il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (se non è membro del Consiglio) a partecipare, a titolo consultivo, alle riunioni riguardanti la trattazione di argomenti a carattere amministrativo-contabile, in considerazione della specificità della sua funzione.

I.4. Commissioni di lavoro e di studio

Possono essere costituite Commissioni di lavoro e di studio quali organi ausiliari del Consiglio d’Istituto senza potere deliberante. La loro attività, nelle materie di competenza, deve svolgersi nei limiti posti dalle direttive del Consiglio medesimo. Le Commissioni sono presiedute da un membro del Consiglio, da questo designato, e sono composte da un minimo di tre consiglieri oltre il Presidente.

I.5. La Giunta Esecutiva

Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico ogni qualvolta occorra o quando gli venga richiesto dalla maggioranza dei suoi membri. La convocazione avviene secondo la normativa vigente.Per la validità della seduta è sufficiente la presenza della metà più uno dei membri in carica.

Le deliberazioni vengono prese a maggioranza semplice dei voti validamente espressi. In caso di parità di voti la proposta si intende respinta. Approvando il presente Regolamento Interno, il Consiglio d’Istituto dà anche mandato alla Giunta di aprire le buste contenenti preventivi richiesti

per acquisto di materiale, viaggi d’istruzione e quant’altro non specificato in questa sede. Ciò per consentire un più agevole lavoro ai membri del Consiglio durante le riunioni. Se non direttamente

abolito dalle circolari e dalle norme contrattuali, entro il 31 Ottobre di ogni anno, la Giunta Esecutiva prepara una relazione finale concernente lo svolgimento della vita e dell’attività della Scuola nell’anno scolastico precedente. Entro il 15 novembre il Consiglio d’Istituto, salvo diversa disposizione, delibera sulla relazione. Essa è inviata unitamente alla delibera di approvazione del Consiglio d’Istituto al Provveditore agli Studi e al Consiglio Scolastico Provinciale entro il 30 Novembre.

II. Il Comitato di valutazione

Il Comitato di valutazione è formato dal Dirigente Scolastico, che ne è il Presidente, da due docenti, membri effettivi e da un docente supplente.Per l’elezione dei membri del Comitato di valutazione verranno proclamati membri effettivi coloro che nelle graduatorie formate in relazione ai voti ottenuti occuperanno i primi due posti, membro supplente il terzo. In caso di parità di voto viene eletto il Docente con maggiore anzianità di servizio. In caso di cessazione della carica di uno o più eletti o di dimissioni, prima della scadenza, essi vengono surrogati dai primi dei non eletti secondo l’ordine di graduatoria risultante dai voti ottenuti.

Sarà seguita la procedura elettorale indicata dalle vigenti disposizioni.

III. Il Collegio dei Docenti

A norma dell’art. 6 lettera d) del D.P.R. 01/05/1974, n.416, e successive, spetta al Collegio Docenti deliberare le modalità concrete di attuazione delle attività scolastiche, parascolastiche, extrascolastiche, intrascolastiche previste dal P.O.F.. Inoltre spetta al Collegio proporre o deliberare tutto quanto è previsto dalla vigente normativa in merito alla piena attuazione dell’"Autonomia Scolastica".

III.1. Convocazione

La convocazione del Collegio è fatta dal Dirigente Scolastico mediante apposita circolare, affissa anche all’Albo, almeno cinque giorni liberi, non festivi, prima della data di convocazione. L’avviso deve contenere l’ordine del giorno analiticamente specificato e indicare l’orario di inizio della riunione. In caso di urgenza il Dirigente Scolastico può convocare i Docenti senza l’osservanza del termine temporale sopra indicato e delle formalità prescritte, purchè con mezzi idonei a portare a conoscenza degli interessati la data e il motivo della seduta.

III.2. Svolgimento delle sedute

La seduta inizia con l’appello dei presenti. Il segretario dà quindi lettura del verbale della seduta precedente che viene approvato, dopo eventuali interventi, per alzata di mano. Successivamente il Dirigente Scolastico, dopo eventuali comunicazioni, pone in discussione gli argomenti all’ordine del giorno secondo la progressione indicata nell’avviso di convocazione. L’ordine di discussione può essere modificato con il voto favorevole dei presenti espresso con alzata di mano. Nella discussione possono intervenire tutti i membri del Collegio e, qualora ci sia una precisa richiesta dell’interessato, l’intervento può essere minuziosamente annotato. I Docenti parlano uno alla volta e l’ordine degli interventi è deciso dal Dirigente Scolastico. Quando necessario, dopo la discussione di ogni punto, si procede a votazione per alzata di mano. Il segretario annoterà nel verbale il numero di voti favorevoli, quello dei voti contrari e quello dei voti degli astenuti. Se richiesto da un decimo dei presenti o da uno o più presentatori di una proposta, il voto è espresso per appello nominale. Se trattasi di delibera riguardante singole persone il voto ha luogo con scrutinio segreto (eventuale elezione dei collaboratori del Dirigente Scolastico, scelta dei docenti di F.O., elezione dei Rappresentanti dei Docenti in altri Organi Scolastici e non, in tutti gli altri casi previsti dalla normativa vigente). Gli astenuti sono conteggiati anche per determinare la maggioranza richiesta dall’art. 28, comma terzo del D.P.R. 31/05/74, n. 416. Lo svolgimento della votazione è diretto dal Dirigente Scolastico con l’ausilio del Segretario e, quando occorra, da altri membri del Collegio scelti dal Collegio medesimo di volta in volta. Con apposita deliberazione, ad inizio d’anno per non dovervi ritornare in ogni riunione, il Collegio approva di deliberare argomenti non chiaramente inseriti nell’o.d.g., ma sollevati dal Dirigente o da altro membro del Collegio e compresi nella voce generica "Varie ed eventuali".

