Da sinistra Prof.Pietro Zannoni e prof.
Nuccio Leoni
Il prof. Pietro Zannoni docente di Lettere
della scuola Media di Calangianus è il redattore capo del comunicato
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cartaceo, che esce semestralmente, e viene diffuso agli utenti del paese
che intendono tenersi informati sulle varie attività
dell'Istituto. Il prof. Nuccio Leoni docente di Ed.Artistica, invece è il
redattore informatico(web master) di questo sito, e ne cura l'aspetto
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delle "Funzioni obiettivo" della nostra scuola (Materna,
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Bollettino quadrimestrale
di collegamento fra la scuola e le famiglie (Febbraio 2003)
CONVEGNO
Calangianus, 08.02.03.
Intervento del Preside, Prof. B. Rabuini
E’ un giorno importante, oggi, per l’I.C. "Ines Giagheddu":
abbiamo tra noi le massime Autorità della P.I.: il Governo, rappresentato
dall’On. Stefano Caldoro, la Regione Sarda dal dott. Matteo Luridìana,
l’Ufficio Scolastico Regionale dal dottor Armando Pietrella, il Centro
Servizi Amministrativi di Sassari dal dott. Giuseppe Ceglie, l’Università di
Sassari, dalla prof.ssa Francesca Molinari, il Comune di Calangianus dal
sig. Sindaco, Antonio Scano, e il Comune di Sant’Antonio di Gallura, dal
prof. Angelino Pittorru.
La loro autorevole presenza non solo è testimonianza di
una personale sensibilità al tema odierno, ma è segnale esplicito che quanto
da noi, docenti e famiglie, individuato come preoccupazione primaria, deve
avere consequenzialità in un proficuo intervento didattico e, allo stesso
tempo, deve costituire una provocazione ad essere aperti a tutte le
sollecitazioni che la scienza pedagogica offre al corpo docente per
un’azione altamente, si dice oggi, professionale.
Non posso non ringraziare l’imprenditoria locale che,
attraverso la PLast Wood dei fratelli Tusacciu, ha mostrato grande
disponibilità nello sponsorizzare il Convegno.
Nemmeno non posso non ringraziare la nostra
Amministrazione Comunale che ha contribuito affinchè questa iniziativa
avesse una sua accoglienza logistica dignitosa.
Potrebbe anche far sorridere che un Istituto periferico
come il nostro abbia la capacità di affrontare temi quali il Disagio,
la Dispersione e la Devianza, che sono ben altra cosa in altra
area e contesto.
Ma se dei docenti, nel loro quotidiano lavoro a fianco
degli alunni, si rendono conto che anche nella opulenta Calangianus la
Scuola , per mille motivi, non è più quel luogo educativo e propositivo di
prima, vuol dire che queste parole: Disagio, Dispersione e Devianza,
sono ormai metodo quotidiano di vita per molti scolari ed adolescenti.
Allora la preoccupazione che ne è derivata a noi
insegnanti, davanti ad un tale dato di fatto, è quella di cambiare il metodo
di lavoro ed accettare la sfida che un contesto così diverso ci offre, in
quanto comprendiamo che non esiste un docente immutabile per generazioni,
come potevano essere gli insegnanti che noi abbiamo avuto da ragazzi, ma
dobbiamo essere educatori, che, in tempi così velocemente mutanti, possono
offrire esperienze di reale educazione al senso vero della vita.
Non vogliamo, cioè, che a noi sia lanciata, dai nostri
giovani, quell’accusa che l’alunno di Don Lorenzo Milani indirizzava alla
sua professoressa: "Lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha
bocciati tanti. Io invece ho ripensato spesso a Lei, ai suoi colleghi, a
quell’istruzione che chiamate scuola, ai ragazzi che "respingete". Ci
respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate".
Questo leggevamo 30 anni fa. Oggi, noi, che il
volto del nostro ragazzo teniamo nel cuore, non vogliamo che un domani Egli
possa dirci, a sua volta, nell’era del computer e dei telefonini: "Voi, non
accogliendomi, mi avete fatto cadere nelle braccia seducenti della droga,
dello sballo, del bullismo, nel mondo privo di valori ove le parole:
impegno, sacrificio, rispetto di sé noncontano più nulla e ci avete
affidato, senza alcun senso critico, a mamma TV, alle telenovelle, all’
aggressività dei mass-media e alla cultura che fuoriesce dal Grande Fratello
televisivo.
Del resto il caso di Erika, lontano da noi, e gli
avvenimenti disperati e violenti, vicini a noi, a Tempio e a La Maddalena,
ci indicano che una novità, grave ed amara, sta avanzando e che esige da
noi, operatori scolastici, un diverso modo di concepirci come educatori
pieni di speranza e di fiducia nella nostra azione, ognuno a partire dal suo
credo e dal suo ideale.
Certo, non vogliamo fare i missionari, non vogliamo
vivere sulle nuvole. Potremmo parlare al Sottosegretario o leggergli la
lettera inviata dai colleghi del Liceo di Tempio sulla situazione delle
strutture scolastiche, dei nostri stipendi, della poca considerazione che la
Società ci dà solo perché i Docenti non hanno guadagni da professionisti.
Il fatto è che consideriamo affascinante e stimolante
oggi, ancor più di ieri, educare in un contesto come questo, perché non
vogliamo che un domani, fra i nostri alunni, possano evidenziarsi i segni di
una violenza o di una disperazione che noi non abbiamo saputo almeno
comprendere o arginare.
Il senso del Convegno è questo.
Ma mentre proponiamo un Incontro su Disagio, Dispersione
e Devianza manifestiamo, noi, il nostro Disagio.
Non è solo quello del nostro stipendio, ma ce n’è uno che
mina il nostro insegnare: è giusto che un Istituto come il nostro, per
rispettare o essere in sintonia con gli orientamenti della Scuola
dell’Autonomia, che vuole tutti ammessi alle classi successive, senza tener
conto dell’effettivo impegno e rispetto delle basilari regole di educazione,
premi anche chi non si applica, chi non rispetta le scadenze, praticamente
chi non svolge il minimale dovere di un semplice studente?
Noi viviamo questa situazione: nell’anno 2001/02 la
percentuale della ripetenza degli alunni della Scuola Media si è più che
raddoppiata rispetto all’anno precedente.
La domanda: siamo stati buoni insegnanti quando siamo
stati più comprensivi o quando siamo stati più severi?
Il nodo della Scuola, a nostro parere, è tutto qui:
riuscire ad essere educatori, a capire il disagio dei nostri alunni storditi
fra crisi della famiglia , assenza di modelli positivi e incapacità a
crescere alla scuola dell’intelligenza, del buon senso, della competenza,
della giusta applicazione e del rispetto personale altrui.
Nella Scuola il Disagio, la Dispersione e la Devianza
spariranno se tutto ai nostri alunni sarà permesso ?
Alle Autorità Scolastiche e a quella Regionale, alla
prof.ssa Molinari e al Sottosegretario, On. Caldoro, il compito di offrirci
spunti di riflessione perché, finito il Convegno, il nostro rientro in
classe, lunedi mattina, sia un po’ più sereno e ottimista.
prof. Bruno Rabuini
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