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a cura di
Romano Ricciotti
Riscoprire i Patti Lateranensi
Luglio 2001
 
 

Si tratta di tesi oblique, il cui vero scopo non è quello di giovare alla Chiesa, che sarebbe oppressa dal peso del Concordato, ma di riprendere surrettiziamente l'antica istanza anticattolica che il Concordato seppellì (ma pare non definitivamente)...

Ernesto Galli della Loggia e Giordano Bruno Guerri hanno pubblicato sul Corriere della sera e sul Giornale due interventi nei quali si sostiene che "Il Concordato non serve più" (Galli) e che "Il Concordato danneggiò Stato e Chiesa" (Guerri).

Si tratta di tesi oblique, il cui vero scopo non è quello di giovare alla Chiesa, che sarebbe oppressa dal peso del Concordato, ma di riprendere surrettiziamente l'antica istanza anticattolica che il Concordato seppellì (ma pare non definitivamente).

La risposta di Identità Europea dovrebbe consistere nella pubblicazione di un volume della collana L'ALTROTESTO, curato dal professor Cardini, con cultori della materia che lo stesso professore non avrà difficoltà a scegliere.

L'iniziativa si collega alla Mostra sul Risorgimento italiano, completandola. Infatti essa rappresenta la rievocazione di come il nostro popolo ha trovato la volontà e l'energia di battere il partito liberal-massonico le cui frange più estreme proclamavano di voler distruggere la Sede dei successori di Pietro.

Non esiste una questione Concordato sul piano giuridico, nel senso che non risultano iniziative legislative volte all'abrogazione o alla modificazione dei Patti Lateranensi e del Concordato Lateranense.

Non vi è neppure notizia di iniziative di ordine diplomatico, che pur sarebbero indispensabili.

Le tesi di Galli della Loggia e di Guerri si collocano sul piano squisitamente politico e hanno lo scopo di creare un'opinione favorevole alla denuncia del Concordato, previa abrogazione dell'articolo 7 della Costituzione. E' un disegno ambizioso, che potrebbe far sorridere, tante sono le difficoltà della sua realizzazione. Ma i progetti politici nascono da piccole iniziative, destinate a prender corpo gradualmente (eundo crescit).

In altri termini, se i due articoli rappresentano un ballon d'essai, è necessario che non si possa dire che il silenzio sugli stessi è una forma di consenso alla proposizione che il Concordato danneggia sia lo Stato che la Chiesa e che pertanto le parti debbono rinunciarvi. E va da sè che, se una delle parti -la Chiesa- non vi rinunciasse, sarebbe additata al popolo italiano come proterva, oscurantista e nemica della libertà. Qualcuno, pertanto, deve parlare.



L'iniziativa ha avuto l'approvazione del prof. Cardini, di Adolfo Morganti e di Mario Agnoli.
Il volume potrebbe avere la struttura che segue.

Aspetti storico-politici
I. La Questione Romana nella polemica da Porta Pia al Concordato;
II. I tentativi di conciliazione;
III. L'impossibilità di pervenirvi a causa dell'ideologia liberale e massonica;
IV. La soluzione del dissidio consentita dall'estraneità del nuovo regime ai pregiudizi ideologici liberali.

Aspetti giuridici
I. La Questione Romana;
II. Il Trattato e il Concordato del 1929;
III. La Revisione del Concordato, del 1984;
IV. Relazioni politiche con la Santa Sede in Europa

Lo stile espositivo dovrebbe essere quello dei volumi de L'ALTROTESTO, semplice, chiaro e incisivo, con apparato di note essenziale.

Ho cominciato a raccogliere materiale, dalla Civiltà Cattolica e dal volume di Scoppola sul Fascismo e la Chiesa cattolica.

Sarebbe utile ottenere qualche documento inedito, proveniente da archivi vaticani e italiani.




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