III.3. Presenza alle riunioni

La partecipazione alle riunioni del Collegio costituisce dovere d’ufficio del Docente. Le eventuali assenze devono essere giustificate come assenze dal servizio e la giustificazione deve essere certificata, motivata al Dirigente Scolastico e messa a verbale. Non è consentito, di norma, allontanarsi dalla riunione prima del termine della stessa. In caso di improrogabili e fondati motivi, l’autorizzazione a lasciare la seduta viene concessa dal Dirigente Scolastico e comunicata contestualmente all’Assemblea.

III.4. Obblighi dei Docenti

La funzione docente si articola in attività di insegnamento, in attività connesse con il funzionamento della Scuola e in tutti quegli interventi che il P.O.F. e la vigente normativa prevedono. Gli obblighi di servizio comprendono ogni impegno inerente alla funzione docente, incluse la preparazione delle lezioni, la correzione degli elaborati, le valutazioni periodiche e finali, i rapporti con i genitori, gli scrutini e gli esami, la partecipazione alle riunioni degli O.O.C.C.. Le attività connesse con il funzionamento dell’Istituto assicurano, nel quadro del principio della libertà d’insegnamento, la piena esplicazione della funzione docente, nella dimensione individuale e collegiale.

IV. Il Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione

Il Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione, nell’ambito degli indirizzi formulati dal Consiglio d’Istituto e dal Collegio dei Docenti, elabora ed approva la programmazione annuale dell’attività didattico-educativa.

Alla presenza di tutti i suoi componenti:

- formula proposte al Collegio dei Docenti sull’azione educativa e didattica, sulle iniziative di sperimentazione;

- agevola ed estende i rapporti tra docenti, genitori ed alunni;

- verifica l’andamento didattico e disciplinare.

Alla presenza dei soli docenti:

- realizza il coordinamento didattico ed i rapporti interdisciplinari;

- effettua le valutazioni periodiche e finali degli alunni.

I membri del Consiglio sono i seguenti:

1) il Dirigente Scolastico (Presidente), che può essere sostituito dal Vicario o da un altro Docente opportunamente delegato;

2) il Coordinatore, che è docente e segretario verbalizzante, designato dal Dirigente Scolastico.

In caso di sua assenza è sostituito dal docente con maggior anzianità di servizio. Il coordinatore si occupa di tutti i problemi inerenti alla classe, interclasse, intersezione, cura i rapporti con il Collaboratore docente designato dal Capo d’Istituto, con il Dirigente Scolastico e con le famiglie, riferisce al Collegio dei Docenti per i casi di competenza, redige il piano di lavoro annuale della classe e la relazione finale sulle attività del ciclo o del triennio, al fine di poter essere utilizzata come documento di presentazione degli alunni all’esame di licenza e fornire ogni elemento utile alla valutazione degli alunni;

3) tutti i docenti di classe, interclasse o intersezione;

4) dai rappresentanti dei genitori eletti dalla stessa componente e nel numero previsto dalla vigente normativa. I membri elettivi durano in carica un anno, esprimono pareri sull’andamento didattico, su iniziative di sperimentazione, sull’adozione dei libri di testo, formulano proposte al Consiglio stesso e possono fruire dei locali scolastici per le loro riunioni. Il Consiglio si riunisce, di norma, una volta al mese secondo il Piano delle Attività formulato dal Dirigente Scolastico ed approvato dal Collegio dei Docenti prima dell’inizio delle lezioni. E’ convocato dal Dirigente Scolastico o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri. La convocazione deve avvenire almeno con cinque giorni di anticipo rispetto alla data della riunione e deve prevedere il relativo ordine del giorno. Le riunioni straordinarie non rispettano i tempi di convocazione sopra previsti. Il numero delle ore, per ogni Consiglio di Classe, Interclasse ed Intersezione, da calcolare per il raggiungimento del numero di ore previsto dal vigente Contratto, è quello indicato nell’avviso di convocazione. I docenti con più classi, volendo, possono partecipare al primo consiglio, poi parteciperanno alternativamente così da non superare il limite previsto dal Contratto, dandone comunque avviso al Dirigente Scolastico. Affinché la riunione del Consiglio sia valida è necessaria la presenza di metà più uno dei docenti (a tal fine non concorre la componente "genitori" perché il coordinamento dell’attività didattica avviene alla sola presenza dei Docenti.

IV.1. Programmazione dei Consigli

Viene fatta all’inizio dell’anno scolastico, con le scadenze temporali di massima indicate nel Piano delle attività annuale, proposto dal Dirigente Scolastico, approvato dal Collegio dei Docenti prima dell’inizio delle lezioni, e ricordato dalle circolari del Capo d’Istituto.

La programmazione, redatta ed approvata del Consiglio, viene trascritta nel registro dei verbali di classe, interclasse e intersezione, una copia è consegnata al Dirigente Scolastico o depositata in Segreteria, presso l’Ufficio "Organi Collegiali".

