le Riviere del Garda

Associazione I Ghiottoni


Condotta del Garda Veronese

direttore Angelo Peretti



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Le strade del vino e dell'olio
Clicca qui sotto per leggere l'itinerario della strada del vino che t'interessa
La strada del Bardolino
La strada del Bianco di Custoza
La strada dei vini bresciani del Garda
Un itinerario nella Lugana
Un itinerario nel Garda classico
Un itinerario in Valtenesi
Un itinerario nell'Alto Garda Bresciano
Lungo la Riviera degli Olivi

È della Campagnola di Salò il miglior tortello di Zucca nella disfida 2003 di Cento
Angelo Dal Bon sbaraglia il campo con la ricetta della mamma: leggila qui

La regione del Garda
Esiste una regione del Garda? Per legge no. Per la geografia sì: leggine i contorni
La Stella del Garda 2003 del Lugana
Ecco l'elenco dei vini selezionati nell'edizione 2003 del concorso dei Lugana

La Stella del Garda 2002 del Lugana

Con il 2002 è tornato lo storico e prestigioso concorso enologico dedicato ai Lugana

Il Bardolino Superiore è docg
La presentazione nelle parole del Consorzio di tutela

Il Bardolino Superiore è docg
Con decreto dell'1 agosto 2001 è stata assegnata la denominazione d'origine controllata e garantita (D.O.C.G.) al vino Bardolino Superiore.
È un importante riconoscimento per uno dei vini veronesi più noti ed apprezzati, in assoluto il primo vino rosso del Veneto a raggiungere quest'importante traguardo, premiando così l'originalità produttiva dell'ambiente gardesano e del suo entroterra.
Alla millenaria vocazione viticola del territorio si sommano i controlli ed i suggerimenti del Consorzio di Tutela e la serietà delle aziende che operano con attenzione e rigore nel vigneto ed in cantina, con un'accurata scelta delle varietà locali e con la ricerca enologica volta a conservare e a far risaltare le potenzialità insite nelle uve, affinché si trasferiscano al meglio nel vino.
Il risultato della felice combinazione di questi elementi da origine ad un vino importante, in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori, per le sue inimitabili caratteristiche di colore, aromi e gusto, esaltati dalla cultura e dal paesaggio del lago di Garda.
Il Bardolino Superiore D.O.C.G. si ottiene dalle uve di Corvina veronese (35 - 65%) e di Rondinella (10 - 40%). I vitigni di Barbera, Cabernet Sauvignon, Corvinone, Marzemino, Merlot, Molinara, Rossignola e Sangiovese possono invece concorrere congiuntamente per un massimo del 20%, con il limite del 10% per ogni singola varietà.
La zona di produzione comprende in tutto o in parte i territori di 16 comuni della sponda veronese del lago di Garda e del suo entroterra: Affi, Bardolino, Bussolengo, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Costermano, Garda, Lazise, Pastrengo, Peschiera del Garda, Rivoli Veronese, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio e Torri del Benaco.
La produzione d'uva non deve essere superiore a 9 tonnellate per ettaro di vigneto in coltura specializzata, con una resa massima in vino del 70%.
Il Bardolino Superiore D.O.C.G. si presenta con un bel colore rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento.
Al naso ha odore caratteristico con profumo delicato, sapore asciutto, leggermente amarognolo ed armonico, a volte caratterizzato da un leggero sentore di legno. La gradazione alcolica minima è di 12 gradi .
È un vino che ha il grosso vantaggio di reggere lo scorrere del tempo, esprimendo grande pienezza, supportata da una notevole struttura.
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La regione del Garda

