articoli di identità europea
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Francesco Mario Agnoli
I FOLLI PENSIERI DI ERASMO DA ROTTERDAM – 21
marzo 2004
 
 

SPAGNA – Sul Giornale di lunedì 21 marzo Alessandro Corneli assicura che nelle elezioni spagnole, conclusesi con l’inattesa vittoria del partito socialista, ogni morto dell’11 marzo ha spostato almeno 12.500 voti. Non si tratta della argomentata dimostrazione di una pur rispettabile tesi, ma semplicemente di un conteggio (il numero dei voti che separano i due schieramenti diviso per il numero delle vittime del feroce attentato di Madrid), che dà per pacifico il presupposto (l’esattezza dei sondaggi preelettorali in realtà mille volte smentiti) e per dimostrato l’assunto (l’attribuzione del successo del PSOE all’emozione e allo sdegno seguiti all’attentato). Resta il fatto che ad uscire sconfitti dal voto popolare sono il partito, PPE, e il leader politico, Aznar, che hanno fortemente appoggiato, anche con l’invio di truppe, la guerra di Bush contro l’Irak nonostante l’assoluta contrarietà, come tutti ammettono, di poco meno del 90% del popolo spagnolo. Ora è ben vero che la forma di democrazia scelta dall’Occidente non è quella diretta, ma quella rappresentativa. Tuttavia quando un governo prende una decisione dell’importanza di una guerra, con tutte le conseguenze che oggi comporta, in consapevole contrasto con la volontà popolare non c’è rappresentanza che tenga: ad essere a rischio è puramente e semplicemente la democrazia, che il voto spagnolo ha così reintegrato, segnalando ai governanti di tutta Europa che vi sono confini che non possono essere impunemente superati. Adesso, per gli stessi motivi, sono a rischio Tony Blair e, temporalmente prima di lui, Silvio Berlusconi. In realtà il socialista Blair ha detto di essere felice del successo del socialista Zapatero e può darsi che lo sia davvero, ma è notorio che il premier britannico non è assistito da un eccesso di doti intellettuali. Berlusconi, più per essere intelligente che per non essere socialista, non ha invece nascosto le proprie fondatissime preoccupazioni per gli esami elettorali (europee e amministrative) che lo attendono a breve. Per assurdo, ma giustamente dal punto di vista della democrazia, a cavarsela meglio elettoralmente potrebbe essere proprio George Bush, il primo responsabile della guerra in Irak, che tuttavia, quanto meno al momento di iniziarla, godeva probabilmente dell’appoggio di una larga maggioranza del popolo americano. Due ultime considerazioni. 1) L’amicizia con Bush, rappresentante della destra americana, porta male alla destra europea; fino ad oggi (e probabilmente non è finita) le sue scelte politiche hanno fatto perdere le elezioni alla CDU tedesca e al PPE spagnolo. 2) Luis Rodriguez Zapatero ha dichiarato che entro il 30 giugno ritirerà le truppe spagnole dall’Irak se gli USA non avranno passato all’ONU il controllo delle operazioni e del paese. Sarà l’occasione per controllare la fondatezza delle affermazioni dei politici italiani che hanno previsto ulteriori e peggiori sfracelli per quell’infelice paese in caso di ritiro del nostro contingente, su per giù della consistenza di quello spagnolo.

DUTROUX – Si sta svolgendo in Belgio il processo al mostro di Marcinelle, il pedofilo Marc Dutroux, accusato di quattro omicidi, sei sequestri di persona e altro. Dalla scoperta dei fatti, nel 1996, sono decorsi ben otto anni. Strano. Politici e giornalisti non perdono occasione per lodare la velocità con la quale in tutti i paesi europei marcia la giustizia, e condannare l’ Italia, dove invece la signora bendata procede a passi di lumaca.

FRANCIA – A quanto pare nel paese della fraternité e della laicité basta scribacchiare una decina di romanzi polizieschi perché un odioso assassino, condannato per quattro omicidi di cui due perpetrati con le proprie mani, si trasformi in un intellettuale-eroe.

I CONTI DI SHARON – Abitualmente nel rapporto di morte fra israeliani e palestinesi il democratico e umano governo d’Israele si attiene al rapporto di uno a cento. Se poi, come rivela il giornale israeliano Maariv, si tratta di un amico di famiglia di Sharon, magari dal passato e dal presente non troppo limpidi, il rapporto sale da uno a quattrocento (del che, per il vero, non c’è da rammaricarsi dal momento che una volta tanto si tratta di un rapporto di vita: 400 palestinesi vivi scambiati con un israeliano vivo).

SOFRI E PRIEBKE – Adriano Sofri si è pubblicamente espresso a favore della concessione della grazia a Erich Priebke, meritandosi sul Resto del Carlino le lodi di Mentana per il suo coraggio e lucidità intellettuale, e, su Repubblica, di Miriam Mafai per tanta sensibilità, intelligenza e pudore. Fra tanti elogi l’unico esatto riguarda l’intelligenza. Sofri ha lucidamente compreso che la grazia a Priebke agevolerebbe la sua posizione. Cicero pro domo sua.