Essa dovrà avere la seguente articolazione:

- situazione generale della classe, contesto socio-culturale e scolastico;

- condizioni di appartenenza degli alunni e valutazione dei prerequisiti;

- obiettivi generali: educativi e didattici;

- itinerario didattico;

- metodologie e strumenti;

- verifiche e criteri di valutazione.

Il piano di lavoro individuale di ciascun docente viene "allegato" al registro dei verbali. La programmazione è modulare e continuamente adattabile alle esigenze degli alunni e alle nuove situazioni intervenute durante il corso dell’anno scolastico.

V. Assemblee e Comitato dei Genitori

I genitori degli alunni dell’Istituto hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali scolastici.

Per il proprio funzionamento l’Assemblea deve darsi un regolamento che viene inviato in visione al Consiglio d’Istituto.

Le Assemblee possono essere di Classe, interclasse, intersezione o d’Istituto: ad esse possono presenziare con diritto di parola il Dirigente Scolastico e gli insegnanti rispettivamente della classe o della scuola.

In relazione al numero dei partecipanti e alla disponibilità dei locali, l’Assemblea di Istituto può articolarsi in assemblee di classi parallele. Qualora le Assemblee si svolgano nei locali della Scuola, la data e l’orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordati di volta in volta con il Dirigente Scolastico.

V.1. Convocazione delle Assemblee

L’Assemblea di classe, interclasse o intersezione è convocata su richiesta dei genitori eletti nei rispettivi Consigli, mentre quella del Consiglio d’Istituto è convocata su richiesta:

- del Presidente dell’Assemblea, ove sia stato eletto,

- della maggioranza del Comitato dei Genitori;

- di cento genitori nelle scuole con popolazione scolastica fino a 500 alunni;

- di duecento genitori negli Istituti con popolazione scolastica fino a 1000 alunni.

Il Dirigente Scolastico, sentita la Giunta Esecutiva del Consiglio d’Istituto, autorizza la convocazione e i genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione di avviso all’Albo, rendendo noto anche l’ordine del giorno.

L’Assemblea si svolge fuori l’orario delle lezioni.

V.2. Comitato dei Genitori

I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe possono esprimere un Comitato dei genitori che può richiedere la convocazione dell’Assemblea d’Istituto.

Il Dirigente Scolastico deve favorire, per quanto possibile, l’attività del Comitato, il quale, peraltro, non può interferire nelle competenze dei Consigli di Classe, Interclasse ed Intersezione o del Consiglio d’Istituto, avendo una funzione promozionale nella partecipazione dei genitori, con l’eventuale elaborazione di indicazioni e proposte che vanno valutate ed adottate dagli altri organi d’Istituto.

VI. Alunni

VI.1. Ingresso a Scuola, orario delle lezioni e ritardi

Gli alunni potranno accedere alle classi, dove troveranno ad attenderli gli insegnanti, cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni (ore 08,25), subito dopo il suono della prima campana. Al suono della seconda campana, che segna l’inizio delle lezioni, gli alunni dovranno trovarsi in classe ai loro posti.

Ogni giorno le lezioni inizieranno alle ore 08,30 per la Scuola Materna, Elementare e Media.

L’ingresso degli alunni nel caseggiato dovrà avvenire nel modo più ordinato possibile.

Il portone verrà chiuso alle ore 08,35. Gli alunni che arriveranno in ritardo (salvo casi particolari debitamente documentati) verranno ammessi in classe alle 09,30 solo se accompagnati da un familiare maggiorenne o forniti di valida giustificazione presentata al Dirigente Scolastico o, in sua assenza, da un suo Collaboratore delegato. Se assente anche quest’ultimo, sarà l’insegnante della seconda ora ad accogliere l’alunno in classe con la procedura di cui sopra. Le lezioni termineranno per la Scuola Materna alle ore 16,30, per la Scuola Elementare alle 12,55 e per la Scuola Media alle ore 13,20. Nei due rientri pomeridiani (Martedì e Venerdì per la Media), le ore saranno di 50 minuti (dalle 14,30 alle 17,00). Gli alunni delle Scuole Elementari rientreranno nei giorni di mercoledì e giovedì dalle ore 14,30 alle ore 17,30. L’orario delle lezioni per ogni ordine di scuola sarà comunicato con circolare del Capo d’Istituto e affisso all’Albo dei plessi.

VI.2. Assenze e giustificazioni

Gli alunni che si assenteranno per un solo giorno o per più giorni dovranno giustificare nel primo giorno di rientro a scuola presso l’insegnante della prima ora. La giustificazione dovrà essere presentata sul libretto fornito dalla Scuola sul quale i genitori avranno apposto la propria firma alla presenza del Dirigente Scolastico o di altra persona a ciò delegata.

Dopo 5 assenze consecutive l’alunno dovrà esibire certificato medico o presentarsi accompagnato da un genitore.

VI.3. Permessi e ritardi

Nessun alunno, per alcun motivo, potrà allontanarsi dalla classe o dal luogo in cui avviene l’ attività didattica, né potrà essere allontanato dall’Istituto senza la preventiva autorizzazione scritta del Dirigente Scolastico o del Vicario o, in loro assenza , dell’insegnante collaboratore responsabile di settore (Materna, Elementare, Media di Calangianus e Sant’Antonio di G.) e senza essere accompagnato da un familiare maggiorenne o da un Collaboratore Scolastico alla propria abitazione. La concessione del permesso deve essere annotata sul registro di classe con l’apposizione delle firme del docente presente in quell’ora e del familiare. Non è consentita la giustificazione telefonica.

