Segreteria di Identità Europea
Darwin il giorno dopo
maggio 2003
 
 

Si è parlato del ruolo della scienza nell'escalation violenta della società occidentale, del rapporto fra scienza pratica e critica epistemologica, di nuove linee nella biologia contemporanea, del significato teorico dei prioni...

Gentili amici,

l'incontro di oggi a La Sapienza per presentare il libro di Giuseppe Sermonti, Dimenticare Darwin, si è svolto bene, con una partecipazione assai folta (l'aula traboccava).

Un volantino del "Collettivo studenti di scienze" (lo riporto in calce, seguito dalla frase di Darwin che a mia volta mi sono dilettato a distribuire in fotocopia ai presenti) aveva fatto temere un po' di
gazzarra, e un salto indietro di trent'anni, con accuse paradossali, come quella di rappresentare il potere (!) e il creazionismo, attribuite a uno dei più stimati genetisti al mondo, ma lupo solitario, che col creazionismo non ha mai avuto a che fare, e che dal potere ha ricevuto solo batoste.

Gli studenti hanno invece finito per ascoltare le relazioni, ed invitare quindi Sermonti a un dibattito ulteriore in altra sede che egli ha di buon grado accettato.

Anche i genetisti dell'Università, riunitisi ieri per discutere "l'affronto" culturale su denuncia di quattro docenti, hanno dimostrato interesse e invitato presso il Dipartimento di Genetica l'illustre professore a un incontro su darwinismo e antidarwinismo.

Un paio di interventi di contestazione si sono avuti, ma di livello talmente basso e pretestuoso da concludersi in se stessi. Uno studente ha detto di non essere d'accordo che nella scienza si intrometta il pensiero religioso:
evidentemente imbeccato, aveva preparato il suo intervento prima ancora di sapere di cosa si sarebbe parlato, né si è dato pena di constatare che nulla poteva essere più lontano da quanto affermato nel libro e nelle relazioni; e un paleontologo ha dichiarato di essere di principio contrario all'incontro perché, da materialista storico, vedeva in esso niente popo di meno che l'ombra lunga del vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini. Come è noto qualche politico di serie B di Alleanza Nazionale a corto di argomenti, qualche mese fa aveva deciso di metter cappello sull'antievoluzionismo, peraltro senza neppure riferirsi all'antievoluzionista italiano più noto, cioè Sermonti stesso. Un altro studente, autodefinitosi evoluzionista, ha dichiarato di esser venuto per contestare Sermonti, ma che ascoltatolo ha trovato comunque interessanti le sue idee, ed ha stigmatizzato l'inciviltà delle contestazioni fini a se stesse.

Con l'Autore, e con Giovanni Monastra, biologo, Mariano Bizzarri, oncologo, e Stefano Serafini, epistemologo, si è parlato del ruolo della scienza nell'escalation violenta della società occidentale, del rapporto fra scienza pratica e critica epistemologica, di nuove linee nella biologia contemporanea, da Adolf Portmann ad Antonio Lima-de-Faria, del significato teorico dei prioni e della prova da essi rappresentata di un trasferimento di informazione extragenetica all'organismo, anche se il tema dell'ostracismo sofferto da Sermonti lungo tutta la sua carriera ha occupato la maggior parte della discussione.


Volantino - comunicato del Collettivo di Scienze:

"Lunedì 19 Maggio 2003 h 11, tutti in Aula A al dip. di Chirurgia per:
DIFENDERE DARWIN. Contro l'antievoluzionismo di Giuseppe Sermonti, contro il creazionismo religioso, difendiamo la teoria evoluzionistica di Darwin. La scienza deve servire a fare dei passi avanti non a regredire ai tempi di Giordano Bruno. Non permetteremo che i ciarlatani travestiti da scienziati, da sempre al servizio del potere, tengano queste vergognose conferenze nella NOSTRA università, coi NOSTRI soldi. Studenti e professori di scienze accorriamo numerosi per difendere la scienza!" (COLLETTIVO DI SCIENZE)


Volantino - citazione di Serafini:

"Tra tutti gli uomini ci deve essere lotta aperta; e non si deve impedire con leggi e costumi ai migliori di aver successo e di allevare il maggior numero di figli.
Tra qualche tempo a venire, non molto lontano se misurato nei secoli, è quasi certo che le razze umane più civili stermineranno e si sostituiranno in tutto il mondo a quelle selvagge." Charles DARWIN




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