Amministrativamente, non esiste nessuna Regione del Garda. Il più grande dei laghi italiani non è il baricentro di una delle regioni previste dalla carta costituzionale. Ci fu chi la vagheggiò, quando fu il momento di dare una Costituzione alla Repubblica, ma non se ne fece nulla. Tant'è che oggi sul Garda e sul suo più immediato entroterra hanno giurisdizione tre Regioni (Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige) e quattro provincie (Verona, Brescia, Mantova e Trento).
Eppure, geograficamente ed economicamente (e per quanto ci riguarda più da vicino, anche gastronomicamente), la Regione del Garda c'è. «Non è stato accidentale l'aver parlato di Regione del Garda - scriveva agli inizi degli anni Settanta l'avvocato Aventino Frau - perché questo ha voluto dire considerare il lago come entità territoriale unica». E quest'entità unitaria va ben oltre i confini della riviera, coinvolgendo tutto il territorio provinciale veronese, bresciano, mantovano e trentino. Come ha ricordato l'avvocato Luigi Buffati in un convegno alla fine degli anni Sessanta, le esigenze di unitarietà «trovarono concreta espressione appena conclusa la seconda guerra mondiale, allorché gli enti territoriali delle quattro provincie toccate dagli interessi morali e tecnici del lago studiarono ed attuarono la costituzione di un organismo allo scopo». Quell'organismo era l'Ente del Garda, che si sarebbe poi trasformato nella Comunità del Garda.
Quali sono dunque gli ipotetici «confini» delal Regione del Garda? Li vediamo elencando qui di seguito tutti i comuni delle quattro provincie «gardesane».
COMUNI DELLA PROVINCIA DI VERONA
Affi - Albaredo d'Adige - Angiari - Arcole - Badia Calavena - Bardolino - Belfiore - Bevilacqua - Bonavigo - Boschi Sant'Anna - Bosco Chiesanuova - Bovolone - Brentino Belluno - Brenzone - Bussolengo - Buttapietra - Caldiero - Caprino Veronese Casaleone - Castagnaro - Castel d'Azzano - Castelnuovo del Garda - Cavaion Veronese - Cazzano di Tramigna - Cerea - Cerro Veronese - Cologna Veneta - Colognola ai Colli - Concamarinese - Costermano - Dolcè - Erbè - Erbezzo - Ferrara di Monte Baldo - Fumane - Garda - Gazzo Veronese - Grezzana - Illasi - Isola della Scala - Isola Rizza - Lavagno - Lazise - Legnago - Malcesine - Marano di Valpolicella - Mezzane di Sotto - Minerbe - Montecchia di Crosara - Monteforte d'Alpone - Mozzecane - Negrar - Nogara - Nogarole Rocca - Oppeano - Palù - Pastrengo - Pescantina - Peschiera del Garda - Povegliano Veronese - Pressana - Rivoli Veronese - Roncà - Ronco all'Adige - Roverchiara - Roverè Veronese - Roveredo di Guà - Salizzole - San Bonifacio - San Giovanni Ilarione - San Giovanni Lupatoto - San Martino Buon Albergo - San Mauro di Saline - San Pietro di Morubio - San Pietro in Cariano - San Zeno di Montagna - Sanguinetto - Sant'Ambrogio di Valpolicella - Sant'Anna d'Alfaedo - Selva di Progno - Soave - Sommacampagna - Sona - Sorgà - Terrazzo - Torri del Benaco - Tregnago - Trevenzuolo - Valeggio sul Mincio - Velo Veronese - Verona - Veronella - Vestenanova - Vigasio - Villa Bartolomea - Villafranca di Verona - Zevio - Zimella
COMUNI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Acquafredda - Adro - Agnosine - Alfianello - Anfo - Angolo Terme - Artogne - Azzano Mella - Bagnolo Mella - Bagolino - Barbariga - Barghe - Bassano Bresciano - Bedizzole - Berlingo - Berzo Demo - Berzo Inferiore - Bienno - Bione - Borgo San Giacomo - Borgosatollo - Borno - Botticino - Bovegno - Bovezzo - Brandico - Braone - Breno - Brescia - Brione - Caino - Calcinato - Calvagese della Riviera - Calvisano - Capo di Ponte - Capovalle - Capriano del Colle - Capriolo - Carpenedolo - Castegnato - Castel Mella - Castelcovati - Castenedolo - Casto - Castrezzato - Cazzago San Martino - Cedegolo - Cellatica - Cerveno - Ceto - Cevo - Chiari - Cigole - Cimbergo - Cividate Camuno - Coccaglio - Collebeato - Collio - Cologne - Comezzano Cizzago - Concesio - Corte Franca - Corteno Golgi - Corzano - Darfo Boario Terme - Dello - Desenzano del Garda - Edolo - Erbusco - Esine - Fiesse - Flero - Gambara - Gardone Riviera - Gardone Val Trompia - Gargnano - Gavardo - Ghedi - Gianico - Gottolengo - Gussago - Idro - Incudine - Irma - Iseo - Isorella - Lavenone - Leno - Limone sul Garda - Lodrino - Lograto - Lonato - Longhena - Losine - Lozio - Lumezzane - Maclodio - Magasa - Mairano - Malegno - Malonno - Manerba del Garda - Manerbio - Marcheno - Marmentino - Marone - Mazzano - Milzano - Moniga del Garda - Monno - Monte Isola - Monticelli Brusati - Montichiari - Montirone - Mura - Muscoline - Nave - Niardo - Nuvolento - Nuvolera - Odolo - Offlaga - Ome - Ono San Pietro - Orzinuovi - Orzivecchi - Ospitaletto - Ossimo - Padenghe sul Garda - Paderno Franciacorta - Paisco Loveno - Paitone - Palazzolo sull'Oglio - Paratico - Paspardo - Passirano - Pavone del Mella - Pertica Alta - Pertica Bassa - Pezzaze - Pian Camuno - Piancogno - Pisogne - Polaveno - Polpenazze del Garda - Pompiano - Poncarale - Ponte di Legno - Pontevico - Pontoglio - Pozzolengo - Pralboino - Preseglie - Prestine - Prevalle - Provaglio d'Iseo - Provaglio Val Sabbia - Puegnago sul Garda - Quinzano d'Oglio - Remedello - Rezzato - Roccafranca - Rodengo Saiano - Roè Volciano - Roncadelle - Rovato - Rudiano - Sabbio Chiese - Sale Marasino - Salò - San Felice del Benaco - San Gervasio Bresciano - San Paolo - San Zeno Naviglio - Sarezzo - Saviore dell'Adamello - Sellero - Seniga - Serle - Sirmione - Soiano del Lago - Sonico - Sulzano - Tavernole sul Mella - Temù - Tignale - Torbole Casaglia - Toscolano Maderno - Travagliato - Tremosine - Trenzano - Treviso Bresciano - Urago d'Oglio - Vallio Terme - Valvestino - Verolanuova - Verolavecchia - Vestone - Vezza d'Oglio - Villa Carcina - Villachiara - Villanuova sul Clisi - Vione - Visano - Vobarno - Zone
COMUNI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
Acquanegra sul Chiese - Asola - Bagnolo San Vito - Bigarello - Borgoforte - Borgofranco sul Po - Bozzolo - Canneto sull'Oglio - Carbonara di Po - Casalmoro - Casaloldo - Casalromano - Castel d'Ario - Castel Goffredo - Castelbelforte - Castellucchio - Castiglione delle Stiviere - Cavriana - Ceresara - Commessaggio - Curtatone - Dosolo - Felonica - Gazoldo degli Ippoliti - Gazzuolo - Goito - Gonzaga - Guidizzolo - Magnacavallo - Mantova - Marcaria - Mariana Mantovana - Marmirolo - Medole - Moglia - Monzambano - Motteggiana - Ostiglia - Pegognaga - Pieve di Coriano - Piubega - Poggio Rusco - Pomponesco - Ponti sul Mincio - Porto Mantovano - Quingentole - Quistello - Redondesco - Revere - Rivarolo Mantovano - Rodigo - Roncoferraro - Roverbella - Sabbioneta - San Benedetto Po - San Giacomo delle Segnate - San Giorgio di Mantova - San Giovanni del Dosso - San Martino dall'Argine - Schivenoglia - Sermide - Serravalle a Po - Solferino - Sustinente - Suzzara - Viadana - Villa Poma - Villimpenta - Virgilio - Volta Mantovana
COMUNI DELLA PROVINCIA DI TRENTO
Ala - Albiano - Aldeno - Amblar - Andalo - Arco - Avio - Baselga di Pinè - Bedollo - Bersone - Besenello - Bezzecca - Bieno - Bleggio Inferiore - Bleggio Superiore - Bocenago - Bolbeno - Bondo - Bondone - Borgo Valsugana - Bosentino - Breguzzo - Brentonico - Bresimo - Brez - Brione - Caderzone - Cagnò - Calavino - Calceranica al Lago - Caldes - Caldonazzo - Calliano - Campitello di Fassa - Campodenno - Canal San Bovo - Canazei - Capriana - Carano - Carisolo - Carzano - Castel Condino - Castelfondo - Castello Molina di Fiemme - Castello Tesino - Castelnuovo - Cavalese - Cavareno - Cavedago - Cavedine - Cavizzana - Cembra - Centa San Nicolò - Cimego - Cimone - Cinte Tesino - Cis - Civezzano - Cles - Cloz - Commezzadura - Concei - Condino - Coredo - Croviana - Cunevo - Daiano - Dambel - Daone - Darè - Denno - Dimaro - Don - Dorsino - Drena - Dro - Faedo - Fai della Paganella - Faver - Fiavè - Fiera di Primiero - Fierozzo - Flavon - Folgaria - Fondo - Fornace - Frassilongo - Garniga Terme - Giovo - Giustino - Grauno - Grigno - Grumes - Imer - Isera - Ivano Fracena - Lardaro - Lasino - Lavarone - Lavis - Levico Terme - Lisignago - Livo - Lomaso - Lona Lases - Luserna - Malè - Malosco - Massimeno - Mazzin - Mezzana - Mezzano - Mezzocorona - Mezzolombardo - Moena - Molina di Ledro - Molveno - Monclassico - Montagne - Mori - Nago Torbole - Nanno - Nave San Rocco - Nogaredo - Nomi - Novaledo - Ospedaletto - Ossana - Padergnone - Palù del Fersina - Panchià - Peio - Pellizzano - Pelugo - Pergine Valsugana - Pieve di Bono - Pieve di Ledro - Pieve Tesino - Pinzolo - Pomarolo - Pozza di Fassa - Praso - Predazzo - Preore - Prezzo - Rabbi - Ragoli - Revò - Riva del Garda - Romallo - Romeno - Roncegno - Ronchi Valsugana - Roncone - Ronzo Chienis - Ronzone - Roverè della Luna - Rovereto - Ruffrè - Rumo - Sagron Mis - Samone - San Lorenzo in Banale - San Michele all'Adige - Sant'Orsola Terme - Sanzeno - Sarnonico - Scurelle - Segonzano - Sfruz - Siror - Smarano - Soraga - Sover - Spera - Spiazzo - Spormaggiore - Sporminore - Stenico - Storo - Strembo - Strigno - Taio - Tassullo - Telve - Telve di Sopra - Tenna - Tenno - Terlago - Terragnolo - Terres - Terzolas - Tesero - Tiarno di Sopra - Tiarno di Sotto - Tione di Trento - Ton - Tonadico - Torcegno - Trambileno - Transacqua - Trento - Tres - Tuenno - Valda - Valfloriana - Vallarsa - Varena - Vattaro - Vermiglio - Vervò - Vezzano - Vignola Falesina - Vigo di Fassa - Vigo Rendena - Vigolo Vattaro - Villa Agnedo - Villa Lagarina - Villa Rendena - Volano - Zambana - Ziano di Fiemme - Zuclo.
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La strada del Bardolino

