articoli di identità europea
- Cerca nel sito -
Francesco Mario Agnoli
I Folli Pensieri di Erasmo da Rotterdam - 11
aprile 2003
 
 

BYE BYE ONU - Il consigliere di Bush per la sicurezza nazionale Condoleeza Rice (il miglior esempio che si può essere peggio che arroganti pur appartenendo al genere femminile e, per di più, ad una minoranza etnica) ha così risposto alle richieste che giungono a Washington da tutto il mondo (inclusi il cobelligerante Fidoblair e il nostro patetico presidente Ciampi) per attribuire un ruolo centrale alle Nazioni Unite: "E' assolutamente naturale aspettarsi che a guidare la ricostruzione dell'Iraq siano i paesi che hanno dato la vita ed il sangue per liberarlo…". Il ruolo delle Nazioni Unite in questo processo "al momento non è veramente al centro delle discussioni". Come dire: "E dell'ONU chi se ne frega". Al massimo farà la crocerossina, che è umanamente molto, ma politicamente niente se non addirittura qualcosa di negativo, perché trasforma l'ONU in un supporto degli USA.

PACIFISTI - Inevitabile il sospetto che l'organizzazione e la regia delle manifestazioni dei pacifisti italiani indette dall'Ulivo, prima e dopo l'occupazione di Bagdad, siano gestiti da agenti infiltrati dalla CIA tanto alta è la probabilità che quanti, senza essere veterani dei centri sociali, dei girotondi o delle varie bande di casseurs, vi capitano in un modo o nell'altro in mezzo siano indotti a dubitare della loro contrarietà alla guerra di Bush.

LECCAPIEDI - Dopo la vittoria e la trionfale occupazione della capitale irachena gli americani sono stati costretti a rivolgersi alla polizia del tiranno sconfitto perché li aiuti a mettere fine ai saccheggi, alle violenze e ai delitti che hanno trasformato Bagdad liberata in un inferno forse ancora peggiore o comunque non molto migliore di quello della Bagdad bombardata. Nulla da ridire evidentemente. Molto invece su quei commentatori televisivi nostrani, che nell'ansia di giustificare (oltre tutto senza nessuna necessità) i "liberatori" si sono affrettati a specificare che la polizia irachena non era mai stata troppo vicina a Saddam Hussein. Primo esempio al mondo di una dittatura consolidata da quasi un quarto di secolo di potere, che ha trascurato di assicurarsi l'incondizionato sostegno dei suoi poliziotti. Se fosse vero il sanguinario Saddam sarebbe stato più libertario (o più cretino) del più democratico dei presidenti.



CULTURA - Arrivati a Bagdad gli americani si sono affrettati a fare presidiare da folti gruppi di marines il ministero del petrolio, ma hanno abbandonato al più devastante dei saccheggi il locale museo, il più grande ed importante del mondo per quanto riguarda la civiltà assiro-babilonese. E' vero che i generali Brook e Franks sembrano tutto fuori che uomini di cultura. Evidentemente per loro tre barili di petrolio valgono più dell'intera Babilonia. Ma a Washington Bush e soci si spacciano per campioni di civiltà.

L'OKKUPANTE - Il Berlusca si è ripreso dal dispiacere patito per non avere potuto fare il co-belligerante, ottenendo dal parlamento (per di più con l'astensione dell'ala cosiddetta riformista dell'opposizione) l'autorizzazione al ruolo di co-occupante. Il grande pretesto, al quale ha finto di credere anche l'opposizione, evidentemente desiderosa di farsi perdonare da Washington un eccesso di pacifismo, è stato offerto dalla necessità di proteggere gli aiuti umanitari che gli italiani-brava gente desiderano inviare allo sfortunato popolo iracheno. Ora, dal momento che soltanto l'Italia ha avvertito la necessità di un pur piccolo corpo di spedizione militare per proteggere questi soccorsi umanitari, i casi sono due: o tutti gli altri paesi se ne fregano nella maniera più assoluta delle sofferenze degli iracheni oppure sono convinti che gli oltre duecentomila soldati anglo-americani presenti nell'area siano più che sufficienti a garantire il regolare arrivo dei soccorsi ai veri destinatari. Vi è anche un'altra ipotesi: il Berlusca, che li conosce bene, ha così poca fiducia nello spirito umanitario dei suoi amici americani (dopo tutto gli inglesi sono soltanto a Bassora e non contano molto) che ha ritenuto necessaria la presenza dei nostri carabinieri.