SOFRI E LA CURIA MILANESE - A quanto riferisce La Stampa, la Curia milanese (che poi si è rimangiato l’invito di fronte alla generale levata di scudi) aveva pregato Adriano Sofri di accettare, autorità carcerarie permettendo, il ruolo di protagonista della serata inaugurale della tre giorni Pause, organizzata all’interno del duomo di Milano. Un’iniziativa già discutibile, in particolare a Milano dove la vittima, il commissario Calabresi, esercitava la propria attività di servitore dello Stato, ma resa improponibile al limite dell’indecenza dalla mezza assoluzione deliberata dalla Curia, che ha pensato bene di presentare la star della manifestazione come processato sulla base di un’accusa fragile e contraddittoria

PRESIDENZIALI USA – Le prossime lezioni presidenziali vedranno –ormai è quasi certo - contendersi il seggio imperiale due omicidi politico-morali. Il repubblicano Bush, cristiano fondamentalista sulle cui spalle grava il peso delle decine di migliaia di morti provocate dall’aggressione all’Iraq, il democratico Kerry, sedicente cattolico, sostenitore dell’aborto libero fino al giorno prima del parto. Anche a volere optare per il minor male, difficile individuarlo. Per fortuna non siamo chiamati a scegliere col voto. Parteggiare risulta impossibile.

FESTA DELLA DONNA - Per l’8 marzo il presidente Ciampi non ha trovato di meglio che proporre come esempio alle donne italiane Anita Garibaldi… Bah!

SCIOPERO! – I sindacati confederali hanno proclamato lo sciopero generale non solo contro il progetto governativo di riforma delle pensioni ma contro la politica del governo che fa ristagnare l’economia italiana. Ma i sindacalisti dove vivono? Lo sanno che l’economia ristagna in tutta Europa e in molti paesi in termini ben più gravi che in Italia, e che negli USA, dove è in atto un drammatico taglio delle retribuzioni, la ripresina ha fatto piuttosto diminuire che aumentare i posti di lavoro? Non sanno nemmeno che l’Ue ha allo studio una direttiva in tema di pensioni a confronto della quale il progetto Maroni è zucchero e miele?

ANCORA LA FRANCIA – Quanto diversa dalla douce France, figlia primogenita della Chiesa, la Francia della laicité, tristo e vile paese, che protegge gli assassini, ma in compenso ha una pura buggerona delle donne col fazzoletto in testa.

ILLUSIONI ISRAELIANE – Può darsi che l’antisemitismo, certamente una mostruosità causa di efferati crimini, stia rinascendo in Europa e nel mondo, può anche darsi che in alcuni casi l’avversione per la politica di Israele finisca per spingere gli intelletti più deboli dall’antisionismo all’antisemitismo, ma proprio per questo i politici israeliani (probabilmente gran parte dei cittadini ne è già convinta) farebbero bene a persuadersi che finché Israele non si libererà di Sharon e della sua infame politica, fatta di muri, di persecuzioni, di distruzione di case e di campi, di esecuzioni mirate con relativi effetti collaterali (uccisione di donne e bambini), le rievocazioni dell’Olocausto e tutte le pur giuste preoccupazioni per il ritorno dell’antisemitismo, per quanto supportate dai governi occidentali, non riusciranno a migliorare di un filo la sua immagine nel mondo.

ANCORA LA NEVE – Dopo le abbondantissime piogge di questo inverno nelle regioni meridionali e le altrettanto fitte nevicate di fine febbraio e inizio marzo non solo in montagna, ma in pianura padana e fino al livello del mare che diranno tutti quei meteorologi che già alcuni anni fa avevano preconizzato la sparizione delle nevicate al di sotto dei 1500 metri di altitudine e la desertificazione del nostro Sud? Conoscendo la supponenza degli scienziati, non è azzardato prevedere che ne trarranno argomenti a sostegno delle loro tesi sull’ effetto serra.

IL PARERE DEGLI ALTRI – “A proposito dell’8 marzo, festa della donna. Fino a non molto fa in famiglia lavorava uno solo e bastava per mantenerla. Oggi devono lavorare in due e ce la fanno a malapena. Dal punto di vista dei “padroni delle ferriere”: paghi uno e prendi due… La realtà è che il sistema si basa sul doppio lavoro della donna, in ufficio o in fabbrica e in famiglia… A destra come a sinistra ci hanno convinto, uomini e donne, a lavorare come ciuchi e a spendervi quasi tutto il nostro tempo che, come diceva Benjamin Franklin, è “il tessuto della vita”. Lavorare perché il Pil aumenti ogni anno e noi si resti poveri come sempre, ma ornati di innumerevoli gadgettoni infantili che quegli altri ci vendono. E abbiamo talmente introiettato questa non innocente favoletta della “nobiltà” del lavoro che celebriamo gioiosamente il Primo Maggio. Celebriamo cioè la nostra schiavitù. E’ inutile: siamo troppo cretini. (Massimo Fini).

 




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