Adolfo Morganti
Comunicato stampa
 
Firenze, 14 novembre 2003

dietro stimolo del nostro Presidente, pror. Franco Cardini, l'Associazione Culturale Identità Europea ritiene di non poter tacere di fronte al rapido degradare degli eventi in Iraq e in tutto lo scacchiere medio-orientale.
Per far sentire la propria vice l'Associazione non ha altre armi che la forza delle proprie tesi e la determinazione a non farsi tacitare dalle lobbies nostrane.
E' per questo che pubblichiamo il Comunicato stampa allegato: nella speranza che possa essere ripreso e diffuso da quanti di Voi operano nel mondo dell'informazione radiotelevisiva e giornalistica a tutti i livelli, e che comunque possa interessare a fornire occasione di meditazione e discussione per tutti coloro che non condividono oggi una siffatta responsabilità; per tutti noi infatti rimane la più antica delle forma di testimonianza, la libera affermazione di sé nella propria agorà.

Grazie in anticipo per quello che potrete e vorrete fare.

La Presidenza e l'Ufficio Coordinamento dell'Associazione Culturale Identità Europea si stringono con gratitudine e orgoglio attorno all’Arma dei Carabinieri e alle Forze Armate, che in Iraq servono fedelmente la Nazione italiana e che tanto duramente sono state colpite dall'azione partigiana irakena del 12 novembre scorso. Nel contempo, Identità Europea sente il dovere di respingere con forza le interpretazioni del tragico episodio proposte sia esponenti del Governo italiano, sia da qualificati esponenti dell'opposizione del nostro paese. Gli attentati attualmente in corso in Iraq a danno delle forze militari d'occupazione angloamericane e dei paesi che purtroppo hanno deciso di affiancare l'unilaterale aggressione all'Iraq stesso non possono essere considerati azioni terroristiche: essi appartengono a tutti gli effetti alla tipologia delle guerre di Resistenza e di liberazione dall'invasore straniero, come l'esperienza della seconda guerra mondiale ci ha insegnato. Il dolore per la scomparsa dei nostri soldati e la solidarietà con tutti i combattenti italiani ed europei impegnati sul fronte irakeno non deve far velo in alcun modo al riconoscimento leale, da parte nostra, di una verità obiettiva: essa consiste nel fatto che il nostro Governo ha scelto di coinvolgere i nostri soldati e il Paese tutto in un'ingiusta guerra d'aggressione, contro il diritto internazionale e la volontà delle Nazioni Unite. Identità Europea invita il Governo italiano a desistere da scelte che disonorano il nostro paese e che stanno provocando la morte dei nostri soldati per una causa non solo ingiusta, ma anche estranea ai nostri interessi nazionali. Che tale causa possa poi essere utile ai profitti di alcune multinazionali nelle quali sono interessati imprenditori italiani, costituisce una circostanza non attenuante, bensì aggravante delle scelte del Governo.

La perdita dolorosissima dei nostri soldati, cui va l'omaggio ammirato e riconoscente che spetta a chiunque cade con onore servendo il proprio Paese, è una responsabilità in più a gravare sul Governo statunitense di George W. Bush e su tutti i suoi complici interni e internazionali.

Identità Europea richiama tutti gli italiani e gli europei a fare quanto é in loro potere affinché la legalità internazionale venga al più presto ristabilita, una forza di mediazione ONU sia sostituita alle forze d'occupazione angloamericane in Iraq, cessi la programmazione dello sfruttamento intensivo di quel paese che l'amministrazione Bush e le multinazionali delle quali essa è Comitato d'Affari stanno portando avanti con l'alibi della "ricostruzione", e, esautorato l'attuale governo collaborazionista del faccendiere e bancarottiere Chalabi, l'Iraq sia restituito agli irakeni, ed essi siano rimessi in condizione di decidere liberamente del loro destino com'è giusto avvenga per un paese la storia del quale é antica di quattromila anni e al quale tanto deve la civiltà universale.

 




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