Tandem
1982-1987

Oggi, lo spazio pomeridiano in tv è pieno delle cose più strane: alla consueta tv dei ragazzi si sono affiancati programmi di ogni genere, pieni soprattutto di frivolezze e pettegolezzi, in un clima di grande (eccessiva?) rilassatezza. Negli anni ottanta, invece, a farla da padrone al pomeriggio c'era Tandem, un contenitore quotidiano, per l'epoca, innovativo, divertente e, perché no? anche istruttivo.

Tandem parte nell'autunno del 1982, condotto da Enza Sampò, ed inizialmente ha quasi la forma di un 'talk-show', con degli spazi minori riservati ai ragazzi, in cui vi erano giochi a cura di Fabrizio Frizzi, all'epoca quasi esordiente. Il successo è già discreto, ma il programma 'esplode' nella stagione successiva, con la formazione definitiva: arrivano Claudio Sorrentino e Roberta Manfredi, che vanno ad affiancare Frizzi e Marco Danè. Il programma è un continuo 'happenning' di tematiche varie, affrontate coinvolgendo gli ospiti e i ragazzi delle superiori che formano il pubblico. Questi ultimi, poi, partecipano anche ai giochi in studio (soprattutto il celeberrimo 'Paroliamo').

Da casa ci si poteva sbizzarrire con tutta una serie di giochini 'all'avanguardia', che andavano dai videogiochi interattivi (si poteva comandare un'astronave esclusivamente con la voce, per telefono), alla 'cabina di regia' (divertente gioco in cui il concorrente da casa poteva, sempre con la voce, dirigere una telecamera per tutto lo studio, alla ricerca di un oggetto), fino a quelli più enigmistici come 'Ottiero 2000' (semiserio robot che citava degli indovinelli: il suo spazio aveva anche la sigla! Ricordate?... 'Io sono Ottiero 2000 / un robot fatto in cantina / se vuoi giocare però, indovina / indovinare è bello...'), Reverse (bisognava indovinare una frase detta al contrario), e altri ancora (come i dadi che giravano, nascondendo le lettere di una parola)... insomma, in nessun altro programma si è più vista una tale varietà e ricchezza di giochi, e questo non poteva che attirare ed appassionare il pubblico da casa. La simpatia dei conduttori, poi, faceva il resto.

Tandem andò avanti sino alla primavera del 1987, restando fedele alle sue caratteristiche nonostante l'avvicendamento dei conduttori (nel 1985 Frizzi passava al divertente 'Pane e Marmellata' per poi rientrare l'anno dopo, insieme alla simpatica Stefania Bettoja, nell'ultima stagione del programma). In seguito, altre trasmissioni (Farfadè, Paroliamo, Mente Fresca) ripresero molti dei giochi di Tandem, ma non seppero ricreare quel clima di freschezza e simpatia che c'era in studio. E qui bisognerebbe dire anche che gli adolescenti dell'epoca avevano molte possibilità in più, rispetto ad oggi, di andare in tv per giocare o parlare di vari argomenti, senza dover per forza mettere in piazza le loro storie sentimentali, come oggi è indispensabile per apparire in un programma televisivo!

 

 

 

 

Tappeto volante
1993-1999

'Tappeto volante' è un talk-show, garbato e raffinato, dal quale sono passati praticamente tutti i personaggi di rilievo degli anni '90. E' stata la migliore creazione del periodo che Luciano Rispoli, il conduttore, ha trascorso a TeleMonteCarlo. Il programma, che ha riempito lo spazio pomeridiano (e non solo: spesso è andato in onda anche alla sera, nella sua variante: 'Le notti del tappeto volante') di questa rete, voleva essere un'intelligente alternativa alle decine di soap opera che, a quell'ora, attirano il pubblico femminile, soprattutto quello non più giovanissimo. Ed il pubblico ha risposto con un consenso più che discreto.

Una parte importante del programma l'hanno fatta anche le 'collaboratrici' di Rispoli: da Rita Forte, che al piano ha sottolineato i vari momenti musicali della trasmissione alle varie 'padrone di casa', tutte brave e simpatiche. Dopo la chiusura del talk show Rispoli, passato oggi ad Odeon TV, ha recentemente 'riaperto' la trasmissione, con le stesse caratteristiche.