Il Consorzio di tutela del Bardolino ha ideato un lungo percorso attraverso la zona di produzione. La strada del vino Bardolino prende avvio da Bardolino, dove è da non perdere la visita alla chiesa romanica di San Severo, che conserva cicli di affreschi della prima metà del XII secolo (all'interno è anche visibile la cripta semicircolare risalente alla preesistente chiesa, citata in documenti del IX secolo). A poche centinaia di metri c'è un altro capolavoro: la chiesetta di San Zeno, le cui origini sono riconducibili al IX secolo. Il percorso sale poi sulle colline e, superato quel che resta dell'antico monastero di San Colombano, raggiunge la contrada di Cortelline, con la chiesetta romanica di San Vito. Poco lontano c'è la strada che conduce all'eremo camaldolese della Rocca (la chiesa conserva tele di Palma il Giovane e del Paglia). L'itinerario prosegue entrando nel territorio comunale di Costermano (una deviazione può condurre a visitare prima il grande cimitero militare tedesco e poi le frazioni di Castion, con la bella villa Pellegrini, e di Marciaga, col piccolo santuario della Madonna del Soccorso) e raggiunge la frazione di Albarè, da dove si passa velocemente ad Affi, dominata dal Monte Moscal (in paese ci sono la splendida villa Da Persico, oggi abitata dalla famiglia Poggi, e villa Elena Da Persico). Superata la contrada Caorsa, si arriva quindi a Cavaion Veronese, dove si può avvicinare la storia più antica della zona con una visita al piccolo museo archeologico presso il municipio (le sale raccolgono soprattutto reperti preistorici provenienti dal vicino laghetto di Cà Nova). A sinistra della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, che domina il paese dall'alto, si diparte la strada che sale al borgo di Incaffi (poco lontano c'è la villa che fu del celebre medico-letterato Girolamo Fracastoro). Da Cavaion l'itinerario continua poi raggiungendo Pastrengo (località resa celebre dalla battaglia che il 30 aprile del 1848 vide protagonisti i trecento carabinieri a cavallo della scorta di re Carlo Alberto) e quindi Sandrà, Castelnuovo del Garda, Pacengo e Colà, prima di arrivare a Lazise, il cui centro storico è racchiuso fra le mura scaligere. Sul porticciolo di Lazise si affacciano la chiesetta romanica di San Nicolò e l'edificio veneziano della dogana. Poco lontano c'è l'imponente ed elegante castello scaligero. Da Lazise si torna in breve tempo a Bardolino, dopo aver attraversato Cisano, dov'è da ammirare la pieve di Santa Maria.
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La strada del Bianco di Custoza
Per scoprire il territorio del Bianco di Custoza si può partire da Peschiera del Garda, scendendo poi lungo il Mincio sino a Salionze (la tradizione vuole che qui Papa Leone Magno abbia fermato Attila, re degli Unni, in marcia verso Roma). Qui si entra nella Strada del Bianco di Custoza, che prosegue sino a Valeggio sul Mincio, dominato dal castello scaligero. Appena entrati in paese, si incontra il giardino Sigurtà, visitabile in auto: si estende sui 50 ettari della campagna della seicentesca villa Maffei. Nel centro di Valeggio ci sono il settecentesco palazzo Guarienti e la parrocchiale di San Pietro in Cattedra. È d'obbligo una deviazione fino alla frazione di Borghetto, romantica località che ha come grandioso fondale il ponte visconteo (su quest'imponente struttura i ristoratori di Valeggio organizzano ogni anno in giugno una cena per oltre tremila commensali). Tornati a Valeggio, si prende la strada che sale sui pendii di Santa Lucia ai Monti per poi proseguire sino a Custoza, dove i resti dei caduti delle battaglie che vi si svolsero nell'Ottocento sono raccolti nell'Ossario. Da Custoza si passa a Villafranca di Verona, popolosa cittadina che vanta un bel castello scaligero. È poi breve il viaggio sino a Sommacampagna, dov'è da ammirare la chiesa romanica di Sant'Andrea. Ci si dirige quindi a Sona, dove merita una menzione l'antica chiesetta dei Santi Quirico e Giulitta. Nella frazione di Palazzolo c'è la chiesa romanica di Santa Giustina. Imboccata la strada per Peschiera, si giunge a Castelnuovo del Garda e poi a Cavalcaselle, dov'è interessante la chiesa parrocchiale.
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La strada dei vini bresciani del Garda
La strada dei vini bresciani del Garda attraversa le zone di produzione del Lugana, del Garda classico e del San Martino della Battaglia. È una sorta di lungo percorso circolare che, su un tracciato di circa ottanta chilometri, si snoda lungo la sponda lombarda del Garda. L'itinerario può prendere avvio da Lonato, proseguendo verso Calvagese della Riviera, Polpenazze, Soiano e Puegnago del Garda, nel verde territorio collinare della Valtenesi. Da qui si raggiunge Gardone Riviera, scendendo quindi a Salò, San Felice del Benaco e Manerba. Passate Moniga e Padenghe, si raggiungono Desenzano del Garda e Sirmione, da dove ci si inoltra nell'entroterra sino a Pozzolengo.
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Un itinerario nella Lugana
L'itinerario alla scoperta della Lugana "storica" può prendere avvio da Peschiera del Garda. Qui lo scenario è dominato dalle poderose mura e dalle numerose fortificazioni ideate attraverso i secoli dai più grande architetti militari. Nella palazzina storica, che oggi ospita un piccolo museo di cimeli militari, ebbe luogo l'8 novembre 1917 il convegno interalleato durante il quale re Vittorio Emanuele III decise la resistenza ad oltranza dell'esercito italiano lungo la linea del Piave. Accanto alla chiesa parrocchiale di San Martino sono visibili i resti dell'antica Arilica (era questo il nome di Peschiera in età romana). Poco fuori da Peschiera c'è il santuario della Madonna del Frassino, fondato nel 1511 a ricordo di una miracolosa apparizione della Vergine (la chiesa conserva opere del Farinati). Nei pressi vi è il laghetto del Frassino. L'itinerario prosegue giungendo a San Benedetto di Lugana e poi entrando in provincia di Brescia. Prima di arrivare a Sirmione, fra Lugana e Colombare si incontra il moderno stabilimento delle Terme, aggiuntosi da qualche anno agli storici impianti termali della penisola, nati grazie alla presenza della fonte Boiola. Il castello scaligero di Sirmione, perfettamente conservato, è caratterizzato dal mastio alto 47 metri e dalla darsena fortificata. Nei pressi della Rocca vi è la chiesetta di Sant'Anna, con affreschi cinquecenteschi. Poco dopo si incontra la chiesa di Santa Maria Maggiore, quattrocentesca. Continuando la passeggiata che conduce verso l'estremità della penisola, si giunge nei pressi di Villa Cortine, in stile neoclassico: di fronte c'è la villa dove negli anni Cinquanta risiedeva Maria Callas. Lungo il tragitto c'è poi l'antica chiesetta di San Pietro in Mavino. Proprio al termine della penisola, ecco il grandioso complesso architettonico romano delle cosiddette Grotte di Catullo (nell'Antiquarium sono raccolti reperti di notevole valore).
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Un itinerario nel Garda classico