VI.4. Uscite anticipate

Prima del regolare termine delle lezioni, nessun alunno potrà allontanarsi dalla Scuola.

Eventuali richieste di uscite anticipate dovranno essere "inoltrate" al Dirigente Scolastico o ad un suo Collaboratore per la necessaria autorizzazione.

Il docente presente in classe provvederà a trascrivere, sull’apposito registro, il motivo dell’uscita, il familiare che accompagnerà l’alunno, chi ha concesso l’autorizzazione.

Le richieste di uscite anticipate di alunni per giustificati motivi dovranno essere comunque presentate personalmente dal genitore o dal tutore del minore.

Qualora per cause di forza maggiore, per svariati motivi, dovessero verificarsi impreviste contrazioni nell’orario delle lezioni, gli alunni potranno lasciare la scuola solo se le famiglie saranno preavvertite almeno il giorno prima. Nel caso di assenza improvvisa di più insegnanti e, nell’ultima ora di lezione, non potendosi procedere a sostituzioni con altri docenti a disposizione, né ricorrere alla divisione della classe in gruppi da distribuire in altre classi, in mancanza di preavviso, si lasceranno uscire gli alunni solo se le famiglie avranno rilasciato alla Scuola apposita autorizzazione in tal senso, all’inizio dell’anno.

Gli alunni che, per improvvisa indisposizione chiedono di interrompere le lezioni, non potranno abbandonare l’aula prima dell’arrivo del familiare.

VI.5. Regolamento per gli utenti del pullman scolastico

Ogni alunno, durante il tragitto con il pullman, è tenuto a stare correttamente seduto. I sedili non debbono essere occupati con borse, cartelle, zaini, ecc., ma lasciati liberi perché tutti possano sedersi comodamente. Le borse, ecc., vanno sistemate o tenute in posti ove non creino intralci, lasciando libero, in ogni caso, le zone di passaggio e di uscita. Agli alunni è vietato sporgersi dai finestrini, come, parimenti, è vietato fumare. Non è consentito muoversi o spostarsi, nel pullman, soprattutto quando è in movimento, se non in casi eccezionali. E’ vietato parlare all’autista, durante la guida. E’ vietato fare chiasso: ciò pregiudicherebbe l’attenzione e la concentrazione del conducente e non permetterebbe allo stesso di captare eventuali segnali, soprattutto acustici; il tutto a scapito di una guida sicura. Ogni alunno è tenuto a comportarsi correttamente nei pullman, a rispettare l’arredo, i sedili e tutto ciò che in esso è contenuto, a rispettare l’autista, a non danneggiare l’automezzo. E’ vietato gettare oggetti dal finestrino o molestare le persone in strada. Un comportamento degli alunni irriguardoso delle norme sopra citate può essere causa di gravi conseguenze, sotto ogni aspetto. Medesime istruzioni vengono date quando si utilizzano pullman di agenzie private in occasione di visite guidate e viaggi d’istruzione. I genitori sono invitati a concorrere con gli operatori scolastici in questa importante opera educativa.

VI.6. Comportamento a mensa

La mensa, quando prevista nelle giornate di rientro pomeridiano o nei viaggi d’istruzione, è un momento educativo importante. Gli alunni non devono rovinare la tavola, stracciare eventuali tovaglioli di stoffa, rompere bicchieri e stoviglie, tirare oggetti o pallottole di pane o di altro cibo, sputare per terra, rincorrersi tra i tavoli. E’ anche vietato fumare, alzarsi senza l’autorizzazione del docente in servizio, parlare ad alta voce, insultare i compagni o altri eventuali commensali. E’ molto disdicevole che gli alunni siano ripresi per il loro comportamento scorretto dal gestore della mensa o da altri adulti presenti. Gli insegnanti segnaleranno al Dirigente Scolastico gli autori di tali inosservanze per i conseguenti provvedimenti.

VI.7. Ricreazione ed utilizzo dei servizi igienici

Ai servizi igienici si potrà accedere non prima delle 09,30. La ricreazione si effettuerà ogni giorno al termine della seconda ora, durerà 15 minuti (10,25-10,40) e si svolgerà all’interno delle aule. La sorveglianza degli alunni è affidata agli insegnanti. Il personale ausiliario curerà la vigilanza e regolerà l’ingresso ai servizi igienici: qualsiasi anomalia dovrà essere segnalata ad un insegnante o ai docenti collaboratori del Capo d’istituto.

VII.8. Sorveglianza e vigilanza alunni

L’insegnante della prima ora dovrà trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni (art. 42, comma 5 del CCNL) per l’accoglienza. Per la continuità della sorveglianza delle scolaresche, l’insegnante che ha terminato la sua ora di lezione attenderà il cambio dell’insegnante successivo. Se, però, a sua volta, dovrà dare il cambio ad altri insegnanti, l’avvicendamento si farà il più celermente possibile, in modo che le scolaresche non restino a lungo incustodite.

VII.9. Comportamento degli alunni

1) Ogni alunno deve presentarsi a scuola in ordine, sia per quanto riguarda la pulizia personale

che per l’abbigliamento.

2) Tutti devono essere forniti dell’occorrente per le lezioni della giornata (libri, diari, matite, penne, vocabolari, divisa sportiva, ecc.)

3) E’ proibito portare a scuola oggetti estranei all’insegnamento (sigarette, coltelli, alcool, ecc.)

o che possano distrarre l’attenzione dalle lezioni.

