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Si è parlato del ruolo della scienza nell'escalation violenta della società occidentale, del rapporto fra scienza pratica e critica epistemologica, di nuove linee nella biologia contemporanea, del significato teorico dei prioni... Gentili amici, l'incontro di oggi a La Sapienza per presentare il libro di Giuseppe Sermonti, Dimenticare Darwin, si è svolto bene, con una partecipazione assai folta (l'aula traboccava). Un volantino del "Collettivo studenti di scienze" (lo riporto
in calce, seguito dalla frase di Darwin che a mia volta mi sono dilettato
a distribuire in fotocopia ai presenti) aveva fatto temere un po' di Gli studenti hanno invece finito per ascoltare le relazioni, ed invitare quindi Sermonti a un dibattito ulteriore in altra sede che egli ha di buon grado accettato. Anche i genetisti dell'Università, riunitisi ieri per discutere "l'affronto" culturale su denuncia di quattro docenti, hanno dimostrato interesse e invitato presso il Dipartimento di Genetica l'illustre professore a un incontro su darwinismo e antidarwinismo. Un paio di interventi di contestazione si sono avuti, ma di livello talmente
basso e pretestuoso da concludersi in se stessi. Uno studente ha detto
di non essere d'accordo che nella scienza si intrometta il pensiero religioso: Con l'Autore, e con Giovanni Monastra, biologo, Mariano Bizzarri, oncologo, e Stefano Serafini, epistemologo, si è parlato del ruolo della scienza nell'escalation violenta della società occidentale, del rapporto fra scienza pratica e critica epistemologica, di nuove linee nella biologia contemporanea, da Adolf Portmann ad Antonio Lima-de-Faria, del significato teorico dei prioni e della prova da essi rappresentata di un trasferimento di informazione extragenetica all'organismo, anche se il tema dell'ostracismo sofferto da Sermonti lungo tutta la sua carriera ha occupato la maggior parte della discussione. Volantino - comunicato del Collettivo di Scienze: "Lunedì 19 Maggio 2003 h 11, tutti in Aula A al dip. di
Chirurgia per: Volantino - citazione di Serafini: "Tra tutti gli uomini ci deve essere lotta aperta; e non si deve
impedire con leggi e costumi ai migliori di aver successo e di allevare
il maggior numero di figli. |
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