La zona di produzione dei vini della denominazione d'origine controllata Garda è amplissima, ed è quindi pressoché impossibile tracciare un itinerario che la inglobi tutta. Un suggerimento può essere quello di muoversi nel cuore della zona del Garda classico, che corrisponde alla Valtenesi. Da Desenzano del Garda ci si dirige a Padenghe, contrassegnata dal castello che si erge su di una collina; la seicentesca parrocchiale di Santa Maria conserva tele del Celesti, del Paglia e del Farinati. Poco discosa dal castello di Moniga del Garda c'è la parrocchiale di San Martino. A Manerba del Garda il monumento di maggior rilievo è la pieve romanica di Santa Maria; consigliabile la passeggiata che conduce alla Rocca di Manerba, area di grosso rilievo paesaggistico e archeologico (vari reperti sono raccolti nel museo archeologico della frazione di Montinelle). L'itinerario prosegue verso San Felice del Benaco: lungo il tragitto si incontra il santuario del Carmine, che conserva interessanti affreschi. La chiesa parrocchiale di San Felice possiede una Madonna in gloria del Romanino. Giunti a Portese, si devia verso l'entroterra in direzione di Puegnago del Garda, dove è d'obbligo una deviazione verso i vicinissimi laghetti di Sovenigo, piccoli specchi d'acqua che in estate si coprono di fiori di loto. Il viaggio prosegue quindi verso a Polpenazze, con la chiesa romanica di San Pietro in Lucone: in zona sono stati rinvenuti vari reperti archeologici, fra cui una piroga ora conservata al museo di Gavardo. L'abitato di Soiano del Lago è dominato dal castello e dalla parrocchiale di San Michele.
L'itinerario alla scoperta della zona dei vini dei Colli morenici mantovani del Garda può invece prendere avvio da Peschiera del Garda, da dove si giunge Ponti sul Mincio, il paese della provincia di Mantova più vicino al Garda: conserva i resti del castello scaligero ed ha una chiesa parrocchiale cinquecentesca. Si prosegue poi per Monzambano, altra località contrassegnata dai resti di un castello; la parrocchiale conserva tele del Cignaroli e dell'Ugolini. In centro a Volta Mantovana, il cui castello ha raggiunto l'assetto definitivo attorno al Quattrocento, spicca il palazzo Gonzaga-Guerrieri-Cavriani, ora sede municipale (nel piazzale antistante sono interessanti le ex scuderie). È nel territorio comunale di Monzambano anche Castellaro Lagusello, che prende il nome dal castello duecentesco che si specchia nelle acque di un minuscolo lago: la zona è riserva naturale. Da qui la strada non è molta per arrivare a Cavriana, le cui antiche origini sono testimoniate nel museo archeologico ospitato nella villa Mirra-Siliprandi. Da qui si giunge presto a Castiglione delle Stiviere, la città di San Luigi Gonzaga, al quale è dedicato un santuario: costruito nel 1608, conserva numerose opere pittoriche (tele del Guercino e del Balestra), d'intarsio e d'oreficeria. Il museo aloisiano è ospitato nel Collegio delle Vergini di Gesù; il duomo ha opere di pregio.
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Un itinerario in Valtenesi
La Valtenesi è un verde angolo di riviera e di entroterra collinare fra Desenzano e Salò, con tante piccole, graziose località cariche di storia e un paesaggio è affascinante. Questa è anche zona di eccellenti produzioni vinicole (il rosso Groppello, oppure il Chiaretto del Garda Bresciano) ed olearie. E da qualche tempo è stata pure "riscoperta" la produzione locale di tartufi. Questi eccellenti prodotti trovano valorizzazione, assieme al pesce lacustre, nella cucina della zona: qui c'è davvero la possibilità di sbizzarrirsi con tutta una serie di proposte a cavallo fra la più schietta tradizione rurale e quella rivierasca. E non è difficile imbattersi in ristoranti e trattorie che preparano uno dei piatti più classici e gustosi della cucina bresciana: lo spiedo.
L'itinerario alla scoperta della Valtenesi può prendere avvio da Desenzano del Garda, da dove ci si dirige verso Padenghe, contraddistinta dal bel castello che si erge su di una collina. Da ammirare anche la chiesetta romanica di Sant'Emiliano, costruita in conci in pietra e collocata su di un poggio in posizione panoramica. La seicentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria conserva tele di Andrea Celesti, Francesco Paglia, Zenon Veronese e Paolo Farinati.
L'itinerario prosegue in direzione di Moniga del Garda: il suo castello, su di un'altura, raccoglie all'interno delle propria mura un gruppo di case private. Poco discosta dal castello è la chiesa parrocchiale di San Martino, mentre verso il lago c'è la chiesetta di San Michele. Notevole è poi Villa Brunati, seicentesca.
Il viaggio continua raggiungendo Manerba del Garda, che ha il proprio monumento di maggior rilievo artistico nella pieve romanica di Santa Maria. Certamente consigliabile è poi la passeggiata che conduce alla Rocca di Manerba, area di grosso rilievo naturalistico, paesaggistico (si domina praticamente l'intero lago) e archeologico. Alcuni reperti provenienti dalla Rocca sono raccolti nel museo archeologico della frazione di Montinelle.
L'itinerario lungo la Valtenesi continua in direzione di San Felice del Benaco. Lungo il tragitto si incontra il santuario del Carmine, che conserva interessanti affreschi. La chiesa parrocchiale possiede una Madonna in gloria del Romanino. In località San Fermo sorge poi l'omonima chiesetta, davanti alla quale, a un paio di centinaia i metri dalla costa, c'è l'Isola del Garda, con la sua villa immersa nel verde.
Giunti a Portese, l'itinerario prosegue in direzione di Puegnago del Garda, sulle colline dell'entroterra gardesano (la suggestione offerta dal panorama è davvero notevole). Restano poche tracce dell'antico castello: sui basamenti è stata costruita la torre campanaria. Da Puegnago è d'obbligo una deviazione verso i vicinissimi laghetti di Sovenigo, tre piccoli specchi d'acqua che in estate sono letteralmente coperti di fiori di loto.
Si riprende poi il viaggio dirigendosi a Polpenazze: nella zona, presso il lago prosciugato di Lucone sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici, fra cui una piroga ora conservata al museo di Gavardo. Interessante è la chiesa romanica di San Pietro in Lucone.
Sempre viaggiando in posizione panoramica, si giunge poi a Soiano del Lago. Il paese è su di un'altura e l'abitato è dominato dal castello e dalla chiesa parrocchiale di San Michele, che conserva un'Annunciazione del Celesti e una Madonna con i Santi Sebastiano e Michele di Andrea Bertanza. In zona ci sono impianti da golf che si sviluppano su circa novanta ettari.
Dalla Valtenesi è possibile salire ulteriormente verso l'entroterra gardesano, raggiungendo altre interessanti e panoramiche località come Calvagese della Riviera, Muscoline e, più a nord, Gavardo.
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Un itinerario nell'Alto Garda Bresciano
Ci sono stati tempi in cui sul lago di Garda veniva prodotto il "limone modello", esportato in tutt'Europa. I limoni, ma anche i cedri, erano coltivati nelle monumentali serre, poeticamente chiamate "giardini", di cui restano oggi le imponenti strutture architettoniche. Dai cedri della riviera bresciana nacque nell'Ottocento anche un delizioso liquore: l'"acqua di cedro", considerata portatrice di virtù medicinali (non ne mancava mai una bottiglietta in tutte le famiglie della zona).