 

 

 

Taratatà
1998-2001

Taratatà... ma che vuol dire? Allora: è un programma di musica 'live', in cui gli ospiti hanno anche la possibilità di essere intervistati e spiegare così le loro canzoni. Nelle prime stagioni, quelle condotte da Enrico Silvestrin, il programma è più 'trendy': è in pratica l'alter ego di 'Jammin'' o di 'Night Express', due programmi di successo, pressappoco con le stesse caratteristiche, di Italia1. In ogni puntata ci sono due o più ospiti, spesso internazionali, che Silvestrin, con la sua esperienza di conduttore di Mtv, riesce perfettamente a presentare ed intervistare.

Nel 1999-2000 il programma assume un taglio più 'moderato': arriva a condurre Natasha Stefanenko affiancata dal famoso giornalista musicale Vincenzo Mollica. Cominciano gli speciali sugli anni '60, gli ospiti non sempre sono quelli di maggior tendenza... insomma il programma cambia un tantino impostazione, anche se è vero che va a coprire un 'target' che, prima, era praticamente vuoto, almeno per quanto riguarda i programmi Rai.

Il problema maggiore di questo programma è la discontinuità: inizialmente andava in onda in seconda serata (mi sembra) al martedì, poi ha trovato alla domenica sera la sua sistemazione definitiva, oggi ne vengono trasmesse soprattutto delle repliche... mentre invece poteva essere uno dei programmi di punta dell'offerta musicale Rai!

 

 

 

Target
1995-1999

Target è uno dei programmi-simbolo degli anni '90, in quanto esemplifica il 'nuovo' modo di fare informazione, tipico di quest'epoca. E' come la trasposizione in filmato di una delle riviste di opinione che ci sono oggi in Italia (troppo famose per citarle!) e, come queste, è alla continua ricerca di argomenti scabrosi, scottanti, scandalizzanti, presentati senza mezzi termini e in modo fin troppo esplicito. E' antipatico, però, dover inculcare sempre l'idea, settimana dopo settimana, che la società è sempre più perversa, che la gente ormai non riesce più a fare a meno delle proprie debolezze, che la normalità (per non dire la correttezza) è ormai fuori moda... tanta denuncia gratuita (e spesso condiscendente) alla lunga, può stancare. Ma, si sa, il mondo dell'informazione è sempre più così, e non si può far altro che attendere tempi (e giornalisti) migliori!

Il programma, con Gaia De Laurentiis come conduttrice, andò in onda per ben cinque stagioni, alla domenica sera. Ma oggi è stato sostituito da altre trasmissioni che non sono riuscite certamente a fare di meglio.

 

 

 

Test
1983-84

Negli anni '80 gli italiani 'scoprono' i test: sui giornali ce ne sono per tutti i gusti, alla continua ricerca della propria personalità. Raiuno, allora, pensa bene di ideare un programma che proponga, ogni settimana, un vero e proprio test con tanto di nobilitazione psicologica; e il bello è che degli ospiti in studio (i soliti 'vip') compilano anche loro il test, in modo che da casa si possa confrontare le proprie risposte con quelle date da 'cotali' personaggi.

La prima edizione del programma parte su Raiuno nella tarda primavera del 1983, condotta da Emilio Fede (forse l'unica trasmissione non giornalistica che ha condotto!) insieme allo psicologo Enzo Spaltro. I test, uno per puntata, vanno a cogliere i diversi aspetti della personalità, e sono abbastanza ben organizzati. I responsi, però, sono poco significativi e piuttosto superficiali. La situazione non cambia l'anno dopo, quando, a marzo del 1984, ne parte una seconda edizione, pressappoco con le stesse caratteristiche.

Il programma, comunque, era in grado di appassionare il pubblico, perché si è sempre curiosi di scoprire aspetti magari poco noti della propria personalità. Il fatto, però, era che questi test lasciavano il tempo che trovavano, essendo troppo poco 'mirati', e rappresentavano più una specie di spettacolo, che altro.