PACIFISMO IN SVENDITA - Di fronte alla rapida vittoria anglo-americana in Irak i molti politici che avevano cavalcato per fini di partito l'ondata pacifista hanno cambiato linguaggio e toni. Si sente parlare assai meno di guerra ingiusta, Bush ha smesso di essere un cow-boy fra tonto e feroce, Blair poi è tornato un grande leader europeo, che non ha affatto tradito gli ideali del socialismo. In definitiva si conviene, sia pure con silenzi e mezzi parole, che la guerra gli americani l'hanno fatta non per il petrolio, ma per assicurare al popolo iracheno libertà e democrazia. In questo modo quei politici si mostrano per quello che realmente sono: individui di scarsa intelligenza (solo imbecilli potevano credere che gli iracheni con le loro armi da dopolavoro aziendale -altroché armi di distruzione di massa!- potessero non si dice vincere, ma resistere a lungo alla superpotenza americana) e di ancora minore moralità (solo un allievo del peggior Macchiavelli può scambiare una guerra vinta per una guerra giusta).



ARMI PROIBITE - Sia pure non con l'impegno di un tempo gli USA continuano a menarla con le armi di distruzioni di massa dell'ex-rais iracheno. Per cercarle hanno respinto la richiesta di Hans Blix e dei suoi collaboratori per la ripresa delle ispezioni sotto l'egida dell'ONU e dichiarato che provvederanno in proprio. C'è da chiedersi se i cervelloni del Pentagono siano davvero convinti di poter fare ingoiare all'opinione pubblica mondiale la scoperta dei famosi, introvabili depositi, dopo che Saddam non ha usato contro i marines non solo i temutissimi armamentari chimici e biologici, ma nemmeno una bombetta puzzolente. Ci vorrebbe un bel coraggio a crederci tutti tanto stupidi!… O forse no?

SANZIONI E RAVVEDIMENTI - Chi aveva creduto nello scatto di orgoglio europeo della Francia (fra questi Erasmo), può ricredersi. La presunta colomba statunitense Powell ha lasciato intendere, pur senza specificare, che ci saranno conseguenze per i paesi che si sono opposti alla volontà di guerra degli USA. Non occorre di più per suggerire una rapida retromarcia all'ex Grand Nation , che al Consiglio di Sicurezza dell'ONU invece dei minacciati sfracelli, ha sostenuto pressoché totalmente la tesi USA di immediata revoca delle sanzioni (dovrebbero restare, secondo la Francia, quelle militari, ormai totalmente superate) e dell'embargo e ha accuratamente evitato di appoggiare concretamente la richiesta di ritorno in Iraq degli ispettori dell'ONU. Ciò nonostante la penitente si è sentita rispondere che non basta. Il portavoce americano Richard Boucher ha risposto che "Parigi non ha ancora capito al 100% che tutto è cambiato.

INVIDIA - Fidel Castro ha approfittato delle polemiche mondiali e del chiasso suscitati dalla guerra all'Irak per fare fuori, con qualche fucilazioncella e decenni di galera, un po' di oppositori. Nel suo piccolo il dittatore cubano non ci stava a farsi superare in macelleria da un presidente democratico.

SARS - Si comincia a pensare che la Sindrome acuta respiratoria severa comporterà alla Repubblica popolare cinese (al resto del mondo non si sa) tale i tanti danni anche in termini economici da ridurne a lungo e in pesante misura la crescita. Sta a vedere che la sars risparmierà a Bush quella guerra alla Cina che secondo alcuni attenti osservatori sarebbe nei suoi piani se gli elettori gli confermeranno la loro fiducia per un secondo mandato.

ELEZIONI - E a proposito di secondo mandato la convention repubblicana che voterà la candidatura di Bush è stata fissata all'11 settembre 2004 per fare coincidere la designazione con la commemorazione dell'anniversario della strage. Sfruttamento di cadaveri.

 




Vuoi essere informato sulle novità del sito e le iniziative di Identità Europea?
iscriviti cancellati


© Identità Europea 2004
Sito ottimizzato per una visione 800 x 600 px
Explorer 5.0 - Netscape 6 - Opera 7
e superiori


 

 
articoli censurati dalla stampa