4) Non è consentito affacciarsi alle finestre.

5) Ogni alunno deve contribuire all’ordine e alla disciplina della Scuola e al massimo rendimento delle lezioni: perciò nessuno uscirà senza autorizzazione dal proprio banco e dall’aula durante gli intervalli tra una lezione e l’altra o in eventuali assenze momentanee del docente; gli alunni devono avere il massimo rispetto verso i compagni, gli insegnanti, i collaboratori scolastici, gli adulti. Gli alunni lasceranno i locali della scuola ordinati e puliti come sono stati trovati all’inizio dell’attività didattica. Ogni insegnante al termine della lezione, prima di lasciare l’aula, ne verificherà l’ordine ed il decoro. Al termine delle lezioni ogni insegnante accompagnerà la propria classe al portone della scuola. L’ingresso della scuola sarà sorvegliato ininterrottamente da almeno un collaboratore scolastico. Se, per causa di forza maggiore, si dovesse verificare una contrazione di presenze del personale collaboratore scolastico, si provvederà, possibilmente, ad assicurare una continua sorveglianza degli ingressi e dei piani dell’edificio, informando tempestivamente, in caso di disfunzioni, il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi.

VII.10. Comportamenti che configurano mancanze disciplinari

1. Frequenza non regolare in mancanza di adeguata motivazione.

2. Assenze non giustificate secondo le modalità previste.

3. Trascuratezza degli impegni scolastici.

4. Mancanza di rispetto nei confronti del Dirigente Scolastico, del personale docente e non docente, dei compagni, delle famiglie e degli adulti che, momentaneamente possono trovarsi a scuola.

5. Comportamenti non particolarmente gravi ma ripetuti tendenti ad intralciare l’attività didattica.

6. Inosservanza delle modalità e degli orari d’ingresso e d’uscita dal caseggiato scolastico.

7. Allontanamento arbitrario dalla classe o dalla scuola.

8. Assenze collettive

9. Danno alle strutture, agli arredi e al materiale scolastico.

VII.11. Sanzioni disciplinari

E’ competenza dei docenti risolvere tutte le piccole controversie che si verificano tra i ragazzi nell’ambito scolastico. Tutti i provvedimenti disciplinari sono temporanei, hanno finalità educativa, tendono al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, sono proporzionati all’infrazione ed ispirati, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Ogni sanzione disciplinare che comporti l’allontanamento dell’allievo verrà adottata dal Consiglio di Classe, trasmessa alla Giunta d’Istituto (in casi particolarmente gravi), e resa esecutiva da quest’ultima o dal Dirigente Scolastico (in sua assenza dal Vicario o da un altro docente collaboratore). Tale sanzione va annotata sul registro di classe e comunicata immediatamente alla famiglia con la quale deve essere assicurato un rapporto che prepari lo studente al rientro nella normale attività didattica.

VII.12. Provvedimenti

1) Ammonimento verbale da parte del docente o del Dirigente Scolastico.

2) Ammonimento scritto sul registro di classe dal Docente o, su sua segnalazione, dal

Capo d’Istituto e conseguente comunicazione alla famiglia. In caso di più di due richiami scritti, il Dirigente Scolastico inviterà in Presidenza, con messaggio scritto, la famiglia dell’alunno.

3) Eventuale allontanamento dell’alunno (sospensione) da 1 a 5 giorni, per gravi infrazioni, per tre note disciplinari scritte sul registro di classe.

4) Rifusione dei danni arrecati al patrimonio o alle strutture della Scuola.

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori degli alunni entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione all’Organo Interno di Garanzia (vedi Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria, D.P.R. n.249/98).

VII.13. Registro di Classe

Nel registro di classe vanno riportate le assenze e le giustificazioni, gli argomenti e le attività svolte, le note ed i provvedimenti disciplinari. E’ un documento ufficiale soggetto a controllo secondo la normativa vigente. Alla fine di ogni mese in un foglio circolare verrà annotato il numero delle assenze di ogni alunno e depositato in Segreteria, settore Alunni, per eventuali interventi da parte del Dirigente Scolastico.

VIII. Rapporti con le famiglie

I rapporti con le famiglie saranno frequenti non solo attraverso i colloqui periodici, così come stabilito dal Piano delle attività annuale, deliberato dal Collegio dei Docenti all’inizio dell’anno scolastico, ma ogni qualvolta se ne presenterà la necessità per concertare insieme un’azione educativa e didattica più efficace. L’Istituto attiverà un sito Internet e redigerà un giornalino trimestrale o quadrimestrale per informare i genitori sulla vita della Scuola. Ci saranno comunicazione scritte tramite il diario o il quaderno degli alunni per informare le famiglie, comunicazioni telefoniche o epistolari.

IX. Uso dei laboratori, della biblioteca e di altri spazi

Laboratori

All’inizio dell’anno, il Collegio dei Docenti, designa i consegnatari del materiale tecnico-scientifico,informatico, artistico, musicale, sportivo e di altro tipo. I Docenti responsabili hanno l’incarico di programmare un efficiente funzionamento dei laboratori nei diversi plessi; coordineranno le proposte dei Docenti per l’acquisto di sussidi e di materiali didattici finalizzati al potenziamento e al funzionamento degli stessi; cureranno che le attrezzature siano a norma di sicurezza e prevenzione degli infortuni (Legge 626/94 e successive). In ogni occasione gli insegnanti si attiveranno per creare un’adeguata informazione sul corretto uso degli strumenti e promuoveranno una cultura della sicurezza.

