articoli di identità europea
erasmo da rotterdam, archivio
- Cerca nel sito -
Franco Cardini
Enduring freedom Vs Enduring justice.
ottobre 2001

La società occidentale si sente "il migliore dei mondi possibili" e non riesce a distinguere fra la bontà dei suoi principi e delle sue realizzazioni e l'inadeguatezza dei suoi risultati a livello planetario...

I rischi che oggi l'Occidente sta correndo sono forti, e di due tipi.

Il primo è esterno: il dilagare di un terrorismo determinato e feroce, appoggiato a un credo politico travestito da fede religiosa ma che ha buone probabilità di invadere sul serio il campo dei credenti islamici. Spetta alle classi dirigenti e ai mass media occidentali fare le scelte corrette, che isolino la cultura dell'estremismo apocalittico e sappiano valorizzare le differenze e le diversità presenti nel mondo islamico rafforzando il dialogo con le componenti di esso disposte a sostenerlo.

Il secondo rischio è esterno: l'esplodere di un individualismo accompagnato dalla "perdita di una cultura del limite" che provoca in ciascun occidentale , e dunque in ciascuno di noi, un'angoscia profonda, un illimitato desiderio di possedere e di primeggiare, quindi una frustrazione che si cerca di esorcizzare proiettandola al di fuori. Il "nemico interno" alla civiltà occidentale, che regolarmente abbiamo battuto, poteva essere l'altro ieri il nazismo, ieri il comunismo, oggi sembra emergere in tale ruolo l'estremismo islamico ( e, secondo alcuni, l'Islam tout court).

La società occidentale sembra non riuscire a guardare con disincanto alla propria storia e a individuare le ragioni per le quali, nell'età della globalizzazione compiuta, l'Est e il Sud del mondo hanno maturato contro di essa un rancore che potrebbe anche deflagare in odio generalizzato. La società occidentale si sente "il migliore dei mondi possibili" e non riesce a distinguere fra la bontà dei suoi principi e delle sue realizzazioni e l'inadeguatezza dei suoi risultati a livello planetario. Eppure, la contraddizione fra i principi ispirati ai Diritti dell'Uomo e la realtà di un mondo nel quale i quattro quinti dell'umanità (oltre quattro miliardi di esseri umani) vivono al minimo e al di sotto del minimo di dignitosa sussistenza, dovrebbe essere palese ad ognuno. Ma l'Occidente vive il dramma di una civiltà orgogliosamente sicura e orgogliosa di sé nel suo complesso, fatta però d'individui assediati da quel che il vecchio Eric Fromm ha qualificato come il complesso dell'Avere, e per questo insoddisfatti e insicuri. Da qui il continuo bisogno della ricerca di un Nemico Metafisico. Col rischio di materializzare sul serio i nemici evocati. L'Islam è ancora molto lontano dall'essere in blocco un nemico dell'Occidente. Rischia di divenirlo - dando ragione alle infauste profezie travestite da analisi di Samuel Hungtington - se gli occidentali continueranno a trattarlo come tale senza le distinzioni dovute. Questo per quanto riguarda il problema generale.

Ma perché l'attentato dell'11 settembre? Quanto alle reazioni degli Stati Uniti, che appare oggi come il problema specifico, ci troviamo dinnanzi a una questione di diritto internazionale. Gli USA sono il paese colpito dagli attentati dell'11 settembre: ma quel che vale anche per gli individui vale per tutti gli stati, compresa la superpotenza. Non ci si può dire certi della colpevolezza di chicchessia e individuare addirittura i complici senza prima esibire le prove chiare, evidenti e incontrovertibili della colpevolezza dell'accusato. Non si può imporre a nessuno stato di consegnare un ospite di esso senza esibire prove certe e fondate sulle quali basare la ragionevolezza della richiesta. Quando poi si predispongano azioni militari per le quali si chiede consenso e appoggio agli alleati, non si può pretendere che tale consenso e tale appoggio siano incondizionati e non soggetti a verifica; è illegittimo in altri termini rivendicare a sé il diritto alla segretezza e alla copertura dei propri atti, comunque giustificate. A livello internazionale, le responsabilità di Usama bin Laden vanno sottoposte al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che appare come l'unico organo in grado di legittimamente decidere in materia. Ogni altra scelta è illegale e illegittima; essa pone lo stato che se ne assume la responsabilità, in una condizione illegale e illegittima nei confronti del consorzio delle nazioni.




Vuoi essere informato sulle novità del sito e le iniziative di Identità Europea?
iscriviti cancellati


© Identità Europea 2004
Sito ottimizzato per una visione 800 x 600 px
Explorer 5.0 - Netscape 6 - Opera 7
e superiori


 

 
articoli censurati dalla stampa