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Lettera
di Giuseppe Sermonti in risposta a quella di Stefano Serafini pubblicate
su il Messaggero il 25 maggio Caro Direttore, Ho letto il trafiletto dedicato alla presentazione di un mio libro ("Dimenticare
Darwin", Il Cerchio) di critica all'evoluzionismo, in un'aula della
"Sapienza". Conosco i quattro scienziati che hanno scritto al
Rettore per protestare contro l'iniziativa, che sono miei giovani colleghi,
e non mi stupisce la loro opposizione alle mie idee. Semmai mi duole che,
anziché contraddire le tesi che io propongo (e che hanno autorevoli
sostenitori, prima della mia fragile parola), mi attribuiscano quelle
dei reazionisti americani, che i nostri liquidano ironicamente, dando
per accertato che la presenza della vita e dell'uomo sulla Terra siano
puramente casuali (questa sarebbe anche l'opinione del Papa!). Ciò
che ritengo inaccettabile e illiberale è la richiesta dei quattro
che, addirittura, mi si impedisca di Giuseppe Sermonti
ci tengo a precisare a Romeo Bassoli, autore del pezzo di ieri "Sapienza:
è polemica, nel nome di Darwin" che l'incontro sul libro del
prof. Giuseppe Sermonti tenutosi a La Sapienza il 19 maggio, è
stato talmente contestato da concludersi con l'invito al prof. Sermonti,
da parte degli studenti contestatori, e da parte del Dipartimento di Genetica,
di due distinti incontri sulle tematiche da lui esposte. Aggiungerei che
il cronista - se era presente - dev'essere un tipo un po' distratto, visto
che parla di 50 auditori: ce n'erano almeno 120, e l'aula gremita ha dovuto
ospitare gente in piedi e accalcata alle porte.
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