Sotiris Hatzigakis
Dalla "guerra fredda" all'"impero"
 
Eleftherotypia, 24.5.2003

L'articolo scritto da un deputato greco ex ministro di destra apparso sabato 24 maggio 2003 su un giornale greco:

E' chiaro che oggi esiste un profondo scisma nel mondo una volta chiamato occidentale. Questo scisma ha come principale punto di partenza la psicosi ideologica-politica delle forze neoconservatrici del governo americano di applicare a tutto il mondo una "nuova strategia" e di costruire un "nuovo" mondo unipolare: un mondo cioe' "imperiale" che non sara' sostenuto su amicizie e alleanza ma si muovera' esclusivamente basato sull'interesse nazionale della superpotenza (raison d'etat).

Dal 1945 e fino al crollo del blocco orientale i rapporti internazionali erano regolati dal dogma dell'equilibrio di forze (balance of power). L'effettuazione di questo dogma si facilitava particolarmente dalla divisione del mondo in due grando blocchi di stati con in testa le due superpotenze di allora: L'Unione Sovietica da una parte e gli USA insieme ai paesi dell'Europa occidentale dall'altra. Oggi, pero' il mondo e' cambiato. Non si appoggia piu' a stabili coalizioni e le alleanze difensive internazionali fisse ormai appartengono al passato. Similmente il mondo occidentale in generale non ha una politica unitaria.

D'altronde, l'assenza di un "nemico comune" - com'era l'Unione Sovietica nel periodo della guerra fredda - porta gli stati della vecchia alleanza occidentale a differenti approcci internazionali. Ma questo scisma tra Europa e America e' dovuto a un'ulteriore ragione: che gli USA non considerano l'Europa pari alleato. Perche' reputano che i loro interessi finanziari e geopolitici si spostano in altre regioni della terra (per esempio, Medio Oriente, regione del Caspio et al). Nelle valutazioni, dunque, degli Stati Uniti, il fattore"Europa" ha un minore indice di interesse (la teoria Brezinski dello spazio euroasiatico unitario si mette da parte. Nel suo posto subentra la logica degli stati-satelliti che saranno controllati direttamente dal centro dell'"impero".

Inoltre, il tragico attacco terroristico dell'11 Settembre segna la reimpostazione del mondo sulla base dell'asse "del bene e del male". Cosi', dunque, si costruisce un nuovo "muro di Berlino" tra gli USA e i loro alleati da una parte e gli "altri" - le forze del "male" - dall'altra (Al Qaeda, Arafat, Houssein, Siria, Iran etc.). Di fronte a questa logica di ridisegnazione del mondo, il tronco principale dei paesi europei si presenta confuso e incapace a reagire all'imperiale Ordine Nuovo.

Daltronde gli odierni interventi militari imperiali - unilateralmente decisi dalla superpotenza - sono solitamente cruenti, contrariamente alle tensioni verbali del periodo della guerra fredda. Anzi, avvengono nel nome di alcune "grandi paure e pericoli" per l'umanita', com'e' il pericolo del terrorismo, la paura di una catastrofe mondiale da armi di distruzione di massa che si trovano nelle mani di regimi tirannici (per esempio Iraq, Corea del Nord, Iran) e il pericolo di probabili azioni di qualche abominevole dittatore che minaccia l'umanita' (per esempio Milosevich).

Con il prevalere, pero', delle unilaterali "interferenze internazionali" si introduce una "nuova" pratica politica mondiale: quella dei dogmi aforistici del tipo "chi non e' con noi, e' contro di noi". Contemporaneamente, vengono sancite opinioni non ortodosse per le norme internazionali fin'ora vigenti, come la "guerra preventiva", la "guerra santa" (vedi Martin Wight, "Teoria Internazionale") e la"guerra eterna (Ramonet, Eleftherotypia-Le Monde Diplomatique, 23.3.2003) Parallelamente viene abbandonata la logica della soluzione pacifica dei disaccordi internazionali attraverso strument internazionali collettivi come l'ONU.

