Sabato al circo
1989-92

Uno dei 'classici' di ogni rete televisiva, consiste nel trasmettere uno spettacolo del circo; sin dagli albori, o quasi, della tv, ci sono stati programmi del genere, per lo più speciali, come il Festival Internazionale del Circo, e roba del genere. Italia 1, a un certo punto, pensa di 'istituzionalizzare' questa tradizione, proponendo uno show che vada in onda regolarmente ogni sabato sera, e preveda, oltre agli immancabili ed innumerevoli numeri circensi, anche degli sketch comici con attori noti (come Gigi e Andrea, e Massimo Boldi), l'angolo delle canzoni per bambini (con Cristina d'Avena), e i 'dietro le quinte' per mostrare come i vari artisti si preparano, gli animali, e così via.

Il risultato è uno spettacolo senza dubbio ben riuscito, vario ed avvincente. Anche i personaggi interpretati dagli attori comici (come Boldi-domatore, alias 'Leo Pantegana') erano piuttosto divertenti. La prima edizione andò in onda nell'autunno del 1989, seguita da un'altra, più o meno simile, l'anno dopo. Ancora, il programma venne riproposto un'ultima volta nel 1992, con qualche rimpasto nel cast. In 'Sabato al Circo' esordirono anche dei personaggi poi diventati notissimi come Wendy Windham, già presente dalla prima edizione (si faceva chiamare Wendy Barnum!) e, più tardi, Giorgio Mastrota (lo ricordate alle prese con gli elefanti, filmato più volte trasmesso nelle varie Paperissime?). Oggigiorno, naturalmente, i programmi ambientati al circo continuano, ma non ce ne sono stati altri come questo, che abbiano saputo integrare show tradizionale e circense.

 

 

 

 

Sala giochi
1994-96

I giochi telefonici in tv sono stati visti e rivisitati in ogni possibile modo, almeno da una buona ventina d'anni a questa parte. In questo scenario, 'Sala giochi' è stato un programma, tra quelli del genere, tra i più indovinati. Forse per la simpatia di Maria Teresa Ruta, la conduttrice; forse perché andava in onda subito dopo l'ora di pranzo, alle 14 o forse, ancora, per i suoi giochi, un tantino meno banali della media. La trasmissione divenne così, rapidamente, uno degli appuntamenti tra i più seguiti della giornata e, forse partito per fare concorrenza ai programmi Mediaset di quell'ora (il riferimento a 'Non è la Rai' è puramente casuale), impose un modo di fare tv che venne poi copiato proprio da quelli.

In ogni caso, il programma continuò per un paio di stagioni a proporre simpatici giochini di enigmistica e massime di saggezza cinese, salvo poi 'straripare' con un particolare gioco che, per mesi, nessuno riuscì a risolvere (era il seguente: tra le città: Torino, Teramo, Merano, Malaga, Tivoli, Matera quale è l'intrusa?) e che alla fine, quando venne spiegato, non convinse troppo il pubblico. Forse per questo, forse per qualcos'altro, dopo un po' il programma chiuse, e da allora, in Rai, non ci sono più state trasmissioni paragonabili a questa.

 

 

 

 

Sapore di mare
1991

Il titolo potrebbe anche essere: 'Una rotonda sul mare 3', visto che si tratta, sostanzialmente, dello stesso show andato in onda nelle due stagioni precedenti. Insomma questo è il terzo (ed ultimo) capitolo della serie. Piccolo riassunto: nel 1989 Red Ronnie 'inventa' una gara tra cantanti degli anni '60, che ripropongono i loro successi, rigorosamente legati a quella decade. L'anno dopo lo show ritorna, con canzoni che 'sfondano' gli anni '70, arrivando fino al 1979. Questa terza serie si incentra su canzoni, sempre anni '60 e '70, che in genere non vengono cantate dagli autori originali (ad esempio quelle di Mina), ma interpretate da altri cantanti, peraltro famosi (e mi sembra ci siano anche brani stranieri).