 

 

 

The Lion Trophy Show
1993-1999

A volte, un grande programma può nascere dalla sponsorizzazione di un prodotto alimentare; casi del genere, all'estero, non sono infrequenti. Ma in Italia, forse il primo caso è proprio questo 'Lion Trophy Show'. L'idea rappresentò un indovinato connubio tra marketing, teoria della comunicazione e spettacolo. La storia ha inizio nell'autunno del 1993, quando la tecnologia permette, finalmente, di poter interagire, via telefono, con un vero e proprio videogioco: i toni che producono i tasti del telefono, arrivando al computer centrale vengono trasformati in semplici comandi che rendono il telefono simile a una specie di 'joystick'.

Questa trasmissione, per prima, riesce a sfruttare l'idea (poi largamente utilizzata da Solletico della Rai, ma solo qualche mese dopo), e lo fa attraverso un gioco che ha per protagonista un simpatico leone, simbolo del prodotto dolciario 'Lion'. I concorrenti che chiamano da casa devono guidare il leone in un percorso che si snoda, su vari livelli, prima in campagna, poi tra i canyon e le miniere del nordamerica... fino al castello in cui viene tenuta prigioniera la sua fidanzata (una leonessa, ovviamente), e in cui il nostro leone dovrà sconfiggere lo scienziato che l'ha rapita.

Il gioco, condotto dalla brava e simpatica Emily De Cesare, ottiene subito un clamoroso successo, andando a competere, in termini di audience, nientemeno che col Karaoke (andavano in onda più o meno alla stessa ora). Per i primi mesi, i concorrenti, non ancora ben esperti, raramente superavano i primi due livelli. Poi, a partire dalle puntate primaverili, un discreto numero di 'aficionados' riuscì a completare l'intero gioco. Questo ci porta alle finali, che si disputarono a giugno del 1994, e il campione vinse anche un'automobile!

L'anno dopo, era ovvio riproporre una trasmissione di tale successo. E si pensò di ampliarla con la presenza 'comica' di un assistente di studio-disturbatore (che qualche mese dopo riuscì a condurre un programma tutto suo, dal nome 'Tribù' , tanto all'avanguardia da esserci persino uno spazio Internet!), e il gioco venne completamente rinnovato: quelli della 'Frame by Frame' (azienda di computer-grafica che, nei primi anni '90, si occupava praticamente di tutta la videografica che passava in tv) realizzarono un'avventura col leone ben più complessa (ma forse anche meno giocabile), nella quale il nostro doveva passare da una porta temporale all'altra, finendo nei posti più impensati (giungle tropicali, una città piena di gangster e così via).

Inutile dirlo: il gioco piacque di meno, e il successo della trasmissione cominciò a calare, forse anche perché si era esaurito l'effetto-sorpresa. Tuttavia, il programma continuò ancora per diversi anni (sempre con quello stesso gioco, ed anche varie altre rubriche legate alle nuove tecnologie), trasformando il suo nome in: 'The Lion Network', con la conduzione questa volta di Adriana Volpe (...quando si dice lo zoo).

 

 

 

Tira e molla
1996-1999

Paolo Bonolis, dopo una serie di esperienze sulle reti Mediaset, passò, per un paio d'anni, alla Rai. In questo stringato tempo ebbe comunque la possibilità presentare trasmissioni famose, come 'Beato tra le donne' e i 'Cervelloni'. Nell'autunno del 1996, poi, tornò all'azienda che, in pratica, lo aveva lanciato, inanellando una nuova serie di strepitosi successi, il primo dei quali è, indiscutibilmente, 'Tira e molla'.

Con questo programma nasce una nuova concezione del gioco a quiz: il concorrente, per fare spettacolo, deve essere angariato e vessato in ogni modo possibile e immaginabile, e Bonolis si trova davvero a suo agio in questo ruolo (poi continuato in programmi come 'Ciao Darwin'). Per farla breve, i concorrenti (due coppie) devono sottostare a tutta una serie di prove più o meno demenziali, fino ad arrivare a quella finale, il gioco del 'si o no' (peraltro ripreso pari pari dall'omonimo programma di Lippi del 1993) in cui il concorrente deve dire se vuole o no un qualcosa che non può sentire (e normalmente si tratta di oggetti assurdi, mescolati a ricchissimi premi). Bonolis è insuperabile nell'evidenziare le varie situazioni legate al gioco, senza risparmiare commenti ed allusioni al limite (e anche oltre) del licenzioso, facendo così sghignazzare l'intera Italia.