Uso delle apparecchiature tecnico-scientifiche

L’uso delle apparecchiature tecnico-scientifiche è consentito a tutti i Docenti, anche a quelli non facenti parte del Collegio, ma operanti nell’Istituto in base a specifici progetti e sempre con l’autorizzazione del Dirigente Scolastico. Gli insegnanti seguiranno il corretto uso degli strumenti e controlleranno che non vengano manomessi o adoperati in modo improprio dagli alunni. I Docenti che non fossero in grado di far funzionare alcune attrezzature, sono tenuti a leggere le eventuali istruzioni allegate o chiedere informazioni ai colleghi o al personale ATA più disponibile. In caso di danno volontario alle apparecchiature da parte degli alunni, gli stessi dovranno rifondere le spese per la riparazione. E’ opportuno che si astengano dall’uso dei laboratori coloro che "non possono" o "non riescono" a controllare adeguatamente gli alunni. Ogni Docente accompagnatore metterà, in apposito registro, una firma con l’indicazione della classe, dell’orario e del giorno in cui vengono adoperati gli apparecchi e farà una verifica prima e dopo la lezione in laboratorio del loro stato di efficienza. In caso di anomalie o di danni, verranno informati il Docente Responsabile, il Direttore dei servizi Generali ed Amministrativi ed il Capo d’Istituto. Non è consentito usare programmi non originali o non in regola con i diritti d’autore nei computer della Scuola. Lo stesso divieto è esteso a tutte le altre attrezzature presenti nei laboratori con analogo problema. Quando è necessario, le apparecchiature possono essere utilizzate sia per attività didattiche, sia per attività amministrative.

Laboratorio di Scienze

Nel nostro Istituto sarà attivato un laboratorio di Scienze. Un insegnante nominato all’inizio dell’anno dal Collegio ne sarà il responsabile. Chi dovesse utilizzare il laboratorio, ne verificherà eventuali danni causati alle attrezzature da negligenza o scarsa vigilanza sugli alunni; proporrà l’acquisto di materiale utile al funzionamento e all’efficienza didattica dello stesso.

Laboratorio di informatica

Fino a quando non si riuscirà a sistemarlo in modo più conveniente con le norme sulla sicurezza, il suo uso e accesso saranno di volta in volta regolati dal Docente responsabile e dal Capo di Istituto.

Laboratori musicale, artistico, di ceramica, fotografico ed altri

Valgono le stesse norme indicate nei precedenti punti. Ogni laboratorio avrà, comunque, un suo Docente Responsabile, indicato dal Collegio.

Biblioteca

La biblioteca informatica (archivio con le ricerche, i progetti del POF, il POF, la Carta dei Servizi, il Regolamento d’Istituto, ecc.) avrà come responsabile il prof. Nuccio Leoni, la biblioteca della Scuola Media il prof. Antonio Sardo, ambedue designati, all’inizio dell’anno scolastico dal Collegio dei Docenti. La biblioteca cartacea sarà aperta per la consultazione ed il prestito domiciliare ai docenti, al personale ATA, agli alunni, ai genitori dell’Istituto. Saranno, come norma, escluse dal prestito domiciliare le enciclopedie, le collane, le opere di particolare pregio. I docenti responsabili terranno un apposito registro di carico e scarico, fornito dalla Scuola, su cui saranno indicati il titolo dell’opera, il numero d’inventario, la data di consegna e di restituzione. Colui che riceverà il libro in prestito sarà responsabile del libro stesso, della sua buona conservazione e, in caso di smarrimento, sarà tenuto a reintegrarlo o, in via subordinata, a rifondere il valore del libro smarrito. Per le biblioteche degli alunni è prevista un dotazione comune di opere che si ritengono indispensabili alla formazione culturale e civile, oltre che professionale degli alunni stessi e tale da garantire la libertà di impostazione delle idee e la molteplicità delle conoscenze. Saranno perciò privilegiati negli acquisti tutti quei libri che possiedono tali requisiti, sulla base di criteri di scelta scaturiti dalle riunioni di insegnanti della stessa materia o di materie diverse. Per l’acquisto, nella massima considerazione saranno tenuti i libri stampati in Sardegna che parlano o illustrano la nostra Regione nei suoi molteplici aspetti, da quello ambientale, a quello storico, culturale e linguistico.

X. Strutture e dotazioni scolastiche

L’uso delle attrezzature scolastiche è disciplinato:

- dall’art. 38 del D.P.R. 24/7/1977 n. 616 che consente alle Regioni ed agli Enti Locali territoriali l’uso dei locali e delle attrezzature della Scuola secondo i criteri deliberati dal Consiglio Scolastico provinciale;

- dall’art. 12 della Legge 4/8/1977 n. 517 che autorizza il Consiglio d’Istituto a consentire l’uso delle attrezzature della Scuola da parte di altre Scuole durante l’orario scolastico secondo i criteri stabiliti dal Consiglio Scolastico Distrettuale.

Lo stesso art. 12 stabilisce che gli edifici e le attrezzature scolastiche (palestra scolastica e relative attrezzature) possono essere utilizzati anche fuori dell’orario del servizio scolastico per attività volte a realizzare la funzione della Scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. Il Comune ha la facoltà di disporre la concessione previo assenso del Consiglio d’Istituto e apposita convenzione.