Il programma, andato in onda nell'estate del 1991 su Canale 5, condotto da Red Ronnie con la partecipazione, tra gli altri, di Gene Gnocchi e Deborah Caprioglio, non è certamente stato all'altezza dei precedenti, un po' per l'impostazione del programma, ormai troppo sfruttata, un po' perché le canzoni proposte si prestavano meno ad una gara, in quanto troppo 'mitiche', che non le canzonette, leggere ma simpatiche delle edizioni precedenti.

 

 

 

 

Sarabanda
1997-2001

Giocare con la musica ha sempre appassionato il pubblico, un po' perché si tratta di qualcosa di cui tutti si sentono un po' capaci, un po' perché è divertente vedere dei 'fenomeni' in grado di riconoscere i brani più inverosimili. E poi, in questo modo si fa cultura, facendo conoscere al pubblico tante nozioni riguardo il mondo della musica leggera, ai più totalmente sconosciute.

Questo il punto di partenza per una delle trasmissioni oggettivamente di maggior successo degli ultimi anni. Ma quali sono le vere ragioni di questo successo? Forse il fatto che il programma è un continuo 'happenning' di comicità e di trovate, o meglio 'gaffe' e strafalcioni a cura del vero protagonista, ovvero il conduttore Enrico Papi che, con una bella faccia di bronzo, continua a 'fingere' di saper suonare (col canto se la cava 'leggermente' meglio), ha un modo tutto suo di pronunciare i nomi dei brani stranieri, punzecchia e litiga amabilmente con i componenti della 'Sara-band', l'orchestra presente in studio, e altre cose del genere; oppure il fatto che i vari campioni che negli anni si sono avvicendati sono stati resi riconoscibili al pubblico grazie ai loro 'strampalati' soprannomi (ovviamente inventati sempre da Papi) che vanno da Fragolone a Piripicchio, dalla Professora alla Protocolla, da Coccinella alla Peperina ... ma non è il caso di dilungarsi oltre, perché sono straconosciuti.

Insomma, un po' la simpatia dei personaggi, un po' la continua verve dei protagonisti fa sì che al programma vengano perdonate tante cose, come ad esempio il fatto che non si vince quasi mai (anche se, quando capita, si sono presi anche dei miliardi!) e questo snatura un po' il gioco e lo fa diventare noioso (anni interi senza che nessuno vinca sono davvero troppo!), mentre sarebbe più bello se non ci si mettessero canzoni semplicemente impossibili soltanto per far salire il montepremi, e non ci fossero tante (troppe?) chiacchiere da parte del conduttore. Ma, si sa, anche questo fa parte del gioco!

 

 

 

Scherzi a parte
1992-1999

I personaggi famosi vengono spesso considerati 'intoccabili' dalla gente comune, quasi che abitassero in un 'sovramondo', ovattato e piacevole; e così qualcuno ha avuto la bella idea di mettere su un programma che potesse soddisfare un istinto represso (ma non troppo) nell'intimo del pubblico: divertirsi alle spalle dei 'vip' vedendoli in difficoltà, alle prese con situazioni assurde e intricatissime. E' vero: spesso gli 'scherzi', abilmente preparati da una troupe di professionisti, quasi sempre con la 'complicità' di una persona vicina al personaggio da 'bistrattare', sembrano proprio credibili, e trarsene d'impaccio sembra quasi impossibile! Che direste voi se vi trovaste alle prese con una tigre nel giardino, o nel taxi di un folle corridore, o ancora se veniste accusati in pubblico di ogni genere di bassezza (con tanto di prove alla mano ed amici che, guardandovi con disprezzo vi dicessero: 'Da te non me lo sarei mai aspettato!')?

