dietro
stimolo
del
nostro
Presidente,
pror.
Franco
Cardini,
l'Associazione
Culturale
Identità
Europea
ritiene
di
non
poter
tacere
di
fronte
al
rapido
degradare
degli
eventi
in
Iraq
e
in
tutto
lo
scacchiere
medio-orientale.
Per
far
sentire
la
propria
vice
l'Associazione
non
ha
altre
armi
che
la
forza
delle
proprie
tesi
e
la
determinazione
a
non
farsi
tacitare
dalle
lobbies
nostrane.
E'
per
questo
che
pubblichiamo
il
Comunicato
stampa
allegato:
nella
speranza
che
possa
essere
ripreso
e
diffuso
da
quanti
di
Voi
operano
nel
mondo
dell'informazione
radiotelevisiva
e
giornalistica
a
tutti
i
livelli,
e
che
comunque
possa
interessare
a
fornire
occasione
di
meditazione
e
discussione
per
tutti
coloro
che
non
condividono
oggi
una
siffatta
responsabilità;
per
tutti
noi
infatti
rimane
la
più
antica
delle
forma
di
testimonianza,
la
libera
affermazione
di
sé
nella
propria
agorà.
Grazie
in
anticipo
per
quello
che
potrete
e
vorrete
fare.
La
Presidenza
e
l'Ufficio
Coordinamento
dell'Associazione
Culturale
Identità
Europea
si
stringono
con
gratitudine
e
orgoglio
attorno
all’Arma
dei
Carabinieri
e
alle
Forze
Armate,
che
in
Iraq
servono
fedelmente
la
Nazione
italiana
e
che
tanto
duramente
sono
state
colpite
dall'azione
partigiana
irakena
del
12
novembre
scorso.
Nel
contempo,
Identità
Europea
sente
il
dovere
di
respingere
con
forza
le
interpretazioni
del
tragico
episodio
proposte
sia
esponenti
del
Governo
italiano,
sia
da
qualificati
esponenti
dell'opposizione
del
nostro
paese.
Gli
attentati
attualmente
in
corso
in
Iraq
a
danno
delle
forze
militari
d'occupazione
angloamericane
e
dei
paesi
che
purtroppo
hanno
deciso
di
affiancare
l'unilaterale
aggressione
all'Iraq
stesso
non
possono
essere
considerati
azioni
terroristiche:
essi
appartengono
a
tutti
gli
effetti
alla
tipologia
delle
guerre
di
Resistenza
e
di
liberazione
dall'invasore
straniero,
come
l'esperienza
della
seconda
guerra
mondiale
ci
ha
insegnato.
Il
dolore
per
la
scomparsa
dei
nostri
soldati
e
la
solidarietà
con
tutti
i
combattenti
italiani
ed
europei
impegnati
sul
fronte
irakeno
non
deve
far
velo
in
alcun
modo
al
riconoscimento
leale,
da
parte
nostra,
di
una
verità
obiettiva:
essa
consiste
nel
fatto
che
il
nostro
Governo
ha
scelto
di
coinvolgere
i
nostri
soldati
e
il
Paese
tutto
in
un'ingiusta
guerra
d'aggressione,
contro
il
diritto
internazionale
e
la
volontà
delle
Nazioni
Unite.
Identità
Europea
invita
il
Governo
italiano
a
desistere
da
scelte
che
disonorano
il
nostro
paese
e
che
stanno
provocando
la
morte
dei
nostri
soldati
per
una
causa
non
solo
ingiusta,
ma
anche
estranea
ai
nostri
interessi
nazionali.
Che
tale
causa
possa
poi
essere
utile
ai
profitti
di
alcune
multinazionali
nelle
quali
sono
interessati
imprenditori
italiani,
costituisce
una
circostanza
non
attenuante,
bensì
aggravante
delle
scelte
del
Governo.
La
perdita
dolorosissima
dei
nostri
soldati,
cui
va
l'omaggio
ammirato
e
riconoscente
che
spetta
a
chiunque
cade
con
onore
servendo
il
proprio
Paese,
è
una
responsabilità
in
più
a
gravare
sul
Governo
statunitense
di
George
W.
Bush
e
su
tutti
i
suoi
complici
interni
e
internazionali.
Identità
Europea
richiama
tutti
gli
italiani
e
gli
europei
a
fare
quanto
é
in
loro
potere
affinché
la
legalità
internazionale
venga
al
più
presto
ristabilita,
una
forza
di
mediazione
ONU
sia
sostituita
alle
forze
d'occupazione
angloamericane
in
Iraq,
cessi
la
programmazione
dello
sfruttamento
intensivo
di
quel
paese
che
l'amministrazione
Bush
e
le
multinazionali
delle
quali
essa
è
Comitato
d'Affari
stanno
portando
avanti
con
l'alibi
della
"ricostruzione",
e,
esautorato
l'attuale
governo
collaborazionista
del
faccendiere
e
bancarottiere
Chalabi,
l'Iraq
sia
restituito
agli
irakeni,
ed
essi
siano
rimessi
in
condizione
di
decidere
liberamente
del
loro
destino
com'è
giusto
avvenga
per
un
paese
la
storia
del
quale
é
antica
di
quattromila
anni
e
al
quale
tanto
deve
la
civiltà
universale.
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