articoli di identità europea
erasmo da rotterdam, archivio
- Cerca nel sito -
Tommaso Debenedetti
Attacco all'America "Al gigante ferito serve lucidità"
Dal quotidiano nazionale di sabato 15 settembre 2001

Nonostante tutto l'America, anche se indebolita al suo interno, è ancora in grado di fare esplodere il mondo. Il predominio è intatto , e la certezza della propria invincibilità non è stata scalfita".

L'intervista: Gore Vidal è pessimista

"Gli Usa si prepareranno alla guerra, una guerra durissima". Dal tragico pomeriggio dell'11 settembre l'angoscia e la preoccupazione nella casa di Gore Vidal a Ravello sono evidentissime. L'autore di "Washington D.C.", di "Empire", di "Palinsesto" e del recente "L'età dell'oro", romanzi che hanno raccontato in chiave dissacrante e talora ironica la politica americana degli ultimi cinquant'anni, è sconvolto.

Per quanto è accaduto, ma anche per quello che, a suo avviso, accadrà. Lo raggiungiamo mentre sta scrivendo, per un importante quotidiano britannico, un articolo-saggio, che uscirà domenica, sul dramma che ha cambiato gli Stati Uniti.

Non vorrebbe parlare, Vidal. Lui, narratore fra i più celebri della letteratura americana, ex senatore democratico, imparentato con la famiglia Kennedy e cugino di Al Gore (il candidato alla presidenza sconfitto l'anno scorso da Bush), ritiene che questo sia un momento troppo delicato per discorrerne con la rapidità e la sintesi che sono proprie di un colloquio giornalistico. Poi, però cede alle nostre insistenze ed accetta di essere intervistato. E nelle risposte non rinuncia al suo piglio provocatorio, alla critica anche dura nei confronti di un Paese, gli Usa, che tuttavia non nasconde di amare profondamente.

Qual è, Vidal, il suo stato d'animo dopo i terribili attentati in America?

"Noi americani ci chiediamo per quale ragione questo orrore sia potuto accadere. È una domanda giusta, comprensibile come lo sono l'angoscia e lo sgomento che tutti proviamo in queste ore. Ma dobbiamo essere lucidi, e per trovare una risposta dobbiamo guardare alla politica americana degli ultimi trenta anni. Se penso alle provocazioni che la politica "imperiale" del mio Paese ha compiuto in ogni zona del mondo, allora non riesco ad essere sorpreso del fatto che una risposta così violenta, così feroce e orribile possa, purtroppo essere avvenuta"

Tutto il mondo si chiede cosa faranno, adesso, gli Stati Uniti.

"Da conoscitore della società e della politica americane, non posso che essere estremamente pessimista. Gli Usa si prepareranno alla guerra durissima. Uno dei primi atti di tale conflitto sarà la demonizzazione di tutti i Musulmani, senza distinguere fra coloro che praticano o appoggiano il terrorismo e gli altri. Si vedranno tutti i paesi arabi, anche quelli che finora sono stati nostri alleati, come nemici. La guerra ci sarà, e i rischi per l'umanità saranno altissimi".

Non vede alcun modo per evitarla?

"Ad essere sinceri, è difficile, davvero molto difficile. Quasi impossibile. L'unica cosa che riesco a vedere, dopo questi attentati, è che un lungo, spventoso inverno sta per scendere sul nostro pianeta".

Lei, da molti anni, racconta nei suoi romanzi l' "impero americano. Ritiene che ora , dopo quanto è accaduto, la superpotenza Usa si senta più vulnerabile?

"L' "impero" non è reso vulnerabile dalle bombe, ma dall'assenza di una leadership intellettuale. L'attuale dirigenza americana non ha cultura, non ha ideee e neppure ha il sostegno delle migliori intelligenze. Per questo, e non certo per gli attacchi esterni, l' "impero" non durerà a lungo. Però, allo stato attuale, la sua forza è enorme, sia a livello militare che economico. Insomma: nonostante tutto l'america, anche se indebolita al suo interno, è ancora in grado di fare esplodere il mondo. Il predominio è intatto , e la certezza della propria invincibilità non è stata scalfita".




Vuoi essere informato sulle novità del sito e le iniziative di Identità Europea?
iscriviti cancellati


© Identità Europea 2004
Sito ottimizzato per una visione 800 x 600 px
Explorer 5.0 - Netscape 6 - Opera 7
e superiori


 

 
articoli censurati dalla stampa