Per farla breve, questi scherzi, alcuni dei quali davvero intelligenti e divertenti, sono spesso scivolati nel 'pesante', punendo immeritatamente i destinatari! Chi fa televisione non dovrebbe credere di aver a che fare esclusivamente con un pubblico ridanciano e spregiudicato che non faccia caso più a niente ed accetti sguaiatamente ogni cosa lo schermo gli propini. E così, questo programma, spesse volte, ha fatto della vera e propria tv-spazzatura. L'unica cosa di buono che se ne può dire, è che molti di questi scherzi insegnano a non essere creduloni e ad insospettirsi subito se qualcuno fa delle stranezze (e ciò vale anche nelle cose di ogni giorno, scherzi a parte!)

La prima stagione del programma andò in onda nella primavera del 1992 su Italia1, alla domenica sera. Le altre edizioni (nel 1993, 1994, 1995, 1997 e 1999) sono invece andate in onda su Canale5, con vari conduttori tra cui Gene Gnocchi, Massimo Lopez, Teo Teocoli, Lello Arena, Simona Ventura... Anche gli ospiti presenti in studio sono stati oggetti di scherzi di ogni genere. Il programma ha sempre avuto, ovviamente, grandiosi indici di ascolto, benché non li meritasse ogni volta; ma, tant'è...

 

 

 

Scommettiamo che...?
1991-2001

C'è poco da dire: gira e rigira, questo programma rimane il migliore che Raiuno abbia proposto negli anni '90, nonostante i suoi tanti difetti. Come mai, allora? Semplice! Perché, come per i film, un programma deve essere avvincente, per farsi apprezzare. E cosa c'è di più avvincente di una rassegna inesauribile di idee fantasiose, concretizzatesi nelle scommesse che i concorrenti hanno presentato in questa trasmissione, anno dopo anno?

L'avventura inizia nella primavera del 1991. Fabrizio Frizzi, dopo la triennale esperienza di 'Europa Europa', torna alla ribalta del sabato sera, questa volta in compagnia di Milly Carlucci, con un programma tutto nuovo, appunto 'Scommettiamo che...?'. L'idea è semplice: il programma è fatto dai concorrenti, gente comune che sa fare qualcosa di più o meno inedito in modo spettacolare. In studio, quattro personaggi famosi scommettono a loro volta sulla riuscita di questi 'numeri' in modo da far crescere un montepremi che poi, in base alle preferenze indicate dal pubblico a casa, verrà suddiviso tra i concorrenti stessi. Il programma piace tanto da essere riproposto, per ben quattro anni, come lo spettacolo abbinato alla Lotteria Italia, cambiando di pochissimo da un'edizione all'altra; i concorrenti sono i veri protagonisti, il resto non è che un contorno. Dopo l'ultima puntata di questo ciclo, andata in onda il 6 gennaio del 1996, lo spettacolo sembrava definitivamente chiuso. Invece, a sorpresa, nell'autunno del 1999 ne parte una nuova edizione grossomodo identica alle precedenti, in cui a Frizzi si affianca Afef. Ancora, nella primavera del 2001, ne arriva un'ultima, in cui la padrona di casa è questa volta Valeria Mazza.

Il programma è tanto famoso da non essere necessario ricordare, a titolo di esempio, qualcuna tra le innumerevoli (e non di rado spettacolari) scommesse. Ma, dopo tanti 'sperticati' complimenti, è anche necessario dire che la trasmissione, negli altri momenti del programmi, diventa con facilità pesante e noiosa: l'insopportabile momento della doccia (quasi sempre fatta da Frizzi...), i personaggi di contorno (come il tirolese Gerhard Kohlgruber, sempre pieno di trovate pseudo-comiche), le cervellotiche 'microscommesse' cui dovevano sottoporsi gli ospiti, hanno spesso fatto scadere il programma in maniera immeritata.