Per scoprire le memorie dell'antica agrumicoltura gardesana vale la pena compiere un'escursione lungo il tratto settentrionale della riviera d'occidente, da Salò sino a Limone, in pieno parco dell'Alto Garda bresciano. Si viaggia lungo la strada Gardesana occidentale, voluta da Gabriele D'Annunzio e in buona parte scavata nella roccia. Dovunque, lungo il tragitto, si notano gli alti pilastri delle vecchie "limonaie" abbandonate, chiuse su tre lati da muraglioni di pietra nelle cui fessure trovano spesso dimora le piante dei capperi. La visita prende avvio da Salò, capitale del Garda occidentale durante l'età veneziana, quando la riviera bresciana era chiamata la "Magnifica Patria". Sul lungolago c'è proprio il cinquecentesco palazzo della Magnifica Patria: ricostruito nel 1905, ospita gli uffici municipali. Il museo civico archeologico raccoglie reperti d'epoca romana. Un autentico capolavoro è il maestoso Duomo in stile tardo gotico: conserva opere di Palma il Giovane, del Romanino, del Celesti, del Trotti, oltre ad uno splendido crocefisso ligneo quattrocentesco, opera di una tal "Johannes teutonichus". Non molto lontano c'è palazzo Fantoni, al cui interno è allestito il museo del Nastro Azzurro, dedicato ai decorati delle campagne militari svoltesi dal 1796 al 1945. Sono ben conservate le due antiche porte d'accesso alla città: a sud quella della Fossa (la torre dell'orologio) e a nord la porta del Carmine. A Barbarano di Salò si incontra poi il severo palazzo Martinengo-Terzi, cinquecentesco: diede rifugio a Paolo Giordano Orsini e alla bellissima Vittoria Accoramboni da Gubbio, sposatisi clandestinamente a Roma dopo l'uccisione dei rispettivi coniugi (la vicenda è narrata da Stendhal nelle "Cronache italiane").
Proseguendo il viaggio, si giunge in breve a Gardone Riviera, definita la "città giardino" per la bellezza dei suoi parchi, primo fra tutti lo splendido giardino botanico Hruska, creato agli inizi del Novecento dal medico Arturo Hruska (il giardino è aperto al pubblico dalla primavera all'autunno e raccoglie circa duemila varietà floreali provenienti da ogni parte del mondo). Ma Gardone è famosa soprattutto per il Vittoriale degli Italiani, la dimora di D'Annunzio, tappa obbligata d'ogni vacanza sul Garda (da vedere la casa del poeta, il mausoleo, il teatro, la nave "Puglia" che "naviga" nel parco, l'auditorium sopra il quale è sospeso l'aereo del volo su Vienna). Fresco e ricco di alberi secolari è il giardino di villa Alba. A Gardone di Sopra è interessante la settecentesca chiesa parrocchiale di San Nicola. Presso il lungolago c'è invece il Grand Hotel, inaugurato nel 1883 e voluto dall'ingegnere austriaco Luigi Wimmer, pioniere del turismo gardesano. Un altro dei primi grandi, prestigiosi alberghi del Garda è a Fasano, poco oltre Gardone: è l'elegante Grand Hotel Fasano (ha un parco di dodicimila metri quadrati).
Il viaggio prosegue sino a Maderno, dov'è d'obbligo una sosta alla chiesa romanica di Sant'Andrea. La vicina chiesa parrocchiale conserva una tela di Paolo Veronese, nonché il sarcofago di Sant'Ercolano. A Toscolano c'è il piccolo santuario della Madonna del Benaco, nato sui i resti di un tempio d'epoca romana. La chiesa parrocchiale risale alla fine del Cinquecento e conserva tele di Andrea Celesti. Affascinante può essere una deviazione alla scoperta della Valle delle Cartiere, lungo il torrente Toscolano: vi sorgevano fabbriche di carta già in età veneziana. Superata Toscolano, la strada si fa più tortuosa e continua spesso in galleria. A Bogliaco si incontra il settecentesco palazzo Bettoni: da ammirare l'elegantissimo giardino a monte della strada Gardesana. Poi si è in un attimo a Gargnano, dov'è da visitare la chiesa di San Francesco: risale a fine Duecento ed è attigua a un antico convento (bello il chiostro). A villa Feltrinelli (in località San Faustino) Benito Mussolini insediò la propria segreteria all'epoca della Repubblica di Salò. La tradizione vuole poi che la chiesa di San Giacomo di Calino sia la più antica dell'intero lago.
Proseguendo verso nord, si entra nel territorio di Tignale e si incontra, ai piedi delle pareti rocciose a strapiombo sul lago, la grande limonaia del Prà de la Fam, riattivata dalla Comunità montana dell'Alto Garda bresciano e visitabile in orari prestabiliti. L'itinerario si conclude a Limone, il paese di monsignor Daniele Comboni (è visitabile la casa natale, trasformata in museo). Bello il centro storico, con le stradicciole acciottolate che scendono verso il lago.
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Lungo la Riviera degli Olivi
La sponda veronese del Garda è conosciuta col nome di Riviera degli Olivi. In effetti qui l'olivo è di casa da secoli. E se a sud, a cominciare da Bardolino, l'olivo si confonde con la vite, partendo da Garda e salendo verso nord i vigneti scompaiono per far posto soltanto a grandiosi oliveti che si inerpicano sui primi rilievi del Monte Baldo, prima di lasciar posto ai boschi. E l'olio extravergine di questi luoghi è noto e apprezzato per l'eccezionale leggerezza e delicatezza.

