Franco Cardini Bianca Garavelli Massimo Gezzi Paolo Ruffilli Antonio Santori Francesco Bacci Daniela Bolognesi Piani Alessandro Bedini.
Manifesto-lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Dr. Silvio Berlusconi.
Luglio2002
 
 

Le adesioni al presente Manifesto-Lettera Aperta, possono essere inviate via e-mail
A uno dei seguenti indirizzi:

Onorevole Signor Presidente del Consiglio,

sin dalla fine del luglio 2002 i mass media di tutto il mondo hanno dato come notizia certa che i Suoi Colleghi, i Presidenti Bush (USA) e Blair (U.K.), stanno programmando con decisione un nuovo attacco militare diretto contro l'Iraq: un paese provato da molti anni di feroce dittatura e da troppi tormentato da un embargo che ha provocato centinaia di migliaia di vittime e del quale mai sono state seriamente chiarite le ragioni dinanzi all'opinione pubblica mondiale. Esso non sembra aver finora nociuto al governo di quel paese, mentre ha orribilmente martirizzato un popolo innocente.

La decisione dei Presidenti statunitense e britannico, se davvero sta nei termini dai mass media presentati, è stata assunta senza alcuna preventiva consultazione degli organismi internazionali e degli alleati delle due potenze: nessun preavviso, nessuna richiesta di parere ha interessato l'ONU, la NATO o l'UE.

Tale comportamento è tanto più grave nel caso del Presidente Blair, premier del governo di un paese aderente all'UE: questa sua ulteriore prova di malafede, di slealtà e di disprezzo degli altri membri dell'Unione è intollerabile.

Signor Presidente, noi siamo cittadini del paese il cui governo è da Lei presieduto: siamo studiosi, intellettuali, amministratori, insegnanti, esponenti di tutte le categorie produttive, studenti; uomini e donne. Siamo cattolici e laici, credenti ed agnostici, provenienti da formazioni politiche e culturali differenti. Siamo persone libere: nessuna forza politica, nessun disegno ci condiziona né ci strumentalizza. Non nutriamo alcuna prevenzione nei Suoi confronti: ma non abbiamo approvato, nell'ottobre del 2001, la Sua decisione di partecipare alla spedizione militare in Afghanistan. Non solo e non tanto perché pericolosa e costosa, quanto perché alcuni di noi erano persuasi (e altri se ne sarebbero in seguito convinti) ch'essa era inutile alla lotta contro il terrore, che avrebbe causato migliaia di vittime innocenti e che ognuna di quelle vittime avrebbe procurato nuove simpatie e nuovi appoggi al fondamentalismo islamico e al terrorismo internazionale.

Signor Presidente, noi siamo certi che Lei disponga dell'autorevolezza, dell'esperienza, della lucidità, della prudenza e della forza morale necessarie a richiamare i suoi colleghi ad una più equa e concreta valutazione dell'attuale momento politico, che di tutto ha bisogno meno che di un nuovo indiscriminato uso delle armi e della violenza contro un popolo sostanzialmente indifeso. La esortiamo a farsi carico della ferma volontà dei popoli d'Europa: che vogliono essere protagonisti non di guerre, bensì di pace; che intendono farsi portatori di soluzioni della crisi attuale nel segno della legalità internazionale e della ragionevolezza, non in quello dell'arroganza e della prevaricazione.

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri: La preghiamo di tener conto che questo non è un Manifesto come gli altri. Lei può ben assumersi la responsabilità d'ignorarlo: ma, in tal caso non si faccia illusioni. I firmatari di esso le confermano serenamente che, ove Lei soggiacesse ancora una volta alla volontà prevaricatrice del Presidente USA come già fece nell'autunno del 2001, essi farebbero quanto è in loro potere per impedirLe passi ulteriori su una strada che calpesterebbe la volontà di pace del popolo italiano, sancita dalla Costituzione e che condurrebbe forse il mondo verso il baratro di un irreversibile crisi.

Signor Presidente: la esortiamo a non assecondare Bush, che sta trattando la NATO e L'Europa come una riserva di ascari per la sua politica di potenza che si autodefinisce di libertà e di giustizia; se lo farà, noi le opporremo sistematicamente tutte le risorse della disobbedienza civile.

Sappia che, il giorno stesso di una Sua eventuale e deprecabile decisione d'impegnarsi militarmente in un'avventura aggressiva ai danni del popolo iracheno, i firmatari di questo documento si mobiliteranno per diffondere con ogni mezzo la verità e per dimostrare a Lei e al mondo che il popolo italiano disapprova con tutte le sue forze il massacro d'innocenti nel nome degli interessi statunitensi e di quelli delle multinazionali che controllano le risorse energetiche del pianeta.

Signor Presidente, nel palesarLe i nostri maturati, severi e ben ponderati intenti non nutriamo nei suoi confronti, ci creda, alcuna intenzione intimidatoria né ricattatoria. Al contrario. Accolga lealmente la nostra voce, la faccia Sua. Ricordi ai governi ed ai popoli del mondo, ben alte le ragioni della pace e della giustizia. Se questa sarà la sua scelta, Lei potrà senza riserve contare sul nostro fermo sostegno e sul nostro sincero impegno.

Firmatari:

Franco Cardini. Dipartimento di Studi Storici e Geografici. Università di Firenze. Via San Gallo 10, 50123 Firenze. Tel:. 338/6592508. Fax 0574/693597. E-mail: cardini@unifi.it
Bianca Garavelli. Via Marconi 2, 27029 Vigevano. Tel.:329/2152022.
Massimo Gezzi. Via Lombardia 56, 63019 Sant'Elpidio a Mare (AP). Tel.: 339/3867714. Fax: 0734/850005.
Paolo Ruffilli. Via Serena 11/A, 31100 Treviso. Tel.: 0422/235967.
Antonio Santori, Via Piane Chienti 4/D, 62012 Civitanova Marche (MC). Tel.: 328/8650513; 0733/897333.
Francesco Bacci. Via Arnoldo Böcklin 1, 50016 San Domenico di Fiesole (FI).Tel.: 347/8623559.
Daniela Bolognesi Piani. Via Giovanni Boccaccio 54, 50133 Firenze. Tel. e fax:055/5000198. E-mail: d.bolognesipiani@tin.it
Alessandro Bedini. Via degli Asili 11, 55100 - Lucca. E-mail: bedini@inwind.it tel. 347/7266672

 




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