Siena, 2 Luglio 1998

Nella storia della cultura europea Italia e Francia hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione di questo tipo di cultura, e quindi possono e debbono impegnarsi nella sua salvaguardia e diffusione, in particolare nella nostra epoca in cui essa si riafferma come necessaria...

Il germe dell'Europa - nell'accezione del termine che va oltre le dimensioni geografiche, politiche ed economiche - è nato in Grecia, dove si sono creati i modi di pensare e i concetti che sono stati gli assi portanti della cultura europea, e, quindi, di tutta la cultura occidentale. Questi germi si sono poi sviluppati mediante l'impero romano e arricchiti con la recezione del messaggio del cristianesimo e successivamente diffusi grazie alla grande cultura Medievale e rinascimentale. Dalla prosecuzione e dalla mediazione sintetica di queste componenti scaturite dal solco greco-latino è nato quel tipo di cultura che ha creato l'Europa.

Tale cultura è stata qualificata come cultura "umanistica" e "classica": essa ha creato un linguaggio comune - nel senso di lessico ma anche in quello di modelli comuni di pensiero - sulla cui base tutti gli europei si sono compresi nei secoli e continuano a comprendersi; ci offre la possibilità di dialogare con il nostro passato e trarne insegnamenti ed ispirazioni preziose per il presente e per preparare il futuro; fa parte del nostro paesaggio, attraverso monumenti e citazioni architettoniche presenti in tutti i Paesi europei.

Cultura "classica" in senso forte, non significa quindi solo cultura di un certo periodo aureo dell'antichità. Infatti, "classico", nel senso più ampio e certamente non nostalgico, si è ormai da qualche tempo riconosciuto essere ciò che si impone al di sopra del trascorrere del tempo e delle variazioni ad esso connesse: la coscienza della continuità dei nostri valori, dell'indipendenza dello spirito, della nostra identità culturale, che costituiscono fattori di stabilità, ancorché iscritti nel divenire della nostra condizione umana.

I trattati di Maastricht e di Amsterdam, con le loro diverse implicazioni, costituiscono condizioni essenziali per la costruzione europea, ma dobbiamo saper guardare ad essi in maniera complessiva e saperne svolgere anche gli aspetti meno sviluppati, perché i fondamenti di una vera Europa sono di carattere non solo economico, ma anche culturale e spirituale. Inoltre l'Europa per garantirsi un futuro solido ha bisogno di prendere sostanza in maniera equilibrata in tutti i settori.

Nella storia della cultura europea Italia e Francia hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione di questo tipo di cultura, e quindi possono e debbono impegnarsi nella sua salvaguardia e diffusione, in particolare nella nostra epoca in cui essa si riafferma come necessaria.

Si tratta di salvaguardare le profonde radici della originalità ed identità europea (ed allo stesso tempo delle "diversità" che sono contenute in essa) per trarne uno slancio nuovo e per riuscire a proiettare nel futuro le conquiste della nostra ricchissima tradizione. Paradossalmente la nostra capacità di innovazione originale - da cui dipende il nostro potenziale competitivo nel mercato globale di prodotti materiali ed immateriali - è funzione di come sappiamo avvalerci della nostra tradizione.

"Diversità" ed "identità" sono infatti stimolo alla creazione culturale ed economica e costituiscono un positivo baluardo nei confronti della tendenza ad omogeneizzare forzatamente idee, comportamenti e consumi che la globalizzazione della cultura ha 'innescato nelle nostre società. In questa prospettiva, la riaffermazione delle radici "classiche" della civiltà europea, quell'antica comunità di cultura e di spirito che unisce i nostri paesi, potrà costituire un umano e civile stimolo a mantenere viva, nel contesto di tale identità, la diversità e l'originalità del nostro pensiero, garanzia della dimensione umana della nostra cultura.

Sulla base dì queste premesse, l'Italia e la Francia intendono proseguire nell'indirizzo di una formazione scolastica che esalti la criticità del sapere e quindi l'autonomia intellettuale dell'individuo propria della cultura classica e si propongono:

all'interno dei rispettivi sistemi scolastici ed universitari, di proseguire ed incentivare l'insegnamento e l'apprendimento delle discipline che richiamandosi alla specificità dei contenuti culturali del mondo antico, greco e latino, mantengono vivo il patrimonio della nostra tradizione culturale;

nell'ambito delle relazioni bilaterali, di promuovere e consolidare occasioni e iniziative di studio e di scambio e sviluppare forme sempre più articolate di reciproca informazione: ciò si potrà realizzare, a titolo di esempio, attraverso la creazione di un sito internet che metta a disposizione di tutti gli interessati informazioni e dati sulla ricerca, le iniziative, i corsi e gli scambi in essere nel settore degli studi classici, come pure basi di dati bibliografici che aiutino a. reperire nelle biblioteche italiane e francesi le opere attinenti le scienze umane;

nelle varie sedi internazionali, di promuovere l'allargamento di queste forme di collaborazione a tutti i Paesi che condividono tale retaggio culturale, a cominciare degli altri Paesi membri dell'Unione Europea.

Per assicurare i seguiti degli indirizzi della dichiarazione verrà costituito un apposito comitato congiunto fra i due Ministeri dell'Istruzione.




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Comunicato congiunto sulla cultura classica come fondamento per un rinascimento europeo
Luigi BERLINGUER

Ministro della Pubblica Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica

Claude ALLEGRE

Ministro dell'Educazione Nazionale, della Ricerca e della Tecnologia
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