Un'escursione nel mondo dell'olivo benacense può partire da Garda, il paese che in età altomedievale ha dato il proprio nome all'intero lago al posto del precedente Benacus, grazie all'importanza politico-militare del castello un tempo esistente sul colle della Rocca. Di quella fortezza restano oggi poche tracce, ma dalla Rocca si gode di un panorama è straordinario: vi si sale lungo il sentiero che, partendo dalla contrada del Borgo, passa accanto alla statua della Madonna del Pign. La chiesa parrocchiale di Garda conserva un bel crocefisso ligneo del Cinquecento; da vedere l'adiacente chiostro. Sul lungolago sono interessanti la darsena di palazzo Carlotti-Pompei, detta La Losa, e il palazzo dei Capitani, affacciato sulla piazza del porto. Poco più avanti c'è villa degli Albertini: il parco è visitabile in giorni prestabiliti. Tre chilometri più a nord ecco punta San Vigilio, una delle località più suggestive del lago. Vi si scende a piedi lungo il viale fiancheggiato da alti cipressi che si conclude al cancello della villa Brenzoni-Guarienti, disegnata dal Sanmicheli. Il vicoletto a destra conduce alla Baia delle Sirene; a sinistra si arriva invece al porticciolo, su cui si affacciano la famosa Locanda e la chiesetta di San Marco. Con il Monte Luppia (il colle alle spalle di San Vigilio) incomincia il territorio delle incisioni rupestri del lago di Garda: migliaia di immagini scolpite dalla mano dell'uomo lungo quattromila anni, dall'età del bronzo ai giorni nostri, sui lastroni di pietra levigata dai ghiacciai. Per rendersi conto della grandiosità del fenomeno è opportuno recarsi a Torri del Benaco e visitare il museo del castello scaligero, che ha una sala dedicata proprio alle incisioni rupestri. Altri spazi espositivi sono riservati alla pesca e all'olivicoltura; è anche possibile visitare la limonara (la serra settecentesca dei limoni) e salire sulle torri. Sull'antistante piazzetta del porto si affacciano la chiesetta della Trinità e il palazzo della Gardesana, cinquecentesco. Quattro chilometri più avanti una stradicciola consente una deviazione verso Crer, piccola contrada con la chiesetta di San Siro e, nei pressi, la pietra grande, un lastrone ricoperto di incisioni. Ancora un paio di chilometri e si arriva a Pai, frazione di Torri divisa in due parti, una arroccata su di un colle, l'altra in riva al lago. Si entra quindi nel territorio di Brenzone, che comprende una quindicina di frazioni. La prima è Castelletto di Brenzone, con la bella chiesa romanica di San Zen de l'Oselét, così detta per la banderuola infissa sulla sommità del campanile: vorrebbe raffigurare un gallo, ma sembra un uccellino, che in dialetto locale si dice "oselét". In paese c'è la Casa Madre della Piccole Suore della Sacra Famiglia, la congregazione religiosa fondata dal beato Giuseppe Nascimbeni. Il viaggio prosegue sino a Magugnano, sede municipale: nel palazzo comunale c'è la pietra di Castelletto, un lastrone con incisioni dell'età del bronzo; in sala consiliare un moderno "murale" di Toni Fertonani descrive le caratteristiche del territorio. Da Magugnano si passa a Marniga, da dove è possibile salire a piedi sino alla contrada abbandonata di Campo. Più a nord ci sono poi Castello di Brenzone (la parrocchiale conserva un'immagine lignea della Madonna del colera ritenuta miracolosa) ed Assenza (da vedere, nella piazzetta, la chiesa di San Nicola). Di fronte ad Assenza c'è l'isola del Trimelone.
Entrati nel territorio comunale di Malcesine, si incontra la frazione di Cassone: vi scorre l'Aril (è il fiume più corto d'Italia: 175 metri appena). Superata la Val di Sogno, si giunge a Malcesine, dominata dall'imponente mole del castello scaligero, che ospita un museo del lago, nonché memorie di Goethe, ospite di questa località durante il suo viaggio in Italia (d'obbligo la salita sul mastio del castello: da lì si domina il lago). Nei pressi del porto c'è il palazzo dei Capitani, di età veneziana. Poco lontana è la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, che conserva le spoglie dei santi eremiti Benigno e Caro e una pregevole tela di Girolamo Dai Libri. Da Malcesine è possibile salire in pochi minuti con la funivia sul Monte Baldo, sino ai quasi 1.800 metri di Tratto Spino.
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Stella del Garda 2003: ecco i Lugana premiati
Si è svolta ne pomeriggio di sabato 25 ottobre 2003, presso il Palazzo dei Congressi di Sirmione, la cerimonia ufficiale della consegna degli attestati alle aziende produttrici di Lugana DOC i cui Lugana sono stati selezionati, per il Premio Stella del Garda" dalle commissioni dei Tecnici e della Stampa.
13 i Lugana selezionati nelle 4 tipologie, Lugana DOC, Lugana Affinati, Lugana Superiore e Lugana Spumante (Brut Charmat e Brut Classico) dalla "Stampa; 48 quelli selezionati dai Tecnici.
La "Stella del Garda" verrà assegnate a tutte quelle aziende che otterranno contestualmente per tre anni, anche non consecutivi, i Premi "Premio Selezione dei Tecnici e il "Lugana della Stampa" per i vini della medesima categoria.
Grande successo la formula di convegno-spettacolo, escogitata da Angelo Peretti, e che ha visto la realizzazione di piatti in diretta, dallo chef Flavio Tagliaferro, sul palcoscenico del Palazzo dei Congressi, ai quali sono state abbinate le varie tipologie di produzione del Lugana.
Era il 1968 quando l'allora direttore del "Consorzio per la difesa dei Vini Tipici e Pregiati della provincia di Brescia", Michele Vescia, propose la realizzazione del Concorso Enologico, che doveva essere itinerante nei cinque comuni di produzione del Lugana. Scopo principale quello di "essere ogni anno punto di riferimento - scrive Michele Vescia nel volumetto commemorativo edito nel luglio del 1992 - dell'evoluzione qualitativa del prodotto".
Fu subito un grande ed ambito successo che ancor oggi, in molte aziende, che per tre anni, anche non consecutivi, avevano ottenuto il punteggio gli 80/100 e la conseguente qualifica di "Ottimo", è esposta la "Stella".
La storia di questo concorso, che quando la parola DOC ancora non esisteva vide il Lugana essere uno dei primissimi vini italiani a fregiarsi della Denominazione Origine Controllata entrando quindi a pieno diritto fra l'Italia viticola di pregio, si è sviluppata in vari cicli: dal '68 al '78 e dall''84 al '92. Poi giunse una fase di stallo, o di riflessione, che durò una decina di anni, fino all'anno scorso, quando il presidente del Consorzio Tutela Paolo Fabiani con il suo Consiglio di Amministrazione, decise di riportare i auge questo validissimo "Premio" che quest'anno giunge alla sua seconda edizione del quarto ciclo. Fu subito un grande successo.
I Lugana della Stampa
Lugana 2002: Tommasi Viticoltori «San Martino» 2002; Bulgarini Bruno 2002; Villabella «Cà del Lago» 2002; Zenato «San Benedetto» 2002; Zenato «Santa Cristina Vigneto Massoni» 2002.
Lugana affinati in legno: Montresor «Gran Guardia» 2002; Provenza «Fabio Contato» 2000; Cà dei Frati «Brolettino Grand'Annata» 1999.
Lugana Superiore: Olivini 2001; Provenza «Molin» 2001; Ottella «Molceo» 2001; Cantine della Valtenesi e della Lugana «Cios» 2001.
Lugana Spumante Brut Charmat: Zenato 2002.
La Selezione dei Tecnici
Lugana 2002: Fraccaroli «Vigneto Pansere» 2002; Montresor 2002; Rosini «S. Rocco» 2002; Sartori «La Carega» 2002; Scolari 2002; Sgreva 2002; Il Sestante della Tommasi Viticoltori «San Martino» 2002; Bulgarini Bruno 2002; Cantine della Valtenesi e della Lugana «Pergola» 2002; Provenza «Tenuta Maiolo» 2002; Villabella «Cà del Lago» 2002; Zenato «San Benedetto» 2002; Zenato «Santa Cristina Vigneto Massoni» 2002; Cà dei Frati «I Frati» 2002; Cà Lojera 2002; Fabiano «Argillaia» 2002; Visconti «S. Onorata» 2002.
Lugana affinati in legno. Santi «Melibèo» 2002; Montresor «Gran Guardia» 2002; Cà dei Frati «Brolettino» 2002 e «Brolettino Grand'Annata» 1999; Pilandro «Pilandro» 2001; Zenato «Sergio Zenato» 2001; Cà Lojera «Vigna Silva» 2000; Provenza «Fabio Contato» 2000.
Lugana Superiore. Bulgarini Bruno «Cà Vaibò» 2002; Cantine della Valtenesi e della Lugana «Pergola» 2001 e «Cios» 2001; Fraccaroli «I Fraccaroli» 2001; Olivini Superiore 2001; Cantine di Castelnuovo «Vigneto Prandell» 2001; Cantine Colli a Lago «Selva Capuzza» 2001; Cà Lojera 2001; Ottella «Molceo» 2001; Visconti «S.Onorata»; Tenuta Roveglia «Filo di Arianna» 2000.
LUgana Spumante Brut Charmat: Fraccaroli, Pasini Produttori, Rosini, Avanzi, Marangona, Ottella, Sgreva, Zenato Valerio, Provenza, Tenuta Roveglia.
Lugana Spumante Brut Classico: Provenza «Cà Maiol», Brunello.
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È tornata a brillare la Stella del Garda