L’utilizzo degli edifici e delle attrezzature fuori dell’orario del servizio scolastico , previsto dalla Legge 517/77, assume notevole rilevanza con la Legge 19/7/1991 n. 216 che dispone il sostegno ad iniziative, progetti e servizi volti a tutelare e a favorire la crescita, la maturazione e la socializzazione delle persone in età minore.

Addirittura questo Istituto si vuol porre, quest’anno più che in passato, al centro di tutte quelle iniziative capaci di coinvolgere il maggior numero dei membri delle comunità di Calangianus e di Sant’Antonio di Gallura così da sviluppare, a favore degli utenti, un reale processo formativo, radicato nella tradizione e nelle potenzialità locali.

La richiesta formale di concessione, da presentare al Comune direttamente dagli interessati, dovrà riguardare iniziative culturali e sociali e dovrà contribuire a prevenire e a combattere fenomeni di devianza minorile. Comunque il Dirigente Scolastico non autorizzerà l’uso di quelle strutture che non sono a norma della Legge 626/94 e successive.

Nella eventuale convenzione tra soggetti privati ed Ente Locale e tra società sportive e Scuola dovrà essere inserita la clausola per la quale i soggetti responsabili delle iniziative assumeranno a loro carico le spese per la pulizia dei locali e quelle connesse a rotture di attrezzi o arredi, si accolleranno ogni responsabilità civile e patrimoniale per eventuali danni che possano derivare a persone o cose, esonerando la Dirigenza Scolastica da ogni e qualsiasi responsabilità per i danni stessi.

Tutti i dipendenti dell’Istituto useranno e custodiranno con cura i beni di cui disporranno per motivi di lavoro.

Si rimanda ai grafici e ai disegni dell’Ufficio Tecnico del Comune di Calangianus e di Sant’Antonio di Gallura, anche per motivi inerenti alla Legge 626/94, la dislocazione dei locali, delle palestre, delle scale, delle aule, delle caldaie e di quanto altro dei quattro plessi dell’Istituto Comprensivo.

XI. Statuto delle studentesse e degli studenti

Nel formulare le modalità che devono caratterizzare la formazione e l’educazione degli alunni, si è partiti dal presupposto che il nostro Istituto intende organizzare un’ampia offerta formativa capace di ripristinare un rapporto significativo tra generazioni da cui i giovani studenti possano riguadagnare la fiducia negli adulti. Tutti gli operatori scolastici, ciascuno per la propria parte, saranno impegnati a garantire un ambiente sereno dove l’alunno possa crescere in tutte le sue dimensioni, nella consapevolezza che la libertà autentica consiste nel saper accettare la diversità dei ruoli come motivo di dialogo e di crescita e non di conflitto o indifferenza. Intendiamo stipulare un vero e proprio patto di collaborazione tra i titolari al diritto all’educazione, alunni e famiglie, e titolari del servizio, Scuola e corpo docente, attraverso un comportamento condiviso, che ha come valore fondante e come obiettivo ultimo lo sviluppo della personalità del minore. Sarà massimo l’impegno dell’Istituzione Scolastica nell’assicurare agli alunni l’esercizio dei diritti e dei doveri individuali e di quelli collettivi, in una dialettica che deve salvaguardare identità e solidarietà, apprendimento e partecipazione, in quanto valori personali e sociali e in quanto dimensioni complementari dell’esperienza scolastica. Ogni studente dovrà essere messo al corrente degli obiettivi da raggiungere, delle conoscenze, delle competenze e delle abilità da possedere in ciascuna disciplina. La valutazione deve essere trasparente e tempestiva, anche quella che viene attribuita dopo ogni verifica. L’alunno, inoltre, deve essere informato in itinere del livello di preparazione conseguito nelle varie discipline e, allo stesso tempo, delle lacune e delle incertezze eventualmente presenti nella sua preparazione per poter intensificare il suo impegno e migliorare la sua applicazione nello studio ed il suo rendimento. Saranno intraprese iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio. Questo Istituto sarà attento a realizzare il giusto equilibrio tra la necessità di creare un dialogo costruttivo tra docenti ed alunni e l’obbligo che gli studenti stessi hanno di "frequentare regolar- mente la Scuola e di assolvere assiduamente gli impegni di studio". Questi sono i due aspetti, complementari ed inseparabili, della nostra comunità educante. Il Collegio dei Docenti e la Commissione per la Carta dei Servizi ed il Regolamento Interno, ap

- il Docente Coordinatore di Classe verificherà la regolare frequenza alle lezioni degli alunni;

- qualora l’alunno non assolvesse gli impegni di studio, la famiglia verrebbe informata tramite comunicazione scritta o telefonica.

La Commissione ed il Collegio hanno indicato, inoltre, che tra gli impegni di studio, i più importanti sono:

- partecipare alle varie attività didattiche in classe;

- eseguire i compiti assegnati per casa, laddove esistano condizioni socio-economiche idonee.

