Giovanni Monastra

- Coordinatore Scientifico ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA PER GLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE (INRAN)
- Roma.

Appello del Consiglio dei Diritti Genetici
febbraio 2003
 
 

IMPORTANTE:
Chi approva i contenuti di questo appello è invitato a sottoscriverlo al più presto.
Per farlo è sufficiente un messaggio e-mail nel quale si dichiara la propria adesione, da inviarsi al seguente indirizzo:

info@consigliodirittigenetici.org

 

Siamo estremamente preoccupati per il crescente impiego di organismi transgenici in agricoltura e, conseguentemente, nei prodotti alimentari e nei mangimi, sebbene la necessità e i benefici dell'ingegneria genetica applicata all'agricoltura non siano stati ancora provati e nonostante manchino evidenze scientifiche sull'effettivo impatto degli stessi organismi transgenici sull'ambiente e sull'uomo e, in particolare, sulla biodiversità, sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana e animale.

Siamo altresì molto preoccupati riguardo alle implicazioni economiche e politiche derivanti dalla brevettazione delle invenzioni genetiche e, in particolare, sugli effetti che potranno prodursi sui modelli di sviluppo agricolo e sulle possibilità che il controllo di un settore di indubbia rilevanza strategica quale è l'agricoltura si trasferisca dagli Stati e dai governi e, quindi dai popoli che vi risiedono, ai soggetti privati detentori dei brevetti.

Sotto il profilo scientifico, sono stati rilevati alcuni dati ai quali dovrebbe essere riservata maggiore attenzione:

1. tra piante transgeniche e le specie selvatiche loro affini, si sono verificati casi di ibridazione naturale, con il rischio che i geni modificati, conferenti resistenza agli erbicidi, introdotti attraverso l'impollinazione incrociata nelle piante selvatiche, possano dare luogo a nuove specie potenzialmente super-infestanti;
2. i geni che codificano proteine insetticide, come la tossina Bt, inseriti in una vasta gamma di piante transgeniche già rilasciate nell'ambiente, hanno evidenziato effetti di bioaccumulo nella catena alimentare degli insetti e di elevata persistenza nel terreno, con evidenti rischi per la stabilità dell'ecosistema suolo;
3. una controversa, ma non ancora invalidata ricerca, ha dimostrato che patate geneticamente modificate con lectina hanno causato gravi patologie nei topi : consistenti riduzioni del peso di molti organi, impoverimento della risposta immunitaria e preoccupanti sintomi di infezioni virali;
4. alcune ricerche olandesi hanno dimostrato che i geni marcatori per la resistenza agli antibiotici possono trasferirsi orizzontalmente dai batteri geneticamente modificati ai batteri endogeni in un intestino artificiale;
5. alcuni ricercatori statunitensi hanno rilevato un diffuso trasferimento orizzontale di un parassita genetico del lievito al genoma mitocondriale delle piante superiori, accrescendo la preoccupazione di una diffusione orizzontale incontrollabile dei geni modificati e dei marcatori genici delle piante transgeniche rilasciate nell'ambiente;
6. non c'è ancora alcuna conferma che in test di campo non possa valere ciò che è avvenuto in laboratorio con piante transgeniche resistenti ai virus, che hanno determinato lo sviluppo di virus con nuove caratteristiche biologiche;
7. le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi vent'anni sembrano invalidare l'assunzione del determinismo genetico che è alla base dell'ingegneria genetica e, in particolare, sembrano dimostrare che i geni sono più fluidi e dinamici di quanto ci si aspettasse e richiedono un'ecologia stabile e bilanciata per mantenere il loro equilibrio.

Le rilevanti incertezze che ancora oggi permangono riguardo alle possibilità di impiego degli organismi transgenici non devono essere un freno, ma uno stimolo alla ricerca scientifica che sempre più deve essere finalizzata alla verifica dei costi e dei benefici conseguenti l'utilizzo degli organismi transgenici in campo agroalimentare.

Riteniamo inoltre che:

1. la brevettazione di organismi viventi, linee cellulari e geni, così come è stata prevista dagli accordi sul Trattato relativo ai diritti di proprietà intellettuale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, rischi di avere pesanti conseguenze economiche, politiche e sociali sul futuro sviluppo dell'agricoltura che, su scala mondiale, sarebbe sempre più assoggettata alle logiche di approvvigionamento delle imprese multinazionali;

2. la brevettazione delle invenzioni genetiche sia unicamente funzionale agli obiettivi di profitto di un ristretto numero di soggetti privati che, già adesso, si pongono in una posizione oligopolista sul mercato dei fattori produttivi agricoli a livello mondiale.

3. la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di oligopoli sui mercati dei fattori produttivi e dei prodotti agricoli su scala mondiale, oltre a risultare pesantemente condizionante per il futuro sviluppo dell'agricoltura in genere, lo è in particolare per quella dei Paesi meno sviluppati, che rischiano non solo di vedere gravemente impoverite le loro risorse endogene, ma anche di non riuscire ad arginare il fenomeno della malnutrizione che, come noto, non dipende dalla carenza di prodotti, bensì dall'impossibilità da parte delle popolazioni più povere di disporre delle risorse economiche necessarie per soddisfare la loro domanda;

Riteniamo quindi indispensabile che le applicazioni dell'ingegneria genetica in campo agricolo e alimentare siano accuratamente vagliate e, in questo senso, chiediamo ai nostri governi ed alla Commissione della Unione europea di:

- garantire che l'eventuale utilizzo degli organismi transgenici in campo agricolo e alimentare non comprometta, in alcun modo, il mantenimento delle forme di agricoltura convenzionale e biologica, assicurando, conseguentemente, la tutela del diritto di impresa degli agricoltori e di scelta del consumatore;

- sostenere lo svolgimento di un grande programma di ricerca pubblica sul futuro dell'agricoltura e sulla sicurezza alimentare, che parta dal vasto corpus di scoperte scientifiche più recenti e che tenga accuratamente conto delle implicazioni economiche, politiche, sociali ed etiche connesse all'impiego agricolo ed alimentare degli organismi transgenici;

- assicurarsi che ogni organismo transgenico, prima di essere comunque autorizzato al rilascio nell'ambiente, sia sottoposto all'accurato esame da parte di organismi pubblici competenti, nel cui ambito sia sempre e in ogni caso garantita la maggioritaria rappresentanza di scienziati indipendenti, in nessun modo legati al sistema della ricerca privata.


Giovanni Monastra




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