Sirmione, 22 ottobre 2002 - Dopo un attenta e professionale degustazione la Commissione di giornalisti, specializzati nel settore dell'enogastronomia, riunita come anche in precedenza la Commissione Tecnica, nella sala dell'agriturismo Ca' Lojera di Sirmione, ha provveduto a decretare la "Rosa" di aziende a cui nel pomeriggio di sabato, 19 ottobre, presso la Sala Radetzky della Caserma d'Artiglieria di Peschiera del Garda, sono stati consegnati i diplomi di questa prima fase di avvicinamento all'assegnazione della "Stella del Garda". Un riconoscimento questo che spetterà, a norma di regolamento, a tutte quelle aziende che nel corso dei prossimi cinque anni, anche non consecutivi, otterranno il necessario "passaporto" dalla "Commissione della Stampa" per raggiungere l'obbiettivo finale dei tre riconoscimenti.

Una selezione assai severa quella dei giornalisti, che va comunque a vanto di questo concorso che dopo un decennio di sospensione ritorna a splendere nei "cieli enoici" del lago di Garda. Si tratta anche, come ha sottolineato il presidente Paolo Fabiani, di uno dei pochi Premi vinicoli organizzati da un consorzio di tutela, consorzio che tra l'altro si appresta anche a diventare organo di controllo e sorveglianza per l'intera produzione del Lugana doc.
Una formula unica questa addirittura a livello nazionale, hanno sottolineato i componenti della "Commissione della Stampa", in quanto il verdetto finale, dopo aver superato la selezione della "Commissione dei Tecnici", viene decretato proprio da giornalisti del settore, esperti in materia e molti di essi impegnati quasi quotidianamente in degustazioni di vario genere, dai concorsi alle Guide.
La "Commissione della Stampa" erra composta da Patricia Guy, Angelo Peretti, Nicola Frasson, Costantino Gabardi e Daniele Sbarbini; a coordinare le operazioni di degustazione delle carie Commissioni, varie erano presenti funzionari dell'Ente Vini Bresciani di cui il Consorzio Tutela Lugana doc ne fa parte.
La cerimonia della consegna dei diplomi alle aziende selezionate dalle due commissioni, "Tecnici" e "Stampa" si è svolta al termine del convegno imperniato sul Lugana ed il suo territorio che ha visto, al tavolo dei relatori, personaggi famosi come il Prof. Attilio Scienza, docente di Viticoltura presso il Dipartimento di Produzione vegetale della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano che parlerà sul tema "Origine dei vitigni coltivati: il caso del Trebbiano di Lugana"; Angelo Peretti, giornalista e scrittore, autore del libro "Il Lugana"; Costantino Gabardi, giornalista ed esperto enologico ed il presidente del Consorzio Tutela Lugana doc, Paolo Fabiani, a cui spetterà il compito di presentare il premio Stella del Garda".
Presenti in sala numerose autorità fra i quali i sindaci di Peschiera del Garda Bruno Dalla Pellegrina, di Pozzolengo Paolo Bellini e di Sirmione Maurizio Ferrari, l'assessore della Camera di Commercio di Verona Claudio Valente, l'assessore al turismo del Comune di Desenzano Adelio Zanelli, e Michele Vescia, fondatore della "Stella del Garda", che in serata ha poi provveduto a nominare sei nuovi "Cavalieri della Stella del Garda", e , in serata, anche l'assessore all'Agricoltura della Provincia di Brescia Gianpaolo Mantelli.
Al termine si è svolta una degustazione libera di tutti i Lugana selezionati e premiati.
Questo l'elenco delle Aziende premiate
I Lugana della Stampa