 

 

 

Sette per uno
1999-2001

Questo programma, ormai diventato lo show di punta di Raiuno per l'estate, non è che la continuazione di un lungo discorso, iniziato oltre dieci anni fa su Raidue con 'Conto su di te' (di cui si parla pure in quest'enciclopedia), e proseguito nel tempo con 'Il gioco dell'oca', 'Il mercante in fiera', insomma tutti programmi a firma Jocelyn, come questo, appunto. L'elemento comune è quello di fare spettacolo mettendo a dura prova i concorrenti che, di volta in volta, si presentano. E infatti, è incredibile notare le somiglianze delle varie prove, da una all'altra di queste trasmissioni: la 'balia tirolese' non c'era già al gioco dell'oca? E il gioco finale in cui si devono contare dei soldi in una situazione di grandissima tensione non era l'ingrediente fondamentale di 'conto su di te'? Insomma, questo programma è più che altro un'antologia delle migliori creazioni di Jocelyn, rivedute e corrette.

Il regolamento è semplice: sette concorrenti per puntata, ognuno dei quali esperto in qualche cosa (chi è contorsionista, chi cantante, chi ballerina, chi prestigiatore...) deve sottoporsi a una o più prove (come già detto, quelle classiche dei giochi alla Jocelyn) e, se le supera, cresce il montepremi. Il concorrente che il pubblico, votando, avrà designato vincitore, avrà diritto di contare le monete facenti parte del montepremi e, se avrà indovinato l'ammontare, vincerà la somma, che altrimenti verrà divisa tra gli altri sei. A contrastarlo, una tigre bianca nelle prime due edizioni, e poi una palla di fuoco nella più recente.

Nelle prime due edizioni il gioco è stato condotto da Gigi Sabani (memorabili le prove come 'schiaffo o bacio' in cui riceveva ceffoni e manrovesci in quantità), affiancato di volta in volta da diverse soubrette (tra cui Rosita Celentano e Samantha De Grenet). Quest'anno a condurre c'è Tiberio Timperi, con Ela Weber. Alla regia, sempre Jocelyn, che decide quali concorrenti debbano affrontare le varie prove. In sostanza: uno show prettamente vacanziero, e sempre imprevedibile, ma con qualche esagerazione al limite del lecito, fin troppo di frequente.

 

 

 

So to speak
1988

Primo ed unico programma di una tv commerciale con scopo didattico: nella fattispecie, insegnare l'inglese. La bella insegnante era Gabiria Brandimarte, che, per la verità, si limitava ad enunciare qualche regoletta abbastanza elementare, e poi il resto della 'lezione' consisteva nell'assistere a un episodio di 'Casa Keaton' in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Anche se modesto, il programma risultava utile a capire non pochi modi di dire dell'inglese d'America parlato (che, come è noto, è piuttosto ostico da comprendere, per la velocità e il ritmo sincopato delle frasi).

Il programma andò in onda tutti i giorni per poche settimane, nell'autunno del 1988, al pomeriggio: il tempo di presentare i vari episodi della serie. E poi non venne più riproposto, neanche in replica. Che peccato! Era divertente seguire i telefilm in quel modo, e sì che, di serie a disponizione ce n'erano parecchie. Cos'altro è stato fatto per insegnare l'inglese? L'anno successivo andò in onda una specie di 'So to speak 2', condotto questa volta da Michelle Klippstein insieme a Franz Di Cioccio (!), i quali però, si limitavano ad apparire in un documentario in cui giravano per gli States (insomma... una specie del successivo 'Rick'n'roll'), e qualche tempo dopo vennero proposti, in lingua originale (e questa volta su Rete4) alcuni film di successo, con la stessa tecnica di 'Casa Keaton'. Troppo poco.

 

 

 

Solletico
1994-2000

Ci sono delle trasmissioni che, senza neanche volerlo, diventano lo standard qualitativo di un certo modo di fare televisione... insomma, dei veri e propri 'must'. Poi, d'un tratto, passano di moda, e vengono liquidate in quattro e quattr'otto. E' questo il caso di 'Solletico' il programma per ragazzi di punta della Rai, per tutta la seconda metà degli anni '90. Partito in sordina su Raiuno nel marzo del 1994 (sostituendo, forse con eccessiva fretta, il simpatico 'Uno per tutti' condotto da Maria Teresa Ruta e Carlo Conti, che, evidentemente, non aveva dato i risultati sperati), il programma presentava già tutte le caratteristiche 'definitive', a cominciare dai conduttori, Mauro Serio ed Elisabetta Ferracini, e l'accattivante sigla 'hip-hop' in cui esordisce Miki Cadeddu, alias 'Lenticchia', all'epoca di sette-otto anni.