La trasmissione, in cui, oltre a Bonolis, sono protagonisti anche il fido Laurenti, gli autori (Jurgens e Santucci, coi quali il conduttore ha continue schermaglie) e un'esordiente valletta che poi avrà grande successo: Ela Weber (la Sellerona), per due anni ha un'audience incredibile. Poi di colpo, il programma sembra non fare più notizia (continuerà ancora per qualche mese, la mattina su Rete4!), e lo spazio preserale di Canale5 verrà occupato (dopo il breve intermezzo di SuperBoll) da Gerry Scotti, con 'Passaparola' e 'Chi vuol esser miliardario'.

 

 

 

Tra moglie e marito
1987-1991

Della serie: come nasce un programma di successo. Siamo nel 1986: su Canale 5, dopo ben tre stagioni in cui il preserale era costituito da un gioco (con ottima risposta di pubblico) come 'Zig Zag', sempre divertente e spumeggiante, si decide di rinnovare il palinsesto con un programma che sapesse fondere informazione e divertimento: Studio 5, di cui si parla in questa stessa enciclopedia. Ebbene, lo spazio del gioco, affidato a Marco Columbro, altro non era che la versione iniziale di 'Tra moglie e marito', che partì ufficialmente nella stagione successiva.

La struttura del programma, poi ripresa in altri giochi simili (leggi 'Cari genitori' e 'Io tu e mammà'), era piuttosto semplice: le tre coppie partecipanti, che si sfidavano nell'arco di due giornate, dovevano rispondere a una serie di domande (ad esempio: prima uscivano i mariti e rispondevano le mogli, nella seconda parte del gioco avveniva il contrario) più o meno 'pepate', riguardanti il rapporto con il coniuge (da ricordare che si era ancora negli anni '80...). La risposta, oltre che essere spiegata, veniva scritta, per la verifica successiva, su una lavagnetta. Quando i coniugi rientravano, veniva posta loro la stessa domanda e quindi c'era il confronto, che spesso si risolveva con la lavagnetta presa in testa da quello che sbagliava!

Qual'era il segreto del successo di questo programma, che ebbe ottimi indici di ascolto per ben quattro stagioni? Uno degli ingredienti consistette forse nell'oggettiva novità di un tale gioco rispetto a precedenti trasmissioni. Ma c'è anche da dire che Columbro aveva una particolare abilità nel mettere in evidenza le caratteristiche delle varie coppie, soprattutto quelle più 'spettacolari'. E infatti spesso, oltre che formulare le domande, si dilungava a chiacchierare con i concorrenti con una vena di garbata comicità che il pubblico riusciva sempre a cogliere e ad apprezzare. E così, tanti volti di gente comune cominciarono a diventare familiari, cosicché quando nell'ultima stagione, si giocarono le 'finali' in cui tornavano le coppie campioni degli anni precedenti, il pubblico le rivide con grande piacere.

 

 

 

Turisti per caso
1997-1999

Non di rado capita che, su Raitre, appaiano trasmissioni originali ed anticonformiste, che rappresentano senza dubbio un'alternativa valida agli show tradizionali (e un po' scontati) delle reti maggiori. Una di queste è senza dubbio 'Turisti per caso', ovvero un reportage di viaggi in tutto il mondo a cura di Patrizio Roversi e Susy Blady. I due, in effetti, si sono dati un bel po' da fare andandosene in giro per il globo, dalla Polinesia al Giappone, dai Caraibi alla Russia, e così via. Per ogni viaggio, i due hanno realizzato dei godibili documentari, sempre pieni di ironia e di trovate bizzarre, che in fondo 'smitizzano' l'immagine dei viaggi 'vip' sulle grandi navi, fatti di serate danzanti e pomeriggi in piscina.

Il programma ha una sua indubbia utilità quando riesce a raccontare degli aspetti inediti delle località visitate, anche se talvolta esagera nel trovare delle curiosità che sicuramente il turista medio non noterebbe. Insomma: ancora una volta la dimostrazione che, anche con pochi mezzi, si può fare della buona televisione, come dimostra anche il discreto gradimento che il programma ha ottenuto.

