Joseph Cirincione
Un problema enorme per Bush: le armi introvabili
 
Da La Stampa del 27/4/2003

"Ci sono solo due le possibilità: o l'Amministrazione ha consapevolmente mentito agli americani e alla comunità internazionale, oppure ci troviamo di fronte ad un colossale errore della comunità di intelligence".

Joseph Cirincione della Carnegie Foundation commenta gli attacchi di New York Times e Washington Post

"Un problema enorme per Bush: le armi introvabili"
"E' chiaro che gli arsenali proibiti non erano così imponenti come si diceva"
Il tallone d'Achille della vittoria militare colta da George Bush in Iraq è il fatto che le armi di distruzione di massa per ora non si trovano. "New York Times" e "Washington Post" sollevano la spinosa questione e Joseph Cirincione, direttore del Programma anti-proliferazione della Carnegie Foundation, ne spiega i dettagli, avanzando alcune previsioni.

Perché finora le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein non sono state trovate?
"Dopo cinque settimane di infruttuose ricerche sembra chiaro che il programma di armi di distruzione di massa non esisteva nelle dimensioni, nella quantità descritta dall'Amministrazione. Se fosse stato come loro dicevano avremmo già visto armamenti in grande quantità. Le parole del presidente Bush furono: ³La produzione continua, i programmi di armi chimiche e convenzionali sono ripresi². L'intelligence americana ha già visitato praticamente tutti i siti che riteneva sospetti, non è stato trovato nulla".

E' possibile affermarlo in maniera conclusiva?
"No di certo, è troppo presto, abbiamo bisogno ancora di qualche settimana - ma non di mesi - prima di poter esprimere opinioni fondate. E' possibile che vengano trovate armi di distruzione di massa, ma sarebbero comunque in quantità minori rispetto a quanto era stato detto e annunciato a più riprese, in maniera solenne. Il presidente Bush e il Segretario di Stato, Colin Powell, parlarono di ³centinata di tonnellate² di antrace, di tossine, di botulino, di gas nervino. Una tale quantità di armamenti non può essere distrutta qualche settimana prima dell'inizio della guerra ed è molto difficile da nascondere. Le persone coinvolte in un simile programma avrebbero dovuto essere centinaia, ma nessuno si è fatto avanti. Tutti gli elementi finora suggeriscono che l'Iraq possedeva un numero assai limitato di armi proibite".

Nell'intervista data alla Nbc Bush ha difeso la tesi in base alla quale avrebbero potuto essere distrutte prima...
"Non c'è alcuna prova che sostenga questa affermazione del Presidente. Questo è ciò che Bush spera, ma non è una spiegazione ragionevole e motivata di ciò che è avvenuto".

Se il programma di armi di distruzione di massa iracheno non era delle dimensioni annunciate da Washington perché Bush e Powell difesero a spada tratta questa tesi?
"Ci sono solo due le possibilità: o l'Amministrazione ha consapevolmente mentito agli americani e alla comunità internazionale, oppure ci troviamo di fronte ad un colossale errore della comunità di intelligence".

Quali potrebbero essere le conseguenze?
"Serve una seria inchiesta per capire che cosa è andato storto all¹interno dell¹Amministrazione. Non ho mai creduto che l'intelligence sostenesse le tesi esposte da Colin Powell di fronte al Consiglio di Sicurezza dell'Onu".

Insomma, il punto debole di Bush è sulle vere dimensioni del programma iracheno?
"Non c'è mai stato alcun dubbio sulla presenza in Iraq di qualche centinaio di proiettili armati con gas mostarda o di scorte di antrace. Ma lo scopo della guerra è stato quello di eliminare un¹imponente minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti che, in quanto tale, avrebbe potuto venire solo da un programma di riarmo su larga scala e da collegamenti operativi con Al Qaeda. Nessuna prova finora ha confermato che queste due accuse fossero seriamente circostanziate".

Ciò fa venir meno la giustificazione della guerra?
"Personalmente non ho mai pensato che la guerra fosse giustificata perché ritenevo che un più rigido sistema di ispezioni avrebbe potuto trovare le armi presenti in Iraq. Il punto è se la posizione del Presidente era giustificata, se le sue affermazioni avevano una solida base oppure no: aspettiamo ancora qualche settimana, ma non credo troveremo gli arsenali di cui lui parlava in ogni occasione".

Se così fosse diventerebbe un problema politico per Bush?
"Diventerebbe un problema molto serio. L'Amministrazione sta tentando di far passare la questione delle armi in secondo piano, dando più attenzione al tema della ricostruzione. Ma se le armi proibite non saranno trovate ciò diventerà una questione enorme per la Casa Bianca. Nei rapporti internazionali sarebbe uno smacco diplomatico: l'assenza di armi di distruzione confermerebbe i peggiori timori su quelle che erano le vere ragioni della guerra di Bush".




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