Didattica:
Adolfo Morganti, direttore della collana
"l'Altrotesto", spiega perché è possibile
uscire dall' "ideologismo" finora dominante
A meno da un mese dall'iniziao del nuovo anno scolastico, gli insegnanti,
i genitori e il mondo accademico si fanno una serie di domande sull'intervento
pedagogico. Al Meeting di Rimini si è svolto l'incontro "Spunti
per insegnare la storia: le novità della collana "L'Altrotesto",
per vedere come poter insegnare una materia importante e fondamentale
all'interno dei nostri attuali programmi scolastici. Adolfo
Morganti, docente all'Istituto di Scienze Religiose di Rimini, ha
presentato uno dei nuovi testi della collana, "La sapienza dei popoli"
a cura di Massimo Centini; sono inoltre stati presentati, della stessa
collana "L'alba della modernità" di Franco Cardini, docente
di Storia medievale all'Università di Firenze, e "Cultura
classica e ricerca del divino".
A Morganti, che è il curatore dell'intera collana (edizioni "Il
Cerchio") abbiamo posto alcune considerazioni sull'insegnamento
della storia oggi all'interno delle nostre scuole.
Cosa significa oggi insegnare storia in maniera diversa all'interno
della scuola?
Anzitutto bisogna uscire dalla cappa ideologica che ha contraddistinto
questa disciplina nell'Italia del dopoguerra. Questo è possibile,
come dimostra la nostra riuscita collana, che ad oggi è utilizzata
da moti docenti. Essi si possono anche integrare con i manuali di testo,
visto che sono corredati di esercitazioni, così da poterli utilizzare
per la didattica, in alternativa o in tandem con i manuali.
Che futuro ha, nel panorama scolastico del nostro paese, l'insegnamento
della storia?
Tutto dipende da che riforma si ha in mente di fare. La storia è
una materia importante, che insegna l'arte del vivere; per poter combattere
informazioni distorte occorre aggiornarsi, utilizzare tutti gli strumenti,
che adesso per fortuna, rispetto a pochi anni fa, ci sono. La libertà
di insegnamento, che è protetta costituzionalmente ed è
anche intoccabile, può essere utilizzata bene e può far
crescere i nostri ragazzi e la loro formazione.
La vostra associazione e la collana come cercano di imporsi all'attenzione
delle famiglie e dei docenti?
Attiviamo corsi in collaborazione con gli Enti locali in tutta Italia,
con associazioni degli insegnanti e dei genitori, che vogliono riproporre
un possibile spazio di autonomia e di uscita da una visione ideologica
e distorta della realtà. È sempre più chiaro infatti
che l'Italia del ventunesimo secolo dovrà uscire dai paraocchi
ideologici.
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