 

 

 

Tutti per uno
1982

Chi se lo ricorda 'Tutti per uno'? Era uno dei primi programmi-contenitore che la Rai ha ideato, prima ancora del famoso 'Tandem'. Ed era, per l'epoca, incredibilmente moderno, forse troppo, visto che è durato soltanto qualche mese, nella primavera del 1982. Eppure ricordava da vicino tanti programmi che oggi invadono l'etere nel pomeriggio, in quanto riusciva ad arrivare a un pubblico composito, che andava dai bambini agli adolescenti, e anche più in là.

Ma andiamo con ordine: 'Tutti per uno' andava in onda su Raiuno (da cui, forse, il titolo) con la conduzione di una giovanissima (e un po' 'zuccherosa') Marta Flavi, la quale, da uno studio pieno di colore e tenerezza, rispondeva amabilmente alle lettere del pubblico, e presentava una serie di cartoni animati per i più piccoli. Il tono del programma, insolitamente 'vaporoso' e leggero, riusciva a coinvolgere lo spettatore per più di un motivo, e rappresentava una pausa di soffice rilassatezza nel pomeriggio televisivo, pur durando meno di un'ora.

Fosse andato in onda una decina d'anni più tardi, il programma avrebbe sicuramente avuto un maggior successo, e magari poteva essere condito da giochi telefonici, e così via. Ma sarebbe potuto nascere, dieci anni dopo (o magari al giorno d'oggi) un programma simile? Io penso proprio di no: ogni programma nasce in una determinata epoca perché i tempi sono maturi per quel modo di fare televisione (ve lo immaginate 'Grande Fratello' nel 1982?). E 'Tutti per uno' aveva una sua poesia che oggi non sarebbe stata capita, appunto perché i tempi cambiano.

 

 

 

Un milione al secondo
1983

Uno dei primi successi nella storia della 'neonata' Rete4 è stato questo 'Un milione al secondo', condotto da Pippo Baudo in 'licenza' dalla Rai. Il programma, andato in onda nella primavera del 1983, era uno dei primi esempi di gioco-quiz dell'era moderna, con gli sponsor, la sempre più incalzante pubblicità, e così via. Del resto, quello era il periodo in cui cominciavano sulle reti 'commerciali' i primi giochi a quiz di una certa importanza (quasi contemporaneamente era iniziato 'SuperFlash' su Canale5).

Il pezzo forte del programma consisteva nel gioco finale, in cui il concorrente che aveva saputo, grazie alle prove precedenti, battere gli altri, giungeva alla ruota dei secondi, che ne contava, mi pare, 120. Il concorrente doveva quindi rispondere a una serie di domande nel minor tempo possibile: i secondi risparmiati sarebbero valsi un milione l'uno. Bella idea! E perché non riproporlo? Mah!

 

 

 

Una rotonda sul mare
1989-1990

Negli anni ottanta c'è stata una continua riproposta dei 'favolosi' anni sessanta: un revival iniziato già nel 1981 (ricordate '2060 Italian Graffiati' di Ivan Cattaneo, e il disco 'Stars on 45', che nell'estate di quell'anno riportarono prepotentemente alla ribalta l'epoca 'yè-yè' dei primi anni sessanta) e proseguito poi, negli anni, con una serie di film a tema (come 'Sapore di sale') e un'innumerevole quantità di 'compilation' in tutte le salse.

Insomma, sul finire del decennio questo rivolgersi indietro si fa talmente pressante (in quel periodo si ricomincia a parlare soprattutto del '68) che Red Ronnie, il quale si era già occupato del fenomeno quando questo era ancora agli inizi, decide di realizzare un programma che possa dire sugli anni sessanta la parola definitiva, ed ecco 'Una rotonda sul mare'. Si trattava di una gara dall'impostazione simile a quanto avveniva nel famoso 'Cantagiro' (gara canora estiva durata circa un decennio, a cavallo degli anni '60-'70): due canzoni si sfidavano a coppie, e passava il turno chi raccoglieva più voti dal pubblico (tale criterio verrà poi largamente adottato in ogni successivo programma che mette a confronto delle canzoni, a cominciare da 'C'era una volta il Festival', iniziato pochi mesi dopo la prima edizione di questo programma, per arrivare al recentissimo 'La notte vola').