Il programma trasmette cartoni, ospita in studio personaggi vari (c'è anche il pubblico di bambini) ma, soprattutto, permette di giocare da casa con tantissimi giochi digitali, che hanno fatto epoca: da giochi semplici come 'colora il quadro' alle avventure di 'Joe Razz', a 'Stellaris', forse il maggior successo del programma, visto che poi di questo gioco sono usciti anche diversi CD-Rom.

E' innegabile che, benché le prime edizioni fossero più godibili per tutta una serie di motivi (l'angolo della cucina, con i 'cuochetti' pasticcioni era tra le cose più riuscite del programma), 'Solletico' seppe rinnovarsi di anno in anno restando sempre al passo coi tempi, e realizzando iniziative sempre fantasiose (l'ultima delle quali, nel 1999, è stata 'Casa solletico' la prima Sit-Com italiana). Poi, dal 1999, le cose cambiano, a partire dai conduttori (Arianna Ciampoli e Michele La Ginestra, poi sostituito di nuovo da Serio). Ma il programma sembra non funzionare più come prima, e chiude definitivamente nella primavera del 2000. Nella stagione successiva, Raiuno non ha neanche più (per la prima volta nella storia!!!) un programma per ragazzi (tale spazio permane sulle altre reti, ma piuttosto ridimensionato), ed il pomeriggio viene riempito da 'La cronaca in diretta'. Non c'è che dire: la Rai ha dei dirigenti davvero in gamba!

 

 

 

Sotto le stelle
1981-1987

Gli show estivi hanno da sempre solleticato la Rai, che ha davvero saputo mettere impegno e buon gusto nel realizzare, negli anni ottanta, ben sette edizioni di 'Sotto le stelle', ognuna diversa, ma tutte divertenti e simpatiche. L'idea nasce nell'estate del 1981, e lo show del sabato sera che ne vien fuori, firmato da Gianni boncompagni, comincia a svincolarsi dai canoni della televisione anni '70 (in cui gli interventi dei comici si alternano agli ospiti); è inoltre una delle poche occasioni per vedere i cantanti internazionali dell'epoca esibirsi. L'edizione successiva, se pure ricalca la precedente, è, forse, la più bella, (tra l'altro, c'era Cristina Moffa come soubrette). L'anno dopo sono protagonisti Carlo Massarini, Corinne Clery e Sammy Barbot, e poi, ancora, Eleonora Giorgi, Andrea Giordana... il programma chiude nell'estate del 1987: l'anno dopo il suo spazio verrà ripreso dai nuovi 'Giochi senza Frontiere'.

 

 

 

Star '90
1989-1990

A cavallo degli anni '90, forse sentendo il cambio di 'epoca', nascono trasmissioni che cercano nuovi talenti da lanciare, insomma, i volti degli anni '90. Un caso, ad esempio, è 'Gran Premio' di Pippo Baudo. Un altro, appunto, è 'Star '90' condotto da un non ancora famosissimo Alessandro Cecchi Paone. Il programma è un vero e proprio concorso per nuovi volti dello spettacolo, a cui partecipano molti aspiranti cantanti, attori, ballerini, ecc.

Per la cronaca, la finale (tenutasi nel febbraio del 1990) la vinse Massimiliano Cattapani, cantautore, col brano 'Señorita'. Come è facile immaginare, quasi nessuno dei partecipanti ebbe poi il successo sperato, a riprova che programmi di questo genere, da soli, non bastano a 'fare' una star.