Lugana doc 2001. Az. Agr. Brunello Galliano - Pozzolengo (Bs); Az. Agr. Ottella di Montresor - Peschiera del Garda (Vr); Az. Vitivinicola Zenato snc - Peschiera (Vr); Az. Visconti srl - Desenzano del Garda (Bs).
Lugana doc Superiore. Az. Agr. Ca' Lojera - Sirmione (Bs); Cantine della Valtenesi e della Lugana - Moniga del Garda (Bs); Az. La Carena s.s. - Cantine Marangona - Pozzolengo (Bs)
Lugana doc affinato in legno. Az. Agr. Ca' dei Frati - Sirmione (Bs); Azienda Vitivinicola Zenato snc - Peschiera del Garda (Vr)
Lugana doc Spumante Metodo Classico. Az. Ca' dei Frati - Sirmione (Bs); Az. Visconti srl - Desenzano del Garda (Bs)
Lugana doc Spumante Metodo Charmat. Azienda Vitivinicola Zenato snc - Peschiera del Garda (Vr).
Selezione dei Tecnici
Lugana doc 2001. Cantine Berardi F.lli snc. - Molinetto (Bs); Az. Brunello Galliano - Pozzolengo (Bs); Az. Bulgarini Bruno - Pozzolengo (Bs); Az. Ca' dei Frati - Sirmione (Bs); Cantine Franzosi Bruno - Puegnago (Bs); Az. Otella di Montresor - Peschiera del Garda (Vr); Az. Palvarini Anna & C. s.s. - Sirmione (Bs); Az. Visconti srl - Desenzano del Garda (Bs); Az. Vitivinicola Zenato snc - Peschiera (Vr).
Lugana doc Superiore. Az. Agr. Ca' Lojera - Sirmione (Bs); Cantine della Valtenesi e della Lugana - Moniga del Garda (Bs); Az. La Carena s.s. - Cantina Marangona - Pozzolengo (Bs) - Az. Provenza - Desenzano del Garda (Bs).
Lugana doc affinato in legno. Az. Ca' dei Frati - Sirmione (Bs); Az. Ca' Lojera - Sirmione (Bs); Az.. Olivini s.s. Sirmione (Bs); Az. Vitivinicola Zenato snc - Peschiera del Garda (Vr); Az.. Zenato Valerio - Peschiera del Garda (Vr).
Lugana doc Spumante Metodo Charmat. Cantine Avanzi - Manerba del Garda (Bs); Az. Ottella di Montresor - Peschiera del Garda (Vr); Az. Provenza - Desenzano del Garda (Bs); Cantine Scolari - Puegnago del Garda (Bs); Az. Vitivinicola Zenato snc - Peschiera del Garda (Vr)
Lugana doc Spumante Metodo Classico. Az. Ca' dei Frati - Sirmione (Bs); Az. Provenza - Desenzano del Garda (Bs); Az. Zappaglia - Pozzolengo (Bs); Az. Visconti srl - Desenzano del Garda (Bs).
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È della Campagnola di Salò il miglior tortello di zucca
Domenica 5 ottobre 2003 si è svolta a Cento, in provincia di Ferrara la Disfida Nazionale del Tortello di Zucca (decima edizione), nella magnifica cornice della Rocca. La giuria di esperti ha scelto quale miglior tortello di zucca, quello preparato da Angelo Dal Bon della trattoria La Campagnola di Salò. A contendersi il titolo erano presenti otto ristoranti provenienti dalle province di Ferrara, Mantova, Rovigo, Modena, Padova e Reggio Emilia. Competizione tutta mirata alla ricerca della qualità, a volte giocata sull'assoluta tradizione, a volte su quel pizzico di creatività che in cucina va sempre bene. Ma al di là dei vincitori delle singole edizioni, che in questi anni si sono imposti, è stato il tortello di zucca il vero vincitore e con lui la cultura che lo accompagna, che attraversa e che caratterizza tutta la pianura padana. La ricetta utilizzata per la preparazione dei tortelli, che riportiamo qui di seguito, è una ricetta che fa parte del bagaglio culinario della mamma di Angelo Dal Bon, appresa quando, da giovane, era al servizio di un ricco commerciante mantovano, il quale, secondo tradizione le faceva preparare i tortelli di zucca durante il periodo natalizio. Il segreto che non ci è stato svelato, sta nella qualità della zucca utilizzata e nell'aggiunta di una speciale "erbasalvia", coltivata personalmente nell'orto che esistente a ridosso della Campagnola.
La serata ha offerto l'occasione per presentare una anteprima di Chiaretto del Garda di Gianfranco Cominciali di Puegnago, spillato poche ore prima della degustazione dalla cima delle botti. Questo chiaretto, che si può definire il primo vino della vendemmia 2003, ha conquistato i palati delle 180 persone intervenute alla manifestazione, e con i suoi spiccati profumi ed un gusto decisamente fruttato, è stato considerato dai presenti il migliore fra i vini presentati (gli altri erano Pignoletto e Lambrusco) come abbinamento al piatto del concorso.
Angelo Dal Bon nell'esprimere la propria soddisfazione per il risultato ottenuto, ha invitato la giuria della disfida nazionale del tortello di zucca, alla disfida bresciana dello Spiedo, che come tutti gli anni si terrà il giorno 14 novembre presso La Campagnola di Salò.
La ricetta dei tortelli di zucca della Campagnola di Salò
per la sfoglia: 300 gr di farina bianca, 3 uova, sale
per il ripieno: 500 gr di zucca, 2 uova, 100 gr di Parmigiano grattugiato, 50 gr amaretti tritati, 50 gr mostarda di mele, una spolverata di noce moscata, 100 g di burro, sale
Pulisci la zucca dai semi, tagliala a fette e falla cuocere al forno a fuoco.
Quando la zucca sarà cotta passala al setaccio riducendola in una purea che farai raffreddare. Amalgama le uova, i 100 gr di Parmigiano, gli amaretti sbriciolati, la mostarda di mele tritata, sale e noce moscata.
Impasta la farina con le tre uova, un pizzico di sale e lavora l'impasto finché non sia liscio ed elastico, poi fallo riposare coperto per circa mezz'ora. Spiana l'impasto con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia liscia e sottile e ricavane un dischetto con l'aiuto di un bicchiere al centro del quale poni dei gnocchetti di ripieno piegandoli e mezzaluna.
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