Il programma, andato in onda al venerdì sera, nell'estate del 1989, riuscì a raccogliere davvero il 'meglio' degli artisti di quell'epoca, riproponendo anche tante canzoni che, con gli anni, erano state accantonate e perciò non erano note al pubblico più giovane, che le ascoltò qui per la prima volta! Il successo ottenuto spinse Red Ronnie a preparare, per l'anno successivo, una nuova edizione, in cui trovassero spazio anche le canzoni degli anni '70 (decade che stava scalpitando, per tornare alla moda). Anche questa seconda edizione, in cui ad affiancare Red arrivò Mara Venier (mentre nella prima c'era Marco Predolin), ottenne un'ottima risposta di pubblico, cosicché molti artisti ormai accantonati tornarono improvvisamente in auge, riuscendo a riproporre i loro cavalli di battaglia anche in altre trasmissioni, in cui venivano richiesti come ospiti. Tanto entusiasmo portò, nel 1991, a una terza edizione della gara, che stavoltà cambiò nome in 'Sapore di mare', di cui si parla a parte in quest'enciclopedia. Ma ormai il programma era troppo scontato, ed ottenne un minor successo.

 

 

 

 

Unomania
1992-1993

A volte, capita che i dirigenti di una rete televisiva vogliano mettere ordine nel palinsesto: perché dover ideare tanti programmini di pochi minuti disorientando lo spettatore, se è possibile realizzare un bel programmone-contenitore, con tante rubriche, che va in onda a un'ora precisa e quindi sia per il pubblico un buon punto di riferimento? E l'idea, in effetti, è valida. Ci pensarono su Italia1 nel 1992, quando partì 'Unomania', un contenitore per giovani che, grazie alle sue rubriche e ai suoi simpatici conduttori, faceva davvero da 'vetrina' per le tendenze giovanili in fatto di moda, musica, cinema, personaggi.

Il programma iniziò nell'autunno del 1992, e andava in onda alle 18.30. E' questo un orario tipico per raggiungere il pubblico degli adolescenti. Ed era suddiviso in tante rubriche, ben distinte tra loro: si cominciava 'Twin clips', con Federica Panicucci: un simpatico sondaggio in cui il pubblico da casa doveva scegliere quale videoclip mandare in onda (cose che oggi, sulle music-TV accadono quotidianamente). Poi c'era 'Mitico!' a cura di Linus, in cui si parlava di cinema, una rubrica di moda a cura di Raffaella Corradini, e poi una semiseria rassegna di sport estremi ('E' pericoloso sport') a cura di Giobbe Covatta... insomma, ce n'era davvero per tutti i gusti!

Il programma, però, non andò avanti a lungo: forse troppe rubriche messe insieme erano un po' difficili da gestire e così, nonostante la valida qualità della trasmissione, già l'anno dopo venne accantonata.

 

 

 

Urka!
1991

Il primo programma con Bonolis conduttore è proprio 'Urka!', strampalato gioco in onda su Italia1 al primo pomeriggio nella prima parte del 1991. Bonolis, a dire il vero, proveniva da un altro quiz per ragazzi ('Doppio Slalom'), in cui aveva preso il posto di Corrado Tedeschi, passato al 'Gioco delle Coppie'. Ma forse non era quella la dimensione adatta a un personaggio del suo 'calibro': era un gioco troppo 'inquadrato' per uno fuori dagli schemi come lui.

Bonolis, quindi, si rifà subito con 'Urka!' dove, con la complicità di Luca Laurenti, all'esordio televisivo, realizza un happening continuo di trovate che riescono a disorientare i concorrenti di un quiz già piuttosto complicato! Questo gioco, a dire il vero, è ancora un tantino acerbo, e molte delle battute sembrano riprese pari pari da 'Bim bum bam' (lavorano a questo programma anche alcuni attori che, ancor oggi, sono spesso presenti negli spazi pubblicitari della famosa trasmissione per bambini), ma già possono vedersi le premesse dei programmi successivi di questo tandem: comicità surreale e giochi che tendono ad 'angariare' i concorrenti... insomma, nasce così un nuovo modo di fare quiz, forse più moderno e divertente, però non sempre accettabile.