Negli
ultimi giorni chiunque abbia a cuore l'Europa, la sua storia, la sua
identità e il suo futuro, non può non essersi sentito costernato di
fronte alla montatura del caso Austria.
Quell'Europa che non ha mosso un dito
di fronte alle stragi in Cecenia, che spalanca le porte alla Turchia,
Stato dove si pratica la pena di morte e i diritti umani sono pesantemente
violati, ha trovato nell'Austria un capro espiatorio della propria
cattiva coscienza. L'Europa buonista e forcaiola, moralista e politicamente
corretta ha bisogno di un mostro da additare al pubblico ludibrio, per
poter sentire lungo la schiena i brividi di piacere che vengono al puritano
progressista quando sa di aver fatto il proprio scandalizzato dovere di
esecratore.
Un tempo i mostri erano brutti, scuri e dai nomi esotici che facevano
pensare a turpi sangiaccati mediorientali: Gheddafi, Arafat, Saddam Hussein.
Ora, per il mostro del momento, si è andati a fare una scelta decisamente
Old Fashion: il nazismo - si sono detti i signori del pensiero unico progressista
- tira sempre, ed ecco che Joerg Haider, alpino della Carinzia, è diventato
il terrore di tutta l'Europa.
A ciò è bastato un programma elettorale che prevede di controllare
più severamente l'immigrazione extra-europea (peraltro l'Austria è
il Paese che ha dato maggior ospitalità agli emigrati provenienti dai
paesi dell'ex Patto di Varsavia) e che rimarca le necessità di salvaguardare
l'economia austriaca dall'aggressione del globalismo.
Antisemita? Neanche per sogno: uno dei massimi dirigenti del Partito
Liberale (FPO) è un ebreo: l'europarlamentare Peter Sichrovsky.
Nemico dei diritti umani? Andate pure nella splendida e ordinata
e Carinzia, da anni governata da Haider, e documentateli. Lo sanno bene
gli amministratori friulani che da anni collaborano con loro (si vedano
anche le dichiarazioni del Sindaco di Trieste Illy, ulivista).
Neonazista? Un qualsiasi governatore del Texas o dell'Alabama è
sicuramente più di destra del leader austriaco.
Perché allora è stato creato un caso-Haider? Perché l'Europa ha
deciso di rendersi ridicola gonfiando i muscoli minacciosamente verso
un piccolo e pacifico paese alpino, finendo poi per emettere solo il ruggito
del topo? L'analisi più lucida è quella dell'ex direttore del Corriere
della Sera Piero Ostellino, che ha dichiarato: "La presa di posizione
dell'Unione Europea nei confronti dell'Austria è stupida, perché pretende
che il mondo diventi liberale, europeista, altruista per legge… L'Unione
Europea tende a imporre un'idea di dittatura e democrazia che non attiene
alla libertà di coscienza dei cittadini, ma ad una definizione che quattordici
uomini di governo si sono dati: "la democrazia è questo e siamo noi, la
dittatura è quest'altro e sono loro." Ma nel momento in cui si definisce
autoritariamente il concetto di dittatura, anche il concetto di democrazia
diventa ambiguo, e il risultato è che si limita la libertà del prossimo
sulla base della propria concezione di democrazia e si finisce per imporre
le proprie idee e come bisogna votare. E' una forma di autoritarismo
occulto e fondamentalmente stupido".
La vera spiegazione all'allarmismo degli eurocrati è un'altra: la
paura che un modello di governo non progressista che vede l'unione tra
il tradizionale partito dei cattolici austriaci e la nuova formazione
che si fa interprete delle esigenze comunitarie ed identitarie può diventare
un precedente pericoloso: Già in passatol'Austria ha dovuto subire
una aggressione da parte dell'Europa massonica che portò alla tragedia
della I Guerra Mondiale e alla distruzione dell'Impero Asburgico, multietnico,
multireligioso, autentico faro di civiltà per tutto il Continente.
C'è da chiedersi in questa nuova Europa che senso abbiano ancora termini
come democrazia e sovranità nazionale, se la libera volontà del popolo
austriaco espressa legittimamente col voto non conta proprio nulla e non
si può decidere del proprio destino in casa propria. Tanto vale non
andare neppure a votare, e che la farsa progressista finisca con lo scontato
trionfo dei "bravi", gli esponenti di un'Europa demagogica e manichea,
sdolcinatamente intollerante.
Noi invece diamo tutta la nostra solidarietà all'Austria, e intorno
ad essa auspichiamo la ricostruzione di una Mitteleuropa libera e sovrana.
(Paolo Gulisano)
IL RESPONSABILE DI IDENTITA' EUROPEA
Area
Lombardia
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