Anche se, come educatori, si ha la piena consapevolezza che i convincimenti siano frutto di ricerca e di dialogo, che la pazienza e l’offerta di fiducia e di comprensione siano gli ingredienti indispensabili del dialogo educativo, si ritiene pure che, dopo la persuasione, l’unica risorsa educativa residua stia nella sanzione. E’ indispensabile che l’alunno del nostro Istituto cominci a rispettare i vincoli della Comunità Scolastica, a farsi una prima idea della necessità della legge e a scoprire i principi della cittadinanza. Quando i principi della Scuola sono ispirati a quelli della nostra Costituzione, lo studente in quanto tale è già un cittadino. L’alunno deve ispirare il proprio comportamento al principio di una fattiva collaborazione con i compagni, i docenti ed il personale tutto della Scuola. Deve inoltre ritenersi responsabile di ogni azione compiuta nell’ambito scolastico e delle conseguenze che ne derivano. Pertanto è suo preciso dovere collaborare alla conservazione degli arredi e del materiale didattico, oltre che al mantenimento della pulizia e dell’igiene dei locali della Scuola. Sarà considerata infrazione disciplinare ogni azione che possa produrre danneggiamento di locali, arredi e materiale di cui si richiederà il risarcimento. L’alunno che, per gravi motivi disciplinari, verrà allontanato dall’aula, sarà comunque sotto la responsabile sorveglianza del docente che avrà adottato il provvedimento. L’allontanamento dovrà essere annotato sul registro di classe; dopo la terza annotazione l’alunno sarà accompagnato a Scuola da un genitore (ed eventualmente sospeso dalle lezioni con determinazione del Consiglio di Classe). Gli alunni che per un provvedimento disciplinare di sospensione siano costretti ad abbandonare la lezione, saranno accompagnati a casa da un genitore. I Docenti saranno attenti al rispetto delle regole, perché ritengono che la loro applicazione quotidiana è già una pratica di senso civico. Attraverso le sanzioni si intende comunicare all’alunno l’intangibilità della regola e richiamarlo al suo rispetto, come norma che la comunità educativa si è data. Qualora venisse a mancare il rispetto, anche formale verso i Docenti o il personale dell’Istituto, l’alunno verrà severamente ammonito dal Dirigente Scolastico, dopo che lo stesso sarà dettagliatamente informato. Le reiterate infrazioni disciplinari (grave mancanza di rispetto verso i Docenti, compagni e personale dell’Istituto; "violenze" fra compagni), verranno sottoposte al Consiglio di Disciplina che adotterà i provvedimenti commisurati alla gravità del caso. Si potrà procedere all’allontanamento dell’alunno dalla Comunità Scolastica, nel rispetto dello Statuto. In quest’ultimo caso, se l’allontanamento supera i tre giorni, il Consiglio di Classe stabilirà quali rapporti dovrà avere (lo stesso Consiglio) con lo studente e la famiglia. All’uopo delegherà anche un rappresentante del Consiglio ad uno specifico compito atto a preparare al meglio, insieme ai genitori che possono essere invitati a Scuola in orario non di lezione o altra attività scolastica del docente, il rientro del minore nella Comunità Scolastica. In caso di danneggiamento delle suppellettili dell’Istituto, verrà informata tempestivamente dal docente che ha notato il danno o dal Coordinatore, all’uopo informato, la famiglia, invitandola a provvedere al risarcimento del danno o alla riparazione, qualora possibile. Questo Istituto ha deciso che il Consiglio di Disciplina, organo competente ad irrogare le sanzioni, sia formato dal Consiglio di Classe degli alunni colpevoli e sottoposto all’attenzione della Giunta Esecutiva. Per un giorno di sospensione, la "punizione" può essere impartita anche dal Dirigente Scolastico. 

L’Organo interno di Garanzia è formato da:

Dirigente Scolastico: prof. Bruno Rabuini

Vicario del Capo d’Istituto: prof. Franco Roselli

Collaboratore Responsabile della Scuola Media: prof.Antonio Sardo

Responsabile del Settore della Scuola Elementare: Insegnate Luciano Uscidda.

Genitori: Dott.ssa Agostina Tusacciu (Presidente Consiglio d'Istituto) e Sig.ra Carmela Lutzu

In caso di parità di voto su un provvedimento da adottare, il voto del Dirigente Scolastico vale doppio.

La Commissione che ha elaborato la Carta dei Servizi ed il Regolamento Interno potrà approfondire questi aspetti ed eventualmente proporre altre soluzioni al Collegio dei Docenti.

XII. Funzioni-Obiettivo

Il Dirigente Scolastico

Visto l’art. 28 del CCNL, sottoscritto il 26/05/1999;

Visto l’art. 37 del CIN, sottoscritto il 31/08/1999;

Viste le deliberazioni del 14/09/2001 e del 27/09/2001, con le quali il Collegio dei Docenti ha rispettivamente:

identificato nell’ambito del POF le Funzioni-Obiettivo riferite alle aree previste dall’art. 28 del CCNL, definendo, altresì la durata, le competenze e i requisiti professionali necessari per l’accesso a ciascuna delle funzioni medesime e designato, con adeguata motivazione, i docenti cui assegnare le Funzioni-Obiettivo;

Vista la Circolare Ministeriale n. 204 del 28 Agosto 2000;

Vista la vigente normativa;

Attribuisce

Le Funzioni-Obiettivo al personale docente in servizio, per l’a.s. 2001/02, come segue:

Inzaina Maria Coordinamento attività del POF Area 1

Leoni Nuccio Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie, della biblioteca

informatica e produzione di materiale didattico Area 2

Zannoni Pietro Coordinamento dei rapporti con Enti ed Istituzioni esterni alla Scuola

Per la realizzazione di progetti e/o stage formativi Area 4

(vedasi inoltre il Decreto del Dirigente Scolastico, prot. n. 3512 del 29.9.2001)

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