Paolo Gulisano
Contro il mostro Haider un'Europa ridicola
 
febbraio 2000

Negli ultimi giorni chiunque abbia a cuore l'Europa, la sua storia, la sua identità e il suo futuro, non può non essersi sentito costernato di fronte alla montatura del caso Austria.

Quell'Europa che non ha mosso un dito di fronte alle stragi in Cecenia, che spalanca le porte alla Turchia, Stato dove si pratica la pena di morte e i diritti umani sono pesantemente violati, ha trovato nell'Austria un capro espiatorio della propria cattiva coscienza. L'Europa buonista e forcaiola, moralista e politicamente corretta ha bisogno di un mostro da additare al pubblico ludibrio, per poter sentire lungo la schiena i brividi di piacere che vengono al puritano progressista quando sa di aver fatto il proprio scandalizzato dovere di esecratore.

Un tempo i mostri erano brutti, scuri e dai nomi esotici che facevano pensare a turpi sangiaccati mediorientali: Gheddafi, Arafat, Saddam Hussein. Ora, per il mostro del momento, si è andati a fare una scelta decisamente Old Fashion: il nazismo - si sono detti i signori del pensiero unico progressista - tira sempre, ed ecco che Joerg Haider, alpino della Carinzia, è diventato il terrore di tutta l'Europa.

A ciò è bastato un programma elettorale che prevede di controllare più severamente l'immigrazione extra-europea (peraltro l'Austria è il Paese che ha dato maggior ospitalità agli emigrati provenienti dai paesi dell'ex Patto di Varsavia) e che rimarca le necessità di salvaguardare l'economia austriaca dall'aggressione del globalismo.

Antisemita? Neanche per sogno: uno dei massimi dirigenti del Partito Liberale (FPO) è un ebreo: l'europarlamentare Peter Sichrovsky.

Nemico dei diritti umani? Andate pure nella splendida e ordinata e Carinzia, da anni governata da Haider, e documentateli. Lo sanno bene gli amministratori friulani che da anni collaborano con loro (si vedano anche le dichiarazioni del Sindaco di Trieste Illy, ulivista).

Neonazista? Un qualsiasi governatore del Texas o dell'Alabama è sicuramente più di destra del leader austriaco.

Perché allora è stato creato un caso-Haider? Perché l'Europa ha deciso di rendersi ridicola gonfiando i muscoli minacciosamente verso un piccolo e pacifico paese alpino, finendo poi per emettere solo il ruggito del topo? L'analisi più lucida è quella dell'ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino, che ha dichiarato: "La presa di posizione dell'Unione Europea nei confronti dell'Austria è stupida, perché pretende che il mondo diventi liberale, europeista, altruista per legge… L'Unione Europea tende a imporre un'idea di dittatura e democrazia che non attiene alla libertà di coscienza dei cittadini, ma ad una definizione che quattordici uomini di governo si sono dati: "la democrazia è questo e siamo noi, la dittatura è quest'altro e sono loro." Ma nel momento in cui si definisce autoritariamente il concetto di dittatura, anche il concetto di democrazia diventa ambiguo, e il risultato è che si limita la libertà del prossimo sulla base della propria concezione di democrazia e si finisce per imporre le proprie idee e come bisogna votare. E' una forma di autoritarismo occulto e fondamentalmente stupido".

La vera spiegazione all'allarmismo degli eurocrati è un'altra: la paura che un modello di governo non progressista che vede l'unione tra il tradizionale partito dei cattolici austriaci e la nuova formazione che si fa interprete delle esigenze comunitarie ed identitarie può diventare un precedente pericoloso: Già in passatol'Austria ha dovuto subire una aggressione da parte dell'Europa massonica che portò alla tragedia della I Guerra Mondiale e alla distruzione dell'Impero Asburgico, multietnico, multireligioso, autentico faro di civiltà per tutto il Continente.

C'è da chiedersi in questa nuova Europa che senso abbiano ancora termini come democrazia e sovranità nazionale, se la libera volontà del popolo austriaco espressa legittimamente col voto non conta proprio nulla e non si può decidere del proprio destino in casa propria. Tanto vale non andare neppure a votare, e che la farsa progressista finisca con lo scontato trionfo dei "bravi", gli esponenti di un'Europa demagogica e manichea, sdolcinatamente intollerante.

Noi invece diamo tutta la nostra solidarietà all'Austria, e intorno ad essa auspichiamo la ricostruzione di una Mitteleuropa libera e sovrana.

(Paolo Gulisano)
IL RESPONSABILE DI IDENTITA' EUROPEA
Area Lombardia




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