Dall'altra parte, l'inpossibilita' dell'UE di giocare un ruol protagonista nell'odierno nuovo ordine e di costituire una seri oposizione nel sistema mondiale (soprattutto a causa della mancanza di politica estera e di difesa comune ma anche per l'assenza di forze militari sufficienti e di adeguata industria militare) favirisce i progetti dell'America e sostanzialmente le concede terreno per edificare un "impero" senza ostacoli e di costruire un mondo a sua misura, rifiutando inoltre ogni impegno mondiale.

Risultato di questa concezione "imperiali" e' che gli USA se ne infischiano oggi del Tribunale Penale Internazionale, bocciano il trattato di Kyoto sull'ambiente e non accettano alcun accordo d divieto dei test nucleari. Allo stesso momento, trasformano in cart straccia principi fondamentali dell'ONU e del Consiglio di Sicurezza, e spesso usano altri organismi internazionali come conviene a loro esclusivamente, come succede con l'OMC, i cui dettami spesso applicano secondo la loro convenienza (ad esempio, sovvenzionano con gigantesche sovvenzioni la loro produzione agricola, e allo stesso momento impongono imposte sull'acciaio di importazione, per proteggere la loro industria siderurgica dalla concorrenza internazionale. Ambedue quest politiche sono contrarie alle regole del libero mercato che impon l'OMC).

E' storicamente dimostrato che tutti gli "imperi" hanno una cosa in comune: pensano di essere invincibili e diverse. Anzi, il dominio mondiale li "ubriaca" e li fa sentire che sono le forze "elette" e"benedette" dal Signore sulla terra. E dall'altra parte, i popoli - ma anche gli stati - in tutto il pianeta di solito gli sono contro e li odiano, come avviene oggi con gli USA.

Di fronte a una tale reazione popolare mondiale, la propaganda americana strutturata risponde con uno slogan infondato e compiaciuto: "ci odiano" - dicono - "perche' siamo potenti". Pero', questo slogan non e' per niente convincente, oltre a costituire pure un errore storico: ossia che l'America e' stata una superpotenza da circa un secolo, senza aver creato contro di se' questa disposizione di odio e di indignazione nella maggioranza di popoli del mondo.

L'attuale, dunque, strategia degli USA e' quella che li porta alla totale disaffezione da amici e alleati. E' caratteristico il fatto che, mentre durante la guerra fredda l'antiamericanismo era fenomeno che si incontrava solo a "sinistra", oggi l'antiamericanismo e' subentrato in tutti gli ambienti politici e in tutti gli strati socioeconomci dei paesi occidentali.

Le soluzioni, comunque, della odierna superbaq era "imperiale" sono fondamentalmente nelle sue stesse mani. Specificatamente, gli USA dovranno in primis rendersi conto che e' compatibile l'abbinamento della loro forza militare con gli sforzi pacifici e diplomatici per risolvere le controversie internazionali. Parallelamente dovranno capire che non possono applicare nella loro politica estera due misure: da una parte cioe' di sovvenzionarla loro industria e agricultura e dall'altra di sostenere il bisogno di seguire le regole dell'OMC sul libero mercato mondiale!!!

Soprattutto pero' gli USA hanno il dovere di tranquilizzare il mondo, esercitando una politica di consenso piu' generale. Perche' il ruolo peculiare di una superpotenza in un mondo"imperiale" non e' quello di farsi valere con la loro enorme macchina bellica, ma di creare a tutti i popoli del mondo la convinzione che la sua forza e' legittima e che si esercita solo per l'applicazione del diritto e dell'etica.

 

 




Vuoi essere informato sulle novità del sito e le iniziative di Identità Europea?
iscriviti cancellati


© Identità Europea 2004
Sito ottimizzato per una visione 800 x 600 px
Explorer 5.0 - Netscape 6 - Opera 7
e superiori


 

 
articoli censurati dalla stampa