 

 

 

Starlandia
5 stelle 1992-1993

La tv dei ragazzi (sulla quale a lungo si sofferma quest'enciclopedia, per un motivo o per l'altro), non sempre richiede grandiosi mezzi: a volte può essere anche fatta con poco, specie se a produrla è una rete minore, e nel 1992 CinqueStelle lo era di sicuro: si trattava di una specie di 'succursale' della Rai, e questo è uno dei suoi primissimi programmi prodotti.

Starlandia era una trasmissione indubbiamente fuori dal comune: somigliava più a una trasmissione prodotta da una tv locale che non da una a diffusione nazionale, tanto differiva dagli standard dell'epoca, come 'Big' o 'Bim bum bam'. Condotta da Roberta Albanese, aveva tutta una serie di appuntamenti fissi, tra cui addirittura l'hit parade e una specie di 'karaoke' e, a giudicare dalle lettere che arrivavano in redazione, anche un discreto ascolto. Riuscì a essere trasmessa, però, per una sola stagione (da ottobre '92 a maggio '93), anche se, in replica, continuò ancora per circa un anno (!).

Una curiosità era che, dei cartoni proposti (soprattutto Heidi), ne veniva trasmessa metà puntata alla volta! Evidentemente non c'era il tempo di farne una intera! Insomma... il programma poteva essere fatto meglio con un po' di mezzi in più, in quanto inventiva e fantasia non mancavano certo, né alla conduttrice, né agli autori!

 

 

 

Stasera mi butto
1990-1992

Il 'campionato nazionale degli imitatori' è stata una delle più divertenti trasmissioni dei primi anni '90. Andava in onda d'estate su Raidue dal 'Bandiera Gialla' di Rimini, ogni settimana, e presentava una serie di volti nuovi dello spettacolo, nella fattispecie imitatori e (mi sembra) barzellettieri. Il programma, condotto per le prime due stagioni da Pippo Franco, era davvero godibile e simpatico, quello che ci voleva per una rilassante serata estiva.

Le cose non cambiarono neanche con la terza edizione ('Stasera mi butto... e tre!') condotta questa volta da Giorgio Faletti e Toto Cutugno. I personaggi presentati in tutti questi anni erano mediamente bravi, alcuni poi sono diventati anche famosi (vedi Giorgio Panariello). Il programma è sempre stato di buon livello, e pieno di trovate, come le 'cicciolones', ingombranti vallette che segnavano i punteggi che i vari concorrenti ottenevano dal pubblico, e le puntate speciali, come 'Stasera mi... Beautyful', realizzata nel 1992, in occasione dell'arrivo in Italia di alcuni attori della celebre soap opera, in cui a farla da padrone c'erano quelli della 'Premiata Ditta'.

 

 

 

Studio 5
1986-1987

Oggi sembra incredibile, ma negli anni '80 Canale 5 non aveva la diretta, così come le altre reti commerciali (l'avevano soltanto la Rai e TMC). E così non era possibile fare parecchie cose, come ad esempio i notiziari. Però, qualcosa del genere si riuscì a fare già a partire dall'autunno 1986: una trasmissione che ricordasse, in qualche modo, 'Italia sera' di Raiuno, che negli anni precedenti aveva avuto un grande successo (soprattutto l'edizione dell'anno prima).

E così, si decise di avviare un programma-contenitore che, andando in onda nel preserale, contenesse diversi spazi, di intrattenimento e giornalistici, condotto da Marco Columbro e Roberta Termali: proprio Studio 5. Il programma aveva anche altri protagonisti, come Guido Bagatta e Francesco Salvi, che faceva da disturbatore e proponeva, tra gli altri tormentoni, quello della domanda che veniva rivolta al pubblico prima di chiudere e a cui dava la risposta il giorno dopo: in pratica, un indovinello-freddura.

Il programma, nel corso della sua unica stagione di programmazione, subì diverse modifiche: in particolare, lo spazio riservato a Columbro, che altro non era se non il gioco 'Tra moglie e marito', crebbe sempre più di importanza, tanto da essere proposto, con grande successo, l'anno dopo (e non soltanto), nello spazio preserale di Canale 5.